Maria Antonietta - Regina di Francia

Nomi e titoli curiosi, Non saprei dove postarlo altrimenti

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view post Posted on 13/7/2008, 15:08
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Marie-Antoinette

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Nei vari racconti si trovano spesso degli appellativi ricorrenti che designano persone ben determinate, o della cariche o impieghi specifici, o che sono puramente onorifici ma che non danno luogo né a vantaggi né altro, e sono dovuti solo al caso.

Monsieur le Prince: designava il Principe di Condé. Questo perché durante le guerre di religione uno dei capi ugonotti era Louis I de Bourbon-Condé, fratello del re di Navarra e quindi zio di quel principe del Béarn che diverrà poi Enrico IV; poiché era la sola persona di sangue reale nel partito tutti si abituarono a chiamarlo Monsieur le Prince parlando di lui, e l’uso si radicò talmente tra la gente che quando morì nella battaglia di Jarnac (1569) suo figlio quattordicenne Henri I de Bourbon-Condé venne chiamato da tutti con lo stesso appellativo, nonostante la guida del partito ugonotto fosse nel frattempo passata al quindicenne Enrico di Navarra, almeno de jure, mentre de facto rimaneva all’ammiraglio Gaspard de Coligny vista la giovane età dei due principi. Il terzo principe di Condé, Henri II de Bourbon-Condé, fu allevato a corte da Enrico IV che una volta diventato cattolico e salito al trono volle sottrarre questo bimbo di otto anni agli ugonotti, poiché era il primo principe del sangue e erede presuntivo della corona. Il nome di Monsieur le Prince rimase anche a lui, così come per suo figlio il Gran Condé e suo nipote. Alla morte dell’ultimo Monsieur le Prince Luigi XIV, convinto che il nome fosse legato alla qualità di primo principe del sangue, non volle che il nome passasse al nuovo principe di Condé, che rimase a vita Monsieur le Duc, soprattutto perché pretese della moglie del reggente gli spianarono la strada: la bastarda del re non gradiva l’idea che i suoi figli fossero solo principi del sangue, visto che lei era figlia di re e suo marito Nipote di Francia, e immaginò di creare un rango intermedio di bisnipote di Francia, per questo non volle mai far portare il nome di Monsieur le Duc a suo figlio Chartres: Condè ne approfittò, e nello stesso tempo le chimere della duchessa d’Orléans andarono in fumo.

Monsieur le Comte: Charles de Bourbon, Conte di Soisson era figlio di Louis I de Bourbon-Condé e della sua seconda moglie, una Longueville, e faceva parte del partito cattolico. Si sa che certe bagattelle di etichetta spesso possono dare un gran fastidio, e il vedere suo fratello maggiore chiamato Monsieur le Prince tout court gli diede un gran fastidio, ed iniziò a farsi chiamare Monsieur le Comte prima dai suoi servi, poi dai sottoposti, poi dagli amici e per finire ai suoi parenti, inclusi i Longueville. La cosa non dava luogo a ranghi particolari ed onoro, quindi il re lo lasciò giocare con questo divertimento, e la cosa prese talmente piede che il nomignolo di Monsieur le Comte passò anche a suo figlio, quel Louis de Bourbon che complotterà con l’inconsistente Monsiuer Gaston d’Orléans per ammazzare il Cardinale de Richelieu, e che dopo il fallimento dell’intrigo si rifugerà a Sedan, dal duca de Bouillon, dove morirà in circostanze poco chiare in battaglia: pare che si sia sparato accidentalmente in faccia sollevando la visiera dell’elmo con la pistola.

Monsieur le Duc: Monsieur le Prince detestava cordialmente Monsieur le Comte, ma siccome è sempre utile sfruttare le pretese altrui non trovò certo un male il suo farsi chiamare Monsieur le Comte: al contrario, fu un’ottima scusa per aumentare la propria distinzione, e appioppò il nome di Monsieur le Duc a suo figlio maggiore, che portava il titolo di duca d’Enghien; gli fu altrettanto facile che il giochino del Comte allo zio, e Monsieur le Duc passò senza difficoltà alcuna alle due generazioni successive, quasi fosse un diritto acquisito: in pratica troviamo quattro Monsieur le Prince di fila, accompagnati da quattro Monsieur le Duc, e solo due Monsieur le Comte perché quello morto alla battaglia de La Maffée (1641) morì senza essersi sposato.

