Maria Antonietta - Regina di Francia

Progetti matrimoniali

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view post Posted on 9/5/2012, 17:55
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Marie-Antoinette

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Devo farti veramente i complimenti, caro Mounsier!
Ci racconti con dovizia di particolari storie private che nemmeno si immaginano. Grazie!
 
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mounsier
view post Posted on 21/7/2012, 00:12






Luigi Filippo d'Orleans (1773-1850) apparteneva al ramo cadetto dei Borboni di Francia, ma non per questo privo d'importanza. Suo padre l'ambizioso e privo di scrupoli Luigi Filippo Giuseppe aveva sposato nel 1769 la ricchissima Luisa Maria Adelaide de Penthievrè, che possedeva un patrimonio favoloso, di ben sei milioni di livres, oltre ad una rendita annuale di 245.000 mila livres. La duchessa di Chartres due anni dopo le nozze diede alla luce un figlio nato morto e dopo altri due anni Luigi Filippo. Sulla nascita di Luigi Filippo non mancò una diceria che lo accompagnò negli anni, quella cioè che non un maschio ma bensì una femmina aveva dato alla luce Luisa, come affermava la baronessa Maria Stella de Sternberg che sbandierò anni dopo di essere la legittima figlia dei duchi d'Orleans. Battezzato con tutti gli onori ebbe come padrino e madrina il re e la regina di Francia Luigi XVI e Maria Antonietta. Nel 1785 alla morte del nonno gli fu concesso il titolo di duca di Chartres che andava a sostituire quello di Valois avuto alla nascita. Affidato alle cure di Madame de Genlis di idee progressiste che abbracciava quelle idee rivoluzionarie che andavano prendendo sempre più piede, affascinandone anche il giovane Luigi Filippo.



Suo padre sin dai primi anni della sua nascita non fece mistero di accarezzare un progetto matrimoniale, che avrebbe unito il ramo cadetto di Francia con quello regnante, un matrimonio con la figlia primogenita del re di Francia Maria Teresa Carlotta di Bobone (1778-1851). Il progetto sebbene avrebbe dato una posizione di tutto rispetto in terra di Francia, come era desiderio di Maria Antonietta, che non voleva separarsi dalla figlia, non incontrò l'approvazione dei sovrani, non solo perchè la regina aveva messo gli occhi sul nipote duca d'Angoulemme ma anche perchè non aveva simpatia per il cugino acquisito. Il rifiuto però non era stato ben chiaro al giovane Luigi Filippo poichè quando nel 1799 si andava concretizzando il matrimonio tra Maria Teresa e Luigi d'Angoulemme, tuonò contro le nozze sulla base di promesse, piuttosto aleatorie, fattegli in passato. Il duca non fu minimamente preso in considerazione e le nozze di Maria Teresa ebbero il loro seguito.
Come prima accennato le idee rivoluzionarie ebbero presa sul giovane Luigi Filippo che entrò a far parte del club dei Giacobini. Gli eventi della Rivoluzione ebbero presa anche su di lui, partecipando come luogotenente alle battaglie di Vlamy, Jemappes e Newindeen. Il precipitare degli eventi, con la presa della Bastiglia e poi l'arresto dei sovrani, videro il padre di Luigi Filippo abbandonare i suoi titoli, non in buona fede ma con la speranza di poter essere proclamato re, assumendo il nome di Egalitè, partecipando inoltre alla votazione per la condanna a morte del re Luigi XVI. Luigi Filippo che cercò di dissuadere il padre dal votare favorevolmente alla condanna a morte, visse come un'onta la condotta del padre. Proscitto dal governo rivoluzionario, osteggiato dai realisti iniziò un periodo di esilio in diversi paesi tra la Svizzera, dove sotto falso nome lavorò come professore in un collegio, poi nei paesi scandinavi dove partecipò ad una spedizione in Lapponia, poi dopo il rilascio dei fratelli minori Luigi Antonio e Luigi Carlo e con la sorella Adelaide partì per l'America poi per Cuba, per poi tornare in Europa, precisamente in Inghilterra.



Nei primi anni del 1800 Luigi Filippo era a Londra dove frequentava la corte di re Giorgio III, venendone a contatto con i figli e le figlie. Luigi Filippo aveva messo gli occhi sulla settima figlia del re e terza delle sue figlie femmine avute dalla moglie Carlotta di Mecklenburg Strelitz, la trentenne Elisabetta di Hannover (1770-1848). Eliza era la figlia prediletta della regina Carlotta, era molto bella dal carattere forte, dalla lingua tagliente, impulsiva, appassionata di politica, e poco incline all'etichetta di corte. Aveva avuto una buona educazione artistica era appassionata di pittura, e manteneva contatti con i pittori di corte da Thomas Gainsborough a William Beechey all'incisore Francesco Bartozzi. Eliza era molto legata alle sorelle e ai fratelli, ma non fu una facile compagnia, soprattutto per le cognate Adelaide e Carolina. Anni dopo la principessa Vicky, figlia della regina Vittoria intenzionata a scrivere delle memorie sulla principessa Elisabetta, analizzandone il carattere, scrisse alla madre che per la zia Adelaide (vedova del re Guglielmo IV, fratello di Elisabetta) doveva essere stata una prova notevole avere Elisabetta come cognata. Anche la nipote Carlotta figlia di Giorgio IV, fratello al quale Elisabetta era molto legata non aveva in simpatia la zia che giudicava crudele e pettegola, in quanto teneva al corrente il fratello di tutte le trasgressioni della figlia.
I figli dei reali inglesi avevano vite private piuttosto chiacchierate, si parlava di matrimoni segreti e figli illegittimi, rapporti incestuosi e non era esclusa la bella Eliza, come era familiarmente chiamata. Si diceva che la principessa avesse sposato in gran segreto George Ramus figlio di un paggio del re e che nel 1788 avesse avuto da questi una figlia Eliza, un matrimonio nullo secondo il Royal Marriage Act del 1772. Come che fosse, Luigi Filippo ed Elisabetta nel 1804 si fidanzarono segretamente, ma nonostante i numerosi tentativi di Elisabetta i due non riuscirono ad ottenere il consenso del re alle nozze, sia per la questione religiosa, Luigi Filippo era cattolico ed Elizabetta protestante sia perchè la situazione futura di Luigi Filippo non appariva entusiasmante, dato che in Francia Napoleone Bonaparte si era proclamato imperatore.



Luigi Filippo lasciò Londra e si recò in Sicilia, terra d'esilio del re di Napoli Ferdinando e della moglie Maria Carolina. I reali napoletani avevano una figlia ancora nubile che rasentava i ventisei anni Maria Amalia di Borbone (1782-1866). Maria Amalia non era particolarmente graziosa, alta e ossuta, con i capelli chiari, occhi blu, naso importante, labbra sottili e denti irregolari, ma di saldi principi, buona e caritatevole. Maria Amalia aveva visto a mano a mano le sorelle sposarsi, ed era impegnata a fare l'amorevole zia dei figli del fratello Francesco.



Tuttavia i pretendenti non erano mancati. Sin da bambina era cresciuta nella consapevolezza che un giorno sarebbe diventata regina di Francia, attraverso il matrimonio con il cugino Luigi Giuseppe di Borbone (1781-1789) figlio della sorella di sua madre Maria Antonietta e di Luigi XVI. Maria Carolina e Maria Antonietta erano teneramanete legate e accarezzarono il desisderio di vedere uniti due loro figli, ma il giovane delfino aveva una salute cagionevole, e una tubercolosi ne stroncò la breve vita a soli sette anni.




Le sorelle maggiori di Maria Amalia, Maria Teresa e Maria Luisa avevano sposato due cugini, tra l'altro fratelli, figli dello zio Leopoldo imperatore del Sacro Romano Impero, Francesco suo erede e Ferdinando granduca di Toscana. Le nozze erano state celebrate a Vienna, e l'intera famiglia reale nel 1790 partì per partecipare a questo avvenimento, del quale gran parte aveva avuto la regina Maria Carolina. L'occasione fu propizia per organizzare un nuovo matrimonio quello dell'erede alla corona napoletana con una figlia dell'imperatore Leopoldo. Il matrimonio di Maria Teresa aveva comportato frequenti visite alla corte di Vienna, e qui di Maria Amelia si innamorò uno dei numerosissimi cugini Asburgo, Antonio Vittorio (1779-1835) un giovane romantico appassionato di musica e di botanica, in particolar modo di camelie. Nel 1801 era morto l'arciduca Massimiliano d'Asburgo Lorena, fratello della regina Maria Carolina, arcivescovo elettore di Colonia e vescovo di Munster, ed Antonio fu scelto per essere avviato alla carriera ecclesiastica. Maria Carolina non era contraria ad un ulteriore matrimonio in casa Asburgo pronta a intercedere per la figlia a favore di quelle nozze, se Maria Amalia lo avesse desiderato, ma Maria Amalia era poco incline a quel progetto matrimoniale che quindi non si concretizzò, e Antonio fu avviato alla carriera ecclesiastica.



Ferdinando IV era intenzionato a realizzare un matrimonio tra uno dei suoi figli e uno dei figli del fratello Carlo IV re di Spagna. Non essendo riuscito a far sposare al figlio ed erede Francesco una nipote spagnola, per l'opposizione della moglie Maria Carolina, pensò bene di offrire una delle figlie all'erede del fratello, Ferdinando di Borbone (1784-1833) Il candidato era privo di attrattive se non perchè futuro re, era di media altezza, robusto, con un viso privo di attrattive, sgradevole, ottuso, pigro e in perenne guerra con i genitori. Maria Amalia fu inizialmente presa in considerazione per poi essere scartata a favore della sorella Maria Antonietta, più vicina di età al principe, che difatti lo sposò nel 1802.



Un candidato del tutto inaspettato fu proposto da Napoleone Bonaparte, si trattave del proprio figliastro il bel Eugenio de Beauharnais (1781-1824) figlio della moglie di Napoleone Giuseppina Tascher de la Pagerie e del suo primo marito Alessandro. Eugenio era un eccellente militare, aveva partecipato alla campagna di Egitto del patrigno così come a quella di Marengo. Con la proclamazione dell'impero, Napoleone lo aveva nominato Grand Ufficiale della Legione d'Onore, nonchè generale di brigata e colonnello generale dei cacciatori della guardia, e nel 1805 vicerè del Regno d'Italia. Per la regina Maria Carolina un progetto del genere era inaccettabile, dato l'odio che provava per il corso, e il progetto venne meno. Eugenio sposerà nel 1806 la bellissima Augusta di Baviera.

Per Luigi Filippo, Maria Amelia rappresentava una candidata perfetta per le parentele illustri che forse un giorno sarebbero risultate utili, oltre a permettergli di riallacciare i rapporti con i realisti francesi, con quelle nozze infatti diveniva genero della sorella della decapitata regina di Francia. Ma proprio Maria Carolina, rappresentò un ostacolo alle nozze. Su Luigi Filippo incombevano gli spettri delle idee giacobine e della condotta del padre, ma non solo, il fidanzamento segreto con la principessa Elisabetta, tanto segreto non era perchè Maria Carolina ne era a conoscenza, e pretese da Luigi Filippo che si recasse a Londra a chiarire questa faccenda. Luigi Filippo così fece, mise fine al suo fidanzamento, e il 25 novembre 1809 i due si sposarono a Palermo. Elisabetta dal canto suo si sarebbe sposata a quaratotto anni con Federico di Assia Lomburg. Quello di Luigi Filippo e Maria Amalia fu un matrimonio sereno e prolifico nacquero infatti ben dieci figli Ferdinando (1810) Luisa (1812) Maria (1813) Luigi (1814) Francesca (1816-1818) Clementina (1817) Francesco (1818) Carlo (1820-1828) Enrico (1822) e Antonio (1824). Con la caduta dell'impero di Napoleone e la restaurazione borbonica, gli Orleans tornarono a Parigi, trasferendosi nel Palais Royale, seppur tra numerose difficoltà economiche a causa della mancanza di un reddito stabile, le cose migliorarono tanto da riuscire ad investire ben undici milioni per la ristrutturazione del Palais. La rivoluzione di luglio del 1830 portò alla caduta del regno di Carlo X e alla offerta del trono a Luigi Filippo che accettò. Il suo regno durò diciotto anni fino alla rivoluzione del 1848 che lo privò del trono, la famiglia reale trovò asilo in Inghilterra dove la regina Vittoria mise loro a disposizone Clarence House dove Luigi Filippo morì due anni dopo, Maria Amelia gli sopravviverà sedici anni.

