Maria Antonietta - Regina di Francia

Posts written by reine Claude

view post Posted: 27/1/2016, 12:14 La moda dei Macarons - Arte, Moda e Musica
Mmmhh... :wub: fai concorrenza a Ladurée!! ;) Bravissima!!
Ammiro la tua costanza! Ma il risultato valeva la pena di tanta fatica.
I macarons sono, in fondo, più belli che buoni (troppo dolci, anche secondo i miei gusti), ma sono una gioia per gli occhi ... quando sono presentati così bene poi, ancor di più!! :)
view post Posted: 26/1/2016, 12:08 La moda dei Macarons - Arte, Moda e Musica
Molto carino l'articolo!
Le tinte pastello ritornano ad ogni primavera, come le rondini, ma è simpatica l'idea, questa volta, di aggiungervi il motivo dei macarons.
Si potrebbe dire che la mania per la cucina si è appropriata anche della moda, ma qui sembra più un richiamo ad un simbolo tipicamente francese.
Unghie e capelli... uno spunto originale da copiare, se fossi una ragazza.
La fantasia stampata su una camicetta o un abitino è divertente e senza età... si può fare! :)
view post Posted: 22/1/2016, 10:29 Il ritratto di corte a Genova - Arte, Moda e Musica
Che belli i dipinti di van Meytens!!
Bellissimo quest'ultimo (tralasciando la scena in basso a dx...), incantevoli gli abiti.

Bella anche la parata dei nobili genovesi, coi parrucconi fluenti e la posa aulica, emuli di Luigi XIV!
view post Posted: 21/12/2015, 09:30 Bonjour de la France - Presentazioni
Bonjour a vous et Bienvenus!!
Très heureuse de votre message!! :)

Ho già avuto modo di visitare il vostro sito, qualche volta, e l'ho trovato molto ricco e completo. Le sezioni sono tantissime e l'impostazione grafica è molto bella.

Per quanto mi riguarda, il mio francese è scolastico ma il vostro italiano è...perfetto!

A bientôt!!

Edited by reine Claude - 21/12/2015, 10:17
view post Posted: 20/12/2015, 14:35 Who were the Doria family from Toulouse France, originally Spain? - Personaggi
CITAZIONE (elena45 @ 20/12/2015, 12:05) 
Il nostro violino è esposto a Cremona dal 18 dicembre u.s.:
www.cremonaoggi.it/2015/09/22/espos...rneri-del-gesu/
L'articolo fa capire che nel 1858 esisteva a Tolosa un esponente della famiglia Doria, acquirente del violino. Punto di partenza: come si chiamava?

Ieri sera mi sono messa a fare anch'io una ricerca in merito e mi sono imbattuta pure nell'articolo citato da Elena.
Ho cercato Charlot Jacquot, che sembra essere colui che ha venduto il Guarneri alla famiglia Doria, ma non ne sono venuta a capo. I Jacquot erano una generazione di liutai e i nomi sono infiniti.
A me sembra di capire che ci sia un errore nell'attribuire ai Doria come unica provenienza la Spagna e il conseguente stabilirsi a Tolosa. Noi sappiamo che non è così.

D'altro canto, a Genova, a Palazzo Doria Tursi esiste un'esposizione di diversi violini Guarneri del Gesù:

www.museidigenova.it/it/aree-espositive/sala-paganini

Il che indurrebbe a propendere che siano proprio i Doria di Genova ad essere stati in possesso del violino "Prince Doria" che ora appartiene a Gregg Alf.
view post Posted: 26/11/2015, 21:50 Nuove pubblicazioni - Articoli e saggi
Insomma, il risultato non corrisponde alle intenzioni, anzi fa peggio!
Meglio un approccio neutro!
Sul fatto di dover conoscere il contesto è proprio vero.
Ma allora queste studiose non sono all'altezza del compito? Forse includi personaggi non solo americani... mi ricordo che tempo fa avevi citato una "studiosa" tedesca, mi sbaglio?
view post Posted: 26/11/2015, 21:34 Nuove pubblicazioni - Articoli e saggi
Cosa intendi esattamente con "temo le compromissioni dei gender studies"?
Vuoi dire che questo approccio potrebbe distorcere la verità storica dei personaggi studiati?
È un tema che non conosco ma che mi interessa.
view post Posted: 24/11/2015, 12:45 La Barberina - Personaggi
Certo che era un baratto, ma intelligente e pragmatico.

