Maria Antonietta - Regina di Francia

Posts written by *§Yue§*

view post Posted: 14/10/2016, 21:17 Nuovi film e miniserie in costume - Film e Documentari
CITAZIONE (MmeAnna @ 14/10/2016, 21:49) 
E sembra che stavolta gli americani non c'entrino, è una produzione inglese.

Sì, dovevo specificare. "Americanata" per l'approccio. Di solito gli inglesi tendono ad essere più sobri e veritieri.
Per fare tutta la storia dei Medici ci vorrebbero un sacco di stagioni... mi sa che il progetto muore prima. Di solito i telefilm in costume raramente hanno tanto successo da produrre quintali di stagioni alla Friends o alla Grey's Anatomy :unsure:
A meno che non lo abbiano trasformato nel Trono di spade, così da convincere il pubblico non interessato alle vicende storiche a guardarlo :ph34r:

CITAZIONE (Alessandro Sabaini @ 14/10/2016, 21:53) 
E' quella dove c'è Robb Stark del "Trono di Spade"? Il cenerentolo di Cenerentola?(IMG:http://www.serietivu.com/wp-content/upload...ard-Madden1.jpg)

Esatto
view post Posted: 14/10/2016, 20:05 Nuovi film e miniserie in costume - Film e Documentari
Dalle poche indiscrezioni sulla trama, sembra la solita americanata. Non ho ben capito perché non siano partiti direttamente da Lorenzo, se volevano congiure, sangue e ammazzamenti.
Anche dalle poche foto che ho visto, ho notato che i vestiti, soprattutto quelli delle dame, sono decisamente sbagliati, alla "Ghirlandaio", mentre quando Cosimo il Vecchio era giovane si seguiva ancora, anche a Firenze, la declinazione italiana della moda borgognona. E durò così fino agli anni Sessanta circa.

Un esempio famoso è il Cassone Adimari dello Scheggia, il fratello di Masaccio (1440-1450 circa).

1280px-Cassone_adimari_01

Oppure (più vecchia di un quarto di secolo) la predella di Gentile da Fabriano al Louvre (1423)

Presentazione_al_Tempio_%28Gentile_da_Fabriano%29_restored%2C_louvre
view post Posted: 12/10/2016, 22:42 Sanseverino, - Luoghi
Sono stati fatti vari nomi, ma mi sembrano molto dubbi: da Guidobaldo da Montefeltro (che mi sembra diversissimo nel famoso ritratto di Raffaello), Dürer (già qui, moooolto vagamente, vedo una somiglianza), al tale – nome di comodo – Francesco di Bartolomeo Archinto (ma anche qui la somiglianza scarseggia col ritratto leonardesco di Londra).
view post Posted: 12/10/2016, 22:03 Sanseverino, - Luoghi
Per il Ritratto di musico rimando alla, pur breve, scheda del museo (www.ambrosiana.eu/cms/ritratto_di_musico-1270.html).

Quelle eterogenee identificazioni di membri della famiglia Sanseverino, riportate sulla Wikipedia francese, ça va sans dire, sono frutto della fantasia della solita signora tedesca maritatasi in Australia (anche se l'identificazione del musico con Galeazzo Sanseverino, che la nostra accoglie, è di un italiano, Pierangelo Laurora. Francamente non so chi sia: sul Kubikat non c'è, quindi non ha mai pubblicato su riviste o libri scientifici).
view post Posted: 12/10/2016, 21:42 Salvare la donna o il mito... - Aneddoti
Ho dato un'occhiata rapida al libro di Quentin Bauchart: già nell'introduzione Maria Antonietta è ricordata tra le donne «illustri per la loro nascita o interessanti per le loro sventure» che hanno posseduto libri generalmente mal rilegati (quindi ritenuti poco importanti al tempo), accordandogli del pregio.
Il capitolo su Maria Antonietta è abbastanza breve rispetto ad altri ed è un commento dell'autore all'inventario dei libri che la regina possedeva nel 1792, redatto da Monsieur Campan (1371 titoli per un totale di 4712 volumi). In un passaggio dice che, benché fossero presenti in gran numero i romanzetti alla moda, i volumi al primo posto sono «i capolavori dello spirito umano» (Pascal, Bossuet, Fénélon, Bourdalou, Massillon, Boileau, Rousseau, Corneille, Molière, Racine, Regnard, Voltaire). In questo passaggio mi sembra un po' ingenuo: e quindi? Maria Antonietta che legge (o meglio si fa leggere) Blaise Pascal non ce la vedo proprio!
Più interessante il commento che fa sui libri legati alla musica, tra cui spicca quella che era senz'altro la raccolta più completa che esistesse dell'opera di Grétry (ma, appunto, non si tratta di letteratura o saggistica). Come ben sappiamo, Maria Antonietta amava moltissimo la musica.

