Maria Antonietta - Regina di Francia

Posts written by veu

view post Posted: 23/5/2014, 22:23 Virginia Day, giornata dedicata alla Contessa di Castiglione a La Spezia - Appuntamenti
Da CittàdellaSpezia:

CULTURA E SPETTACOLO

Sabato 24 maggio si celebra il 'Virginia day', tante iniziative sulla Contessa di Castiglione

La Spezia - Continuano le celebrazioni dedicate a Virginia Oldoini, meglio conosciuta come la Contessa di Castiglione, con una manifestazione, organizzata nella giornata del 24 maggio, che la vedrà protagonista con uno dei temi a lei cari: 'la moda'.
Ispirata a questo argomento è anche la mostra che si può visitare nell’atrio del Palazzo del Governo, composta da riproduzioni fotografiche e opere di Ezia Di Capua, eclettica artista spezzina.
A Virginia Oldoini sarà inoltre dedicato un vero e proprio convegno “La Contessa e la moda”, patrocinato da Provincia, Comune e Istituzioni per i Servizi Culturali della Spezia e con la collaborazione della Prefettura.
I lavori si svolgeranno al mattino a partire dalle 10 a Isola, nella storica residenza di campagna appartenuta alla Contessa e denominata “Villa Isolabella”, di recente ristrutturazione.
I relatori del Convegno saranno Giuseppe Benelli, presidente dell’Accademia Capellini della Spezia, Emanuela Dall’Ara proprietaria della villa, Pia Spagiari, storica spezzina, e Marinella Curre Caporuscio, capo delegazione FAI.
Nell’occasione saranno esposti abiti, accessori e arredi appartenuti alla Contessa, provenienti da collezioni private.

La sera, a partire dalle 21, si terrà un nuovo incontro, nei saloni al secondo piano del Palazzo del Governo, intitolato “Ricordando Virginia”.
Qui si alterneranno letture di brani e poesie – voci recitanti Ezia Di Capua ed Enrico Colombo - dedicati alla Contessa dalla scrittrice spezzina Gabriella Chioma, tratti dalla riedizione del libro di Alfredo Poggiolini “La Contessa Verasis di Castiglione nel romanzo e nella realtà”, “Cartoline in versi dalla Spezia” e “Elegie per Virginia” con intramezzi musicali al pianoforte a cura di Lucia Lottici.
Nel Salone del Consiglio Provinciale performance di danza a cura delle ballerine dell’Accademia LA MAISON DE LA DANSE con coreografie di Emmanuelle Ricco.
Concluderà la serata un momento conviviale durante il quale verranno offerti agli ospiti prodotti tipici del nostro territorio ispirati e realizzati appositamente per questo evento.
Il valore dell’evento è dimostrato dallo scopo dello stesso: costituire i fondi per una borsa di studio (o più, secondo la generosità degli spezzini) da destinare ad un allievo/a meritevole del locale Conservatorio “G. Puccini”.
Oltre alle istituzioni, si sono fatte promotrici di questa iniziativa alcune realtà associative, tra le quali la sezione spezzina di BPW ITALIA-FIDAPA Sez. La Spezia e LIONS CLUB ROVERANO.
Organizzano l’evento due associazioni senza fini di lucro, L’AQUILONE – Presidente Alessandra Del Monte e M.A.C.S. (Moda Arte Cultura e Spettacolo) – Presidente Mirella Orgallo Barreca, che da tempo operano nel ns. territorio con il solo scopo di evidenziare personaggi e iniziative volte alla promozione del territorio.
Simbolo dell’evento è l’immagine del bozzetto dello scultore Fabrizio Mismas per un monumento alla Contessa di Castiglione, non ancora realizzato, che verrà esposto nell’atrio del Palazzo fino al 24 maggio compreso.

Giovedì 22 maggio 2014 alle 11:27:09
view post Posted: 22/3/2014, 21:04 Nuovi film e miniserie in costume - Film e Documentari
Su RaiPremium trasmettono la fiction La Bella Otero ispirata alla famosa diva della Belle Époque.

Ecco la scheda:

La Bella Otero

Paese: Argentina, Italia, Spagna
Anno : 2008
Genere: Biografico, Storico
Puntate: 2
Regia: Jordi Frades
Attori e Personaggi:
Natalia Verbeke (Carolina Otero), Montse Guallar, Asunción Balaguer (Carolina anziana), Miquel Sitjar (Ispettore Dupuis), Daniel Klamburg (Periodista), Norberto Morán (Grigoriev), Mabel Rivera (Madrina Josefa), Pedro Alonso (Venancio Romero), Giorgio Lupano (Raúl), Paolo Gasparini (Vanderbilt), Rita Cortese (Berta), Conrado San Martín (Raúl, a Nizza), Jean-Pierre Malignon (Principe Alberto di Monaco)
Produttori: Rafael Toba, Tadeo Villalba figlio, Zaza Ceballos, Toni Cruz, Joan Antoni González, Miguel Ángel González, Josep Maria Mainat
Sceneggiatura: John Goldsmith e Carmen Posadas
Soggetto: dalla biografia "La Bella Otero" di Carmen Posadas
Musiche: Xavier Capellas
Costumi: Charo Diego, Nuria Peña e Ana Cuerda
Co-produzione: Antena 3 Televisión, Institut del Cinema Català (ICC), RAI Radiotelevisione Italiana, Televisió de Catalunya (TV3), Televisión de Galicia (TVG) S.A.
Prima Tv in Italia: 21 marzo e 22 marzo sul canale RaiPremium

