Nei vari racconti si trovano spesso degli appellativi ricorrenti che designano persone ben determinate, o della cariche o impieghi specifici, o che sono puramente onorifici ma che non danno luogo né a vantaggi né altro, e sono dovuti solo al caso.
Monsieur le Prince: designava il Principe di Condé. Questo perché durante le guerre di religione uno dei capi ugonotti era Louis I de Bourbon-Condé, fratello del re di Navarra e quindi zio di quel principe del Béarn che diverrà poi Enrico IV; poiché era la sola persona di sangue reale nel partito tutti si abituarono a chiamarlo Monsieur le Prince parlando di lui, e l’uso si radicò talmente tra la gente che quando morì nella battaglia di Jarnac (1569) suo figlio quattordicenne Henri I de Bourbon-Condé venne chiamato da tutti con lo stesso appellativo, nonostante la guida del partito ugonotto fosse nel frattempo passata al quindicenne Enrico di Navarra, almeno de jure, mentre de facto rimaneva all’ammiraglio Gaspard de Coligny vista la giovane età dei due principi. Il terzo principe di Condé, Henri II de Bourbon-Condé, fu allevato a corte da Enrico IV che una volta diventato cattolico e salito al trono volle sottrarre questo bimbo di otto anni agli ugonotti, poiché era il primo principe del sangue e erede presuntivo della corona. Il nome di Monsieur le Prince rimase anche a lui, così come per suo figlio il Gran Condé e suo nipote. Alla morte dell’ultimo Monsieur le Prince Luigi XIV, convinto che il nome fosse legato alla qualità di primo principe del sangue, non volle che il nome passasse al nuovo principe di Condé, che rimase a vita Monsieur le Duc, soprattutto perché pretese della moglie del reggente gli spianarono la strada: la bastarda del re non gradiva l’idea che i suoi figli fossero solo principi del sangue, visto che lei era figlia di re e suo marito Nipote di Francia, e immaginò di creare un rango intermedio di bisnipote di Francia, per questo non volle mai far portare il nome di Monsieur le Duc a suo figlio Chartres: Condè ne approfittò, e nello stesso tempo le chimere della duchessa d’Orléans andarono in fumo.
Monsieur le Comte: Charles de Bourbon, Conte di Soisson era figlio di Louis I de Bourbon-Condé e della sua seconda moglie, una Longueville, e faceva parte del partito cattolico. Si sa che certe bagattelle di etichetta spesso possono dare un gran fastidio, e il vedere suo fratello maggiore chiamato Monsieur le Prince tout court gli diede un gran fastidio, ed iniziò a farsi chiamare Monsieur le Comte prima dai suoi servi, poi dai sottoposti, poi dagli amici e per finire ai suoi parenti, inclusi i Longueville. La cosa non dava luogo a ranghi particolari ed onoro, quindi il re lo lasciò giocare con questo divertimento, e la cosa prese talmente piede che il nomignolo di Monsieur le Comte passò anche a suo figlio, quel Louis de Bourbon che complotterà con l’inconsistente Monsiuer Gaston d’Orléans per ammazzare il Cardinale de Richelieu, e che dopo il fallimento dell’intrigo si rifugerà a Sedan, dal duca de Bouillon, dove morirà in circostanze poco chiare in battaglia: pare che si sia sparato accidentalmente in faccia sollevando la visiera dell’elmo con la pistola.
Monsieur le Duc: Monsieur le Prince detestava cordialmente Monsieur le Comte, ma siccome è sempre utile sfruttare le pretese altrui non trovò certo un male il suo farsi chiamare Monsieur le Comte: al contrario, fu un’ottima scusa per aumentare la propria distinzione, e appioppò il nome di Monsieur le Duc a suo figlio maggiore, che portava il titolo di duca d’Enghien; gli fu altrettanto facile che il giochino del Comte allo zio, e Monsieur le Duc passò senza difficoltà alcuna alle due generazioni successive, quasi fosse un diritto acquisito: in pratica troviamo quattro Monsieur le Prince di fila, accompagnati da quattro Monsieur le Duc, e solo due Monsieur le Comte perché quello morto alla battaglia de La Maffée (1641) morì senza essersi sposato.
