Maria Antonietta - Regina di Francia

Candele, problemi di corte

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Amboise5
view post Posted on 31/5/2007, 09:18




Esperti del forum, vi rivolgo un appello un po' strambo....
su un forum inglese di storia di cui un amico mi ha portato una pagina stampata ho trovato accennato un episodio riguardante Maria Antonietta e il consumo di candele a Versailles. Purtroppo mancava l'inizio della discussione e non ne ho capito la fonte, che però sembrava interessante. Qualcuno di voi ha notizie di rapporti tra Maria Antonietta e le candele, un aneddoto? Mi rendo conto che è una richiesta un po' stramba ma magari qualcuno mi può aiutare... Grazie a tutti.
 
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principe_di_croy
view post Posted on 31/5/2007, 09:49




Si tratta di uno dei tanti aspetti polemici sugli sprechi della vita di corte. In pratica l'etichetta voleva che nella camera della regina le candele fossero cambiate ogni giorno, anche qualora non venissero utilizzate la sera precedente, e quindi molto spesso capitava che venissero cambiate delle candele intatte.. a questo punto uno potrebbe domandarsi quale fosse il problema, basterebbe riciclare le candele il giorno dopo.. e invece no!..perchè le candele usate erano di appannaggio delle cameriere della regina che quindi avevano tutto l'interesse a cambiarle e venderle nel fiorente mercato che veniva a crearsi fuori dalle mura del castello
 
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Agnesina
view post Posted on 31/5/2007, 10:12




Io conosco un aneddoto che non ha nulla a che fare con questioni economiche, ma che riguarda le candele. L'episodio è narrato da Madame Campan, non ricordo però in che contesto (forse il periodo dello scandalo della collana): una folata di vento spegne improvvisamente 3 delle 4 candele accese di un candelabro. La regina dice: "Se anche la quarta si spegne, lo considererò un cattivo presagio". E così avviene.
 
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silenski
view post Posted on 31/5/2007, 10:14




CITAZIONE (principe_di_croy @ 31/5/2007, 10:49)
Si tratta di uno dei tanti aspetti polemici sugli sprechi della vita di corte. In pratica l'etichetta voleva che nella camera della regina le candele fossero cambiate ogni giorno, anche qualora non venissero utilizzate la sera precedente, e quindi molto spesso capitava che venissero cambiate delle candele intatte.. a questo punto uno potrebbe domandarsi quale fosse il problema, basterebbe riciclare le candele il giorno dopo.. e invece no!..perchè le candele usate erano di appannaggio delle cameriere della regina che quindi avevano tutto l'interesse a cambiarle e venderle nel fiorente mercato che veniva a crearsi fuori dalle mura del castello

Si lo stesso vale per le cibarie, a Versailles c'erano sembre pronte tavole con ogni ghiottoneria per i cortigiani e cioò che non veniva consumato era venduto al mercato dai camerieri. Il mercato era elevato tanto che si pagava per avere privilegi dulle cose da vendere.
 
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-enry1973
view post Posted on 31/5/2007, 10:26




Esattamente. probabilmente si tratta del solito esempio che viene indicato per stabilire quanto fosse difficile trasgredire o mutare le regole d'etichetta stabilite a versailles nel corso di un secolo e mezzo.

Come ha scritto Roby, le candele venivano accese quando la regina entrava nella stanza e spente alla sua uscita. Anche se praticamente ancora integre, venivano sostituite con quelle nuove. Quelle vecchie venivano date alle cameriere affinché le potessero vendere al mercato: un traffico che rendeva alle cameriere in servizio presso la regina 50.000 livres l'anno (erano candele di primissima scelta). Pare che quando Maria Antonietta, spinta da Calonne al risparmio, abbia dato ordine di non accendere le candele dove non strettamente necessario abbia combinato un guaio: l'etichetta, a insaputa della sovrana, prevedeva infatti che qualora le candele non venissero accese, le cameriere venissero risarcite con un'indennità pari a tre volte il valore delle candele non consegnate. Un bel labirinto...
 
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Amboise5
view post Posted on 1/6/2007, 13:05




Grazie mille! Che cosa interessante...
 
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Jessikina90!
view post Posted on 1/6/2007, 18:34




...a volte però l'etichetta aveva regole così assurde!!
 
