Grazie, molto gentili.
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E il vialetto con quella grande varietà di rose e di fiori (saranno ortensie, quelle che sono a sinistra, non ancora fiorite?)...
Molto piu’ prosaicamente sono fragole: va bene la bellezza ma anche la bonta’ ha la sua importanza
E non ho ancora trovato fragole dolci come queste, anche perche’ le raccolgo solo se rigorosamente mature. Mio marito era rimasto piacevolmente colpito dall'orto dei semplici di Palazzo Madama a Torino e cosi’ ho pensato a questa aiuola, diversa dalle altre, rialzata, contenuta da salice intrecciato, dedicata alle erbe aromatiche e alle fragole (e poi mi sono “scappate” le due Pierre de Ronsard… e’ proprio un vizio il mio piantar rose ovunque).
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Tempo fa si parlava qui sul forum, a proposito dei grandi giardini creati da Lancelot Brown, che anche un piccolo pezzo di terra può dar soddisfazione; in effetti, tu riusciresti a ricavare tanta bellezza anche da un piccolissimo balconcino di città!
Hai tutta la mia ammirazione!
Commossa e felice. Ovviamente faccio il giardino per me, per il mio piacere ma sono contenta quando anche altri apprezzano il lavoro che faccio: vuol dire che si e’ fatto qualcosa di bello. Abito in una zona poco nota ancora, poco frequentata e la casa e’ abbastanza nascosta e molti di quelli che arrivano fin qui restano colpiti dal giardino e me lo dicono. Ci sono dei vicini che mi hanno confessato che allungano la strada solo per passarci davanti. Mi fa piacere, come mi fa piacere vedere i bei giardini creati dagli altri.
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Ci vuole una sorta di tocco magico,e se non lo si possiede,si perde l'armonia dell'insieme.
Ecco: Anna ha centrato il punto. L’armonia dell’insieme e’ tutto. Non si piantano piante a caso, senza una progettualita’, senza ricercare l’effetto voluto, immaginarselo.
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Silvia complimenti per il notevolissimo impegno, che sono in grado di valutare per esperienza diretta, e per le perfette condizioni delle piante. Evidentemente hanno ricevuto trattamenti che quest'anno io non sono riuscito a fare, ché se piove ogni week end il trattamento va sprecato. Inoltre le vedo tutte "pari" cioè quelle sfiorite sono fatte prontamente sparire. Anche la scelta è interessante. Da chi ti rifornisci (Barni, Austin)?
Eh eh eh… tu che te ne intendi, sai quanto lavoro ci vuole. Quando ho lasciato il mio comodo condominio in centro per venire ad abitare qui, perche’ volevo il caminetto e il giardino (i miei tre balconi stavano crollando sotto il peso dei vasi
), ho progettato e realizzato un giardino ad altissima manutenzione e ne ero consapevole. Non ne sono ancora pentita, per il risultato ma anche perche’ le due giornate circa alla settimana che trascorro in giardino sono un toccasana per me: ritrovo me stessa, ritorno in sintonia con la natura, rifletto (oserei quasi scrivere “medito”: mentre le mani sono occupate, il cervello si riposa dagli inutili pensieri della settimana lavorativa).
A parte il trattamento invernale dopo la potatura, ho iniziato i trattamenti per le rose tre settimane fa e anch’io come te ho il problema di poter fare certi lavori solo in certi slot…. e se in quello slot piove o minaccia pioggia, si salta il turno
Il che, con la terra argillosa che ho, non e’ un bene perche’ i funghi non aspettano altro per attaccare le mie piante.
Per le rose mi rifornisco essenzialmente da Barni e sul sito della Meilland, piu’ un 20% circa di rose acquistate alle fiere florovivaistiche che l’Accademia Piemontese del Giardino organizza con il FAI al Castello di Masino: un’ottima vetrina per vedere dal vivo i classici intramontabili e le ultime novita’. E tu, Casanova? Quali sono i tuoi “spacciatori” di rose?