Edited by mounsier - 8/12/2013, 00:10
 
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mounsier
view post Posted on 2/8/2012, 21:11






Ferdinando (1810-1842) trascorse i primi anni di vita in Sicilia, dove nacque, presso la corte in esilio del nonno materno, del quale portava il nome. Nel 1814 con la Restaurazione Borbonica, gli Orleans tornano in Francia, riprendendo la loro posizione sociale di duchi d'Orleans. Luigi Filippo tiene molto all'educazione del figlio che nel 1819 entra nel collegio Henri IV, il duca vuole che suo figlio venga trattato come tutti gli altri studenti senza alcun privilegio di sorta, auspicandone un'educazione liberale. Ferdinando mostra una mente acuta e brillante è un ottimo studente, e si appassiona ai corsi della Ecole Polytechnique. Dopo un lungo viaggio in Inghilterra e in Scozia, entra a far parte del primo reggimento ussari, del quale nel 1824 viene nominato colonnello da Carlo X. Con la rivoluzione del 1830 Ferdinando è al fianco dei parigini insorti, indossa la coccarda tricolore e salva molti parigini dal fuoco delle truppe del re. L'opposizione a Carlo X gli costa l'arresto a Montrogue, ma dopo pochi giorni viene rilasciato. La corona offerta al padre e da questi accettata, dopo la caduta dei Borboni, porta Ferdinando ad assumere il titolo di duca d'Orleans ma ancor più importante diviene principe ereditario. Luigi Filippo I vuole che il figlio si renda conto sin da subito dei suoi futuri doveri, e gli apre le porte del Consiglio. Dotato di un temperamento focoso, Ferdinando odia le perdite di tempo i discorsi prolissi dei consiglieri, prediligendo alle chiacchiere i fatti, il temperamento di Ferdinando e i suoi scontri con i consiglieri, fanno si che nel 1831 il presidente del Consiglio Casimir Perier chieda che il duca d'Orleans sia escluso dal Consiglio, e il duca cessa di parteciparvi. Ben presto ottiene una certa popolarità soffocando senza violenza l'insurrezione dei lavoratori di Lyon nel 1831, e durante l'epidemia di colera del 1832 quando non esita a visitare i malati negli ospedali. Ferdinando è sempre più visto come il principe capace di conciliare le aspirazioni democratiche alla tradizione monarchica. Partecipa alla campagna in Belgio tra il 1831 e il 1832, nel 1835-36 partecipa alle campagne militari in Algeria contro l'emiro Abd-EL-Kader, vi ritornerà nel 1839 occupando interamente l'Algeria. I successi militari accrescono la popolarità di Ferdinando, che migliora le condizioni di vita dell'esercito francese. Il giovane principe unisce ad un carattere temerario e forte una certa prestanza fisica, facendone un principe perfetto. Al compimento dei venticinque anni Luigi Filippo ritiene essere arrivato il momento giusto per accasare il figlio, il re attraverso il matrimonio del figlio desiderava stabilire nuove alleanze e non dipendere dalla sola Inghilterra.



Prima della rivoluzione di luglio si era parlato di un possibile matrimonio con Luisa di Borbone (1819-1864) figlia del defunto duca di Berry Carlo Ferdinando, ucciso in un attentato nel 1820 e di Maria Carolina di Borbone di Napoli, nipote di Maria Amelia. Il progetto era stato preso in considerazione da Carlo X, un'opzione nel caso in cui non ci fossero stati candidati più appetibili, progetto che cadrà con la rivoluzione di luglio, tanto più che ora i Borboni vedono negli Orleans degli usurpatori, e per gli Orleans un matrimonio con la giovane Borbone sarebbe privo di qualsiasi utilità politica. Luisa dal canto suo farà comunque un buon matrimonio, almeno sulla carta sposando nel 1845 il duca di Parma Carlo III di Borbone.



Nel 1827 i duchi d'Orleans presero primi contatti con il Regno di Sardegna per un possibile matrimonio fra Ferdinando e Maria Cristina di Savoia (1812-1836) nipote del re Carlo Felice I e figlia di Vittorio Emanuele I morto nel 1824 e di Maria Teresa d'Asburgo Este. Maria Cristina bella, dai modi distinti, era profondamente pia cosa che Maria Amelia apprezzava molto, inoltre era sorella della duchessa di Modena e della duchessa di Parma. Ma Maria Teresa adducendo la giovane età della figlia rifiutò il progetto. Maria Cristina nel 1832 avrebbe sposato Ferdinando II re del Regno delle Due Sicilie.



Nel 1830 anno della salita al trono di Luigi Filippo, Enrico Mislei giovane liberale modenese, a stretto contatto con il duca Francesco IV, il quale aveva perdonato le idee liberali del giovane credendo che fosse stato il padre ad avvicinarlo alla Carboneria. Il Mislei aveva contatti anche con la Francia, e salito al trono Luigi Filippo, questi riuscì ad amicarselo. Nei suoi Segreti politici il Mislei persuase l'Orleans alla convenienza di sposare Ferdinando alla figlia del duca di Modena, Maria Teresa d'Asburgo Este (1817-1886) figlia di Francesco IV e di Maria Beatrice di Savoia. Il Mislei però dimenticava sia il rifiuto del duca di Modena a riconoscere Luigi Filippo quale re di Francia, sia la giovane età del principe ereditario. Il progetto quindi venne meno, Maria Teresa avrebbe comunque sposato un altro principe francese Enrico di Borbone nel 1846.


In ambito familiare si era pensato anche ad un altro matrimonio con una Borbone di Napoli. Il matrimonio tra Luigi Filippo e Maria Amelia era ben riuscito, sin dall'inizio come testimonia un passo di una lettera della regina Maria Carolina: << La spregiudicata Maria Amalia ha sposato il suo Orleans, non hanno niente sono poveri, ma si amano infinitamente. >> Lo stesso poteva accadere al giovane Ferdinando, si era quindi pensato alla diciottenne Maria Antonietta (1814-1898) figlia di Francesco II e di Maria Isabella di Borbone Spagna. Maria Antonietta era con la sorella Maria Cristina, la più bella tra le giovani Borboni, era ben educata, raffinata, elegante, perfetta nelle cerimonie pubbliche, quindi una candidata più che ideale per divenire regina, ma contemporaneamente al progetto francese si fece avanti anche il granduca di Toscana Leopoldo II, Ferdinando II lasciò la sorella libera di scegliere il suo futuro marito, la scelta sembrava scontata, ma Maria Antonietta scelse il granduca che sposò nel 1833.



Da un punto di vista politico vantaggioso sarebbe stato un riavvicinamento alla Russia di Nicola I, attraverso una delle sue nipoti. La diplomazia francese mise gli occhi sulla principessa cattolica Maria del Wurttemberg. (1816-1887). Maria era figlia del re del Wurttemberg Guglielmo I e di Caterina Romanov, sorella ormai morta di Nicola I. Ma Nicola I zar autocrate di tutte le Russie, tuonò contro un matrimonio con il liberale Luigi Filippo che doveva il suo trono ad una rivoluzione, Guglielmo dal canto suo non volle inimicarsi il potente ex cognato e rifiutò il progetto. Maria nel 1840 sposò morganaticamente il conte Alfred de Neipperg.



A questo punto Luigi Filippo guarda al grande e potente impero austriaco. Il progetto di sposare il figlio ad una arciduchessa austriaca è caldamente sostenuto dalla regina Maria Amelia per parte di madre austriaca, gli Asburgo offrono una ricca scelta di arciduchesse, e la diplomazia francese mette gli occhi sull'arciduchessa Maria Teresa (1816-1867) figlia di Carlo d'Asburgo Lorena duca di Teschen e di Enrichetta di Nassau Weilburg. Maria Teresa ha un viso molto bello, ma è bassa di statura con una figura un pò tozza, ma ha una bella carnagione, e capelli e occhi nerissimi, è religiosissima, e poco amante della vita mondana. Il padre non pone obiezioni a tale matrimonio, sua figlia diventerebbe una regina, ma si incontra un osso duro in Metternich che da anni decideva i destini matrimoniali degli arciduchi. L'ambasciatore francese a Vienna il conte de Saint Aulaire viene incaricato di preparare il terreno per il matrimonio con l'arciduchessa, ma il conte non nasconde le difficoltà pur non ritenendolo del tutto impossibile. Nel 1836 Ferdinando e suo fratello Luigi viaggiano per l'Europa ottenedo un certo successo a Berlino, giungono a Vienna il 29 maggio dove rimarranno fino all'11 giugno. Ferdinando piace sia all'arciduca Carlo che alla figlia, Ferdinando da parte sua descrive l'arciduchessa <<...dallo sguardo malaticcio e debole >> mentre la sorella Luisa in una lettera la chiama << ...la bassa, bassa austriaca. >> Il presidente del consiglio francese Thiers preme perchè si giunga ad un risultato e che venga formulata una proposta matrimoniale contro il parere di Saint Aulaire che è conscio dell'opposizione al progetto di Metternich al quale si aggiungono anche la cognata dell'imperatore Ferdinando I, Sofia di Baviera, e lo zar Nicola I. Gli austriaci rifiutano il progetto, per non intaccare la suscettibilità dei francesi, la risposta ufficiale è che si sono rispettati i sentimenti della giovane arciduchessa contraria a quelle nozze. Ferdinando e il fratello lasciano Vienna per l'Italia, mentre Maria Teresa sposerà pochi mesi dopo un altro Ferdinando, per altro cugino del duca d'Orleans, il re del Regno delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone.



Nonostante il rifiuto degli Asburgo d'Austria, Luigi Filippo guarda all'altro ramo degli Asburgo quello italiano dei granduchi di Toscana, e alla giovanissima Augusta d'Asurgo Lorena (1825-1864) figlia di Leopoldo II granduca di Toscana e di Maria Anna di Sassonia. La tenera età di Augusta poco più che dodicenne e l'opposizione di Metternich valsero al re dei francesi un altro rifiuto. Augusta sposerà nel 1844 Luitpoldo di Baviera.



Sfumati i progetti con gli Asburgo Lorena, Luigi Filippo guarda alla vicina Spagna. I Borboni di Spagna avevano penuria di principesse in età da marito, l'unica che poteva essere presa in considerazione era la quindicenne Isabella (1821-1897) figlia del duca di Cadice Francesco di Paola di Borbone e di Luisa Carlotta di Borbone Napoli, nipote della regina Maria Amelia. Isabella era cugina della regina, ma Luisa, sorella di Ferdinando, sposata in Belgio, scrisse alla madre: << Vi invio il ritratto che Leopoldo è riuscito a trovare, è orribile...>> Luisa mise l'accento su i capelli rosso carota della principessa e sulla sua magrezza, e di come sarebbe stato desolante se i figli del fratello ne avessero ereditato il colore. Inoltre si temeva per le ascendenze dei Borboni, uniti da continui intrecci matrimoniali, i genitori di Isabella erano tra l'altro zio e nipote, i nonni materni di Isabella erano cugini, e la pinguedine dei Borboni Spagna faceva temere per i futuri principi francesi, per cui il progetto fu accantonato. Isabella avrebbe sposato nel 1841 il conte Ignazio Gurowski.



Si guardò allora ai Braganza, il Portogallo era privo di principesse, non così il Brasile di Pietro II, il dodicenne imperatore aveva due sorelle maggiori poco più grandi di lui, quella che fu presa in considerazione fu Januaria (1822-1901). Januaria non era particolarmente bella come la sorella Maria o l'altra sorella Francesca, aveva avuto un'infanzia piuttosto infelice e solitaria, la madre le era morta a quattro anni, il padre, la matrigna e la sorella partirono per il Portogallo quando ne aveva nove, a undici anni perse la sorella Paola di soli dieci anni che con il fratello e l'altra sorella erano il solo sostegno affettivo. Aveva ricevuto una rigida educazione, nel 1836 si parlò di affidarle al compimento del quindicesimo anno di età la reggenza dell'impero per la minor età del fratello, ma poi il progetto venne meno. Luigi Filippo però riteneva l'impero del Brasile giovane e lontano un alleato poco vantaggioso per i suoi interessi per cui il progetto decadde. Sfumato un progetto matrimoniale con Ferdinando di Savoia duca di Genova, Januaria sposò nel 1844 Luigi di Borbone delle Due Sicilie.