Andò a finire che Federico Guglielmo accettò, per ragioni puramente prosaiche.
Il nipote di Federico il Grande non aveva né il carisma né la profondità del suo predecessore, "due cose però avevano in comune, come tutti gli Hohenzollern: la passione per la musica e per i conti dello Stato. In cambio di un titolo nobiliare che non costava nulla e che si sarebbe estinto con la sua detentrice, l'erario avrebbe ereditato un giorno la non disprezzabile tenuta di Barshau".

Barshau era un piccolo castello che l'ambiziosa e previdente Barberina aveva acquistato con il denaro ricavato dalla vendita dello stabile di Berlino e con quello avuto dal marito al momento della separazione, in cambio dell'impegno a lasciarlo libero di unirsi con chi volesse.

Qui Barberina si inventò una nuova vita.
E' questo il bello di Barberina: la sua situazione cambia, in peggio, ma lei non si crogiola al pensiero delle luci e degli splendori del passato. Cerca piuttosto di ritagliarsi un nuovo ruolo, continuando a essere protagonista: apre la sua abitazione e la fa diventare crocevia delle nuove idee illuministe, di arte, di cultura.
E' ancora più encomiabile la sua scelta perché il luogo dove si trova a vivere è una terra contesa, sperduta, arretrata e quindi lei si propone come "donna illuminata e apportatrice di lumi".
All'entrata della sua villa fa inscrivere le parole latine Virtuti asylum, le stesse che compaiono nel suo stemma nobiliare, dove campeggiano "le aquile di Prussia e della Slesia su elmi chiusi, in mezzo una gru che solleva un masso, simbolo della grazia e della forza, sovrastanti uno scudo coronato di contea. Al centro tre piccole campane, allusione al nome Campanini".

Edited by reine Claude - 24/11/2015, 16:48
view post Posted: 24/11/2015, 11:21 Nuove pubblicazioni - Articoli e saggi
Il riferimento a Ladurée è volutamente anacronistico ma collegato a Caterina dato che sembra sia stata proprio lei a importare i macarons in Francia.
Nel periodo in cui visse in ostaggio nel convento delle Murate venne istruita anche all'arte della cucina, oltre a quella del ricamo (di cui diventerà una virtuosa).
Le suore del convento, nobili e amiche dei Medici, cucinavano dei pasticcini di forma rotonda, omaggio all'emblema della potente famiglia fiorentina.
Caterina, di cui si conosce la proverbiale ghiottoneria, li amava in modo particolare tanto da portarsene la ricetta in Francia.


:) Ehm... piccolo appunto ad Adriano che non può fare a meno di condividere le inclinazioni del suo alter ego Casanova: stiamo parlando del contenuto dei libri, non del sex-appeal degli scrittori... :shifty:

Comunque Benedetta Parodi in libreria ci sta benissimo perché adesso tutti impazziscono per la cucina e almeno lei può vantarsi di essere stata la prima, se non sbaglio, a proporre la sua rubrica in tv. Da lì poi, naturalmente, i libri a profusione.

E dato che siamo in tema, ho trovato un altro libro che sembra carino, Gli Aristopiatti, Guido Tommasi edizioni.



"Tavole che ci vengono raccontate ne Gli Aristopiatti, dove Lydia Capasso e Giovanna Esposito ci conducono alla scoperta della cucina aristocratica italiana. Un excursus tra i secoli e le casate, in mezzo ai principi, ai conti e ovviamente ai loro cuochi personali. Settantadue ricette splendidamente narrate - senza pretese di documentazione filologica, ma con tanto gusto per il racconto - divise in sei territori.

Si passa dai grissini per un inappetente erede dei Savoia allo stoccafisso di veneta memoria, saltando tra i secoli e i palazzi. Ma non pensate ci siano solo ricette complesse (e pesanti) come la Bomba di riso amata da Elisabetta Farnese o il Timballo di maccheroni dei monzù, i cuochi dei nobili durante la dominazione borbonica: nel libro trovate anche una semplice Zuppa inglese, popolare alla Corte degli Estensi, o la Coppia ferrarese ispirata alle bionde trecce di Lucrezia Borgia."

Naturalmente il libro ha un capitolo dedicato alle ricette di Caterina de' Medici.
view post Posted: 23/11/2015, 23:16 Nuove pubblicazioni - Articoli e saggi
Io penso che scrivono proprio tutti e che quindi la quantità non può andare che a scapito della qualità...

