LesCavesDuRoy |
|
| CITAZIONE (ILFERSEN @ 6/7/2008, 13:43) CITAZIONE Ma le soubrette degli anni '30 non erano mica come le soubrette di oggi...non credo che Zweig abbia poi così tanto esagerato. Beh, di certo il termine è usato in modo dispregiativo, non penso che Stefan abbia voluto farle un complimento chiamandola in quel modo; poi non so, io non riesco a pensare a Maria Antonietta come una soubrette della storia, perchè accanto agli anni felici, della moda e degli sperperi, mi si sovrappongono sempre quelli del calvario e del martirio fino alla ghigliottina. Con l'identificare Toinette col termine soubrette, che sia degli anni '30 o di quelli odierni, si rischia di cadere nei luoghi comuni che vedono M.A solo come una donnetta scioccherella e superficiale. E' vero, ti do ragione, ma Maria Antonietta, prima di essere una regina detronizzata sola contro il mondo, fu anche una donna che giocava a carte fino a tarda notte, che frequentava quei balli in maschera in cui si poteva incontrare la più veriegata umanità...fu una donna che desiderava essere corteggiata dai gentiluomini della corte, che adorava ostentare l' acconciatura del giorno...e queste caratteristiche non si addicono di più ad una "soubrette" che al ruolo di morigerata e religiosissima Regina di Francia? Il fatto è che il personaggio di Maria Antonietta va conosciuto bene nell' arco di tutta la sua esistenza, tenendo a mente i momenti più gioiosi come i più bui: probabilmente Zweig si è azzardato a definirla così proprio perchè, conoscendo la sofferenza degli anni a venire, non avrebbe mai avuto un' immagine di Toinette vista solo ed esclusivamente come "soubrette". Come sappiamo oltre alla soubrette ci sarebbero stati il ruolo della moglie infelice, della madre amorevole, dell' eroina combattuta dall' amore impossibile, e infine della regina martire: tutti ruoli che ci fanno conoscere anche i numerosi aspetti positivi di questa donna, e che per ironia della sorte, spesso sono i "ruoli" meno conosciuti.
|
| |