Piccola parentesi: il morto non aveva nessun fratello ma solo quattro sorelle, tra i due matrimoni del padre: la maggiore lasciò solo una figlia da un matrimonio col duca de Longueville che sposò poi la galantissima e pericolosa sorella del Gran Condé: questa figlia di primo letto fu l’ultima duchessa de Nemours, che ha lasciato dei mémoires molto interessanti e una caterva di processi col principe de Conti; altre due sorelle sono morte senza sposarsi, e l’ultima sorella, Marie de Bourbon-Condé, morta a 86 anni nel 1692, sposò Tommaso Francesco di Savoia-Carignano, dal quale ebbe quattro figli, tra cui Eugenio Maurizio di Savoia-Carignano, conte di Soissons e di Dreux che sposerà Olimpia Mancini e sarà padre del principe Eugenio Francesco, generale delle armate imperiali e noto col nome d’arte di Madame Puttana per la sua fissa giovanile di vestirsi da donna quando giocava con i suoi amichetti; un altro figlio della coppia Condé-Carignano fu Emanuele Filiberto, bisnonno della principessa di Lamballe.
Monsieur: i fratelli di Carlo IX venivano chiamati molto saltuariamente Monsieur o Monsieur le Duc, almeno nelle memorie dell’epoca, e l’unico dato stabile su questo appellativo è legato alla branca dei Condé. Gaston d’Orléans fu il primo Figlio di Francia che fu chiamato sempre Monsieur tout court continuativamente, e l’uso lo legò al primo dei Figli di Francia; alla morte di Monsieur Philippe suo figlio, il reggente, non fu mai chiamato Monsieur tout court ma solo M. le duc d’Orléans, ma nemmeno il duca de Berry, Figlio di Francia, con lo stesso rango di Monsieur Philippe e che lo precedeva in qualsiasi occasione, non essendo fratello del re (anche se lo era di quello di Spagna) non prese il titolo di Monsieur.
Madame: la condizione della moglie segue quella del marito, quindi abbiamo una serie di Madame, Madame la Princesse, Madame la Duchesse, Madame la Comtesse; per il titolo di Madame però va aggiunto che da sempre le figlie di Francia sono state chiamate Madame per rispetto alla loro nascita, e le cadette non avendo appannaggio come i maschi vengono distinte tra loro solo per l’unione al madame del loro nome di battesimo, mentre ve ne sarà una e solo una alla volta chiamata Madame perché moglie di Monsieur.
Mademoiselle: a Monsieur Gaston non piaceva molto che sua figlia la duchessa di Montpensier, che per 18 anni fu anche figlia unica, fosse solo una principessa del sangue. Il duca Claude de Saint-Simon, padre del memorialista, convinse Luigi XIII a creare per le il rango di nipote di Francia, intermedio tra i figli di Francia ed i principi del sangue ma molto più vicino al primo che al secondo, e da questo Anne Marie Luoise d’Orléans venne chiamata Mademoiselle tout court, distinzione che lei volle fortemente sull’esempio di quelle di Monsieur e Madame anche per segnare maggiormente il disprezzo che aveva nei confronti della matrigna e delle sorellastre. Il nome passò nell’uso, visto che non c’erano altre nipoti di Francia e che suo padre era luogotenente generale del regno durante la minore età di Luigi XIV, e quando Monsieur Philippe ebbe una figlia si iniziò poco a poco a chiamare Grande Mademoiselle la figlia di Gaston, e Mademoiselle la sua: nessuno pensò di mortificarla chiedendole di aggiungere un nome di battesimo al suo titolo, né il re che ricordava benissimo i fatti della Fronda né Monsieur che pensava già all’eredità della ricchissima cugina. Una volta morta lei, l’ultima figlia di Monsieur divenne Mademoiselle tout court fino al suo matrimonio col duca di Lorena.