Ho letto la recensione di una nuova biografia su Caterina de' Medici.
Viene definita una bio-pop ed è scritta da una scrittrice umoristica, Lia Celi e da uno storico militare, Andrea Santangelo.
Editore Utet, pag. 233




Ho trovato in rete una parte del capitolo "Marcio nuziale":

"Per celebrare un matrimonio un macaron solo non basta. Ce ne vuole almeno una piramide, come quella creata dal macaronista più chic di Parigi, Ladurée.

Per festeggiare lo sposalizio di Caterina de’ Medici con il principe Enrico di Valois, secondogenito del re di Francia, non basterebbe neppure la piramide di Ladurée. Perché queste non sono nozze comuni, nemmeno nella speciale categoria “matrimoni dinastici”. È, a detta dei contemporanei, «la più grande unione combinata mai vista al mondo». Nel senso che quando la migliore aristocrazia francese si vede recapitare il seguente invito: «Enrico duca d’Orléans e Caterina de’ Medici duchessa di Urbino sono lieti di annunciare il loro matrimonio che avrà luogo il 15 agosto 1533 a Nizza, piazza centrale. RSVP» molti devono leggere il biglietto due volte per essere sicuri di aver capito bene. Perché, sotto il profilo del lignaggio, il matrimonio è fortemente squilibrato. Sulla carta lo sposo è duca e la sposa duchessa. La differenza è che lui lo è davvero, e pure figlio (cadetto) di re e discendente di un santo. Il ducato di Caterina, invece, è solo un titolo onorifico, unico souvenir di un dominio scippato dal prozio papa per suo padre Lorenzo, e ben presto tornato ai legittimi proprietari, i Della Rovere. È un po’ come se qualcuno sostenesse di possedere una Ferrari perché suo papà per un mese ne ha guidato una, rubata. In Caterina i due quarti di antica e purissima nobiltà francese derivanti dalla madre sono stati irrimediabilmente intorbidati dai due quarti di borghesia fiorentina, geniale quanto si vuole, ma senza pedigree risalente almeno alla prima crociata.

Nella nostra epoca le mésalliances nuziali fra principi e plebei sono all’ordine del giorno nelle case regnanti, e quasi in tutte le corti d’Europa si rappresenta, con lievi variazioni e anche al maschile, la fiaba di Cenerentola. La regina Silvia di Svezia proviene dal nobile casato Hostess della Lufthansa, e Vittoria, erede al trono, ha sposato il suo personal trainer: più che la linea dinastica ha contato la ginnastica. Mette-Marit di Norvegia, figlia di un giornalista, ha fra i suoi ex uno spacciatore di droga che le ha dato, fra le altre cose, un figlio; ma guardate le sue foto e capirete perché Haakon ha deciso che quelli erano dettagli insignificanti. Filippo iv di Spagna ha un’infermiera come suocera: sua figlia Letizia, volto noto della tivù iberica, aveva alle spalle un matrimonio finito e qualche foto osé, prima di diventare principessa delle Asturie. Il colpaccio lo ha fatto una Caterina 2.0, Kate Middleton, moglie del principe William d’Inghilterra e rampolla della famiglia Steward. Che non è un ramo spurio degli Stuart scozzesi; ci riferiamo agli steward della British Airways cui papà Middleton apparteneva, prima di avviare con la moglie una società per la vendita per corrispondenza di accessori per party. Se la regina Vittoria avesse saputo che un giorno nella sua famiglia sarebbe entrata, e con tutti gli onori, la figlia di un venditore di palloncini, cappellini di carta e lingue di Menelik, avrebbe avuto bisogno dei sali.

Ma nella Francia del 1533 nessun Perrault ha ancora rilanciato quella che diverrà la fiaba più popolare del mondo, e la Cenerentola fiorentina non fa sognare nessuno. Il suo sangue è troppo borghese per i Valois, dinastia capetingia i cui esponenti si dichiarano gli unici veri eredi di Carlo Magno. Francesco I, approvando questo matrimonio, dà un calcio a una concezione sacrale della monarchia ereditata direttamente dall’antica religione dei popoli germanici. La dinastia merovingia, le cui vicende sembrano una versione più complicata del Trono di spade, aveva la sua forza in questa sacralità ancora pagana; i carolingi riuscirono a soppiantarli solo rivestendosi di una superiore aura “cristiana”, ricevuta con la legittimazione papale di Pipino il Breve nel 751. I loro eredi capetingi rivendicavano la facoltà di guarire le scrofole con il tocco della mano, che si trasmetteva di generazione in generazione. Ma se cominciavano a inquinare la discendenza incrociandosi con sangue vile, che fine avrebbe fatto la regalità taumaturgica? Altro che scrofole, i re non sarebbero stati in grado nemmeno di curare un’unghia incarnita.