Trama:

L'avventurosa esistenza di Carolina Augustina Carasson, nata poverissima e diventata grande diva della Belle Epoque, donna fatale quant'altre mai, ballerina e cantante acclamata nei teatri di tutta Europa, persino in America.


Note:

* La fiction è ispirata alla vita della celebre Carolina Augustina Carasson passata alla storia come La Bella Otero

* La fiction è stata realizzata nel 2008, ma è rimasta nei cassetti della Rai ed è stata trasmessa in Italia soltanto nel 2014.

* La fiction si compone di due puntate intitolate: La Bella Otero - La Regina della Bella Époque e La Bella Otero - La Vita come un Gioco.

* Non è la prima fiction realizzata dalla Rai sulla vita di Carolina Otero: la Rai infatti realizzò già un fiction su questo personaggio storico negli anni '80 intitolato La Bella Otero e con protagonista Angela Molina.


Foto:

view post Posted: 19/2/2014, 22:28 Mafalda di Savoia - Personaggi
Bellissime queste foto di Mafalda.

A proposito di Mafalda qui c'è un interessante articolo che riguarda il suo passaggio in Abruzzo da Abruzzo24ore:

Mafalda Di Savoia: il coraggio di una principessa

[omissis]

IL SUO DESTINO PASSO’ PER L’ABRUZZO

Mafalda, come si è detto, si era recata a Sofia per rappresentare Casa Savoia ai funerali di re Boris marito di sua sorella Giovanna e sarebbe dovuta rientrare a Ciampino da dove era partita , ma a causa degli eventi, le fu sconsigliato e il volo fu dirottato all’aeroporto di Pescara dove arrivò l’11 settembre a distanza di soli due giorni dal passaggio dei genitori e di tutta la carovana di fuggitivi. Il comandante dell’aeroporto di Pescara Marchetti le offrì la possibilità di raggiungere con un aereo gli altri membri di Casa Savoia , ma lei rifiutò perché aveva nell’animo un solo desiderio quello di riunirsi al più presto ai 4 figli rimasti a Roma.

Sconsigliata a partire con altri mezzi a causa della precarietà della situazione , ci si preoccupò di mantenere il più possibile segreta la sua presenza nel timore di qualche ritorsione da parte dei tedeschi. Marchetti la ospitò nella sua villa nell’agro di Silvi, ma il conte Vigliano , accompagnatore ufficiale di Mafalda e il Generale Olmi , di grande fede monarchica, che si trovava ancora a Chieti dopo lo scioglimento dell’esercito e che era corso immediatamente all’aeroporto di Pescara alla notizia dell’arrivo di Mafalda , concordarono che fosse preferibile per la sua sicurezza che prendesse alloggio a Chieti nell’Hotel Sole dove poteva essere controllata e salvaguardata a dovere.

Mafalda vi rimase nove giorni durante i quali fu confortata dall’affetto e solidarietà di quanti la avvicinarono e ne apprezzarono il profondo aspetto umano. Anche perché , secondo quanto documenta Manlio Masci nel suo libro “Savoia ultimo giorno”, ella non si rinchiuse nella sua stanza , come le avevano suggerito, ma usciva spesso soprattutto per recarsi nella vicina Chiesa della Trinità a pregare e, durante tali sortite , si fermava a parlare anche con la gente più umile verso la quale si mostrò generosa.

Appariva triste e preoccupata per la sorte dei quattro figli che aveva lasciato a Roma, per quella del marito che sapeva trovarsi nel Nord Italia e anche dei genitori e del fratello Umberto sul conto dei quali non aveva riscontri precisi. Le autorità locali si diedero molto da fare per avere informazioni attendibili in proposito.

Quando finalmente le giunsero rassicurazioni riguardo i bambini che si trovavano al sicuro in Vaticano , Mafalda pianse a lungo di sollievo e di commozione e si recò in Chiesa per ringraziare Dio.

Intanto si profilava il pericolo che i Tedeschi assumessero il controllo di Chieti tanto che il Prefetto ritenne prudente trasferire Mafalda dall’Hotel Sole alla Prefettura dando disposizione al colonnello Massangioli di provvedere ai pasti che la donna preferiva frugali e scarsi. Desiderava solo ricongiungersi ai suoi figli e non resisteva più dalla voglia di riabbracciarli per dare loro il conforto materno.

