Charles-Maurice de Talleyrand-Perigord, Il Camaleonte

Dai Souvenirs di madame de Créquy:

[…] non bisogna immaginarsi, ad esempio, che MM. de Talleyrand godano del loro nome di Périgord da tempo immemorabile. Ed è una specie di rivoluzione nobiliare o, secondo loro, una riabilitazione che ho visto operarsi sotto i miei occhi. Vi sono ventiquattro o venticinque famiglie della loro provincia molto più vecchie della loro, ed è abbastanza noto che l’autore della loro fortuna sia M.me des Ursins, vedova di un M. de Chalais: e la verità pura è che non hanno potuto mai far risalire le prove della loro nobiltà oltre l’anno 1460, mentre l’ultimo ramo della vera casata dei conti di Périgord era estinto verso la fine del XII secolo; ciò fa si che vi sia una voragine da colmare tra le due famiglie, e che mancheranno sempre setto o otto generazioni perché si possano ricongiungere. Da sempre questi pretesi Carolingi hanno avuto cura di non mostrare o pubblicare la loro bella genealogia, e nessuno ha mai saputo dove trovarla per poter controllare o mettere il dito sui punti di sutura.

Il vero nome della loro famiglia è Grignaux. È visibile, è indubitabilmente provato che quello di Talleyrand, che hanno adottato, è solo un nome portato da due o tre personaggi dell’antica casata cui si sono agganciati. È assolutamente come se tutti quelli che si chiamano Bouchard volessero essere Montmorency, e come se tutte le famiglie che si chiamano Roger volessero essere degli antichi Conti di Beaufort. I miei prozii dicevano sempre a proposito del primo matrimonio di M.me des Ursin, sotto Luigi XIV, che erano stati confusi e sorpresi nel vedere una ragazza della casata dei La Trémoille sposare questo M. de Chalais, e che era derivato solo dal fatto che la si credeva nello stato di dover essere maritata il più presto possibile. La supposizione di principato per quella piccola terra di Chalais è una soperchieria miseramente ridicola, ed è abbastanza noto che la Demoiselle de Chalais, che intrigava così mirabilmente, e della quale è questione in tutte le memorie del tempo nel ruolo di damigella di compagnia della marchesa de Sablé, era la sorella maggiore del preteso principe di Chalais. […]

E per non farci mancare nulla, tra le note troviamo:

[…] La detta parrocchia di Chalais non è mai stata che un feudo tributario degli arcivescovi di Bordeaux ai quali i Talleyrand prestavano fede e omaggio. Non è mai stata eretta in principato, e non poteva essere nemmeno una baronia, in quanto non ha il diritto di alta giustizia. Vedere La dissertation de M. le comte de Flassan, sur la nouvelle généalogie du prince de Talleyrand. Paris, 1837. […]

Scopro che il nostro principe porcone dovrebbe avere avuto almeno un altro figlio bastardo: Eugène Delacroix.
Alcuni storici, tra cui Jean Orieux, sostengono che il padre del pittore (o meglio, il marito dela madre visto che ci muoviamo in direizione di una paternità diversa) doveva avere un piccolo problema che gli impediva di procreare, almeno senza i mezzi tecnici moderni.