Piccola parentesi: il morto non aveva nessun fratello ma solo quattro sorelle, tra i due matrimoni del padre: la maggiore lasciò solo una figlia da un matrimonio col duca de Longueville che sposò poi la galantissima e pericolosa sorella del Gran Condé: questa figlia di primo letto fu l’ultima duchessa de Nemours, che ha lasciato dei mémoires molto interessanti e una caterva di processi col principe de Conti; altre due sorelle sono morte senza sposarsi, e l’ultima sorella, Marie de Bourbon-Condé, morta a 86 anni nel 1692, sposò Tommaso Francesco di Savoia-Carignano, dal quale ebbe quattro figli, tra cui Eugenio Maurizio di Savoia-Carignano, conte di Soissons e di Dreux che sposerà Olimpia Mancini e sarà padre del principe Eugenio Francesco, generale delle armate imperiali e noto col nome d’arte di Madame Puttana per la sua fissa giovanile di vestirsi da donna quando giocava con i suoi amichetti; un altro figlio della coppia Condé-Carignano fu Emanuele Filiberto, bisnonno della principessa di Lamballe.

Monsieur: i fratelli di Carlo IX venivano chiamati molto saltuariamente Monsieur o Monsieur le Duc, almeno nelle memorie dell’epoca, e l’unico dato stabile su questo appellativo è legato alla branca dei Condé. Gaston d’Orléans fu il primo Figlio di Francia che fu chiamato sempre Monsieur tout court continuativamente, e l’uso lo legò al primo dei Figli di Francia; alla morte di Monsieur Philippe suo figlio, il reggente, non fu mai chiamato Monsieur tout court ma solo M. le duc d’Orléans, ma nemmeno il duca de Berry, Figlio di Francia, con lo stesso rango di Monsieur Philippe e che lo precedeva in qualsiasi occasione, non essendo fratello del re (anche se lo era di quello di Spagna) non prese il titolo di Monsieur.

Madame: la condizione della moglie segue quella del marito, quindi abbiamo una serie di Madame, Madame la Princesse, Madame la Duchesse, Madame la Comtesse; per il titolo di Madame però va aggiunto che da sempre le figlie di Francia sono state chiamate Madame per rispetto alla loro nascita, e le cadette non avendo appannaggio come i maschi vengono distinte tra loro solo per l’unione al madame del loro nome di battesimo, mentre ve ne sarà una e solo una alla volta chiamata Madame perché moglie di Monsieur.

Mademoiselle: a Monsieur Gaston non piaceva molto che sua figlia la duchessa di Montpensier, che per 18 anni fu anche figlia unica, fosse solo una principessa del sangue. Il duca Claude de Saint-Simon, padre del memorialista, convinse Luigi XIII a creare per le il rango di nipote di Francia, intermedio tra i figli di Francia ed i principi del sangue ma molto più vicino al primo che al secondo, e da questo Anne Marie Luoise d’Orléans venne chiamata Mademoiselle tout court, distinzione che lei volle fortemente sull’esempio di quelle di Monsieur e Madame anche per segnare maggiormente il disprezzo che aveva nei confronti della matrigna e delle sorellastre. Il nome passò nell’uso, visto che non c’erano altre nipoti di Francia e che suo padre era luogotenente generale del regno durante la minore età di Luigi XIV, e quando Monsieur Philippe ebbe una figlia si iniziò poco a poco a chiamare Grande Mademoiselle la figlia di Gaston, e Mademoiselle la sua: nessuno pensò di mortificarla chiedendole di aggiungere un nome di battesimo al suo titolo, né il re che ricordava benissimo i fatti della Fronda né Monsieur che pensava già all’eredità della ricchissima cugina. Una volta morta lei, l’ultima figlia di Monsieur divenne Mademoiselle tout court fino al suo matrimonio col duca di Lorena.
Di conseguenza, il nome di Mademoiselle venne attribuito dall’uso alla maggiore delle nipoti di Francia, come Monsieur al maggiore dei fratelli del re.
Vi fu un caso di Mademoiselle “a brevetto”: Louise-Anne de Bourbon-Condé, figlia di Louis III de Bourbon-Condé e di Louise Françoise de Bourbon, la real bastarda M.lle de Nantes; portò per concessione del re il titolo di Mademoiselle tout court in assenza di figlie del duca d’Orléans.