In giro per le corti d'Europa il duca d'Orleans e il fratello duca di Nemours furono a Torino, dove unica principessa in età da marito era Maria Vittoria Filiberta di Savoia Carignano (1814-1874) figlia di Giuseppe Maria di Savoia Carignano e di Paolina de Quélen de Vauguyon. Il re Carlo Alberto strenuo legittimista, temendo che i principi d'Orleans avessero mire sulla cugina la fece ritirare in convento. I due quindi non ebbero modo di incontrare la principesse, e partirono senza alcun abboccamento. Maria Vittoria avrebbe sposato nel 1837 Leopoldo di Borbone delle Due Sicilie conte di Siracusa.



La mancanza di altre principesse cattoliche portò Luigi Filippo a prendere in considerazione principesse protestanti. Talleyrand attraverso la nipote duchessa de Dino indicò Luisa d'Assia Kassel (1817-1898) figlia del principe Guglielmo d'Assia Kassel e di Carlotta di Danimarca. Attraverso la famiglia Luisa era imparentata a principi tedeschi minori, la parentela illustre le derivava dalla madre Carlotta figlia del reggente di Danimarca Federico per il fratello Cristiano VII affetto da una grave malattia mentale. A seguito della mancanza di eredi Luisa e i suoi fratelli erano nel novero dei possibili eredi al trono danese, ma Luisa finì con l'essere scartata, nel 1842 sposò un cugino Cristiano de Schleswig-Holstein-Sonderbourg-Glücksbourg.



Intervenne anche Luisa, sorella di Ferdinando che propose due candidate la prima era Vittoria di Sassonia Coburgo Kohary (1822-1857) figlia di Ferdinando di Sassonia Coburgo e Antonietta di Kohary. Vittoria era sorella del re del Portogallo Ferdinando, cugina della regina Vittoria, nipote del marito di Luisa, Leopoldo I re del Belgio. Vittoria appariva una candidata perfetta strenuamente sostenuta dalla regina Luisa, ma per Luigi Filippo il matrimonio con Vittoria non sarebbe stato vantaggioso da un punto di vista politico perchè non avrebbe fatto altro che rinsaldare le alleanze con Belgio e Inghilterra. Ma il destino di Vittoria era comunque nella famiglia degli Orleans.



L'altra candidata di Luisa era Maria Alessandrina di Sassonia Altenburg (1818-1907) figlia di Giuseppe principe ereditario di Saxe-Hildburghausen e di Amelia del Württemberg. Maria era una delle sei figlie del principe, era nipote della regina di Baviera, della regina del Wurttemberg, della granduchessa di Baden, ma Luigi Filippo non la ritenne una candidata appetibile e la scartò. Maria sposò nel 1843 Giorgio di Hannover.



Alla fine la scelta cadde su Elena di Mecklenburgo Schwerin (1814-1858) figlia di Federico di Meklenburgo Schwerin e di Carolina di Sassonia Weimar Eisenach, per Luigi Filippo si trattava di un'alleanza vantaggiosa visto che Elena era imparentata al re di Prussia Federico Guglielmo III. Elena è molto ambiziosa, non particolarmente bella, la entusisama l'idea di divenire un giorno regina, e nonostante i parenti Meklenburgo siano per la maggior parte contrari, Elena accetta la proposta, che tra l'altro trova l'appoggio del re di Prussia, mantenendo la religione luterana. L'opposizione dei Meklenburgo si fà sentire, con un anonimo e virulento libello contro gli Orleans. Preoccupata dal protestantesimo della futura nuora e dalle sue idee liberali è Maria Amelia, ma una volta conosciutale le sue preoccupazioni svaniscono. Il matrimonio viene celebrato il 30 maggio 1837 alla cerimonia cattolica, segue una cerimonia luterana, grandi assenti gli ambasciatori delle corti straniere, ad eccezione del Belgio, della Prussia e del Meklenburgo, tuttavia il matrimonio è splendido scrive la duchessa de Maillè: << La principessa Elena non è figlia di re...Alcuni dicono che Luigi Filippo abbia commesso un errore politico, non ci credo, i suoi sostenitori al contrario ne sono entusiaisti. La pompa non le dispiace...Luigi Filippo è l'uomo della classe media, lei lo sa bene ma è lusiganta dallo splendore che la circonda.>> Elena dopo poco più di un anno di matrimonio da alla luce il primo figlio Luigi Filippo nel 1838 seguito due anni dopo da un secondo maschio Roberto assicurando così la discendenza degli Orleans. Sin dal suo primo Natale Elena introduce l'usanza protestante di addobbare un albero che incontrerà un ampio successo in tutta la Francia. Ferdinando dal canto suo si avvicina sempre più all'arte divenendo mecenate di diversi artisti spendendo alte somme di denaro nell'acquisto di oggetti del Medio Evo, del Rinascimento, ceramiche di Bernard Palissy, maioliche e ceramiche ispano-moresche, porcellane cinesi e giapponesi, ma si appassiona anche ad artisti moderni, come Eugene Delacroix, Paul Delaroche. Appassionato di pittura, disegna una decina di litografie con soggetti il presonaggio di Gulliver. Il 13 luglio 1842 a 31 anni di ritorno da Plombieres pronto a partire per Saint Omer, si reca a salutare la famiglia a Neully sur Seine, quando il cocchiere perde il controllo dei cavalli che corrono all'impazzata, temendo uno scontro Ferdinando salta dalla carrozza sbattendo la testa su un marciapiede, sopravvive per poco e poi muore lasciando sconcerto e dolore tra i familiari.

Edited by mounsier - 29/4/2016, 10:54
 
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mounsier
view post Posted on 27/8/2012, 23:29






Luisa (1812-1850) era tra le figlie quella che più assomigliava fisicamente alla madre. Alta e sottile, bionda e dal chiaro incarnato, aveva tratti graziosi ma non tali da farla ritenere una bellezza. La sua educazione era stata curata sia dalla madre Maria Amelia che dalla zia Adelaide d'Orleans. La sua educazione fu affidata all'abate Guillon per la religione a Michelet per la storia, nonchè a Redoutè per l'arte, dove Luisa mostrerà un certo talento per il disegno di paesaggi. Luisa crebbe con i fratelli in un clima di equilibrio e di armonia merito dell'atmosfera domestica che Maria Amelia era riuscita a creare. Luisa era di costituzione fragile come la sorella Maria, e la sua salute era fonte di preoccupazione per i genitori, caratterialmente era sensibile, emotiva e compassionevole, teneramente legata alla famiglia Luisa non aveva alcuna ambizione di sorta, anzi temeva il momento in cui un matrimonio l'avrebbe allontanata dalla famiglia.



Quando suo padre salì al trono, Luisa aveva diciotto anni, e fino a quel momento non si era parlato di nessun progetto matrimoniale, ma da quel momento Luisa assumeva un ruolo diverso in quanto figlia di re. Fu Maria Amelia a pensare ad un matrimonio per la figlia in seno alla sua famiglia d'origine i Borboni di Napoli, un matrimonio che avrebbe fatto della figlia una regina. Maria Amelia aveva messo gli occhi sul giovane nipote Ferdinando II (1810-1859) figlio di suo fratello Francesco e della principessa spagnola Maria Isabella di Borbone. Ferdinando era salito al trono a diciotto anni mostrando sin da subito una forte tempra. Fu lo stesso Ferdinando però a rifiutare il progetto matrimoniale con la cugina francese, imparentarsi con colui che veniva denominato l'usurpatore, nonostante re di una potenza come la Francia, sembrava poter portare più svantaggi che vantaggi, inoltre era stato preferito un altro progetto matrimoniale che porterà Ferdinando a sposare la principessa torinese Maria Cristina di Savoia nel 1832.



L'anno della rivoluzione in Francia che era costato il trono a Carlo X di Borbone e che fu invece offerto a Luigi Filippo vide un'altra rivoluzione quella del Belgio che dichiarò l'indipendenza dall'Olanda, il Congresso Nazionale Belga nella scelta di un re aveva dapprima volto il suo sguardo su uno dei numerosi figli maschi di Luigi Filippo ma la strenua opposizione europea, fece indietreggiare Luigi Filippo nel desiderio di vedere un suo figlio sul trono belga. La scelta finale cadde sul quarantenne Leopoldo di Sassonia Coburgo Gotha (1790-1865) salito al trono nel 1831. Leopoldo era figlio del duca Francesco di Sassonia Coburgo Saalfed e di Augusta Reuss Ebersdorf, la sua famiglia attraverso fitte reti matrimoniali aveva avviato una scalata sociale, che aveva portato Leopoldo a sposare l'erede della corona inglese Carlotta di Hannover, morta nel dare alla luce un figlio nato morto. Nel trovare una moglie Leopoldo si rivolse all'Orleans anche come buona uscita per la fine delle ambizioni di un suo figlio sul trono belga. Era stato naturale pensare a Luisa, di diciannove anni, ma Luisa non era per nulla entusiasta all'idea di quelle nozze, ma la ragion di stato esigeva questo sacrificio. Le nozze celebrate in Francia, a Compiegne, avevano tutta la parvenza di un funerale con i fratelli in lacrime. Le nozze vengono celebrate il 9 agosto 1832, sin dalle sette della mattina, Maria Amelia e Luisa si riuniscono in preghiera: << Ho supplicato con tutta la mia anima il Signore Onnipotente di dare la sua benedizione celeste a questa mia figlia >> scrive Maria Amelia. Segue poi la preparazione della sposa che indossa un abito sontuoso a punto inglese, completato da una collana, un paio di orecchini e un medaglione di diamanti regalatole dal fidanzato. Sui capelli le viene posto un velo di pizzo fermato con fibbie di diamanti e sormontato da una corona di fiori d'arancio. La cerimonia nuziale dura poco, << Luisa era pallida da far pietà >> scriveva Maria Amelia, segue al rito cattolico uno protestante, perchè Leopoldo pur essendo re di un paese cattolico rimane fedele al luteranesimo. Segue poi il momento di lasciare Luisa sola con il marito, è ancora Maria Amelia a scrivere, << Luisa ha pianto molto e non voleva che la lasciassi. Alla fine si è addormentata, vinta dalla stanchezza, ed io sono andata nella stanza vicina in attesa che il marito venisse a coricarsi. Allora mi sono ritirata prostrata nel corpo e nell'anima. >> Pochi giorni dopo Luisa parte per il Belgio, << E abbiamo visto allontanarsi il tesoro e l'angelo della nostra vita. Dopo di che mi sono chiusa con il re nel suo studio e siamo rimasti lì insieme a piangere.>> Giunta in Belgio Luisa inizia il suo mestiere di regina, Luisa è timida, ogni cena ufficiale si trasforma in un incubo, l'obbligo di incontrare tanti sconosciuti è per lei una tortura. Le prime lettere che Maria Amelia riceve dalla figlia solo per lei un tormento, Luisa non trova alcuna sintonia o familiarità con Leopoldo, ma nel giro di poco le cose cambiano: << Mamma sono felice...Amo mio marito e soprattutto lo stimo profondamente, ogni giorno apporta qualcosa a questa stima e a questo affetto, all'unione dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti.>> Nascono quattro figli Luigi Filippo (1833-1834), Leopoldo (1835), Filippo (1837), Carlotta (1840). La nascita dell'ultima figlia non allieta Leopoldo che avrebbe preferito un altro maschio nervoso passeggia per i giardini di Laeken, Luisa per meglio far accettare al marito la nascita della figlia le da il nome della prima moglie del marito. Per Leopoldo Luisa è una cara amica, quando non hanno impegni ufficiali, le sere le trascorrono nel salotto della regina a leggere. Luisa si occupa personalmente dei figli, nonchè di opere caritatevoli, la contessa de Merode quotidianamente la informa delle famiglie bisognose che necessitano del suo aiuto, Luisa non si esime dal verificare personalmente lo stato di bisogno dei poveri che visita personalmente, questo le conquista il cuore dei Belgi, che la chiamano la beneamata. La salute di Luisa nel corso di quegli anni non è mai florida, la morte dell'amatissima sorella Maria prosta Luisa, cui segue quella del fratello Ferdinando, la rivoluzione del 1848, e la morte due anni dopo del padre. Durante la messa in suffraggio del padre, Luisa barcolla dietro il catafalco. Leopoldo fa trasferire la moglie ad Ostenda sperando che il clima mite possa giovare alla moglie che però muore a trentotto anni nel 1850.