L'autore commenta le legature e poi segue una trascrizione selettiva, con aggiunta di informazioni, dell'inventario: come già mi è capitato di vedere in inventari del XIV-XV secolo, si comincia sempre dai libri sacri e a contenuto religioso. E quindi seguono gli altri in ordine di importanza: Giurisprudenza (filosofia morale, politica etc.), Storia naturale, scienze mediche e fisiche, Industria e Belle Arti, Linguistica, retorica e Storia della letteratura, Poesia (qui segnalo, per nostro interesse, la presenza di due edizioni della Gerusalemme liberata, una molto pregiata del 1745, in folio, con ritratto e dedica a Maria Teresa d'Austria), Teatro (c'è Alfieri in italiano, l'edizione senese del 1783), Romanzi e racconti, Epistolari e poligrafi, Geografia e viaggi, Storia, Biografie.
Sezione finale e a parte per i libri di musica.

Complessivamente mi sembra una biblioteca estremamente tradizionale e certamente ben pilotata dal bibliotecario.
view post Posted: 12/10/2016, 20:59 Salvare la donna o il mito... - Aneddoti
Le notizie che cita Marie-Thérèse sono tratte dal libro della Fraser (pp. 233-234).
Però il paragrafo comincia con: «Sarebbe un'esagerazione includere la lettura fra i suoi divertimenti». Poi riferisce della lettura di Hume (e pare ci abbia messo un'eternità, dopo quattro anni era a uno stadio «abbastanza avanzato»). E quindi cita la presenza dei romanzi storici e dei romanzi leggeri nominati prima nella biblioteca della regina.
Aggiungo, però, che come sottolinea Mme Anna, la presenza di libri in una biblioteca reale non significa che il diretto interessato li leggesse. C'era un personale apposito predisposto alla selezione e all'acquisto dei libri. Maria Antonietta era poi molto sensibile alle mode, quindi immagino che se le nominavano un livre du boudoir di successo, non perdesse tempo a farselo procurare.
Ma francamente non ce la vedo rintanata nei piccoli appartamenti a leggere. Aveva delle lettrici. I veri amanti della lettura – e ce ne sono stati anche tra re e regine, che avevano dei lettori per principio ma potevano farne a meno – i libri se li leggevano da soli (e non ci mettevano quattro anni per leggere 6 volumi, come la Storia d'Inghilterra di Hume). Poi può darsi che qualcosa lo leggesse da sola, ma qui chiedo ad Alessandro perché non ricordo passaggi indicativi in merito.
Direi quindi che sarebbe più opportuno dire che Maria Antonietta poteva trovare gradevole passare del tempo nell'ascoltare letture poco impegnative e alla moda.

La fonte della Fraser è Quentin Bauchart, Les femmes bibliophiles, 1826. Sarebbe interessante recuperare il passo originale in cui si parla di Maria Antonietta (ma qualcosa mi suggerisce che non se ne parli come di una bibliofila).
view post Posted: 12/10/2016, 20:05 Nuove pubblicazioni - Articoli e saggi
CITAZIONE (MmeAnna @ 12/10/2016, 14:14) 
La captivité et la mort de Marie-Antoinette », G. Lenotre, Perrin, 2016, 384 p.

Per chi non ne fosse a conoscenza, aggiungo che è la ristampa di un "classico" su Maria Antonietta: la prima edizione è del 1897 (ed era uno dei libri preferiti dell'imperatrice Eugenia).
Lenotre fu particolarmente apprezzato per la sua capacità divulgativa, supportata però da un'accurata ricerca: «Scriveva come Dumas, ma lavorava con la minuziosità di Renan».
view post Posted: 8/10/2016, 13:52 Salvare la donna o il mito... - Aneddoti
CITAZIONE (Marie-Therese @ 7/10/2016, 23:31) 
E tra l'altro:"marito sbagliato".Per chi? Chi può dire che il matrimonio tra Maria Antonietta e Luigi fosse, per l'epoca e le condizioni, un'unione mal riuscita? Si pensi solo al matrimonio della sorella Maria Carolina con re Ferdinando: consumarono subito, ma lui, nonostante gli sforzi di lei, non riuscì mai ad apprezzare veramente la sua sposa.

