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Grazie, Elena, per i ritratti di Maria Francesca e di Eugenio. Non li avevo mai visti. Dalle poche informazioni sullo zio, lette attraverso le biografie della nipote, mi ero però fatto l'idea di un uomo molto attaccato alla monarchia (a differenza, appunto, della pecora nera, il bonapartista "colonnello Portocarrero").
La madre del nonno Felipe, come si intuisce dal secondo cognome, apparteneva a una famiglia francese o meglio borgognona (ma legata alla corona di Spagna): Marie Anne Charlotte (1717-1779), figlia di Jean-Baptiste de Croÿ, V duca di Havré, e di Maria Anna Cesarina Lante della Rovere. Il fratello maggiore di Marie Anne Charlotte era Louis Ferdinand Joseph, VI duca di Havré, padre di Louise-Élisabeth de Croÿ, che noi conosciamo molto meglio con il titolo da sposata: la marchesa (poi duchessa) di Tourzel, ultima governante dei Figli di Francia. Per quanto sia famosa come Eugenia de Montijo, non sono tuttavia certo al cento per cento che abbia mai detenuto il titolo di contessa di Montijo. Dai siti di genealogia la danno come X contessa, come se il titolo le fosse stato ceduto dalla sorella (IX contessa), e quindi di nuovo confluito alla Casa d'Alba (Eugenia lasciò tutti i suoi titoli ai discendenti della sorella). Nelle biografie però non se ne fa cenno e di solito si sottolinea come Eugenia de Montijo sia un nome tutto sommato erroneo (come cognome usò Guzman). Sicuramente il titolo che usò più frequentemente da ragazza era quello di contessa di Teba e in esilio mi pare che abbia talvolta preferito quello di marchesa di Moya (o quello di contessa di Mora? Non lo ricordo più, li aveva entrambi). Ne aveva comunque tanti altri... È un po' complessa la “devoluzione” di questi titoli di don Cipriano tra l'erede primogenita Paca, la secondogenita Eugenia e la Casa d'Alba. Se quest'ultima pubblicasse un bel libro in cui si spiegasse brevemente la storia di tutti i loro singoli titoli, ne sarei molto contento! Trovo molto "buffo", per usare un eufemismo, il modo in cui Eugenia fu inizialmente trattata alla corte del futuro marito: l'avventuriera, la “contessina”... Alla faccia, aveva più sangue nobile lei di tutta la nobiltà bonapartista messa insieme! E pensare che nell'Ancien Régime i Grandi di Spagna avevano il diritto all'entrée e al tabouret, con gli stessi diritti di un Pari di Francia e di un principe straniero. Sì, Gian Marco, Eugenia somigliava moltissimo al padre (con cui ebbe un rapporto fortissimo). E pensa che all'epoca del “corteggiamento” di Napoleone III, nei molti libelli usciti in quel periodo si diceva che era una figlia bastarda o addirittura nata dopo la morte del padre (evento straordinariamente retrodatato). Un pettegolezzo che finì anche nelle biografie stampate quando l'anziana donna era ancora in vita. |