Di conseguenza, il nome di Mademoiselle venne attribuito dall’uso alla maggiore delle nipoti di Francia, come Monsieur al maggiore dei fratelli del re.
Vi fu un caso di Mademoiselle “a brevetto”: Louise-Anne de Bourbon-Condé, figlia di Louis III de Bourbon-Condé e di Louise Françoise de Bourbon, la real bastarda M.lle de Nantes; portò per concessione del re il titolo di Mademoiselle tout court in assenza di figlie del duca d’Orléans.
Monseigneur: nessun Delfino portò un titolo simile prima del grasso figlio di Luigi XIV: nessuno li chiamava altrimenti che Monsieur le Dauphin, oppure Monsieur parlandogli, solo scrivendo si usava il Monseigneur. Luigi XIV iniziò a chiamare suo figlio Monseigneur scherzando, e la cosa prese piede: lo seguirono la Delfina, Monsieur, Madame… mentre il duca de Montausier, Bossuet che lo aveva allevato, ed altri gli si rivolgevano col Monseigneur solo parlandogli direttamente, ma parlando di lui continuavano a usare Monsieur le Dauphin. Bossuet commentò "Le voilà degradé à évêque"
Vi fu anche un tentativo di monsignorizzare i bastardi di Luigi XIV, e il duca di Vendôme si fece dare del monseigneur dalle sue truppe in Italia, ma la cosa non gli funzionò né a Parigi né tanto meno a corte.
Altezza: un po’ alla vota i re hanno preso il Maestà, che anticamente era solo appannaggio degli imperatori, come già prima di loro i papi si erano riservati il Santità. L’Altezza, lasciata in disparte dai re fu recuperata dagli altri sovrani, e assieme a loro dai figli e fratelli dei re: ma i figli minori di Enrico II non furono mai trattati da Altezza Reale, l’uso si generalizzò in seguito.
Altezza Reale: il primo ad usarla fu Monsieur Gaston: la cosa buffa è che il suo reggimento era quello dell’Altezza, e non fu mai quello dell’Altezza Reale, proprio per la novità del fatto. Monsieur Philippe disdegnò l’altezza reale perché la portavano già le figliastre di suo zio Gaston, ma lo fece prendere a tutti i suoi figli. Il duca di Savoia, vedendosi figlio di una Madame Royale, e avendo fatto di riffa o di raffa ottenere ai suoi ambasciatori il trattamento riservato a quelli reali basandosi sulle sue pretese al regno di Cipro, trovò ottimo farsi chiamare Altezza Reale, idem il granduca di Toscana genero di Gaston, e in seguito il duca di Lorena, forte del matrimonio con la figlia di Monsieur Philippe.
Altezza Serenissima: l’altezza reale fece scalpore, e i piccoli sovrani attaccarono alla loro altezza il Serenissima, su modello dei dogi veneziani e genovesi, che peraltro non si sono mai fatti chiamare altezza. I principi del sangue, cui dell’altezza non era mai importato nulla, la vollero e per giunta Serenissima: questo perché un principe del sangue di Francia è di un rango superiore a qualsiasi sovrano non re.
E, visti i buoni esiti altrui, anche i Rohan e i Bouillon provarono a prendere l’altezza per di più serenissima, ma senza riuscire ad ottenere molto.
Monsieur le Grand: era correntemente dato al Gran Scudiere di Francia; per esempio l’amante decapitato di Luigi XIII, il marchese de Cinq-Mars lo portava.
Monsieur le Premier: seguito naturale del precedente, era dato al Primo Scudiere di Francia
Edited by Nefer Snefru - 8/8/2008, 14:57