Confidava nel suo cuore che, una volta a Roma, sarebbe stato facile rintracciare suo marito il Principe d’Assia che, invece nel frattempo era stato catturato dai Tedeschi e rinchiuso in un campo di concentramento.

Per raggiungere la capitale non le venne dato il consenso di utilizzare le auto con gli autisti che erano state usate dai genitori che pure erano parcheggiate in piazza. Ma Mafalda, dopo aver chiesto un prestito di 50 mila lire al Direttore della Banca D’Italia, Raffaele Grilli, prese l’irremovibile decisione, a cui nessuno riuscì a opporsi, di recarsi in treno a Roma.

La partenza avvenne la mattina del 20 settembre in compagnia di alcuni addetti alla Casa Reale ai quali era stato negato l’imbarco ad Ortona. Il viaggio, data la situazione di emergenza, durò quasi venti ore, caratterizzato come fu da lunghe soste, in mezzo alle montagne e da ripetuti allarmi terrestri e aerei.

A Roma ebbe la grande gioia di ritrovare finalmente i suoi figli e di riabbracciarli, ma essa durò solo pochi giorni.

I Tedeschi , ormai padroni della città, la individuarono e le tesero il terribile tranello. Si compì così il suo destino.



(Ricostruzione storiografica di Elisabetta Mancinelli)

(I documenti sono tratti dall’Archivio di Stato di Chieti e da: “Pescara e la guerra” di Alfonso Di Russo)
view post Posted: 16/2/2014, 16:09 La contessa di Castiglione - Personaggi
No, non è quello.
L'abito che sarà riprodotto è quello di questa foto:

lacontessa2
view post Posted: 15/2/2014, 21:31 La dieta di Maria Antonietta - Aneddoti
Da Velvetbody:

La dieta di Maria Antonietta

La regina Maria Antonietta era golosa, anzi golosissima di dolci. Ogni giorno mangiava almeno un pezzo di torta (cui spesso si aggiungevano pasticcini e cioccolate calde) e chiudeva sempre i pranzi ufficiali con una ricca selezione di dolciumi; poi, per compensare l’eccesso di carboidrati (perché alla linea teneva parecchio), la sera si limitava a pasti frugali spesso a base di zuppe. E oggi le sue abitudini alimentari sono diventate una vera e propria dieta, la Marie Antoinette Diet, illustrata con dovizia di particolari dalla giornalista statunitense Karen Wheeler nel libro The Marie Antoinette diet: eat cake and still lose weight (La dieta di Maria Antonietta: mangiare torte e perdere peso). Detta così, pare una mezza bufala. Anzi, una bufala intera. O, in alternativa, un miracolo in piena regola. Eppure la Wheeler ha conquistato l’approvazione di alcuni dietologi fra cui l’inglese Mabel Blades. E fa proseliti fra i vip.

“Maria Antonietta – spiega la Wheeler, come riportato da d.repubblica.it – aveva già capito quello che gli scienziati hanno dimostrato nel Ventunesimo secolo, cioè che non è tanto importante ciò che si mangia ma la quantità”; Regina a parte, infatti, le donne francesi “sono note per mangiare molti grassi (la stessa cucina francese si basa su un uso importante del burro) ma anche per essere abbastanza sottili“. Il segreto? Presto detto: “è tutto nei pasti serali“.

In pratica la Wheeler suggerisce di cominciare la giornata mangiando un dolce (un pasticcino oppure una brioche), per poi concedersi una merenda preferibilmente a base di frutta e un pranzo normale (per esempio 200 grammi di carne o pesce e contorno di verdure con un filo d’olio) che si concluda con un altro dolcetto. Nel pomeriggio uno spuntino leggero (un altro frutto o yogurt magro) e, infine, una cena rigorosamente povera di calorie. In quest’ultima fase si consiglia brodo di pollo o di verdura o vellutate. Senza limiti di sorta. Il risultato? Secondo la giornalista si possono perdere fino a dieci chili in dieci giorni, a patto di eliminare completamentefritture e fast food.

Un altro trucco sta negli orari: la cena non dovrebbe mai essere consumata dopo le 20, altrimenti si accumulano grassi in eccesso poi maledettamente difficili da smaltire. Insomma, questa dieta va promossa o bocciata? D di Repubblica l’ha chiesto al dottor Michele Carrubba, il quale si è dichiarato favorevole: “La dieta migliore prevede un’alta percentuale di carboidrati. In realtà altro non è che la nostra dieta mediterranea, nella quale gli zuccheri devono rappresentare almeno il 60% della quota calorica giornaliera. Mentre la parte restante è rappresentata dai grassi, il 30%, e dalle proteine“. Per quanto riguarda i dolci, dunque, “non c’è alcuna controindicazione, specialmente se vengono mangiati al mattino. Una giornata andrebbe sempre cominciata con un dolce, almeno con una fetta biscottata con la marmellata. Aiuta a pensare meglio“.
view post Posted: 15/2/2014, 21:28 La contessa di Castiglione - Personaggi
Novità:

Da Città della Spezia:

Risorge l'abito da ballo della "Regina di cuori"

Riprodotto il vestito usato dalla Contessa di Castiglione per sedurre Napoleone III, sarà esposto all'Etnografico. Martedì un convegno al "Fantoni" sulla nobildonna spezzina.