Caterina proviene da una stirpe che da secoli esercitava un altro tipo di taumaturgia: quella del denaro, elisir che in politica, nel passato come oggi, fa più miracoli del Santo Graal. Il Banco dei Medici era stata la banca più importante d’Europa. Aveva avuto filiali a Roma, Pisa, Milano, Venezia, Bruges, Londra, Avignone, Ginevra e Lione, e aveva finanziato le guerre di Edoardo IV d’Inghilterra e del suo alleato borgognone Carlo il Temerario, perdendoci un sacco di ducati. L’imprudenza degli amministratori e il progressivo disinteresse degli stessi Medici, che dopo Cosimo il Vecchio si occupavano più di politica che di finanza, avevano accelerato un naufragio disastrosamente concluso nel 1494 con la chiusura definitiva di tutte le filiali del Banco. Così andavano le cose quando non c’erano Stati e organismi internazionali a salvare le banche in difficoltà. Ma la famiglia fiorentina restava una delle più ricche del mondo allora conosciuto, e se non contava al suo interno principi e re, aveva dato i natali a ben due papi, quelli che i principi e i re li incoronavano. Francesco, il primo cavaliere d’Europa, l’ultimo depositario dei valori cortesi, è anche il più realista dei re. Vuole sì organizzare sontuose feste e tornei e circondarsi di meravigliose opere d’arte, e anche guarendo scrofole a pagamento h24 non sarebbe riuscito a comprarsi un solo sottobicchiere firmato Benvenuto Cellini. Soprattutto vuole l’Italia, anzi, le parti migliori: Napoli, Milano, Urbino, Livorno, le città emiliane. Ma per ottenerle serve l’appoggio del papa, e il papa, Clemente IV, è un Medici. E l’unico modo per ottenerlo è sposare la ragazza. O meglio, farla sposare a uno dei suoi tre figli. Non l’erede al trono, Francesco, per il quale ci vuole una figlia di re, né al simpatico Carlo, il cocco di papà, ancora troppo giovane. Quell’inutile spilungone di Enrico è perfetto. Melanconico, poco popolare a corte, con nello sguardo le ombre della prigione spagnola in cui è cresciuto, in che modo può rendersi più utile alla sua famiglia se non impalmando la cozzetta fiorentina? Lo stesso re suo padre ha dato il buon esempio: tre anni prima, in ossequio al trattato di pace fra Spagna e Francia, ha sposato Eleonora d’Asburgo, sorella maggiore di Carlo v, buona come il pane e innamoratissima di lui, ma così somigliante al fratello che Francesco nell’intimità deve chiudere gli occhi e pensare alla Francia e a Madame d’Étampes, la sua giovane amante. Se ce l’ha fatta lui, può farcela anche Enrico.

Quando le viene comunicato il suo destino, la duchessina scoppia di felicità e di aspettativa. È valsa la pena aspettare per poter entrare da principessa nella corte più brillante d’Europa. Non conosce lo sposo, ma il suocero, suo padrino, anche per lei è un mito: bello, colto, affascinante, adora l’Italia e gli italiani, e via, la mela non può cadere troppo lontano dall’albero. Sa che il duca d’Orléans ha la sua stessa età e, come lei, ha avuto un’infanzia travagliata, segnata da minacce e prigionia: avranno molto da raccontarsi, molto da dimenticare insieme. Ma è bene che la passione si tenga lontana dal talamo regale. Giovanna di Castiglia e Filippo d’Asburgo, giovani, belli e innamoratissimi malgrado le nozze combinate, erano diventati la favola d’Europa a causa della gelosia reciproca. Caterina dubita che Giovanna sia davvero diventata pazza dopo la morte di Filippo. Ne sa abbastanza di politica internazionale da capire che tenere rinchiusa quella donna dal temperamento forte e indipendente fa comodo a troppi, a cominciare da suo figlio Carlo v. Ricorda, piccola Medici: questa è la fine che fanno, in un mondo di uomini, le donne forti e indipendenti che non sanno fingersi, all’occorrenza, docili e mansuete.