Monseigneur: nessun Delfino portò un titolo simile prima del grasso figlio di Luigi XIV: nessuno li chiamava altrimenti che Monsieur le Dauphin, oppure Monsieur parlandogli, solo scrivendo si usava il Monseigneur. Luigi XIV iniziò a chiamare suo figlio Monseigneur scherzando, e la cosa prese piede: lo seguirono la Delfina, Monsieur, Madame… mentre il duca de Montausier, Bossuet che lo aveva allevato, ed altri gli si rivolgevano col Monseigneur solo parlandogli direttamente, ma parlando di lui continuavano a usare Monsieur le Dauphin. Bossuet commentò "Le voilà degradé à évêque"
Vi fu anche un tentativo di monsignorizzare i bastardi di Luigi XIV, e il duca di Vendôme si fece dare del monseigneur dalle sue truppe in Italia, ma la cosa non gli funzionò né a Parigi né tanto meno a corte.

Altezza: un po’ alla vota i re hanno preso il Maestà, che anticamente era solo appannaggio degli imperatori, come già prima di loro i papi si erano riservati il Santità. L’Altezza, lasciata in disparte dai re fu recuperata dagli altri sovrani, e assieme a loro dai figli e fratelli dei re: ma i figli minori di Enrico II non furono mai trattati da Altezza Reale, l’uso si generalizzò in seguito.

Altezza Reale
: il primo ad usarla fu Monsieur Gaston: la cosa buffa è che il suo reggimento era quello dell’Altezza, e non fu mai quello dell’Altezza Reale, proprio per la novità del fatto. Monsieur Philippe disdegnò l’altezza reale perché la portavano già le figliastre di suo zio Gaston, ma lo fece prendere a tutti i suoi figli. Il duca di Savoia, vedendosi figlio di una Madame Royale, e avendo fatto di riffa o di raffa ottenere ai suoi ambasciatori il trattamento riservato a quelli reali basandosi sulle sue pretese al regno di Cipro, trovò ottimo farsi chiamare Altezza Reale, idem il granduca di Toscana genero di Gaston, e in seguito il duca di Lorena, forte del matrimonio con la figlia di Monsieur Philippe.

Altezza Serenissima: l’altezza reale fece scalpore, e i piccoli sovrani attaccarono alla loro altezza il Serenissima, su modello dei dogi veneziani e genovesi, che peraltro non si sono mai fatti chiamare altezza. I principi del sangue, cui dell’altezza non era mai importato nulla, la vollero e per giunta Serenissima: questo perché un principe del sangue di Francia è di un rango superiore a qualsiasi sovrano non re.
E, visti i buoni esiti altrui, anche i Rohan e i Bouillon provarono a prendere l’altezza per di più serenissima, ma senza riuscire ad ottenere molto.

Monsieur le Grand
: era correntemente dato al Gran Scudiere di Francia; per esempio l’amante decapitato di Luigi XIII, il marchese de Cinq-Mars lo portava.

Monsieur le Premier: seguito naturale del precedente, era dato al Primo Scudiere di Francia



Edited by Nefer Snefru - 8/8/2008, 14:57
 
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MadameDePompadour
view post Posted on 13/7/2008, 16:55




Una domandina, stupida forse, non li hai messi anche in ordine di gerarchia giusto?
(percho nella gerarchia della nobiltà il titolo di Duca è superiore al Conte).