Maria (1813-1839) era di gran lunga più bella della sorella maggiore, bruna come il padre aveva però ereditato l'esile corporatura della madre. Come la sorella aveva una salute fragile, ma era ben diversa caratterialmente, audace, spiritosa con un tratto quasi selvaggio, ma anche sensibile, lunatica e introspettiva. Era la figlia prediletta del padre ed era legatissima alla sorella Luisa, il cui matrimonio e conseguente trasferimento in Belgio fu un duro colpo, le scriveva: << Come sono infelice da quando mi hai lasciata mia povera amica, ti voglio bene, non posso godere di nulla senza di te...Lascia che ti dica ancora e ancora una volta con quanta passione ti voglio bene e tutto quello che ho perso...mi sembra di essere caduta in una sorta di delirio, non riesco a trovare una parola francese per esprimere quello che sento, e mi chiedo come sarò in grado di gestire una vita in cui non ci sei. Questo mi sta facendo impazzire. Chateubriand una volta disse che la vita è un sogno doloroso e io dico che la vita è una realtà dolorosa...>>
Maria non amava la vita di corte detestava balli e etichette, preferendo nuotare sulla riva della Senna, quando suo padre venne incoronato re pianse calde lacrime per il cambiamento che la sua vita avrebbe avuto. La sua educazione fu assai accurata e Maria mostrò un'innata predisposizione per l'arte innanzitutto per la pittura poi per la scultura. Da adolescente si era innamorata di un uomo comune chiamato nella corrispondenza tra la madre e la sorella Luisa Pantalon.



Nel 1834 si parlò di un progetto matrimoniale con i Borboni di Napoli. Che Maria Amelia tenesse ad un matrimonio per uno dei suoi figli con un membro della sua famiglia d'origine era cosa nota, fallito il tentativo di sposare la figlia maggiore al re di Napoli, sembrava aver tutta la possibilità di concretizzarsi il matrimonio tra Maria e il conte di Siracusa Leopoldo di Borbone (1813-1860) luogotenente in Sicilia. Il ventunenne principe desiderava fortemente quelle nozze e nulla sembrava ostacolarle, ma nel 1834 in Francia si ebbero delle rivolte che portarono Ferdinando a chiedere allo zio che a Maria venisse subito data la quota della sua futura eredità, la richiesta mandò su tutte le furie il re anche perchè Ferdinando osava mettere in discussione la stabilità del suo regno, le negoziazioni tra le due famiglie giunsero ad un punto morto facendo venir meno le nozze. Leopoldo avrebbe sposato malvolentieri una Savoia Maria Vittoria di Savoia Carignano nel 1837.



Sfumato questo progetto intervenne Leopoldo I re dei Belgi che propose al suocero come candidato alla mano della cognata un proprio nipote Alessando del Wurttemberg (1804-1881) figlio di Alessandro Wurttemberg e di Antonietta di Sassonia Coburgo Saalfeld sorella di Leopoldo I. Il candidato non era particolarmente prestigioso, ma Luigi Filippo incontrò numerosi ostacoli nell'accasare i figli alle principali case reali, quindi acconsentì a quelle nozze, che furono celebrate nel Trianon nell'ottobre del 1837. Il matrimonio fu sereno la coppia mostrava una certa complicità e Maria visse serenamente in Germania con il marito. Un incendio distrusse la loro residenza e Maria e il marito si recarono a Parigi dove a Neuilly Maria diede alla luce un figlio Filippo (1838). La salute di Maria mai florida risentì notevolmente del parto anche perchè soffriva da tempo di tubercolosi, sperando in un miglioramento lei e il marito si trasferirono a Pisa, dove Maria fu raggiunta dall'amato fratello Luigi che le fu accanto fino alla morte avvenuta nel 1839. Sul letto di morte si fece promettere dal marito che il figlio sarebbe stato cresciuto nella fede cattolica. Il piccolo Filippo trascorse i primi anni della sua vita a Parigi presso i nonni. Maria era stata allieva di di Ary Scheffer un noto pittore, fu autrice di una scultura di Giovanna d'Arco, un'altra sua opera è visibile di fronte al municipio della città Orleans ed un'altra nel museo di Dorndrecht.



Il quarto figlio e secondo figlio maschio Luigi (1814-1896) è il primo dei figli a nascere in Francia. Come il fratello maggiore frequenta il liceo Henri IV e come Ferdinando viene avviato alla carriera militare divenendo a dodici anni primo colonnello del reggimento di chasseurs. Nel 1825 il suo nome era stato menzionato come possibile re di Grecia ma la giovane età e l'opposizione europea fecero cadere il progetto così come nel 1831. In quell'anno infatti il Congresso nazionale belga lo incoronò re dei Belgi ma ancora una volta l'opposizione europea costrinse Luigi a rinunciare al trono, al suo posto verrà scelto il candidato inglese marito poi di sua sorella. Nel 1836-37 partecipa ad una spedizione in Algeria dove si distingue nella presa della città Costantino. Tornato in Francia, Luigi viene nominato comandante in campo di Compiègne.
Oltre alle sue azioni militari, viene periodicamente inviato in missione di cortesia in Inghilterra nel 1835, nel 1838 e nel 1845, a Berlino e a Vienna nel 1836.



Sfumati i progetti di vedere il figlio re di Grecia e del Belgio, Luigi Filippo aspira comunque ad una corona per il figlio, anche se in qualità di principe consorte, come marito della giovane regina del Portogallo Maria II di Braganza. (1819-1853) figlia di Pietro I imperatore del Brasile e di Maria Leopoldina d'Asburgo Lorena, come abbiamo visto le vicende del trono di Maria non erano state facili, una volta risolte, Luigi Filippo aveva proposto a Pietro un matrimonio tra i due figli, con questo matrimonio Luigi Filippo sperava di fare del Portogallo un satellite francese. Pietro I era favorevole alle nozze, ma prima di concludere il tutto Pietro morì, sulla giovane regina influì come visto la matrigna Maria Amelia che favorì le nozze della regina con il fratello. Luigi Filippo tornerà alla carica nel 1836 dopo che Maria era rimasta vedova proponendo ancora una volta un matrimonio con il figlio Luigi, ma anche questa volta il progetto venne meno.



Insieme con il fratello Ferdinando, Luigi fu in visita alla corte dei Savoia, in Sardegna, impegnati anche in cerca di una moglie. Alla corte dei Savoia in età da marito, c'era la principessa di Carignano Maria Vittoria Filiberta (1814-1874) figlia di Giuseppe Maria di Savoia Carignano e della nobile francese Pauline de Quélen de Vauguyon. Carlo Alberto, strenuo sostenitore del legittimismo dinastico, contrario al regno degli Orleans al posto dei Borboni, per evitare un possibile abboccamento con la cugina, la fece ritirare in convento per tutto il tempo della visita dei principi d'Orleans. Maria Vittoria avrebbe sposato nel 1837 Leopoldo di Borbone delle Due Sicilie conte di Siracusa.



Luigi Filippo non perse tempo nella scelta di una moglie per Luigi, rivolgendosi al genero Leopoldo, che scelse per Luigi una propria nipote Vittoria di Sassonia Coburgo Gotha Kohary (1822-1857) figlia di Ferdinando di Sassonia Coburgo Gotha e Maria Antonia di Kohary, sorella di Ferdinando nuovo marito della regina del Portogallo, e cugina della regina Vittoria, le quali erano molto legate tanto da essere ritratte insieme da Franz Winterhalter. Nel gennaio del 1840 il capo del governo il maresciallo Soult, annuncia l'imminente matrimonio del duca di Nemours e presenta un disegno di legge che istituisce una dotazione di 500.000 franchi per il principe e 500 mila franchi per le spese di nozze e di liquidazione. Ma questo disegno di legge suscita una veemente l'opposizione. Cormenin pubblica un velenoso opuscolo: La scandalosa richiesta giacobina di una dotazione. Petizioni circolarono a Parigi e nelle province contro questo disegno di legge. In definitiva, il progetto viene respinto dalla Camera il 20 febbraio, causando le dimissioni immediate del Ministero Soult. Il 26 aprile 1840 Luigi e Vittoria si sposano a Saint-Cloud. Nascono quattro figli Gastone (1842) Ferdinando (1844) Margherita (1846) Bianca (1857), Vittoria morirà nel dare alla luce l'ultimogenita a soli trentacinque anni. Dopo la morte del fratello Ferdinando nel 1842, Luigi era stato nominato dalle Camere reggente in caso di morte o abdicazione del re Luigi Filippo, del nipote bambino. Con la rivoluzione del 1848, Luigi che per il carattere riservato e freddo, non godeva di grandi simpatie rinunciò alla reggenza in favore della cognata Elena. Riparato in Inghilterra si impegnerà per la restaurazione della monarchia in Francia scontrandosi con il conservatorismo di Enrico di Borbone conte di Bordeaux e l'intransigenza della cognata Elena che non cedeva sui diritti del figlio Luigi Filippo.



Vedovo a quarantatre anni, anni dopo Luigi conosce la principessa Helena Sangusko (1836-1891), ventidue anni più giovane di Luigi. Helena era figlia del principe Wladislaw Sangusko e di Isabella Lubomirskich nobili polacchi, ma ad opporsi saranno i figli di Luigi ed il matrimonio non andrà in porto. Helena dal canto suo non si sposerà, ma intreccerà una relazione con il cognato marito di sua sorella Edvige, il principe Adam Sapieha Stanislao dal quale pare avesse avuto anche due figli. Stanislaw Tarnowski ha scritto su di lei: << Aveva nell'atteggiamento e nel viso un qualcosa di una bellezza di altri tempi, Diana poteva essere proprio come lei >>.

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mounsier
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Clementina (1817-1907) era tra le figlie di Luigi Filippo e Maria Amelia la più bella, tanto che i genitori che non brillavano per qualità fisiche si sorprendevano di aver generato una figlia tanto bella, e Carlo X re di Francia era solito dire che se avesse avuto vent'anni di meno...Educata con le sorelle, era diversa da queste, a differenza di Luisa desiderava sposarsi e a differenza di Maria amava la vita di corte. Fiera della corona offerta al padre, ambiziosissima sperava di contrarre un matrimonio di prestigio, il suo sogno era quello di diventare regina.



Che Maria Amelia desiderasse un matrimonio tra uno dei suoi figli e uno dei nipoti Borboni era cosa nota. Nel 1836 il nipote Ferdinando II re del Regno delle Due Sicilie rimase vedovo della moglie Maria Cristina di Savoia, morta di febbre puerperale. Maria Amelia sperò che la bellezza della figlia potesse convincere il nipote alle nozze e ad un legame con gli Orleans, ma ancora una volta le speranze di Maria Amelia furono vane, il problema era che in Europa non si aveva fiducia sulla monarchia Orleans e ci si domandava quanto sarebbe durata. Ferdinando preferì un'alleanza più solida sposando nel 1837 l'arciduchessa austriaca Maria Teresa d'Asburgo Lorena.




Il nome di Clementina fu fatto da due ministri piemontesi Solero di Margherita e Gallina come contraltare alla candidatura di una delle arciduchesse austriache figlie del vicerè del Lombardo Vento, quale moglie dell'erede al trono del Regno di Sardegna, Vittorio Emanuele di Savoia (1819-1878) figlio di Carlo Alberto di Savoia e di Maria Teresa d'Asburgo Toscana, ma l'idea non piacque al re Carlo Alberto, che dimentico delle sue idee liberali di gioventù, considerava Luigi Filippo un usurpatore. Il progetto quindi venne meno, e Vittorio Emanuele sposò nel 1842 la cugina Maria Adelaide d'Asburgo Lorena.




Sfumato il progetto Luigi Filippo ricorse ancora una volta al genero Leopoldo che fece ricorso alla folta schiera di nipoti, scegliendo per la cognata il principe Augusto di Sassonia Coburgo Gotha (1818-1881) figlio di Ferdinando di Sassonia Coburgo Gotha e di Maria Antonia di Kohary. Per Clementina, Augusto non era uno sconosciuto, era infatti fratello di Vittoria moglie di suo fratello Luigi. Le nozze furono celebrate il 20 aprile 1843 a Saint Cloud. Dal matrimonio nacquero cinque figli Filippo (1844) Augusto (1845) Clotilde (1846) Amelia (1848) Ferdinando (1861). Clementina era descritta come una donna dal carattere formidabile ed ambizioso, che dominò il marito e i figli riversando su di loro le ambizioni di un trono e matrimoni di prestigio. Nei fatti Clementina sarà la paraninfa degli Orleans pronta ad organizzare matrimoni per figli e nipoti. Fino alla rivoluzione del 1848 i Coburgo vissero a Parigi per poi trasferirsi a Vienna dove Augusto entrò nell'esercito austro-ungarico. Rimasta vedova nel 1881 Clementina si impegnò attivamente nel assicurare al figlio prediletto Ferdinando un trono nei paesi baltici. L'opportunità del trono di Bulgaria, portò Clementina a cercare appoggi ovunque compreso Guglielmo II e il sultano dell'impero ottomano Abdul Hamid II. Una volta che Ferdinando ottenne il trono, Clementina si trasferì in Bulgaria dove ebbe un ruolo fondamentale per il figlio, sia in campo diplomatico che interno conquistando l'affetto dei sudditi, sia in famiglia occupandosi dei nipoti dopo la morte della nuora. Clementina morì nel 1907.



