| Neanche farlo a posta trovo qualche riga sulla fine di Leonard sul libro che sto leggendo "La fine di Luigi XVI e Maria Antonietta" di Cesare Giardini... "...A Monsieur Leonard, l'uomo la cui intrusione nel dramma di Varennes fu tanto fatale, capitò qualche cosa di abbastanza lusinghierom se non d'assolutamente desiderabile: egli, che aveva trattato a sua guisa le teste più frivole di Francia, venne condannato a lasciare la sua, non meno frivola di quelle, sul patibolo nella stessa infornata di Andrea Chénier. Ma evidentemente egli non sentì la portata dell'onore che il destino voleva fargli, e riuscì a svignarsela. Non si sa bene come: di certo non v'è se non una cosa: che quel giorno la sorte aveva stabilito di salvare uno dei clienti di Sanson. Dovendo scegliere una testa da sottrarre al carnefice, sarebbe stato meglio ch'essa si fosse voltata verso quella d'un giovane poeta che aeva già scritto alcuni dei più bei canti della poesia francese. Invece scelse Léonard. Ma non si può dire se Léonard non abbia avuto modo d'aiutare la fortuna. Il parrucchiere. dato per giustiziato nei primi giorni del messidoro dell'anno II della repubblica, rientrò in Francia vegeto e sereno dalla Russia nel 1814. Per Lenotre, questo mistero getta singolari ombre sulla figura del parrucchiere di Maria Antonietta. Non bisogna dimenticare che, durante la sua corsa disastrosa da Pont-de-Sommevelle a Stenay, egli portava i dioielli della regina. Ora, nessuno seppe mai dove questi gioielli andassero a finire. Léonard. è vero. li consegnò a Bouillé, che , a sua volta li affidò a uno dei suoi ufficiali. Ma il giorno dopo l'ufficiale in questione fu misteriosamente assassinato; quanto alla preziosa cassetta, essa sparì definitivamente. Léonard, riparato a Strasburgo, non rientrò subito in Francia e quando si decise a tornare , non fu menomamente inquietato, sino al giorno in cui, durante il Terrore, qualcuno trovò che le sue antiche relazioni con la Corte ne facevano un uomo sospetto. Il Lenotre pensa che se, al momento dell'arresto, Léonard avesse avuto in suo possesso i diamanti di MA (cosa non del tutto impossibile), quel suo sottrarsi al supplizio non sarebbe la cosa straordinaria che appare....Quando Sanson aveva ricevuto dal tribunale la lista dei condannati, badava soprattutto al numero, senza preoccuparsi gran che dell'identità delle vittime. Così che il giorno del supplizio di Andrea Chénier, qualcuno fu ghigliottinato sotto il nome di Jean François Autié, detto Léonard. Léonard non fece mai confidenze su questo argomento, e ciò, trattandosi d'un guascone (egli era nato a Pamiers) e d'un parrucchiere, non può non sembrare singolare: essere stato ghigliottinato a Parigi e godere d'un'ottima salute a Mosca o a Pietroburgo, è avventura abbastanza originale per spingere chi l'ha vissuta a narrarla."
Se le fonti di Giardini sono esatte non può essere lo stesso Léonard della Paolina visto che è rientrato in Francia nel 1814.
W La Reine
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