-PRINCIPE/Principessa

-DUCA/Dichessa

-MARCHESE/Marchese

-CONTE/Contessa

-VISCONTE/Viscontessa

-BARONE/Baronessa

e poi la lista di titoli minori.


Io al tuo specchietto aggiungerei anche il titolo di Madame Royal, destinato al primonato femmina. Titolo che si riceveva al compimento dei 5 anni, prima dei quali si era fils de France

Edited by MadameDePompadour - 13/7/2008, 18:11
 
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view post Posted on 13/7/2008, 21:04
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (MadameDePompadour @ 13/7/2008, 17:55)
Una domandina, stupida forse, non li hai messi anche in ordine di gerarchia giusto?

no, perché non ha nulla a che fare con quello che ho scritto

CITAZIONE (MadameDePompadour @ 13/7/2008, 17:55)
Io al tuo specchietto aggiungerei anche il titolo di Madame Royal,

La genealogia della Real Casa di Borbone riporta solo due Madame Royale, delle quali una ebbe questo nome solo dopo il matrimonio:

- la prima è Christine (o Chrétienne) de France, sorella minore di Elisabeth di France moglie di Filippo IV di Spagna e madre di Anna d'Austria, che era detta Madame. La sorella era detta dapprima la Petite Madame, poi Madame Chrétienne e poi Madame (nel 1615) dopo il matrimonio della sorella maggiore, poi Madame Royale dopo il suo matrimonio col Vittorio Amedeo I di Savoia.

- la seconda è Marie Thérèse Charlotte figlia di Luigi XVI e di Maria Antonietta, detta indifferentemente Madame fille du roi o Madame Royale, e non specificano alcuna data.


CITAZIONE (MadameDePompadour @ 13/7/2008, 17:55)
destinato al primonato femmina. Titolo che si riceveva al compimento dei 5 anni, prima dei quali si era fils de France

Stando a quanto riportato nella genealogia ufficiale nessuna delle altre figlie di nessun re ebbe l’appellativo di Madame Royale, né lo ritrovo in nessun documento che abbia consultato o sia in mio possesso. La maggiore delle figlie è sempre e solo stata chiamata Madame, e da epoche antecedenti ai Borbone.
La cosa del compimento dei 5 anni è un'inesattezza: tutte le figlie di re chiamate venivano Madame da subito, con o senza un nome aggiunto se erano più di una, o al massimo specificando "douarière" per una eventuale vedova di un fratello del re, come talvolta fu fatto per Liselotte; quanto all’essere figlia di Francia prima… è un’altra inesattezza: il figlio di Francia è un rango che viene dalla nascita, un nome come Madame Qualcosa è appellativo, un nomignolo che non dà diritto a nulla.

 
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MadameDePompadour
view post Posted on 13/7/2008, 21:41




CITAZIONE
CITAZIONE (MadameDePompadour @ 13/7/2008, 17:55)destinato al primonato femmina. Titolo che si riceveva al compimento dei 5 anni, prima dei quali si era fils de France


Stando a quanto riportato nella genealogia ufficiale nessuna delle altre figlie di nessun re ebbe l’appellativo di Madame Royale, né lo ritrovo in nessun documento che abbia consultato o sia in mio possesso. La maggiore delle figlie è sempre e solo stata chiamata Madame, e da epoche antecedenti ai Borbone.
La cosa del compimento dei 5 anni è un'inesattezza: tutte le figlie di re chiamate venivano Madame da subito, con o senza un nome aggiunto se erano più di una, o al massimo specificando "douarière" per una eventuale vedova di un fratello del re, come talvolta fu fatto per Liselotte; quanto all’essere figlia di Francia prima… è un’altra inesattezza: il figlio di Francia è un rango che viene dalla nascita, un nome come Madame Qualcosa è appellativo, un nomignolo che non dà diritto a nulla.