Francesco (1818-1900) principe di Joinville, diversamente dai due fratelli fu avviato alla carriera in marina, come i due fratelli maggiori frequentò il liceo Henri IV, poi a tredici anni inizia l'apprendistato in marina. Inizia a Tolone, nel maggio 1831, come secondo nella classe guardiamarina sulla fregata Arthémise, navigando lungo la costa della Francia, poi in Corsica, Livorno, Napoli, Algeri. Nell'agosto del 1834 supera brillantemente gli esami in marina a Brest per poi imbarcarsi sulla fregata Lorient Syrene, per Lisbona, e le Azzorre, per poi tornare in Francia dopo tre mesi di navigazione. Nel 1835 parte per l'Inghilterra per visitare i principali stabilimenti navali britannici di Portsmouth e Cork. L'anno successivo viaggia per i mari del Levante, sul Ifigenia, come tenente. Visita Smirne, poi Rodi, Cipro, Latakia, Tripoli, Beirut, Jaffa, Gerusalemme, e parte della Terra Santa.
Nel 1837, a bordo della nave Ercole, si reca in Gibilterra, Tangeri, Tenerife. Il principe riprende il mare, esplorando le coste del Senegal e del Goree. Fa diversi viaggi nel continente, dove visita alcuni leader tribali. Poi parte per il Brasile nel gennaio 1838 arriva a Rio de Janeiro dove impiega un mese per visitare le province poi riceve la nomina al grado di tenente comandante. Dopo il Brasile, il principe parte per Guyana, Caienna, Martinica, Guadalupa, poi in America dove visitò Washington, Philadelphia, Baltimora, Cascate del Niagara, New York, Boston. Ovunque guarda con entusiasmo la possibilità di imparare, studiare gli usi e i costumi, e soprattutto segue con interesse i vari sviluppi della marina. Nel 1839 riceve la legion d'onore e la carica di capitano, dopo essersi distinto in Messico, così come l'anno dopo in Algeria dove scongiura con un intervento tempestivo gli effetti di un incendio a Galata e a Pera. Visita poi l'Olanda con tutti i suoi porti.



Luigi Filippo aveva mire sul trono portoghese, o meglio aspirava a mettere sul trono dei Braganza accanto alla giovane regina Maria II di Braganza (1819-1853), uno dei suoi figli. Vedova di Augusto di Beauharnais la diplomazia portoghese era alla ricerca di un secondo marito, Luigi Filippo oltre al figlio Luigi propose anche il diciasettenne Francesco, ma il progetto non andò in porto come abbiamo visto Luigi Filippo si fece da parte a favore del candidato proposto dal Belgio e dall'Inghilterra, Ferdinando di Sassonia Coburgo Gotha.



Nel 1838 durante il suo viaggio in Brasile, Francesco aveva fatto visita al giovane imperatore Pietro II, rimanendo affascinato dalla sorella di questi Francesca (1824-1898) figlia di Pietro I di Braganza e di Maria Leopoldina d'Asburgo Lorena. Il padre volle chiamarla Francesca in omaggio a Rio San Francesco nella provincia di Minas Gerais. Sua madre muore quando ha solo tre anni e a sette anni suo padre, la matrigna e la sorella la giovane regina del Portogallo, lasciano il Brasile. Francesca conduce un'infanzia solitaria con le sorelle e il fratello, ricevendo un'educazione molto rigorosa. Nel 1843 Francesco torna in Brasile per chiedere in sposa Francesca, non ci sono obiezioni di sorta e i due si sposano il 1 maggio dello stesso anno. Francesca porta in dote un milione di franchi e 25 mila metri quadri di terra nella provincia brasiliana di Santa Caterina. Subito dopo le nozze i principi di Joinville fanno ritorno in Francia, dopo aver fatto visita alla regina Vittoria. In Francia Francesca si adatta benissimo alla vita di corte francese, divenendo molto popolare, bella e colta viene nominata la bella Francesca, da al marito due figli Francesca (1844) Pietro (1845) e un figlio nato morto nel 1849. Francesco dal canto suo parte per il Marocco, nel mese di giugno 1846, prende il comando di una squadra con il compito di esaminare gli sviluppi nel Mediterraneo. Affascinato dai rapidi progressi delle nuove tecnologie, il principe è a capo di una commissione volta a studiare i meccanismi di un'imbarcazione a vapore. Quando scoppia la rivoluzione nel 1848 Francesco è in Algeria con il fratello Enrico governatore dell'Algeria. Con l'istaurazione della Repubblica Francesco e Enrico lasciano i loro incarichi militari e riparano in Inghilterra dove raggiungono i familiari. Francesca, dotata di una forte personalità negozia con i repubblicani l'uscita della sua famiglia dalla Francia. A causa delle difficoltà finanziarie, i principi di Joinville negoziano la terra di Santa Catarina con la Società di colonizzazione tedesca, di proprietà del senatore Mathias Christian Schroeder, un ricco uomo d'affari e proprietario di alcune barche. Così nasce la Colonia Dona Francisca, in seguito ribattezzata Joinville, ora la più grande città nello stato di Santa Catarina. Anche se lontana dal Brasile Francesca mantenne una fitta corrispondenza con il fratello Pietro II, che affettuosamente la soprannomina Mana Chica, e sostenne misure forti contro la crescita del repubblicanesimo in Brasile. Francesca muore nel 1898, Francesco due anni dopo.



Enrico (1822-1897) duca d'Aumale, come i fratelli maggiori frequenta il liceo Henri IV, ma a otto anni entra in possesso di una fortuna di ben 66 milioni di franchi, più 2 milioni di rendita annuale, la proprietà del castello di Chantilly e le foreste di Thierache. Questa eredità gli derivava dall'ultimo principe di Condè, il cui unico figlio Luigi Antonio era stato condannato a morte da Napoleone nel 1804. Come i fratelli viene avviato alla carriera militare. Tenente nel 1839, parte per l'Algeria nel 1840 e partecipa alla guerra di Affroun, ma deve tornare in Francia l'anno successivo per motivi di salute, con il grado di tenente colonnello del 17 ° reggimento. Tornato in Algeria nel 1842 con il grado di brigadiere, e si distingue nella cattura della tribù di Abd El-Kader. A seguito di questa campagna, viene promosso tenente generale e nominato comandante della provincia di Costantino. Egli guida la spedizione Biskra del 1844. Prende parte alla pace delle Aures e capo dei Legionari di colonnello MacMahon, prende la posizione di M'Chounech. Viene dal padre nominato governatore dei possedimenti francesi in Algeria.



Per il matrimonio di Enrico, Luigi Filippo decide di soddisfare il desiderio della moglie di un'unione con una delle nipoti Borboni Napoli. La scelta cade su Carolina Ferdinanda (1820-1861) figlia di Francesco I e di Maria Isabella di Borbone. Il progetto era del 1843, a proporlo era stato lo stesso Ferdinando II che mise la cosa nelle mani del fratello conte di Siracusa, che si recò appositamente a Parigi.



Tutto sembrava essere certo, nel 1844 Enrico partì per il Regno delle Due Sicilie, ma qui più che da Carolina Ferdinanda, il duca d'Aumale rimane affascinato dalla bionda e delicata bellezza di un'altra cugina Maria Carolina (1822-1869) unica figlia di Leopoldo di Borbone principe di Salerno e di Maria Clementina d'Asburgo Lorena. Maria Carolina raffinata e elegante, era cresciuta tra Vienna e Napoli, nipote prediletta dell'imperatore d'Austria Francesco II. La madre trascorreva lunghi periodi a Vienna, lontana dal marito, mal si era adeguata a quel matrimonio con lo zio, matrimonio che vedeva come un peccato, e Maria Carolina aveva goduto di un'educazione raffinata. Non furono opposte obiezioni alle nozze di Enrico e Maria Carolina, il cui matrimonio celebrato il 25 novembre dello stesso anno, fu un matrimonio d'amore, nacquero quattro figli Luigi Filippo (1845-1866) Enrico (n.m 1847) Francesco (n.m 1852) Francesco (1854-1872). Enrico grande amante della cultura fece di Chantilly un vero e proprio museo acquistando molte opere sia francesi che italiane tanto che oggi il castello di Chantilly è dopo il Louvre il museo con più opere. Con la rivoluzione del 1848 Enrico che era in Algeria fu costretto a lasciare l'incarico di governatore d'Algeria e riparare in Inghilterra. Ritornato in Francia venne reintegrato nell'esercito nel 1872 con il grado di generale di divisione, e nel settembre 1873 viene nominato al comando dell'esercito 7 Corpo a Besançon. Enrico è però sempre più solo nel 1866 muore di tubercolosi il figlio Luigi Filippo, due anni dopo la moglie mai ripresasi dalla morte del figlio. Con Maria Carolina Enrico aveva avuto un'intesa perfetta e la sua morte fu assai dura, nel 1872 morì anche l'altro figlio, un ulteriore colpo duro per Enrico, che sarà un personaggio di spicco in Francia tanto da vedersi offrire la presidenza della Repubblica che rifiuterà, morirà nel 1897 cedendo la sua collezione alla Francia.



L'ultimogenito Antonio (1824-1890) duca di Montpensier aveva solo sei anni quando suo padre salì al trono, a diciotto anni nel 1842 divenne luogotenente del terzo reggimento d'artiglieria e nel 1843 divenne capitano del settimo reggimento di fanteria, nel 1844 partecipò alla guerra in Algeria così come i fratelli, distinguendosi nella battaglia di Biskra ottenedo la Legion d'onore. Nel 1845 intraprese un viaggio tra la Grecia, la Turchia e l'Egitto. Quando si era parlato del matrimonio di Enrico con Carolina Ferdinanda di Borbone si era parlato di un ulteriore matrimonio tra Antonio e Maria Carolina di Borbone (1822-1869) proprio quella Maria Carolina divenuta moglie di suo fratello Enrico. Il progetto era stato poi accantonato perchè nel 1845 si era giunti ad un accordo in merito alle nozze della regina Isabella II di Spagna e a sua sorella, e ad Antonio spettò la sorella minore di questa Luisa Fernanda che Antonio sposò il 10 ottobre 1846. Per due anni i duchi di Monpensier vissero a Parigi, dopo la rivoluzione del 1848 i due ripararono in Spagna alla corte di Isabella II, la quale concesse ad Antonio il titolo di infante di Spagna. I rapporti tra i due cognati non furono dei più sereni, ambizioso Antonio mirava al trono della cognata, con la rivolta del 1868 che costò alla cognata il trono, Antonio sperò di ottenere il trono, ma al momento delle votazioni delle Cortes ottenne solo 27 voti. Le sue ambizioni le rivolse ai figli avuti da Luisa Fernanda, Maria Isabella (1848) Maria Amelia (1851) Maria Cristina (1852) Maria Regla (1856-1861) dopo un aborto nel 1857 nel 1859 nacque Ferdinando morto nel 1873, Maria Mercedes (1860), Filippo (1862-1864) Antonio (1866) Luigi (1867-1874). La mortalità tra i figli dei duchi di Montpensier fu molto alta, chi non morì durante l'infanzia, morì poco più che ventenne, dei nove solo due moriranno dopo i genitori. Un duello con il cugino di sua moglie Enrico duca di Siviglia, nel quale quest'ultimo morì gli valse l'allontanamento dalla Spagna per un mese. Antonio morì nel 1890, Luisa Fernanda prostrata dalla morte dei figli si ritirò nel palazzo di San Telmo in Siviglia dove morì nel 1897.

Edited by mounsier - 14/4/2016, 12:19
 
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view post Posted on 20/9/2012, 18:20
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Monsieur, grazie a te passerò una bella serata. Leggero tutto con molto interesse.A proposito,piacere di conoscerti io mi chiamo Anna.
 
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mounsier
view post Posted on 20/9/2012, 19:22




Grazie Anna e piacere mio sono Luca, e mi raccomado qualsiasi intervento e integrazione sono ben voluti.
 
