L'incoronazione di una regina era un fatto puramente simbolico, tant'è che non si trattava di un vero e proprio
sacre (per quanto talvolta il termine sia usato anche nelle fonti), ma di un
couronnement.
La cerimonia era in parte esemplificata su quella del
sacre del re, ma era fondamentalmente molto più semplice e soprattutto non veniva usato l'olio della Santa Ampolla ma del semplice crisma. Con qualche eccezione, le regine sono state incoronate in maniera "sistematica" da Anna di Bretagna a Maria de' Medici, seguendo lo stesso tipo di cerimoniale, nella basilica di Saint-Denis (già qui vediamo una enorme differenza con le incoronazioni dei re, il cui
modus era sclerotizzato da molto prima). Per esempio, l'incoronazione di Isabella di Baviera ha più del teatrale che del sacro: prima di entrare nella Sainte-Chapelle, due bambini vestiti da angelo, appesi ad una macchina con delle corde, le piombarono sul capo e la incoronarono. Una volta entrata nella cappella, Isabella offrì quella corona in voto a una statua della Madonna e venne quindi incoronata e unta davanti all'altare con una corona più preziosa.
Come si diceva, si trattava di un fatto puramente formale, tant'è che non tutte sono state incoronate (e non cambiava assolutamente niente: regine consorti erano e regine consorti restavano). Di solito venivano incoronate in occasione dell'incoronazione stessa del consorte, oppure dopo la cerimonia nuziale (ma la cerimonia poteva essere organizzata anche in altri momenti: per esempio, la già citata incoronazione di Isabella di Baviera avvenne quand'ella fece la sua
entrée ufficiale nella città di Parigi, insieme alla cognata Valentina Visconti, che aveva appena sposato Luigi d'Orléans). La famosissima incoronazione di Maria de' Medici è avvenuta perché ella lo volle fortemente (come sappiamo amava molto lo sfarzo e la cerimoniosità), ben dieci anni dopo l'essere diventata regina. Si approfittò del fatto che Enrico IV dovesse partire in guerra e che quindi Maria dovesse assumere la reggenza (ma intendiamoci, era una questione formale e simbolica: Maria sarebbe divenuta reggente lo stesso e con gli stessi identici poteri).
Nel corso dello sviluppo dello Stato Assoluto, con l'accentramento del potere, l'asservimento di tutti i nobili e la trasformazione della monarchia da itinerante a fissa, non si ritenne più necessario dover svolgere tutta una serie di cerimonie – come le entrée o le incoronazioni – in cui erano coinvolte le regine consorti (le quali, tra l'altro, rispetto alle loro colleghe dei secoli precedenti, difficilmente si spostavano dalle ravvicinate residenze reali in cui si era ormai stabilita la corte).
Per quel che riguarda la raffigurazione della corona nei dipinti di parata, come faceva notare Alessandro, nemmeno il re era raffigurato con la corona in testa. Ormai si era affermato un certo tipo di ritratto di corte (non solo in Francia), in cui si raffigurava la corona su un cuscino di velluto, talvolta accompagnata da altri simboli del potere. I ritratti di Maria Antonietta postati qua sopra ci mostrano inoltre un'altra cosa: la corona era un simbolo puramente formale e poteva anche banalmente essere inventata (come nel ritratto di Gautier-Dagoty). In quelli della Vigée Le Brun, invece, è raffigurata la corona di Luigi XV. Quando si paventò l'ipotesi dell'incoronazione di Maria Antonietta, il problema più grande fondamentalmente è che nessuno si ricordava più come si incoronavano le regine (proprio perché non era un evento fisso e si era svolto a intermittenza, con cerimoniali talvolta diversi). Far incoronare Maria Antonietta avrebbe richiesto qualche grattacapo agli eruditi di corte...
Un'altra cosa. Non esisteva nemmeno una vera e propria corona della regina di Francia: nelle cerimonie più recenti si era usata la cosiddetta "corona di Giovanna d'Évreux”, un gioiello che era stato offerto dall'ultima regina dei Capetingi al tesoro reale dell'abbazia. Si tratta di quella raffigurata nel famoso ritratto di Maria de' Medici di Pourbus il giovane oggi al Louvre, sebbene senz'altro ampiamente modificata (l'aggiunta più evidente è il fatto che Maria vi avesse fatto incastonare il diamante Sancy, vale a dire un suo gioiello privato e non un pezzo del tesoro della Corona). Ma ci sono molti dubbi sul fatto che sia sempre stata quella la corona utilizzata anche nelle ravvicinate incoronazioni cinquecentesche (per esempio nell'incoronazione di Anna di Bretagna di parla di una "corona di San Luigi"; pare inoltre che ci siano state losche sostituzioni durante gli ultimi anni delle guerre di religione). Fondamentalmente quindi si andava a pescare il gioiello più appropriato nel fondo del tesoro dell'abbazia...
Possiamo concludere dicendo che la formalità e pura simbologia dell'incoronazione ci è anche dimostrata da un altro e noto ritratto, quello di Rubens che raffigura Anna d'Austria. Quest'ultima non è stata incoronata, eppure il pittore ce la rappresenta con la corona in testa: banalmente ha fatto copia-incolla dal ritratto di Pourbus, ma, come si può notare, la corona è diversa, quasi sicuramente di fantasia. Rispondendo a esigenze iconografiche più antiche, semplicemente l'artista ha raffigurato la regina in veste ufficiale ispirandosi al più vicino e bel ritratto di quel tipo (ovvero quello di Maria de' Medici). Come già si è detto, la ritrattistica barocca si evolverà con la tradizionale raffigurazione dei regalia sopra i cuscini di velluto.
Per altri dettagli, ci sono moltissime pagine sull'incoronazione delle regine nel volume di Fanny Cosandey,
La reine de France. Symbole et pouvoir (XVe-XVIIIe siècle), 2000.
Pourbus il giovane, Maria de' Medici, 1610/11.
Rubens, Anna d'Austria, 1625