Questa cosa io l'ho letta sulla biografia di MA della Fraser.
Lei dice appunto che il titolo di Madame Royal, destinato alla prima figlia femmina, lo si "iniziava ad usare" al compimento dei 5 anni, prima dei quali si veniva chiamati semplicemente "figli di Francia".
Se è corretto o meno io non lo so, sto a quello che leggo da una biografa abbastanza quotata, poi se mi dici che non è esatto..bene, ne prendo atto.
 
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view post Posted on 4/8/2008, 20:33
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (MadameDePompadour @ 13/7/2008, 22:41)
Questa cosa io l'ho letta sulla biografia di MA della Fraser.

Si, l’ho letto pure io; in teoria lo ha trovato nella biografia di Luigi XVI scritta dalla Lever… che non ho visto e non saprei da dove quale fonte possa essere saltato fuori.

CITAZIONE (MadameDePompadour @ 13/7/2008, 22:41)

Se è corretto o meno io non lo so, sto a quello che leggo da una biografa abbastanza quotata, poi se mi dici che non è esatto..bene, ne prendo atto.


Il trucco è proprio questo, in campo storico come in altri: non fidarsi mai di una sola fonte.
Ho notato che in parecchi lavori si possono trovare errori dovuti a trascrizioni errate, o ad una confusione di persone con nomi simili e così via. Ad esempio:
- tempo fa in questo forum si parlava di un aneddoto sul marchese de Montconseil che per bruciò la parrucca di Luigi XIV: è riportato nel libro di Jacques Levron, ottimo storico, che lo riporta sotto forma di racconto della figlia del protagonista... solo che chi lo racconta, la marchesa de La Tour du Pin, era in realtà la moglie del nipote abiatico del suddetto marchese;
- nei libri di Dirk Van der Cruysse vedevo che il cognome di Liselotte non era Wittelsbach, mentre Enry mi ha fatto notare che lo era eccome;
- Aimée de Coigny viene spesso additata come la persona che diede spunto a Choderlos de Laclos per il personaggio della marchesa de Merteuil nelle Relazioni Pericolose, ma Aimée aveva solo dodici anni quando uscì il libro;
e così via.
Per tacere di eventi anche più antichi, come quelle cronache romane di battaglie mai esistite ma che servivano a nascondere sconfitte subite in altri luoghi, o che se diamo fede al calcolo di Sesto Empirico la bella Elena doveva avere circa 160 anni all'epoca della guerra di Troia, e Pico della Mirandola dice che quasi certamente non era mai uscita dalle mura di Sparta... la lista potrebbe continuare.
Da buon malfidente empirico posso solo dire che è sempre bene fare dei controlli incrociati sulle cose e sui fatti, se si vuole riuscire ad avere una versione accettabilmente veritiera.
Accettabilmente perché la verità assoluta non la sapremo mai, a meno di non essere stati presenti di persona.

 
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VETRIOLO ROSSO84
view post Posted on 28/11/2009, 04:25




Monsignore,Fil de France,Altezza reale,Eccellenza,Eminenza,Principe de li mortacci loro!!! Ma meno male che è venuta la rivoluzione e il termine "cittadino"esteso a tutti
così senza tante moine,senza tante ricercatezze,Tutti uguali!!
 
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estella
view post Posted on 28/11/2009, 12:21




Oggi siamo tutti uguali??
pah ah ah ah ah ah
Ma in che paese vivi? Oggi c'è qualcosa che si chiama ipocrisia. Fantozzi docet: Dott. Ing. Avocat. gros. mascalzon...

ah ah ah ah ah

Sei un utopista!
 
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VETRIOLOROSSO84
view post Posted on 29/11/2009, 04:53




Utopista? Sappi che per chiamarsi,ingegnere,avvocato,dottore,bisogna studiare e lavorare sodo,nulla si ottiene per nascita,se uno vuole diventare qualcuno deve sgobbare.
I nobili all'epoca del vecchio regime,erano dei benemeriti parassiti,tutti al loro servizio e non si immaginavano nemmeno di alzare un dito e mentre il popolo crepava di fame quelli pensavano a cariche,pensioni ecc;vivevano le loro giornate nella noia induriti dai divertimenti.
Mi dispiace, ma porto rispetto solo alle persone che si spaccano la schiena col lavoro di tutti i giorni,che lottano per arrivare alla fine del mese e per tutti i coloro che con il loro impegno ottengono risultati tangibili,dei titoli nobiliari ereditati per nascita gli uso come carta igienica. :angry: :angry:
 
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estella
view post Posted on 29/11/2009, 12:14




Stiamo parlando di titoli non di meriti, non ci allarghiamo e non mettermi in bocca cosa che non ho detto.