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view post Posted on 21/9/2012, 11:54
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CITAZIONE (mounsier @ 20/9/2012, 20:22) 
Grazie Anna e piacere mio sono Luca, e mi raccomado qualsiasia intervento e integrazione sono ben voluti.

:( Con rammarico ammetto di non aver letto tutto ieri sera,terminerà oggi.Spero quindi che la mia domanda sia opportuna.Nella carrellata e' menzionata Carlotto del Belgio?
 
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mounsier
view post Posted on 12/10/2012, 14:54






Per l'erede al trono Leopoldo (1835-1909) un giovane intelligente, ambizioso, orgoglioso, sarcastico e cinico, con strani attacchi di malumore che la sorella minore Carlotta definiva moods, re Leopoldo I pensò ad un matrimonio con la famiglia cattolica più importante, politicamente, d'Europa gli Asburgo Lorena.



Nel 1852 Leopoldo I conosce l'arciduchessa Elisabetta d'Asburgo Lorena (1831-1903) figlia dell'arciduca e conte palatino Giuseppe d'Asburgo Lorena e di Maria Dorotea del Wurttemberg. Elisabetta era considerata l'arciduchessa più bella della sua generazione. Colta, intelligente e raffinata, la madre aveva dato alla figlia un'educazione ad ampio raggio, privandola di quel bigottismo religioso proprio di molte arciduchesse. A Leopoldo l'arciduchessa piacque a tal punto da ritenerla adatta come moglie del figlio, nonostante i quattro anni d'età maggiori dell'arciduchessa e il fatto che fosse madre di una bambina nata dal suo matrimonio con l'arciduca Ferdinando d'Asburgo-Este, del quale era rimasta vedova nel 1849. Nonostante le buone premesse, l'idea di un matrimonio con una vedova non trovava largo consenso in Belgio, più romantico era l'idea di un matrimonio con una giovane alle sue prime nozze, il progetto decadde ed Elisabetta che vide quindi sfumare la possibilità di diventare regina del Belgio, vide sfumare anche la possibilità di diventare imperatrice d'Austria come abbiamo visto. Nel 1854 Elisabetta sposava l'arciduca Carlo Ferdinando d'Asburgo Teschen.



Elisabetta aveva una sorella minore Maria Enrichetta (1836-1902) sulla quale Leopoldo I pose la sua attenzione e scelse come moglie del figlio. Sul suo matrimonio Leopoldo così scriveva alla sorella Carlotta: << Sono stato alquanto sorpreso quando l'ho saputo, ma mi sono sottomesso alla volontà suprema. Lei è di statura media, leggermente grassa e non troppo bella, senza per questo essere brutta...>> Le nozze furono celebrate il 23 agosto del 1853 e si rivelò sin da subito un insuccesso. Carlotta sulla cognata scriveva a Leopoldo: << La grassa Maria non fa davvero nessuno sforzo, Leo. Trovo che averbbe dovuto scrivere almeno una volta a papà, che è stato tanto buono con lei. Non è affatto gentile da parte sua. Lui era alquanto stupito di non aver ricevuto nessuna lettera sua. Io stessa mi sono data tanta pena per scriverle in tedesco, il che non è facile. Sono già passati nove giorni e non so se la lettera sia già arrivata, dato che non ho ricevuto risposta.>> Maria Enrichetta mal si adatterà alla sua vita in Belgio nonostante la nascita di quattro figli Luisa (1858), Leopoldo (1859-1869), Stefania (1864) e Clementina (1872). Maria Enrichetta sarà una madre poco presente presa dai suoi cavalli e dai suoi cani, la morte del piccolo Leopoldo porterà ad un riavvicinamento tra Leopoldo e Maria Enrichetta, i quali già vivevano vite separate, la speranza fu di avere un secondo figlio maschio ma la nascita di Clementina disattese le loro speranze. Leopoldo ebbe tutta una serie di amanti tra queste Caroline Lacroix dalla quale ebbe due figli Luciano (1906) e Filippo (1907). Per parte sua Leopoldo fu un padre autoritario e ambizioso ma con momenti di dolcezza soprattutto nei confronti dell'ultimogenita. Durante il suo regno avviò tutta una serie di commissioni architettoniche in particolare a Bruxelles, Ostenda e Anversa. Tra i lavori commissionati le serre reali a Laeken, la Torre Giapponese, il Padiglione Cinese, il Museo del Congo e parchi a Tervuren, il Triplo Arco del Giubileo a Bruxelles e l'atrio della stazione ferroviaria di Anversa. Dopo un certo numero di progetti coloniali in Africa e Asia andati a vuoto, nel 1876 organizzò una compagnia commerciale privata camuffata da associazione scientifica e filantropica internazionale. Parecchie manovre diplomatiche si ebbero alla Conferenza di Berlino del 1884–85, alla quale rappresentanti di tredici paesi europei e degli Stati Uniti riconobbero Leopoldo come sovrano della maggior parte dell'area che lui e Stanley rivendicavano, il 5 febbraio 1885, il risultato fu lo Stato Libero del Congo. Resoconti di sfruttamento selvaggio e diffuse violazioni dei diritti umani, incluse la schiavitù e le mutilazioni, della popolazione nativa, portarono a un movimento internazionale di protesta nei primi anni del Novecento. Stime sulle perdite umane oscillano fra i 3 e i 10 milioni di morti e molti storici considerano le atrocità commesse tali da costituire un genocidio. Alla fine, nel 1908, il parlamento belga costrinse il re a cedere lo Stato Libero del Congo al Belgio, a partire dal 15 novembre di quell'anno. Molti importanti scrittori dell'epoca presero parte alla condanna internazionale di Leopoldo II e del suo sfruttamento del Congo, tra questi, Arthur Conan Doyle e Mark Twain.



A differenza del fratello maggiore, Filippo (1837-1905) era un giovane allegro e affabile, simpatico, modesto e affettuoso. Filippo fu avviato alla carriera militare, nel 1847 fu nominato sotto-luogotenente del reggimento des Guides. Nel 1851 divenne capitano comandante, maggiore nel 1853, luogotenente-colonnello nel 1853, colonello nel 1854, generale maggiore nel 1855 e luogotenente generale nel 1865.
Il conte di Fiandra fu investito nel 1859 del comandamento della brigata de Grosse Cavallerie e nel 1869 del comando superiore della cavalleria. Durante la guerra franco tedesca, Filippo comandò il secondo corpo d'armata d'Observation.



Quanto ad un matrimonio per Filippo, la regina Isabella II mosse primi passi per un possibile matrimonio con la figlia maggiore Isabella (1851-1931) bella tanto da essere chiamata la gatta, intelligente con una profonda moralità, Isabella era seconda nella linea di successione spagnola dopo il fratello Alfonso. Isabella II era particolarmente favorevole a queste nozze, ma la casa reale belga non proseguì nel progetto e venne meno. Come abbiamo visto Isabella sposò nel 1868 Gaetano di Borbone Napoli.



Nella metà degli anni sessanta un'altra Isabella fu proposta al conte di Fiandra, si trattava di Isabella di Braganza (1846-1921) principessa ereditaria del Brasile figlia dell'imperatore Pietro II e di Teresa Cristina di Borbone Napoli. A favorire il progetto era non solo la casa di Braganza ma anche Leopoldo e Carlotta che ambiziosissimi, speravano in quel matrimonio che avrebbe fatto del loro fratello in futuro un principe consorte. Ma Filippo che non aveva ambizioni di sorta tanto da aver rifiutato ben due corone quella di Grecia e di Romania rifiuterà il progetto.



Paraninfa del cugino fu la regina Vittoria che propose come possibile candidata la principessa tedesca Maria von Hohenzollern Sigmaringen (1845-1912) del ramo cattolico degli Hohenzollern, figlia di Carlo Antonio Hohenzollern Sigmaringen e di Giuseppina di Baden sorella della regina del Portogallo e del re di Romania. Maria era una ragazza mite, timida e riservata, dal carattere amabile, appassionata di musica e di pittura. La principessa Vichy ne aveva cosi tanto ben parlato alla madre delle sue qualità che la regina Vittoria la prese in considerazione come possibile moglie del figlio ed erede Edoardo, così come la principessa Clotilde per il fratello Umberto erede della corona italiana. Filippo questa volta non si oppose alle nozze che furono celebrate il 24 aprile 1867. Nacquero cinque figli Baldovino (1869), due gemelle Enrichetta e Giuseppina nel 1870, ma l'anno seguente Giuseppina moriva a poco meno di un anno, un'altra Giuseppina nacque nel 1872 e Alberto (1875). Filippo e Maria vissero secondo uno stampo borghese, Filippo sarà un collezionista di tutto rispetto la sua biblioteca conteneva ben trentamila libri, principalmente prime edizioni dedicate ai tesori dell'arte dell'Asia Minore e greca, inoltre era appassionato di archeologia, amico dell'archeologo Heinrich Schliemann. Filippo piaceva ai belgi era solito fare passeggiate lungo l'Avenue Louise salutando la folla, lanciando battute di spirito. Con il passare degli anni il suo carattere peggiorò, dando sfogo ad umori cupi e impazienze, sprezzando i suoi familiari. La morte a dieci anni del nipote aveva fatto di lui l'erede del fratello e così i suoi figli, ma non sarà re premorendo al fratello nel 1905.



Carlotta (1840-1927) l'ultimogenita era la figlia prediletta del padre che al momento della nascita deluso che non si trattasse di un altro maschio, abbandonò il palazzo reale, venne al re incontro la regina Luisa che diede alla figlia il nome della prima moglie del marito e suo grande amore. La piccola Carlotta conquistò presto il padre, e dopo la morte della madre nel 1850, un grande ruolo nella sua crescita lo ebbe la nonna Maria Amelia di Borbone presso la quale, nel suo esilio in Inghilterra, trascorreva alcuni periodi all'anno, anche tra la numerosa famiglia degli Orleans, stringendo un forte rapporto con la cugina Chiquita ossia Francesca figlia del principe di Joinville. Cresciuta, Carlotta divenne una vera bellezza con pelle color alabastro con una massa di capelli neri, occhi scuri ombreggiati da lunghe ciglia, una bocca piccola dalla bella dentatura, il viso aveva il difetto di una mascella un pò troppo pronunciata, il portamento eretto correggeva il difetto di un busto leggermente corto. Carlotta aveva le maniere di una gran dama, era fiera, colta, intelligente, ambiziosa, riservata, tendeva a prefiggersi ideali troppo elevati rimproverandosi aspramente quando non riusciva a raggiungerli. Suo padre sempre fiero di lei la dichiarerà la più bella principessa d'Europa.



Il desiderio di Leopoldo era che la figlia contraesse un buon matrimonio, e perchè no che potesse diventare regina. A tal riguardo gli occhi del re del Belgio erano caduti su un giovane nipote Pedro V di Braganza re del Portogallo. Il giovane Pedro aveva molte qualità era intelligente, ben istruito, sensibile. Leopoldo lo apprezzava molto così come la regina Vittoria e il principe Alberto con i quali Pedro era imparentato, il principe riscontrava molte qualità nel giovane Pedro come la serietà e il senso del dovere, per cui il progetto matrimoniale entusiasmò anche i reali inglesi. Pedro venne invitato a Bruxelles, ma le speranze di Leopoldo vennerò disattese, Carlotta giudicò il cugino troppo grossolano e insipido, Leopoldo da parte sua lasciò la figlia libera di scegliere, ma a nulla valsero le lettere della regina Vittoria atte a persuadere Carlotta alle nozze con Pedro, Carlotta fu irremovibile, e il re portoghese uscì di scena. Pedro sposerà Stefania Hohenzollern Sigmaringen nel 1858.



Un altro candidato fu Francesco di Borbone Napoli (1836-1894) duca di Calabria e principe ereditario del Regno delle Due Sicilie, figlio di Ferdinando II e della prima moglie Maria Cristina di Savoia. Il principe è un giovane dall'aspetto malaticcio e dall'eccessivo bigottismo religioso, che non entusiasma particolarmente il re del Belgio nè Carlotta e il progetto viene meno. Francesco sposerà Maria Sofia Wittelsbach nel 1859.



Un altro candidato fu Giorgio di Sassonia (1832-1904) secondo figlio maschio del principe poi re Giovanni di Sassonia e di Amalia Wittelsbach. Pur non essendo un principe ereditario Giorgio era comunque un buon partito e Leopoldo si era mostrato favorevole alle nozze, ma ancora una volta fu Carlotta a pronunciarsi contro questo possibile matrimonio, e Leopoldo abbandonò il progetto. Giorgio sposerà nel 1859 Maria Anna di Braganza.