Per i criteri dell'epoca un'unione ben riuscita era quella che generava il maggior numero di figli e assicurava la continuazione della dinastia. Ergo quello di Ferdinando IV e di Maria Carolina fu un matrimonio riuscito. Che i coniugi si amassero o più semplicemente andassero d'accordo era una cosa non tenuta in considerazione. O meglio, veniva presa in considerazione solo se finiva per creare un impedimento alla vita sessuale dei due.
Come ben sappiamo sono stati ben pochi – nell'antico regime – i matrimoni regali in cui la coppia assortita abbia trovato la felicità coniugale e abbia allo stesso tempo risposto al requisito per cui il matrimonio si era celebrato (cioè la procreazione).
view post Posted: 8/10/2016, 13:06 Marie-Antoinette : la véritable histoire (2006) - Film e Documentari
CITAZIONE (Marie-Therese @ 2/10/2016, 22:22) 
Norma Shaerer, obesa per l'epoca e con un'arroganza feroce sarebbe stata perfetta per il ruolo di Maria Teresa d'Austria, magari

Scusa, ma trovo questa frase francamente offensiva e fuori luogo (e particolarmente insensibile per le persone che hanno davvero questo problema). Norma Shearer obesa? Ma stai scherzando? E poi per quale epoca? Gli anni Trenta o il Settecento? Perché sia nell'una che nell'altra credo che molte donne avrebbero messo la firma per avere un fisico su cui un abito cade così...

0d0c5e5e1639e833c2ec19e06e20ca11
view post Posted: 6/10/2016, 19:22 Marie Antoinette (2006) - Film e Documentari
Diciamo che comunque non paragonerei un film del 2006 come Marie-Antoinette a quello che rappresentava la trilogia di Sissi per il 1955-57. Sono film ispirati ad un'operetta, confezionati ad hoc per austriaci e tedeschi che uscivano dall'orrore della guerra e stavano vivendo la ricostruzione, in certi casi quasi totale, delle loro storiche e bellissime città. Era quasi una necessità mitizzare e rendere romantico quel passato relativamente recente, ma abbastanza "in costume" per essere lontano, "dimenticato" e liberamente trasformabile: le persone avevano davvero bisogno di sognare e di pensare che avevano alle spalle un retaggio felice.

Trovo molto più grave che in anni recenti si sia fatta la fiction Rai-tedesca (quella con la Capotondi), sbandierando ai quattro venti che avrebbero mostrato la "vera Sissi" (quando di vero non c'era praticamente nulla!).
view post Posted: 5/10/2016, 13:47 Napoli spagnola - Storia
CITAZIONE (elena45 @ 5/10/2016, 14:23) 
Grazie moltissimo di queste precisazioni!!!

È un piacere :)

CITAZIONE (elena45 @ 5/10/2016, 11:53) 
E poi ci sono i busti delle principesse aragonesi dello scultore fiorentino Francesco Laurana (#entry523681360).

Mi permetto una piccola correzione (non sia mai che poi dicano che noi fiorentini ci appropriamo dei meriti altrui! :P). Nella documentazione d'epoca è sempre, giustamente, ricordato come "de Venesia" o "civitatis Venetiarum".
La sua carriera artistica è documentata a partire dal periodo napoletano. In generale, comunque, non mi farei troppi problemi a considerarlo uno scultore di ampio respiro italiano, importante soprattutto per l'attività nella corte del Sud Italia, con uno stile che trova effettivamente riscontri in certa rarefatta e delicatissima scultura fiorentina (penso a Desiderio da Settignano e Antonio Rossellino).
Trovo un po' triste che il nazionalismo croato abbia voluto riappropriarsi di questo artista italianissimo, inventandosi un nome non documentato, cioè Franjo Vranjanin (che significa semplicemente "Francesco da Vrana": Vrana è il nome croato della sua città d'origine, che all'epoca della Repubblica di Venezia si chiamava Aurana o Laurana). Ne fanno il campione del loro "rinascimento"...
view post Posted: 5/10/2016, 13:10 Napoli spagnola - Storia
CITAZIONE (elena45 @ 5/10/2016, 11:53) 
(IMG:http://i48.tinypic.com/2zrg7lt.jpg)
Francesco Laurana - Forse si tratta di Ippolita Maria Sforza (1445-1484), moglie di Alfonso II duca di Calabria,e sorella dei duchi di Milano - Copia dell'originale, risalente al 1472, conservato al Museo di Berlino e distrutto durante la guerra. Il manufatto ora è a Washington.

Mi concedo una parentesi sul busto. Quello nella foto è un calco del busto di Berlino presente nel Museo Pushkin, nato come come gipsoteca delle più belle sculture della storia dell'arte e i calchi sono tutti del primo Novecento (regnante ancora Nicola II, il museo, tra l'altro, era intitolato ad Alessandro III).