Con i titoli ci si pavoneggia: un tempo c'erano conti e contesse oggi ci sono dottori e avvocati. Gli ultimi avranno studiato (e chi lo metto in dubbio) ma al titolo non rinunciano. Per quanto mi riguarda la schiena te la spacchi facendo altri lavori che oggi però nessuno vuole più fare; tanto di cappello, comunque, a chi studia e a chi raggiunge un obbiettivo. Saremo tutti uguali davanti alla legge (almeno su carta) ma non per l'opinione pubblica che subisce sempre un fascino sinistro quando sente parlare di titoli.

A proposito di titoli nel nostro forum ora sei nobile... :D

Edited by estella - 29/11/2009, 14:53
 
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VETRIOLOROSSO84
view post Posted on 30/11/2009, 03:40




Perchè chi ottiene un titolo di studio ci deve rinunciare? Essere nobili o laureati non è la stessa cosa: l'uno lo erediti dalla nascita con tutte le proprietà,l'altro lo devi conquistare anche dopo anni di sacrificio e studio. e poi la laurea non sempre ti garantisce il lavoro fisso e immediato,molti laureati devono sbarcare il lunario tra call center e altri lavoretti a tempo determinato.
Poi c'è chi sa fare bene il proprio lavoro e chi meno bene,ma se devo scegliere tra un nobile con titoli altisonanti,col conto corrente che scoppia,con ville,yotch e vita da nababbo e una persona che ottiene dei risultati concreti nel proprio campo a costo di immani sacrifici preferisco quest'ultimo.
La legge in teoria è uguale per tutti,ma si sa chi ha un certo blasone,ancora oggi conta più di un precario,un immigrato o un disoccupato,fosse per me i ricconi che chiudono le aziende lasciando per strada operai con a carico mutuo e famiglie per i propri porci comodi,gli ammazzerei., Ognuno è libero di fare il lavoro che crede,anche il più umile. C'è un detto: "Il lavoro nobilita l'uomo"se poi uno,per libera scelta o per necessintà,lavora più degli altri,il lavoro stesso lo nobilità ancora di più.
L'opinione pubblica forse è troppo presa da certe stronzate tipo reality o gossip idioti. piuttosto che ai veri problemi di tutti i giorni
P.S. Nel forum posso anche essere un imperatore o un nobile,ma un nobile di sinistra,votato alla causa dei più deboli!!!
 
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view post Posted on 30/11/2009, 10:29
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (VETRIOLOROSSO84 @ 29/11/2009, 04:53)
Utopista? Sappi che per chiamarsi,ingegnere,avvocato,dottore,bisogna studiare e lavorare sodo,nulla si ottiene per nascita,se uno vuole diventare qualcuno deve sgobbare.

Il condizionale è d'obbligo, per usare un termine caro ai TG: una laurea al CEPU ti costa una decina di milioni di vecchie lire, e tu non devi far nulla salvo pagare. Poi non so a quanto serva, ma un titolo di studio te lo sei guadagnato lo stesso

 
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estella
view post Posted on 30/11/2009, 16:30