Risorge l´abito da ballo della `Regina di cuori`
La Spezia - Uno dei personaggi più interessante del Risorgimento italiano, e di sicuro il più chiacchierato e misterioso. Martedì 18 febbraio, alle 16.30, presso le sale del Circolo Culturale “G. Fantoni Lunigiana” di Corso Cavour 339 si terrà il terzo incontro sulla storia locale con il professor Sergio Del Santo, e l’argomento sarà Virginia Oldoini, ovvero la contessa di Castiglione.
La missione “diplomatica”, da lei compiuta per incarico di Cavour, presso Napoleone III, per indurlo ad affiancare il Piemonte nella guerra contro l’Austria, non finisce mai di suscitare commenti ed illazioni. Anche sulla sua vita libera e trasgressiva e, soprattutto, sul suo ruolo patriottico e politico, le polemiche e i pareri sono sempre stati e sempre saranno accesi e inconciliabili.

E’ per questo che la contessa è un personaggio ancora oggi unico e straordinario, che non fu soltanto la più bella donna dell’Ottocento e che, oggi, è considerata la prima diva moderna. Gabriele D’Annunzio la battezzò enfaticamente "La Divina Contessa", gli spezzini invece, affettuosamente la chiamavano “la Rapallina”.
La conferenza godrà anche dell’esposizione dell’abito “La Regina di Cuori” riprodotto da Mirella Barbagli Giuliano, in occasione del 150esimo anniversario del Ballo Reale che la vide protagonista. Con un ricordo ai travestimenti e i mascheramenti delle sue spettacolari – e scandalose per l’immaginario dei contemporanei – uscite in società, in cui interpretava un ampio spettro di personaggi inventati o riconducibili all’universo, da lei prediletto, del teatro, della letteratura e della lirica: la regina d’Etruria, Beatrice, Rachele, Medea, la regina di Cuori, Anna Bolena, la regina della Notte e molti altri.
L’abito, esposto al Fantoni, sarà presto collocato nel Museo Etnografico di La Spezia.
view post Posted: 15/2/2014, 21:27 Maria Josè di Savoia - Personaggi
Bellissime foto!
Il nuovo libro di Luciano Regolo dev'essere bellissimo, Luciano Regolo è un bravissimo scrittore.
view post Posted: 7/2/2014, 23:59 Maria Josè di Savoia - Personaggi
Ecco qua un articolo recente molto interessante.

Da Il Tempo:

1938, la congiura di Maria Josè

A Racconigi fece incontrare Badoglio e il generale Graziani. Il piano prevedeva l’abdicazione del Re e l’arresto del Duce

Nel 1938 Maria José aveva ideato un complotto con il maresciallo Pietro Badoglio e d’intesa con il generale Rodolfo Graziani per evitare la guerra e liberare l’Italia dal fascismo. Vittorio Emanuele IV avrebbe dovuto prendere il posto del nonno sul trono, mentre la madre avrebbe assunto la carica di reggente e il padre avrebbe abdicato. La clamorosa rivelazione è contenuta in un documento «riservatissimo» conservato presso il Public Record Office di Londra. Si tratta di una relazione most secret, datata 29 settembre 1939 e fatta pervenire al Foreign Office dall’ambasciatore inglese al Cairo, sir Miles Lampson. Il diplomatico riferisce, con dovizia di particolari, un colloquio avuto con il fratello di un avvocato milanese a capo di un movimento antifascista.

I fatti sono questi. Sei giorni prima dell’accordo di Monaco, per l’esattezza sabato 24 settembre 1938, Maria Josè fece sapere all’avvocato in questione di essere atteso nel castello di Racconigi dal maresciallo Badoglio per un colloquio segretissimo e urgente. L’avvocato incontrò la principessa e il maresciallo il 25 settembre, mentre il principe Umberto - sottolinea il rapporto quasi a volerne indicare l’intenzione di non compromettersi direttamente - non era presente e «trascorreva il suo tempo giocando con i figli».

Il colloquio durò oltre un’ora e mezza. Maria Josè sottolineò la gravità della situazione internazionale e sostenne la necessità di fare qualcosa per impedire l’ingresso dell’Italia a fianco della Germania in una guerra ormai vicina. Che la principessa accennasse alla prospettiva bellica non meraviglia. Ci si trovava in un momento drammatico, nel pieno della crisi cecoslovacca. Il partito nazista aveva deliberato a Norimberga l’annessione dei Sudeti e la diplomazia europea cercava disperatamente di evitare uno scontro. Il 26 settembre Galeazzo Ciano aveva appuntato nel suo diario: «È la guerra. Dio protegga l’Italia e il Duce».