Un altro calco di inizio Novecento, sempre del busto berlinese, si trova alla Royal Academy of Arts Collection di Londra (e credo che dovrebbe essercene un altro alla gipsoteca del Victoria & Albert).

PL000185

Il busto di Berlino fu acquistato da Wilhelm von Bode per il museo berlinese nel 1877, rinvenendolo a Palazzo Strozzi a Firenze. I calchi non riproducono i resti della policromia originale, che invece era ancora parzialmente presente. Il busto non è andato completamente distrutto: la testa è ancora conservata.

output-1-640x640

Una foto del busto prima della guerra.

output-2-640x640

Purtroppo non sono mai stato a Berlino, quindi non so se il frammento del busto di Laurana sia esposto (ma immagino di sì). Sicuramente è stato esposto nella mostra dell'anno scorso: The Lost Museum. The Berlin Sculpture and Paintings Collections 70 Years After World War II
(19.03.2015 to 27.09.2015, Bode-Museum).

Il Museo di Berlino conserva a sua volta un calco d'epoca, esposto anch'esso alla mostra. Nella foto sotto il calco e un'altra foto del busto originale, nella sua collocazione nel vecchio museo.

das-verschwundene-museum-5

E di seguito una foto proveniente dalla mostra, in cui i due busti, originale e calco, dialogano.

das-verschwundene-museum-6

Un'altra copia, invece, l'ho intravista di persona a Norimberga, al Germanisches Nationalmuseum. Doveva piacere particolarmente tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, perché era anche uno dei pezzi forti della (un tempo famosa) manifattura di Signa, che ne realizzò diverse copie con riproduzione totale – e arbitraria – della policromia.

540x360

Alla National Gallery of Art di Washington, invece, si trova un'altra versione autrografa del busto, con alcune lievi varianti. Comparve per la prima volta sul mercato nel 1884, rinvenuto a Napoli dal noto antiquario fiorentino Stefano Bardini.

a0002c38

Una terza versione, anch'essa ritenuta di mano dell'artista, si trova nella Frick Collection di New York. È la prima ad essere venuta alla luce, trovata nel Settecento nel vecchio porto di Marsiglia e quindi passata in varie collezioni private francesi.



Devo dire che non mi dispiacerebbe affatto avere una copia della versione di Berlino (la mia preferita delle tre). È davvero di una raffinatezza senza pari!
view post Posted: 30/9/2016, 21:51 Le attuali famiglie regnanti - Storia
CITAZIONE (Pamplemousse @ 30/9/2016, 22:01) 
Se il principe si sposa con la borghese contribuisce a "rendere la famiglia reale più vicina al popolo" (il buonismo della nostra epoca ci consiglia di usare quest'espressione invece della più diretta "imbastardire il lignaggio"), svilendo e depauperando la ragion d'essere della monarchia. Tutto perfettamente in linea con l'etica dei nostri tempi.

Ma oggi la superiorità del "sangue blu", in senso "genetico", mi sembra (giustamente!) un concetto ben superato.
Pensare che la monarchia si debba ancora reggere sul principio di casta (una classe chiusa in se stessa dal punto di vista del lignaggio) è deleterio per l'immagine della monarchia stessa nell'epoca in cui viviamo, che garantisce, o dovrebbe garantire, l'uguaglianza di tutti.
Penso che al giorno d'oggi, in vista del matrimonio di un futuro regnante, contino più altre cose che non il lignaggio: molto meglio una sposa borghese ma colta e con molto savoir-faire di una nobile magari timida, impacciata, senza interessi culturali.
view post Posted: 27/9/2016, 13:47 Nuove pubblicazioni - Articoli e saggi
Con occhi odierni il giudizio di Zweig sulla giovane Maria Antonietta può apparire talvolta severo, ma con gli occhi di un suo contemporaneo (di Zweig) il suo giudizio è fin troppo leggero (alcuni lo accusarono di sentimentalismo nel suo libro). Considera i diversi valori educativi e percettivi (con tanto che Zweig fu uno che descrisse la sua giovinezza come ingiustamente imbrigliata in regole ferree deleterie per lo sviluppo di una gioventù sana e moderna).
view post Posted: 16/9/2016, 10:23 Il Tempo e la Storia - Film e Documentari
Credo che la migliore – non l'ho letta, ma mi pare la consigliassero Stefania e Alessandro – sia quella di Jean-Christian Petitfils.
3571 replies since 29/5/2005