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| CITAZIONE (celeborn36 @ 16/8/2008, 19:14) La Contessa de Boigne dopo le giornate di Ottobre emigra con la famiglia in Inghilterra per ritornare in Francia nel gennaio 1790 e ci racconta questa scena commovente:
“…Cominciammo a passare l’estate a Bellevue; e abitammo, l’inverno seguente, un appartamento nel padiglione de Marsan alle Tuileries. Ricordo perfettamente una scena di quell’estate. Non avevo più rivisto la Regina da molti mesi; venne a Bellevue sotto la scorta della Guardia Nazionale, crebbi nell’orrore di quella uniforme. La Regina, credo, fosse già un po’ prigioniera dato che quelle persone non la lasciavano mai, fatto sta che quando mi fece cercare la trovai sulla terrazza circondata dalla Guardia Nazionale. A questa vista il mio piccolo cuore si gonfiò di tristezza e mi misi a singhiozzare. La Regina si inginocchiò, appoggiò il suo viso contro il mio e li nascose tutti e due nei miei lunghi capelli biondi, sollecitandomi a nascondere le mie lacrime. Sentii scendere le sue; sento ancora il suo “Basta, basta, Adéle mia”; restò a lungo in questa posizione. Tutti gli spettatori erano commossi, ma ci voleva la noncuranza dell’infanzia per osare testimoniare in questi momenti dove tutto era in pericolo. Non so se questa scena sia stata riportata ma la Regina non venne più a Bellevue, e fu l’ultima volta che la vidi se non da lontano durante il mio soggiorno alle Tuileries. Ho conservato di questo momento un istantanea ancora viva. Descriverò il suo abito. Era in un “Pierrot” di lino bianco, ricamato con dei rami color lillà, un fichu vaporoso, un grande cappello di paglia i cui larghi nastri svolazzanti color lillà si ricollegavano in un grande nodo dove il fichu si incrociava…” Grazie Ale,è molto commuovente questo aneddoto. Era difficile rimanere insensibili di fronte alla Regina e durante la sua progionia,quest'emozione era ancora più amplificata.
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