Dopo Maria Josè prese la parola Badoglio. Disse di parlare anche a nome di Graziani e invitò l’interlocutore a dare il via a una insurrezione armata. Questi dichiarò che lui e i suoi, per quanto avessero lavorato giorno e notte per quattro anni a questo fine, non erano in grado di passare alla fase operativa per mancanza di armi. Aggiunse però di essere convinto che era stato raggiunto un punto «in cui lo spirito del popolo è maturo» e precisò che, realisticamente, si sarebbe potuta prevedere, in caso di mobilitazione generale in Italia, una capillare azione di sabotaggio di tutti i pubblici servizi per disorganizzare la vita della nazione e procurarsi quei trecentomila fucili con adeguato munizionamento ritenuti indispensabili per un progetto insurrezionale. Badoglio, a questo punto, disse: «Voi potrete certo fare meglio di adesso perché, come voi ci portate il popolo italiano, noi vi portiamo l’aiuto della Corona e l’appoggio dell’esercito».

I «congiurati» di Racconigi passarono, poi, a discutere i dettagli operativi del piano, che prevedeva in successione queste fasi: a) abdicazione del Re; b) rinuncia del principe ereditario ai propri diritti sul trono; c) proclamazione di Vittorio Emanuele (che all’epoca aveva due anni) a Re d’Italia e della principessa a reggente durante la minorità del figlio; d) concessione di pieni poteri temporanei a Badoglio, che avrebbe imposto la legge marziale per mantenere l’ordine; e) costituzione di un governo presieduto dall’avvocato antifascista milanese.

Il rapporto illustra, quindi, il programma del nuovo gabinetto, che prevedeva lo scioglimento del partito nazionale fascista e della Camera dei Fasci; l’arresto e il processo di Mussolini; l’amnistia per i fascisti che avessero sospeso ogni attività politica; lo scioglimento della Milizia; il ripristino dello Statuto; il ritiro delle truppe dalla Spagna; la stipula di un’alleanza con Jugoslavia e Francia nel caso di aggressione tedesca alla Cecoslovacchia; la riduzione delle tasse e un piano di riforme economiche, morali e sociali.

I «congiurati» non si limitarono alle parole. Il 26 settembre Umberto, sempre secondo il rapporto, firmò l’atto di rinuncia al trono. Fin dalla mattina successiva furono prese in diverse città (Roma, Torino, Milano, Verona, Venezia e altre località) iniziative per attuare il piano che avrebbe dovuto scattare alle 3 del 28 settembre e far trovare il Re di fronte al fatto compiuto e nella necessità di firmare l’abdicazione.

Improvvisamente, però, nel pomeriggio del 27 giunsero a Racconigi informazioni destinate a sconvolgere ogni proposito. Si seppe che Chamberlain aveva chiesto, attraverso Ciano, un intervento mediatore di Mussolini, che si sarebbe, poi, risolto nell’incontro di Monaco. I nuovi avvenimenti intralciarono i propositi dei «congiurati» di Racconigi: ci si rese conto che non sarebbe stato più così semplice imporre al Re l’abdicazione né spiegarne il significato alla popolazione. Maria José e l’avvocato erano ancora favorevoli al piano, ma Badoglio fece valere la tesi di un rinvio dell’operazione. Ne fu tuttavia così afflitto (racconta il diplomatico inglese) che «per diversi minuti sembrò perdere la ragione» al punto da spingere la principessa e l’avvocato a ripetergli che egli non aveva responsabilità in quanto stava accadendo.

A questo punto i «congiurati» bruciarono i documenti approntati. Fra questi vi erano l’abdicazione firmata da Umberto e quella da sottoporre a Vittorio Emanuele III (all’oscuro della congiura), il testo del proclama della reggenza, gli atti istitutivi dello stato d’assedio e della legge marziale.

Fin qui il documento ricordato in apertura della trasmissione del ciclo «Il tempo e la storia» di Rai Storia dedicata all’attività antifascista di Maria José. Esso potrebbe far sorgere qualche perplessità tanto più che Maria Josè, che pure rivendicò in seguito la sua attività cospirativa, non fece mai riferimento a questo episodio del 1938. Tuttavia è fuor di dubbio che il diplomatico britannico, un diplomatico di elevato rango, prese in seria considerazione le notizie di cui era venuto a conoscenza, al punto da farne oggetto di un rapporto most secret assai articolato e dettagliato, che dimostra come egli non pensasse affatto di riferire "voci" generiche. Il fatto che in esso sia taciuto il nome dell'esponente antifascista, contrariamente a quanto potrebbe apparire a prima vista, rappresenta un elemento che induce a guardare con maggiore attenzione alla vicenda: era infatti nella prassi delle informative "segrete", soprattutto in casi così delicati, assumere precauzioni per non compromettere le fonti di informazione (nel caso in questione, poi, oltre che di una "fonte" si sarebbe trattato di un vero e proprio movimento da tenere presente per il futuro) e lasciare a successivi contatti personali il completamento del quadro e delle notizie.