Grazie per la colta spiegazione sul nome Hanabi!!! In effetti la fioritura di questa rosa assomiglia molto all’esplosione dei fuochi d’artificio nel cielo; per una volta ho messo da parte la discrezione e l’eleganza per un tocco di vivacita’.
A volte, specie per le roselline, acquisto anche rose senza nome, attratta dal loro aspetto. I risultati sono ottimi a volte; a volte deludenti o perche’ stentano a crescere o perche’ il colore spesso cambia quando sono in piena terra. Qualche caso ben riuscito:
(ma all'acquisto era un arancio delicato)
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Questo bel giardino è situato in Sardegna o in Piemonte? Scusa ma ho perso il filo e non so se scrivi dall'isola o dal nord. L'aria mi sembra più nordica. Unica certezza è che stai al civico 9...
E’ importante avere delle certezze nella vita
. La seconda che hai detto: il giardino si trova nella parte settentrionale della provincia di Torino.
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Quanto allo spazio mettiti l'anima in pace perché per libri e fiori lo spazio non basta mai e ne vorremmo sempre più. Sono forme di bulimia incontrollabili che conosco bene.
E qui ti do ragione in pieno. Non avevo mai pensato all’amore per i libri e per le piante come a forme bulimiche ma hai ragione
E adesso, perche’ non pensiate che nel giardino ci siano solo rose, qualche altra foto di qualche altro angolo. E’ vero che gli spazi mancano ma ad un certo punto si inventano anche: ecco come far fiorire una grondaia.
Si intravede sullo sfondo il pesco da fiore che fa capolino. Quando si staglia fiorito contro il muro giallo della casa, mi sembra quasi di vedere un disegno giapponese (ma qui Casanova mi correggera’ subito, dall’alto della sua conoscenza sul mondo nipponico. Perdona se ho scritto un’eresia).
Ecco alcuni lupini che hanno trovato spazio fuori dalla cinta della casa e, quando fioriscono, nascondono in parte il brutto muro di cemento.
Una rosellina anonima e poco pretenziosa ha trovato casa in questo vaso di terracotta (per le terracotte mi rifornisco da anni da un artigiano/artista di Pietrasanta, simpaticissimo).
I vasetti intorno sono le piantine di agerato appena trapiantate. C’e’ molta piu’ soddisfazione a coltivare le piante che semplicemente piantarle: quando posso recupero le piantine che nascono spontaneamente in giardino e cosi’ ottengo a costo zero, da un anno all’altro, petunie, viole, tagete, agerato e altre piante annuali che sistemo negli spazi a loro dedicati in modo che il giardino cambi di stagione in stagione, pur con molti elementi fissi. Qui uno dei tanti acerini che trovo in primavera e che faccio crescere in vaso prima di piantarli o regalarli.
Il giardino ad inizio aprile:
Parentesi a parte per le piante non adatte al nostro clima, a volte troppo prealpino. Sono tendenzialmente contraria ad ospitare piante che non si acclimatano bene e non tollerano gelate prolungate (unica eccezione: ho messo fin dall’inizio tre cipressi, che reggono benissimo il gelo ma malissimo il peso della neve sui loro rami). A volte, pero’, arrivano dei regali e allora non ho il coraggio di abbandonare a se stessa la pianta.
Ecco cosi’ che, dopo la morte per gelo di un corbezzolo e di un olivo (ma con questo clima impazzito sono gelati pure ligustri, allori e persino la lagestronemia, che dovrebbe essere resistentissima), ora mi trovo ad accudire in inverno una mimosa, un gelsomino stellato e una pianta di agrume di cui non ricordo il nome, che fa frutti simili ad un mandarino ma che sanno e profumano fortissimo di limone. D’inverno ascolto il meteo solo per sapere se devo rinforzare la protezione dei teli o, peggio ancora, portare le piante in casa ma solo per un breve periodo perche’ ne soffrono comunque. Per ora queste tre sono ancora vive e vegete.
Per non annoiare troppo, finisco con gli iris. Quelli azzurri e bianchi sono gia’ sfioriti; questi color …. ma che colore e’? …. Fioriscono con un leggero ritardo, cosi’ c’e’ sempre qualcosa di fiorito in ogni periodo