Peintre de la Reine |
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| CITAZIONE (Louise L. @ 12/7/2007, 22:59) Io non sono d'accordo. Anche Antonia Fraser ci dice che la giovane sposa Marie-Antoinette, educata dalla madre alla carità, tentò nei primi tempi in Francia di interpretare bene il proprio ruolo di futura regina uscendo dalla reggia per aiutare poveri ed ammalati, ma questi suoi slanci vennero presto scoraggiati dal re e dalla corte: il posto della Delfina di Francia poteva essere solo Versailles. Non credo che M.-A. fosse particolarmente immatura per la sua età, ma aveva solo 14 anni (forse le ragazzine di oggi si comporterebbero molto diversamente?) ed era per lo più indubbiamente ingenua e desiderosa di piacere alla sua nuova famiglia: cos'altro avrebbe potuto fare se non adeguarsi alle regole di casa? Certo, divenne una gran spendacciona, ma, ragazze, consideriamo la situazione con occhio clinico: la fanciulla non ha grandi interessi culturali (forse proprio ignora molte forme d'arte); vive annoiandosi in un ambiente per lo più ostile nel quale conta solo l'apparenza; è costretta ad abitare "a casa dei suoceri" in un appartamento pieno di mobili se non fuori moda, per lo meno non di suo gusto (troppo pomposi); ha un marito un po' distratto, ma pronto ad esaudire ogni suo desiderio; i figli non arrivano. Voi, realisticamente, come vi comportereste? Hai esemplificato in termini attuali la sua situazione. A mio avviso però Maria Antonietta aveva grande predisposizione alle arti; basti pensare alla sua abilità nella danza, nel canto, nel disegno (da bambira ritrasse persino il padre), nella musica. In nessuna di queste eccelse ma, diede dimostrazione di essere al di sopra della media umana in termini di abilità artistica. Aveva anche grande senso estetico; i suoi ambienti sono gioielli di raffinatezza mista a semplicità. Tornando però ai suoi difetti, io ho sempre pensato che uno delle sue peggiori mancanze fosse quella di non saper comprendere a fondo le persone che la circondavano. Finiva così che allontanava coloro che le sarebbero stati fedeli sino alla morte per abbracciare cortigiani opportunisti che, con la dialettica, ben si sapevano "vendere" e che, finiti i momenti d'oro, l'avrebbero abbandonata al suo destino.
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