-enry1973 |
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| Care Maria Carolina e Tortasacher, i gatti a Versailles rivestirono un ruolo importante sotto Luigi XV. Al re piacevano molto: ne aveva uno di nome Brillant. Doveva essere trattato come un principe del sangue, con tutti gli onori riservati a un parente del re. Luigi XV li adorava: aveva gattoni Angora Turco, razza raffinatissima che poi nell'Ottocento sarà sostituita dai Persiani. Anche Maria Antonietta li adorava: secondo la leggenda, i suoi furono spediti in America da Lafayette, dove si incrociarono con i gattoni selvatici del Maine dando vita alla razza che oggi è conosciuta come Maine Coon.
La storia del cagnolino di Maria Stuarda è un po' un classico: è spesso riportata in diversi racconti di monarchi che vanno al patibolo. Anche Carlo I ebbe un cagnolino che pare lo abbia seguito sul patibolo. Sull'ultimo cagnolino di Maria Antonietta ho trovato tantissime versioni: secondo alcuni era un piccolo Terrier chiamato Coco che giocava con Luigi XVII al Tempio. Qualcuno dice che si acciambellò sotto la panchetta su cui stava seduta Maria Antonietta mentre andava alla ghigliottina. Però, come ho detto, si tratta di un'allegoria della fedeltà incondizionata che troviamo attribuita anche ad altri monarchi morti sul patibolo. Altre storie parlano di un cagnolino che si gettò da un balcone al passaggio della condannata o che si buttò nella Senna. Di certo sappiamo che Maria Antonietta ebbe numerosi Carlini (Mops fu il più celebre, anche se non siamo sicuri che si chiamasse proprio così, visto che "Mops" è il nome di quella razza in tedesco), ebbe poi numerosi Papillon, Maltesi e sicuramente dei King Charles Spaniel, il cane dei re. Fersen gliene regalò uno molto grosso chiamato Odino, identico al suo. Uno degli ultimi "preferiti" fu il piccolo Citron. Luigi XVI a Fointainebleau aveva fatto costruire un piccolo palazzo in legno per ospitare i suoi preziosissimi bracchi da caccia. I cani a Versailles erano diventati indispensabili: dal momento che a palazzo poteva entrare chiunque, specie nel parco, i nobili dovevano difendersi dai borseggiatori girando con grossi cani al giunzaglio. Il problema era la pulizia: non c'erano paggi addetti alla pulizia dei bisognini, quindi le dame li raccattavano un po' ovunque coi lunghi strascichi...
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