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principe_di_croy
view post Posted on 1/6/2007, 19:49




in effetti possono sembrare assurde ad un occhio moderno.. c'è però da dire che l'etichetta a Versailles non era un semplice elenco di sottigliezze da imparare a memoria, era un pero e proprio stile di vita, un modello sociale indispensabile per la concezione dell'assolutismo monarchico. In effetti se all'epoca di Luigi XVI e Maria Antonieta l'etichetta aveva perso gran parte della propria importanza riducendosi ad una mera rappresentazione formale, con Luigi XIV si assiste ad una vera e propria trasformazione della società francese, proprio grazie all'etichetta di corte, che se non viene inventata da questo sovrano, viena da lui di certo usata per assoggettare la nobiltà a vantaggio dell'assolutismo. Il sovrano in pratica limita gli effettivi poteri politici della nobiltà che fino ad allora aveva mantenuto il prestigio e la forza conquistate attraverso secoli di politica feudale, compensandoli proprio con favori effimeri, come il privilegio di una sedia, o il favore di un'entrata al primo lever. Ecco che le cose più futili diventano le più importanti perchè mostravano alla corte la maggiore vicinanza e l'intimità con il sovrano, il poterlo chiamare monsieur invece che maestà ( o madame nel caso della regina) era indice di grande confidenza, essere ammessi nella carozza del re, o porgere il tovagliolo erano onori per i quali duchi e duchesse si sarebbero azzannati a vicenda.
Nell'elegante cornice di Versailles Luigi ha riunito le sue marionette aristocratiche manovrandole con i fili dell'etichetta, che rovinandosi per la dispendiosa vita di corte e negligendo la conduzione dei propri feudi si vedevano sempre più costretti a dipendere economicamente dal sovrano, grazie al rilascio delle cariche, alcune apparentemente divertendi, come la sovrintendenza ai cani da caccia, o il responsabile della seggetta, ma che per il cortigiano erano i raggi luminosi che consentivano di perpetuare la loro vita all'ombra del sovrano
 
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-enry1973
view post Posted on 1/6/2007, 22:55




Ottimo Roby ;) Se pensi a certe cerimonie che sopravvivono ancora oggi alla corte inglese. non hanno nessun senso ma servono a ribadire all'infinito certi concetti che stanno alla base del fondamento monarchico.
 
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giacinto61
view post Posted on 13/8/2007, 15:15




Ma lo sapevate che la misura della luce, cioè della illuminazione, si misura in candele? ma come metro di misura le candele fabricate con gli spermaceti ricavati dalla scatola cranica delle balene e capidoglio. Una sostanza grassa, liquida e biancastra, che si trova nella fronte e che solidifica a contatto con l’aria trasformandosi in un materiale ceroso utilizzato per fabbricare candele.

Queste candele erano molto costose ma erano le più luminose e fornivano luce bianca.
 
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-enry1973
view post Posted on 13/8/2007, 15:17




non lo sapevo. Grazie!
 
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view post Posted on 4/8/2008, 16:22
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Marie-Antoinette

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e da quello che rcordo le candele andavano lasciate bruciare al massimo solo fino a metà, ogni tre quarti d'ora arrivava l'addetto di turno che le cambiava e giustappunto si rivendeva i mozziconi

 
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°Donzi°
view post Posted on 14/9/2008, 10:13




CITAZIONE (-enry1973 @ 31/5/2007, 11:26)
Pare che quando Maria Antonietta, spinta da Calonne al risparmio, abbia dato ordine di non accendere le candele dove non strettamente necessario abbia combinato un guaio: l'etichetta, a insaputa della sovrana, prevedeva infatti che qualora le candele non venissero accese, le cameriere venissero risarcite con un'indennità pari a tre volte il valore delle candele non consegnate. Un bel labirinto...

Bella fregatura!Forse se M.A avesse conosciuto tutti i misteri dell'etichetta,avrebbe escogitato qualcos'altro!Mi domando una cosa:quanto effettivamente i sovrani conoscevano l'etichetta?
Erano al corrente solo delle cose che li riguardavano da vicino,o i loro precettori li "illuminavano "(visto che si parla di candele..eheheh) su ogni virgola?
:unsure:
 
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view post Posted on 14/9/2008, 11:35
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (°Donzi° @ 14/9/2008, 11:13)
Bella fregatura!Forse se M.A avesse conosciuto tutti i misteri dell'etichetta,avrebbe escogitato qualcos'altro!Mi domando una cosa:quanto effettivamente i sovrani conoscevano l'etichetta?

Sicuramente Luigi XIV la conosceva molto meglio di Luigi e della Maria, ma non in toto, perché alcuni aneddoti riportati da Saint-Simon -al cui confronto la tremendissima contessa de Noailles era una dilettante- lo mostrano alle volte beatamente ignorante.
Ma se spesso si faceva ricorso ai pareri della Noailles mi vengono dei dubbi su quanto venisse detto ai sovrani di quello che andava oltre lo stretto necessario.
Il corpus dell'etichetta è mastodontico.

 
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-enry1973
view post Posted on 16/9/2008, 12:04




BHè lo stesso Luigi XIV a furia di inventarsi regole che permettessero la vendita di qualche ruolo importante a corte (perché a questo serve il cerimoniale: non tanto l'importanza della figura del monarca quanto la vendita dei privilegi) si incastrò più volte. Capitava spesso che si creassero condizioni in cui il cerimoniale si contraddiceva da sola: era allora il sovrano a dover districare le situazioni.
 
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22 replies since 31/5/2007, 09:18   1012 views
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