Nel frattempo in Francia l’alta nobiltà si sta ancora riprendendo dallo shock. Il figlio del re taumaturgo sposerà la figlia dei banchieri stranieri, arricchitisi trafficando con lo sterco del diavolo! Perché non un’ebrea, già che c’è? Sorpresa, a spezzare la lancia decisiva nei confronti de l’italienne è un’altra donna, discendente di uno dei casati più illustri di Francia, i Saint-Vallier: «Il suo sangue non è da buttar via. Sua madre Madeleine de la Tour d’Auvergne era mia cugina e figlia di Giovanna di Borbone». L’inattesa avvocata è la bellissima moglie del gran siniscalco de Brézé, Diana di Poitiers. I casi della vita. Chi spiana la strada al matrimonio di Caterina è la stessa donna che glielo rovinerà, fin dal primo giorno".


Sembra divertente e storicamente inappuntabile!! :)
view post Posted: 23/11/2015, 22:47 La Barberina - Personaggi
Molto bello il personaggio della Barberina! Sto rileggendo la sua biografia proprio in questi giorni!
Bella e talentuosa ma anche molto intelligente.

Ebbe modo di conoscere Jean Jacques Rousseau, il quale fu incaricato dall'ambasciatore francese a Venezia di ricondurre a ragione la ballerina, che non voleva ottemperare gli impegni presi con Federico di Prussia.
Incontrò tra gli altri Algarotti, Voltaire e molti altri personaggi illustri che erano soliti frequentare il suo celebre salotto a Berlino.

Sulla sua relazione amorosa con Federico II non ci sono certezze secondo Giuseppe dell'Ongaro, l'autore del libro che sto leggendo.
Barberina fu probabilmente l'unica donna che riuscì a smuovere il cuore e i sensi del grande re ma non si sa se ne fu veramente l'amante.
Forse si trattò di un'amicizia molto affettuosa, di cui la stima reciproca era l'elemento essenziale.
Giacomo Casanova, che si recò alla corte prussiana nell'estate del 1764, vedendo i numerosi ritratti della Barberina disseminati nelle stanze del castello di Sans Souci dedusse che ne era stata di sicuro l'amante.
Federico non smentì mai tali voci ma Barberina, sull'argomento, mantenne sempre un "silenzio esemplare".

L'Istituto da lei fondato andò avanti fino alla vigilia della prima guerra mondiale, quando fu sciolto "per carenza di ragazze che fossero insieme - come prescritto dal regolamento - povere e nobili".

In seguito al divorzio dal marito, che la lasciò per sposare l'amante, scrisse un'accorata lettera al successore di Federico, Federico Guglielmo, per chiedere di mantenere il titolo nobiliare, che altrimenti avrebbe perduto.

"Sire! Forse è noto a Vostra maestà che mio marito s'è diviso da me per sposare l'amante. Tale divorzio non mi addolora affatto perché sono stata infelice tutto il tempo trascorso in sua soggezione.
Spingo la mia cieca fiducia in Voi al punto da confidarvi sinceramente che non vorrei scadere in una condizione inferiore a quella mantenuta fino a questo momento. Il titolo di contessa mi darebbe il prestigio che - non per vanità ma per necessità - debbo cercare di procurarmi nella situazione presente.
...Poichè non ho alcun parente negli Stati di Vostra Maestà e nemmeno più genitori nella mia patria, vorrei disporre di un Istituto a me intestato, da lasciare in eredità allo Stato prussiano in favore delle ragazze nobili di povere famiglie slesiane."

Barberina si dedicava già da tempo (all'epoca del divorzio aveva 68 anni), ad aiutare queste ragazze sfamandole, vestendole e istruendole a proprie spese.
view post Posted: 8/11/2015, 14:58 Salve a tutti! - Presentazioni
Benvenuta Margherita! :) Sei giovanissima!
Io sono Tiziana.

Bella la scelta del tuo nickname e dell'immagine!!
view post Posted: 2/11/2015, 21:17 Mi presento - Presentazioni
Benvenuta Giulia, anche da parte mia! :)
view post Posted: 29/10/2015, 12:59 I discendenti di Gioacchino Murat - Personaggi
Sarà la casa in cui la principessa è ritratta nella foto postata da Elena! :)
view post Posted: 21/10/2015, 15:11 Chi le riconosce? - Petit Trianon
Alessandro, non far caso alla mia richiesta che, tra l'altro, c'entra ben poco con il topic.
Comunque ho guardato tutte le pagine della discussione: bravissimo!!
Intelligentemente ironico nelle caricature e veramente bravo nel disegno.
Gli ultimi che hai postato, bellissimi!

Spassosi, come sempre, i commenti di Mauro.
Siete un duo di successo ;)
648 replies since 9/1/2013