Questo rapporto è importante in primo luogo perché dimostrerebbe l'esistenza in Italia di una rete operativa antifascista già dalla metà degli anni Trenta, nel periodo cioè riconosciuto dagli storici come quello di maggiore consenso al regime: nel corso del colloquio di Racconigi, infatti, si fece cenno a un lavoro organizzativo e propagandistico in atto già da quattro anni. In secondo luogo, il rapporto consente di retrodatare l'attività antifascista di Maria José. Dei sentimenti nutriti dalla principessa nei confronti di Mussolini e del regime, come pure dei contatti da lei stabiliti con intellettuali e politici antifascisti (da Carlo Antoni a Francesco Flora, da Elio Vittorini a Guido Gonella, da Benedetto Croce a Umberto Zanotti Bianco) e con il Vaticano tramite l'allora monsignor Montini si ha notizia certa, confermata tanto dalla memorialistica, dalla storiografia e dalla stessa Maria José.
view post Posted: 7/2/2014, 23:57 I Savoia - Storia
Bellissime foto! Grazie per averle messe!
view post Posted: 24/1/2014, 18:02 I Savoia - Storia
Bellissima la Reginella Santa, come veniva soprannominata.

Una grande figura storica che merita di essere riscoperta.

Qui si parla del miracolo di Maria Cristina:


Il miracolo di Maria Cristina di Savoia

Si conclude oggi il Bicentenario della nascita della Venerabile. La storia del prodigio che ha reso possibile giungere alla sua beatificazione, che si terrà a Napoli il 25 gennaio 2014

Roma, 14 Novembre 2013

Si conclude oggi, giovedì 14 novembre, il Bicentenario della nascita della Venerabile Maria Cristina di Savoia, nata a Cagliari il 14 novembre 1812 e che sarà beatificata a Napoli il prossimo 25 gennaio 2014. Di seguito la storia del miracolo - sintetizzata dal postulatore, padre Giovangiuseppe Califano, ofm - che ha permesso di giungere alla beatificazione della Venerabile.

***

Maria Vallarino nacque a Varazze (Genova), in una famiglia molto numerosa, verso la fine del 1829 o all'inizio del 1830, come si deduce da un confronto fra gli atti di battesimo e di morte. Da dieci anni svolgeva attività di cameriera a Genova presso la marchesa Antonia Carrega, quando, nel giugno del 1866, all'età di 36/37 anni confidò alla nobildonna che da alcuni mesi aveva notato una tumefazione grossa come una noce nella mammella destra. La marchesa indirizzò subito la sua domestica al Dott. Luigi Garibaldi. Questi fecediagnosi clinica di tumore maligno scirroso e, senza rivelare all'interessata la gravità della sua malattia, le prescrisse una terapia a base di "sanguisughe, unzioni, impiastri con cicuta e bibite medicinali".

La paziente, dopo un paio di mesi, vedendo che la cura non dava alcun risultato positivo e non conoscendo la natura del suo male, ma sospettando che si trattasse di qualcosa di grave, tornò dal Dott. Garibaldi, il quale le propose l'estirpazione, ma la Vallarino rifiutò e di sua iniziativa andò dal Dott. Oldoino Marengo, medico chirurgo. Questi precisò che si trattava di uno scirro al secondo periodo con resistenze tubercolose, ossia di un di un tumore scirroso altamente maligno inguaribile; le disse di continuare per altri 20 giorni la cura prescritta dal Dott. Garibaldi. Ma siccome non notava alcun beneficio e la tumefazione aumentava, Maria Vallarino passati 15 giorni tornò dal Dott. Marengo.

Il chirurgo notò che il tumore si presentava duro, fisso ai piani sottostanti, indolente, in fase avanzata e che la paziente accusava una forte tensione locale. Inoltre, il Marengo, constatando che il tumore aveva raggiunto la dimensione di un uovo di gallina e che il diametro della tumefazione era di circa 7 cm., ne confermò l'inguaribilità. Avendo poi riscontrato l'insorgere di un secondo piccolo tumore nella mammella sinistra, accennò all'intervento chirurgico per il mese di settembre, ma ritenendolo ormai pressoché inutile disse alla paziente che lui non l'avrebbe operata e perciò che consultasse altri Medici. La Vallarino ancora una volta escluse decisamente l' estirpazione chirurgica del tumore.