Un altro candidato fu Ferdinando d'Asburgo Toscana (1835-1908) figlio del granduca di Toscana Leopoldo II e di Maria Antonietta di Borbone Napoli. Ferdinando era un giovane affascinante, erede di suo padre, di una terra piena di cultura e fascino una prospettiva piacevole per la giovane principessa belga, ma il progetto venne meno, Ferdinando sposerà nel 1859 Anna Maria di Sassonia.



Nel 1856 un deputato piemontese scrisse sul suo diario di un possibile matrimonio tra la principessa belga e il re del Piemonte Vittorio Emanuele II di Savoia (1819-1878) allora trentottenne. La notizia sembrava a tal punto certa che si aspettava una dichiarazione ufficiale in Parlamento, ma le voci su un possibile matrimonio verranno poi meno.



Carlotta era rimasta affascinata dall'arciduca d'Austria Massimiliano (1832-1867) figlio dell'arciduca Francesco Carlo e di Sofia Wittelsbach, fratello dell'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria. Nel 1856 Massimiliano era stato in visita a Bruxelles. Massimiliano, un giovane delicato biondo e dagli occhi azzurri, era generoso, leale, romantico, onesto, allegro, piacevole, spiritoso, di idee liberali e per questo molto amato. Quando si iniziò a pensare ad un matrimonio fra i due, Massimiliano scrisse al fratello: << E' piccola e io sono alto, come è giusto che sia. E'bruna e io sono biondo, e anche questo è un bene. E'molto intelligente, il che è piuttosto fastidioso, ma riuscirò a venirne a capo. >> Le nozze vengono celebrate il 27 luglio 1857 subito dopo i novelli arciduchi partono per Trieste dove risiederanno nel bellissimo castello di Miramare come governatore del Lombardo Veneto. Successivamente proprio per la sua popolarità e per le sue idee liberali Francesco Giuseppe rimuove il fratello dal suo incarico, privi di incarichi pubblici nel 1863, giunse alla loro residenza una delegazione di emigrati messicani per offrire ufficialmente all'arciduca la corona del Messico. Napoleone III di Francia si dichiarò pronto a sostenere militarmente Massimiliano come imperatore, essendo interessato alla formazione di un'area di cultura latina e cattolica in America centrale, per contrastare la crescente influenza degli Stati Uniti d'America. Dopo un periodo di esitazioni, nel 1864 Massimiliano, essendo stato informato del risultato a lui favorevole di un referendum indetto in Messico, accettò la corona imperiale del Messico. Furono in molti ad essere contrari a quella corona dalla madre di Massimiliano alla nonna di Carlotta e ad altri parenti, nonostante questo Massimiliano e Carlotta partirono per il Messico trovandosi difronte una realtà assai complicata con forte opposizioni interne ed una forte opposizione degli Stati Uniti. Non avendo figli, da qui una serie di congetture secondo cui il matrimonio non sarebbe mai stato consumato, gli imperatori del Messico adottarono, Agostino de Iturbide y Green e suo cugino Salvatore de Iturbide y de Marzán, nipoti del precedente imperatore che aveva brevemente regnato nel 1820.
La situazione politica peggiorò a tal punto, dopo il ritiro delle truppe francesi nel 1866 che fino a quel momento avevano mantenuto una sorta di equilibrio, Carlotta era partita in Europa in cerca di aiuto che tutti le rifiutarono, gli eventi di quel periodo le procurarono un grave squilibrio mentale fino a condurla alla follia. Massimiliano invece fu giustiziato nel 1867.

Edited by mounsier - 14/4/2016, 11:35
 
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view post Posted on 13/10/2012, 11:51
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Marie-Antoinette

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Ciao Luca.Ho letto una biografia di Carlotta e credo che sarebbe stato meglio se avesse sposato un altro.Ebbe una vita terribile,poverina.
Le foto sono molto belle,e le notizie sempre esaurienti.Grazie.
 
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CosimodeMedici
view post Posted on 13/10/2012, 16:03




A proposito di progetti matrimoniali, vi segnalo una scoperta che ho fatto di recente, anche se risale a tempi più vicini: la famiglia reale inglese aveva pensato di far sposare la principessa Elisabetta di York (attuale regina) con il Marchese di hartington, erede del X Duca del Devonshire. Ovviamente poi non se ne fece nulla, inoltre il povero marchese morì nella II GM
Ecco le fonti:

http://www.theroyalforums.com/forums/f118/...h-ii-31361.html

http://www.creators.com/lifestylefeatures/...orth-house.html
 
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mounsier
view post Posted on 2/1/2013, 17:37






Come già detto Leopoldo II era un uomo piuttosto ambizioso, con la morte dell'unico figlio maschio e con il trono che sarebbe passato alla sua morte ai figli di suo fratello, Leopoldo riversò sulle tre figlie l'ambizione di matrimoni prestigiosi. La primogenita Luisa (1858-1924) alla nascita non era stata ben accolta nè dai genitori nè dal nonno Leopoldo I, dato che desideravano un maschio, solo la bisnonna Maria Amelia di Borbone si mostrò felice della nascita di una pronipote e decise di farle da madrina. Gli animi furono poi stemperati un anno dopo con la nascita del piccolo Leopoldo che morirà a poco più di dieci anni. Il difficile rapporto dei genitori si riversò sull'infanzia di Luisa che soffrì della mancanza di attenzione dei genitori, legandosi al fratello e alla sorella. La morte del fratello fu un duro colpo per Luisa, una ferita che rimase sempre aperta come confessò nelle sue memorie, questo la portò ad attaccarsi ancora di più alla sorella Stefania. Leopoldo II era molto esigente nei confronti delle figlie che dovevano essere diligenti nei loro doveri, discrete nei modi e brillanti in società. Era loro vietato mangiare dolci, per evitare di rovinare i denti, più che per un interesse affettivo, per un fine puramente politico-matrimoniale, il re voleva che non ci fossero difetti di sorta che potessero minare le possibilità matrimoniali delle figlie. Per Luisa ben presto divenuta una giovane donna Leopoldo iniziò a pensare ad un matrimonio, sondando il terreno nelle principali case reali europee, non ottenendo però risultati di sorta.



Un primo candidato fu proposto dalla cognata Maria di Hohenzollern Sigmaringen contessa di Fiandra, si trattava del fratello di quest'ultima Federico (1843-1904) figlio di Carlo Antonio Hohenzollern Sigmaringen e di Giuseppina del Baden. Federico era un giovane piuttosto piacente, colto, la sua istruzione era stata curata a Bonn, ed era stato avviato a diciannove anni alla carriera militare intervallandola a una serie di viaggi tra il 1861 e il 1870, in Italia, Austria, Svizzera, Inghilterra, Egitto e Grecia. Tenente nel 1866 partecipò alla guerra austro-prussiana, e con il grado di capitano a quella franco-prussiana del 1870. Pur non essendo un futuro re, Federico era pur sempre un Hohenzollern e rafforzare la sua alleanza con la Prussia sempre più potente non sarebbe dispiaciuto a Leopoldo II, ma era da poco terminata la guerra franco-prussiana, e gli animi erano ancora piuttosto tesi, preoccupato dall'idea che il nuovo governo repubblicano francese potesse vedere le nozze della figlia con un Hohenzollern come una provocazione, Leopoldo accantonò il progetto. Federico avrebbe sposato Luisa von Thurn und Taxis, nipote dell'imperatrice Sissi, nel 1879.



Luisa fu inoltre presa in considerazione come possibile moglie di Napoleone Eugenio Bonaparte (1856-1879) figlio di Napoleone III e di Eugenia de Montijo. Se qualche anno prima una proposta dalla corte francese sarebbe stata accolta con gioia da Leopoldo, ora dopo la caduta dell'impero a seguito della guerra franco-prussina la cosa era diversa. Non si trattava più dell'erede al trono imperiale, ma di un'erede di un presunto trono, nonostante il giovane Napoleone mostrasse intelligenza e forza di carattare tali da poter, qualora se ne fosse presentata l'occasione rioccupare il trono, Leopoldo II non se la sentì di acconsentire ad un tale matrimonio che avrebbe creato di certo una frattura con la nascente Repubblica Francese. Napoleone Eugenio dal canto suo sarebbe morto nel 1879 nella guerra inglese contro gli Zulù.