CITAZIONE (VETRIOLOROSSO84 @ 30/11/2009, 03:40)
Perchè chi ottiene un titolo di studio ci deve rinunciare? Essere nobili o laureati non è la stessa cosa: l'uno lo erediti dalla nascita con tutte le proprietà,l'altro lo devi conquistare anche dopo anni di sacrificio e studio. e poi la laurea non sempre ti garantisce il lavoro fisso e immediato,molti laureati devono sbarcare il lunario tra call center e altri lavoretti a tempo determinato.
Poi c'è chi sa fare bene il proprio lavoro e chi meno bene,ma se devo scegliere tra un nobile con titoli altisonanti,col conto corrente che scoppia,con ville,yotch e vita da nababbo e una persona che ottiene dei risultati concreti nel proprio campo a costo di immani sacrifici preferisco quest'ultimo.
La legge in teoria è uguale per tutti,ma si sa chi ha un certo blasone,ancora oggi conta più di un precario,un immigrato o un disoccupato,fosse per me i ricconi che chiudono le aziende lasciando per strada operai con a carico mutuo e famiglie per i propri porci comodi,gli ammazzerei., Ognuno è libero di fare il lavoro che crede,anche il più umile. C'è un detto: "Il lavoro nobilita l'uomo"se poi uno,per libera scelta o per necessintà,lavora più degli altri,il lavoro stesso lo nobilità ancora di più.
L'opinione pubblica forse è troppo presa da certe stronzate tipo reality o gossip idioti. piuttosto che ai veri problemi di tutti i giorni
P.S. Nel forum posso anche essere un imperatore o un nobile,ma un nobile di sinistra,votato alla causa dei più deboli!!!

Sempre titoli sono, vuoi per nascita vuoi per meriti, la gente in generale adora da sempre i titoli. Vuoi mettere il signor bidello con il signor ingegnere?
Sono due nobili mestieri ma tra i due l'opinione pubblica non avrebbe esitazione a scegliere. E magari il signor bidello ne sa più del signor ingegnere ma come poterlo dimostrare se su carta non ha titoli?

Sono cambiati i tempi ma non l'aura del titolo che a conti fatti vale più di ciò che sei..

Non sarà ovunque così, lo spero, ma in linea di massima il mondo gira in questo modo da sempre.

p.s forse sarà il caso di coniare per te un nuovo livello: Cittadino!!
 
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VETRIOLOROSSO84
view post Posted on 1/12/2009, 16:33




per me l'opinione pubblica conta quanto il due di picche,la gente è sempre pronta a dire la sua su certe stupidaggini piuttosto che su cose serie e importanti. Uno può essere anche un professore o dottore con trecento lauree,ma se sul proprio lavoro è un raccomandato o un incompetente delle sue lauree mi ci pulirei il sedere. L'opinione pubblica è influenzata dai mass media che ci riempiono la testa di cazzate tipo personaggi di reality,veline e saltimbanchi d'ogni tipo. Per essere famosi pare bisogna diventare un personaggio televisivo anche essendo un co****ne! Alle urne il mio voto vale quanto quello di un laureato,magari impiegato al call center,la mia opinione idem.
Di quello che dice la gente me ne frego! Anche perchè,perlopiù spara idiozie su eventi televisivi che rasentano lo stomachevole. :angry: :angry:

P.S. Cittadino sarebbe un livello ad hoc! Nobile mi sa tanto di personcina con la puzzetta sotto il naso.... :D ^_^
 
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Antoine80
view post Posted on 2/12/2009, 14:44




Secondo me sia Estella che Vetriolo dicono una cosa giusta.
Credo che, giustamente, chi ha fatto tanti sacrifici nello studio meriti il suo titolo però penso che quello che Estella cerca di dire è che indipendentemente dal meritarlo o meno il titolo nella società di oggi continua ad esercitare un fascino non indifferente, e poi è altrettanto vero che tuttora titolo (anche se di studio) non significa necessariamente merito!
 
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VETRIOLOROSSO84
view post Posted on 3/12/2009, 00:30




Concordo,sai quanti laureati sono degli emeriti incompetenti e altrettanti fanno altri mestieri in attesa di dare un senso al loro titolo di studio? Il titolo di avvocato,ingegnere,dottore avranno anche il loro fascino ma se uno di questi è un incompetente galattico,la laurea serve veramente a poco....

 
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16 replies since 13/7/2008, 15:08   896 views
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