Fu allora che il Dott. Garibaldi, vedendo la prostrazione della paziente che dal consulto con il Dott. Marengo non aveva riportato alcuna speranza di guarigione, le consigliò di rivolgersi alla preghiera. Più specificamente le disse di rivolgersi alla sig.na Virginia Lombardo di Rivarolo Ligure, un'inferma che diffondeva la devozione alla Venerabile Maria Cristina. La Vallarino andò prontamente dalla Lombardo e da questa ottenne alcuni frammenti di reliquia ex indumentis di Maria Cristina, con la raccomandazione di rivolgersi a Lei con fiducia. La preghiera che Maria Vallarino innalzò al Signore ripetutamente e con fede fu questa: “Gesù, o Buon Gesù, glorificate la vostra Serva Maria Cristina”. Da quel momento iniziò a notare la rapida riduzione del volume della massa mammaria, che poi scomparve del tutto in pochissimi giorni.

Tornò quasi subito dal Dott. Garibaldi e gli riferì che il tumore era pressoché scomparso. Infatti, dice il Dott. Garibaldi, "ritornata dopo cinque o sei giorni successivi, visitai la parte, né più rinvenni il tumore”. Nel frattempo il Dott. Oldoino Marengo aveva ripetutamente espresso il desiderio di conoscere gli sviluppi del caso Vallarino, per cui, alla distanza di alcuni mesi, sollecitata dalla Marchesa Carrega e per ordine del confessore, la sanata si presentò al detto chirurgo e gli riferì come era avvenuta la sua straordinaria guarigione. Il Marengo rimase meravigliato e le confessò che si era accorto del tumore incipiente anche alla mammella sinistra, e che proprio per la gravità del suo caso le aveva dichiarato che lui non era disposto ad operarla; ma che ormai era completamente "guarita".

Infatti per ben 39 anni la Vallarino non ebbe alcuna recidiva, come hanno rilevato ben 6 Periti ab inspectione che esaminarono la sanata il 16 dicembre 1870, il 12 aprile del 1875 e il 5 aprile del 1887. Gli stessi Periti, non avendo riscontrato alcuna massa nei due seni della sanata, e neanche nelle cavità ascellari, dichiararono la guarigione di Maria Vallarino perfetta e duratura. La sanata morì l'11 gennaio 1905, all'età di circa 75 anni.

Su questi fatti i medici della Consulta della Congregazione delle Cause dei Santi hanno posto il seguente lemma: “Guarigione della Sig.na Maria Vallarino, molto rapida, completa, duratura ed inspiegabile il "quoad modum", da tumefazione del seno uni o bilaterale, prognosi riservata quoad vitam e quoad valetudinem, terapia inadeguata e inefficace”

L’iter della Causa di beatificazione della Venerabile Maria Cristina di Savoia si conclude felicemente nel corso dell’anno Bicentenario della nascita della Venerabile (14 nov 2012 - 14 nov 2013) e nel corso dell’Anno della Fede. Questo dato è estremamente significativo se consideriamo che le ultime parole della Venerabile sul letto di morte furono anche la sua più alta professione di fede “Credo, Domine! Credo, Domine!”.


Qui si parla un po' del processo di beatificazione di Maria Cristina: Click


Ecco altre belle immagini di lei:

710686_maria%20cristina%20di%20savoia

90721D

90721N

90721AB

90721B

90721AA

90721J
view post Posted: 24/1/2014, 17:52 Christian Dior rende omaggio a Maria Antonietta - Arte, Moda e Musica
Da VelvetStyle:

Dior Trianon make up Primavera 2014: omaggio a Maria Antonietta

Christian Dior rende omaggio a Maria Antonietta e regala a tutte le sue fan una collezione make up per la Primavera 2014 romantica e sognante (tacendo dei risvolti drammatici della vita della regina di Francia), ispirata allo stile e ai colori del Piccolo Trianon – il boudoir all’interno della Reggia di Versailles dove la sovrana organizzava giochi, feste e balli ispirati alla vita bucolica – e del meraviglioso parco circostante, un vero e proprio paradiso di fiori e farfalle.

Caratterizzata dal tema del fiocco – ricorrente sulle confezioni e su blush, polveri e ombretti – Trianon by Dior comprende la palette universale Trianon, la palette di ombretti 5 Coloeurs Trianon Edition, gli ombretti singoli Diorshow Mono Trianon Edition e Diorshow Fusion Mono Matte, i primer Pore Minimizer e Glow Maximizer, i blush Diorblush Trianon Edition, gli smalti Dior Vernis Trianon Edition e Dior Vernis – Spring 2014 Limited Edition e, infine, i rossetti Rouge Dior – Spring 2014 Limited Edition, Dior Addict Lip Glow – Spring 2014 Limited Edition e Dior Addict Gloss – Spring 2014 Limited Edition.

La palette Trianon è composta da tre ombretti (Pistachio, Chocolate Brown e Iridescent Pink Powder), l’eyeliner Black Liner e il Pink Blush, ed è contenuta in un’elegante confezione argentata con fiocco inciso sul coperchio, mentre la palette di ombretti 5 Coloeurs Trianon Edition è disponibile in due combinazioni di tonalità, Pastel Fontagnes e Pink Pompadour, contenenti la prima colori shimmer quali grigio, argento, azzurro, rosa e beige, e la seconda sfumature di rosa e viola. Gli ombretti singoli Diorshow Mono Trianon Edition sono invece proposti nei colori Angelique (verde shimmer) e Opaline (glicine) e i Diorshow Fusion Mono Matte nelle versioni Nocturne (nero), Celestial (glicine), Dream (beige) e Mirage (marrone/nero talpa).

Per quanto riguarda i blush Diorblush Trianon Edition, la maison li declina nelle tonalità 946 Pink Reverie (rosa intenso) e 763 Coral Bagatelle (corallo), mentre rossetti e gloss ricordano i colori delle ali delle farfalle. I primi infatti interpretano diverse sfumature di rosa – Rose Crinoline, Sovereign, Courtesan e Allegresse – e i secondi comprendono il giallo oro di Mousseline, il rosa di Minauderie, il pesca di Petillante e il fucsia carico di Exquise. Iluminante e trasparente è invece Dior Addict Lip Glow.

Da ultimo, la collezione Trianon by Dior propone ancora 4 tonalità di smalti – Perlé (lilla chiaro), Porcelain (azzurro), Bouquet (rosa carico) e Bloom (fucsia intenso) – e i due primer Pore Minimizer e Glow Maximizer, pensati rispettivamente per opacizzare e illuminare la pelle.



Foto qua:

Click
view post Posted: 24/1/2014, 10:01 All'ombra della ghigliottina - Film e Documentari
Visto qualche anno fa durante un passaggio al pomeriggio su Rete 4.
Non è un film storico-biografico. è un film d'avventura e cappa e spada. Come film è bello. Se vi piacciono i film di cappa e spada recuperatelo perché è fatto bene.

Il film è disponibile in dvd in Italia.

Ecco qua qualche foto:

ombradellaghigliottina

jpg

ombra-della-ghigliottina-8de3fe74-0243-4307-8298-472247c1b9a4

l_50287_720143e1

jpg

allombravlcsnap20130612

allombravlcsnap20130612

allombravlcsnap20130612

allombravlcsnap20130612

2ec80fe0

Exile-Zine
view post Posted: 7/1/2014, 12:47 Richelieu, la Pourpre et le Sang - Film e Documentari
In Francia dal 27 agosto è stato girato il film tv o miniserie "Richelieu, la Pourpre et le Sang", letteralmente Richelieu La Porpora e il Sangue, incentrato sugli ultimi tre anni della vita del celebre Cardinale.

Ecco la trama (traduzione libera dal francese):

Richelieu, la porpora e il sangue racconta gli ultimi anni del cardinale, primo ministro di Luigi XIII, attraverso un complotto per assassinarlo, fomentata dal Marchese de Cinq Mars.

Questo giovane conosce una grande ascensione nei giochi di potere dello stato grazie al Cardinale Richelieu, che lo avvicina al potere e al più presto anche al cuore del Re Luigi XIII, re austero e in declino, che resta sedotto dalla bellezza del Marchese de Cinq Mars.

Ma quando il Marchese orgoglioso e ambizioso tenta di staccarsi dal Cardinale, quest'ultimo agirà per distruggerlo e rovinarlo nel modo più brutale.

Il creatore preferisce distruggere la sua creazione, piuttosto che vederlo fuggire da lui...


Ecco l'articolo da Lezappingdupaf:

"Richelieu, la Pourpre et le Sang" avec Jacques Perrin, en tournage pour France 3

Depuis le 27 août et jusqu'au 25 septembre, Henri Helman tourne pour France " en région Aquitaine "Richelieu, la Pourpre et le Sang", une fiction avec Jacques Perrin (Richelieu), Pierre Boulanger (le Marquis de Cinq Mars), Hélène Seuzaret (Marie de Gonzague), Stéphan Guerin-Tillié (Louis XIII), Cécile Bois (Anne d'Autriche)...

RICHELIEU, la Pourpre et le Sang raconte les dernières années du Cardinal, Premier Ministre de Louis XIII, à travers un complot visant à l'assassiner, fomenté par le marquis de CInq Mars.

Ce jeune homme connut une ascension éclair dans le jeu de l’Etat grâce au Cardinal, qui le plaça au plus près du pouvoir et au plus près du cœur d'un Roi austère et déclinant, séduit par la beauté de Cinq-Mars.
Mais quand le marquis fier et ambitieux tente de s’émanciper du Cardinal, ce dernier mettra tout en œuvre pour le détruire et l'entrainer dans une chute des plus brutales.

Le créateur préférant détruire sa créature plutôt que de la voir lui échapper...
view post Posted: 7/1/2014, 12:40 Elizabeth (1998) e Elizabeth: The Golden Age (2007) - Film e Documentari
Questa sera su Canale 5 trasmettono in prima serata il film Elizabeth The Golden Age.
2652 replies since 11/8/2005