Un altro candidato fu Filippo di Sassonia Coburgo Gotha (1844-1921) figlio di Augusto di Sassonia Coburgo Gotha e dell'ambiziosissima Clementina d'Orleans. Filippo era cugino di Leopoldo, e sua madre, al pari di Leopoldo II, mirava a matrimoni di prestigio per i figli. Filippo, a differenza di Luisa aveva trascorso un'infanzia serena, con genitori amorevoli e presenti, viaggiando spesso tra il ducato di Coburgo e i possedimenti nell'impero austro-ungarico. Il principe Augusto era solito farsi accompagnare dai figli maschi durante le sue battute di caccia e qui nacque la passione della caccia che accompagnerà Filippo per il resto della vita. La sua educazione è inizialmente curata da precettori, per poi frequentare la scuola Schatten a Vienna. Il progetto del principe Augusto è che il figlio entri a far parte dell'esercito austro-ungarico e che a tempo debito gli succeda nella proprietà delle terre Kohary. Tuttavia i suoi genitori non sono ansiosi di vederlo entrare nella vita militare sin da ragazzo, infatti nel 1859 suo zio il duca Ernesto II di Sassonia Coburgo offre a Filippo la carica di tenente di un reggimento cobourgeois. Ma Augusto e Clementina rifiutano ritenendo Filippo troppo giovane, e mandano il figlio in compagnia del fratello minore Augusto e di un tutore in viaggio sulle Alpi austriache. Nel 1863 Filippo parte per Bonn dove studia legge per un anno. Nello stesso tempo, il duca Ernesto II di Sassonia-Coburgo si propone come sostituto del re Ottone I al trono di Grecia. Per diverse settimane Ernesto II sostenuto dal Re del Belgio accetta la corona greca. Tuttavia, il duca non ha figli e vuole o Filippo, o il fratello minore Augusto, come erede al trono greco. Ma per i genitori dei due principi, la cosa è impossibile, i Sassonia Coburgo Kohary sono cattolici ed è inconcepibile che uno dei loro membri si converta alla religione ortodossa per salire al trono. Ernesto II alla fine abbandona il suo progetto. Al suo ritorno da Bonn, Filippo studia per sei mesi le basi del diritto austriaco e i regolamenti militari a Vienna, per poi iniziare la sua formazione militare nella cavalleria imperiale austriaca. Durante la guerra austro-prussiana del 1866, Filippo combatte in Moravia nell'esercito austriaco, e da questo conflitto ne esce illeso. Nel mese di maggio del 1869 Filippo lascia il suo reggimento di cavalleria per unirsi agli ussari ungheresi. Nel luglio del 1872 Filippo e Augusto sono impegnati in una serie di viaggi che li porteranno anche in India e nelle Isole Hawaii. Da questo viaggio durato nove mesi, Filippo ritorna con una quantità di oggetti che faranno parte della sua collezione privata, oltre a una quantità di aneddoti e di esperienze che faranno parte di due libri pubblicati qualche anno dopo. Tornato in Europa Filippo inizia la ricerca di una moglie, nel 1870 aveva visitato Roma con il fine di sposare la principessa dell'ex Regno delle Due Sicilie Maria Luisa di Borbone (1855-1874), ma la ragazza era ancora troppo giovane e Filippo rapidamente aveva rinunciato al suo progetto matrimoniale. Nel 1872 Filippo è a Bruxelles dove spera che re Leopoldo II acconsenta a dargli in sposa Luisa. Tuttavia, la risposta del sovrano è inizialmente evasiva, Leopoldo spera ancora di sposare la figlia maggiore ad un erede di un trono straniero. Sfumati i progetti con il Bonaparte e l'Hohenzollern, Leopoldo II si affretta a creare un abboccamento con Filippo per far sposare la figlia. L'accordo fra i due viene raggiunto a Bruxelles 25 marzo 1874. Il matrimonio è previsto per il febbraio 1875, ma le due famiglie devono ancora accordarsi sulla questione della dote. Leopoldo II cerca di mantenere il più possibile la fortuna reale in Belgio, le condizioni prese dal sovrano sono accettate senza senza difficoltà da Filippo che di suo è erede della sostanziosa fortuna dei Kohary. Il matrimonio di Filippo e Luisa si svolge a Bruxelles il 4 febbraio 1875, tra gli ospiti, vi sono il principe di Galles (poi Edoardo VII del Regno Unito), il principe ereditario di Germania (il futuro Federico III), il duca di Aumale e il Conte di Parigi. La cerimonia e i festeggiamenti si svolgono perfettamente, ma la prima notte di nozze è un disastro. Luisa, ha diciassette anni è del tutto ignara dei doveri coniugali, mentre Filippo trentunenne, è un gaudente che ha collezionato numerose avventure galanti. Disgustata dall'atto sessuale, Luisa fugge dalla camera nuziale, per essere poi ritrovata nei giardini di Laeken, dove è Maria Enrichetta a calmare la figlia.
Pochi giorni dopo, la giovane coppia lascia il Belgio e comincia un lungo viaggio attraverso la Germania che termina a Vienna. Nella capitale austriaca, Luisa scopre con sgomento che la residenza dei Sassonia-Coburgo, lei che è abituata al lusso e alle comodità del palazzo di Bruxelles, è priva di servizi moderni. Sin dai primi giorni il matrimonio di Luisa si dimostra catastrofico, la coppia trascorre il suo tempo a litigare per sciocchezze e Luisa rifiuta il più possibile i doveri coniugali. Una volta terminata la luna di miele, Filippo riprende la sua vita militare e la coppia si trasferisce a Budapest a partire dall' aprile 1875. Nel corso degli anni, Luisa da alla luce due figli, Leopoldo nel 1878 e Dorotea nel 1881. Ma a Luisa ripugna il marito e per dimenticare la sua tristezza spende generosamente e intrattiene legami con altri uomini, si dice che tra i suoi amanti vi fu anche l'arciduca Rodolfo, già amico di suo marito, del quale divenne molto amica. Nel 1881 il principe Augusto muore, e Filippo diviene capo della famiglia dei Sassonia Coburgo Kohary, entrando in possesso della fortuna di famiglia, inoltre diviene membro della Camera dei Lord in Ungheria. Oltre alla caccia si dedica alla numismatica e su questa materia pubblicherà diversi documenti scientifici, diviene patrono della Società Geografica di Ungheria, e scrive articoli sui viaggi fatti. Luisa dal canto suo, frequenta la corte viennese dove brilla per eleganza e bellezza, e nell'estate del 1889, inizia una relazione con l'aiutante di Filippo, il barone Nicolas Dory di Jobbahaza. La relazione non rimane segreta a lungo e tutta la casa dei Sassonia-Coburgo nè è presto a conoscenza. Maria Enrichetta, madre della giovane, cerca di intervenire per separare i due amanti, ma non ha successo, Luisa è irremovibile nel portare avanti la sua relazione. Solo nell'autunno del 1891 Dory lascia il servizio di Filippo e mette fine alla sua relazione con la principessa. Quattro anni più tardi, nel 1895, Luisa fa la conoscenza del conte croato Geza Mattachich, con il quale ha una relazione dal 1896. Anche in questo caso, Luisa mostra poca discrezione e ben presto lo scandalo scoppia a Vienna. Luisa viene convocata al palazzo imperiale da Francesco Giuseppe I che le intima freddamente di non presentarsi più a Corte. I timori dell'imperatore è che il comportamento della giovane donna possano avere un impatto negativo sull'immagine di sua sorella, l'arciduchessa Stefania. Indignata, Luisa decide di lasciare l'Austria per visitare con la famiglia il sud della Francia, ma in realtà è da sola con il suo amante. Tutti in famiglia sia a Bruxelles, a Vienna a Budapest e a Sofia incitano Filippo a fare qualcosa, pressato dalla famiglia e dall'imperatore Francesco Giuseppe, Filippo decide di sfidare a duello Mattachich per cancellare l'onta sul suo nome. Da questo duello il principe ne esce ferito ad una mano. Ciò che però preoccupa di più Filippo sono le spese della moglie e i debiti da questa accumulati. Ed è anche preoccupato per gli assegni firmati da Luisa e dall'amante con la firma falsa della principessa Stefania, e dal timore che si possa credere di un suo coinvolgimento. Filippo decide di informare la stampa che si rifiuta di pagare le spese della moglie. Soprattutto, decide di far causa alla moglie per impedirle di continuare a sperperare il patrimonio di famiglia. Per evitare che Luisa finisca in prigione per debiti viene messa sotto tutela, mentre Mattachich viene imprigionato per frode. Ma Luisa viene dichiarata pazza da medici pagati da Filippo, e viene spedita in un ospedale psichiatrico e separata dai figli nel maggio 1898. Tuttavia, lo scandalo non è ancora finito, nel 1902, Geza Mattachich riesce a liberarsi e attraverso la stampa inizia una campagna per la liberazione di Luisa, e pubblica un libro sull'intera vicenda. Nel 1904 Mattachich riesce a far fuggire Luisa durante una visita fatta a Bad Elster. La coppia si trasferisce a Parigi, dove Luisa fa molte dichiarazioni alla stampa. Nei giornali, il principe Filippo viene descritto come un pervertito sessuale, era certo che Filippo avesse una passione per la pornografia. Riconosciuta sana di mente dai medici francesi, Luisa finalmente ottiene il divorzio nel 1906. Dopo la prima guerra mondiale e il crollo dell'impero austro-ungarico, Filippo perde una parte significativa delle sue proprietà, lascia Vienna e si trasferisce a Coburgo, dove muore nel 1921. Le sue collezioni furono messe all'asta a Francoforte nel 1928. Luisa non recuperò i rapporti con i figli, che la disprezzarono, Leopoldo morì a trentotto anni durante una discussione con una prostituta che gli gettò dell'acido in faccia. Dorotea nel 1898, l'anno dell'internamento della madre, sposò Ernest Günther di Schleswig-Holstein fratello dell'imperatrice di Germania e chiuse tutti i rapporti con la madre che morì nel 1924.

Continua...

Trovo la storia di Luisa estremamente triste il classico esempio di come la politica matrimoniale delle case reali, condannasse all'infelicità matrimoniale i suoi protagonisti, e di come nei casi di separazione la donna fosse completamente alla mercè delle decisioni dei mariti.

Edited by mounsier - 14/4/2016, 11:33
 
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view post Posted on 2/1/2013, 20:12
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Marie-Antoinette

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Anch'io trovo la storia molto interessante e convengo sulla infelicità che i matrimoni combinati procuravano. Devo dire però che la reazione di Luisa fu molto estrema.
Grazie per i dettagli che ci hai raccontato: conoscevo la storia in linea molto generale (#entry367703588).
Filippo, il marito di Luisa, pare che fosse un tipo violento e manesco. Ti risulta?
Ricordo che era doppiamente imparentato con la famiglia imperiale: cognato del principe ereditario Rodolfo (era a Mayerling al momento della tragedia) ed era cognato del fratello di Sissi: sua sorella Maria Amelia aveva sposato Max Emanuel di Baviera.

Ecco i figli di Luisa e Filippo:


Leopoldo di Sassonia Coburgo kohary (1878-1916).


Dorotea di Sassonia Coburgo Kohary (1881-1967) e il marito Ernst Gunther di Schleswig-Holstein-Sonderburg-Augustenburg (1863-1921).

Edited by elena45 - 2/1/2013, 22:39
 
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mounsier
view post Posted on 2/1/2013, 20:31




Di certo Luisa ne aveva combinate molte, avrebbe potuto mantenere una sorta di decoro e di attenzione nel vivere le sue storie, senza sbandierarle a destra e a manca, anche per tutelare la posizione della sorella Stefania, oltre che la propria e quella dei figli, come fecero altre donne della sua stessa condizione sociale, Elena d'Orleans e il marito Emanule Filiberto vissero a partire dal 1902 vite separate, con discrezione, se non sbaglio hai riportato proprio tu l'episodio dei due nello stesso albergo con i rispettivi amanti, sinceramente non so se fosse anche manesco oltre che violento, di certo aveva perversioni sessuali che inquietavano Luisa secondo alcuni, secondo altri fu lui che condusse Luisa ad una passione sfrenata per il sesso.
 
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mounsier
view post Posted on 25/1/2013, 17:57






Non essendo riuscito, nell'ambizione di vedere Luisa su un trono europeo, Leopoldo II puntò sulla seconda figlia, Stefania (1864-1945). Dopo la nascita del piccolo Leopoldo duca di Hainaut, i rapporti fra Leopoldo e Maria Enrichetta furono solo di facciata, fu Leopoldo I ad imporre al figlio e alla nuora di riprendere i rapporti coniugali, un solo nipote maschio non era sufficiente al re per garantire una sicura discendenza. Il re ordinava e i due sudditi obbedivano, e così nacque Stefania. Come accennato, l'infanzia delle principesse belghe non era stata serena, con uno scarso amore familiare le due si erano sempre più unite, ancor di più dopo la morte del piccolo Leopoldo. La nascita di Clementina poi, e l'amore che Leopoldo II riversò sull'ultimogenita, mentre fu vissuto male da Luisa che non avrà mai un buon rapporto con Clementina, Stefania invece amò di un amore materno la sorella, e Clementina le fu legatissima. Stefania rappresentava una sorte di collante tra le due sorelle. Cresciuta Stefania rispose alla lettera alle richieste del padre, di essere una principessa perfetta, Stefania amava la regalità, la vita di corte e ben presto si iniziò a pensare al suo futuro matrimoniale.



Nel 1876 la regina Isabella II di Spagna mosse i primi passi per una possibile alleanza matrimoniale con la famiglia reale belga, attraverso il matrimonio tra l'erede al trono, il diciannovenne infante Alfonso di Borbone (1857-1885) e Stefania. Isabella aveva già cercato, anni prima, di far impalmare al conte di Fiandra, fratello di Leopoldo II, la sua primogenita, non riuscendovi. Pur ritenendo il progetto allettante, Leopoldo II lo rifiutò, Stefania era ancora troppo giovane, contava circa dodici anni, la stessa Isabella accantonò il progetto, che venne quindi meno e Alfonso come abbiamo visto sposerà due anni dopo la propria cugina Maria Mercedes.



Colei che giocò un ruolo fondamentale nel destino matrimoniale di Stefania, fu la sorella maggiore, che come moglie di Filippo di Sassonia Coburgo Gotha, viveva a Vienna e frequentava la corte imperiale. Nel giro delle sue amicizie contava l'arciduca ed erede al trono imperiale Rodolfo d'Asburgo Lorena (1858-1883) figlio dell'imperatore Francesco Giuseppe I e di Elisabetta Wittelsbach. Il giovane Rodolfo era alla ricerca di una moglie, a seguito delle pressioni paterne, e fu Luisa a suggerire il nome della sorella. Rodolfo accolse il suggerimento dell'amica e partì per il Belgio agli inizi di marzo del 1880. Rodolfo giunse al palazzo reale di Leaken il 5 marzo, e il 7 marzo i due erano fidanzati. Il telegramma che annunciava alla corte di Vienna il fidanzamento fu ben accolto dall'imperatore, fu subito avvisata anche l'imperatrice che, dalla Gran Bretagna dove Elisabetta si era recata per dedicarsi all'equitazione e alla caccia, partì immediatamente per Bruxelles per partecipare al fidanzamento ufficiale di Rodolfo e Stefania. La dama di Elisabetta, Maria Festetics, descrisse l'incontro su una piattaforma tra la sovrana quarantatrenne, al culmine della sua bellezza, e la sedicenne nuora. Rodolfo, da sempre affascinato dall'allure e dalla bellezza della madre, distolse lo sguardo dalla madre alla ragazza dai tratti regolari sì, ma con nulla di eccezionale, ancora poco sviluppata e abbigliata con poco gusto. Per la Festetics fu chiaro che il confronto aveva gettato un'ombra sulla giovane Stefania. Stefania dal canto suo era rimasta affascinata dal giovane Rodolfo, e inoltre doveva allettarle l'idea di divenire un giorno imperatrice, inoltre a Vienna avrebbe ritrovato la sorella Luisa. Leopoldo II da parte sua vedeva soddisfatta la propria ambizione di vedere sua figlia su un trono europeo, il più importante trono cattolico europeo, e dotò la figlia di una ricca dote ben superiore a quella di Luisa. Il matrimonio venne celebrato il 10 maggio 1881 a Vienna con grande sfarzo, l'ingresso nella famiglia imperiale non fu dei più sereni, la suocera Elisabetta, che tanto si lamentava del cattivo trattamento che le aveva riservato l'arciduchessa Sofia, non fu da meno con la giovane nuora. Sin dall'inizio, la schernì, considerandola grassoccia e dalle bionde trecce alla fiamminga, e paragonandola ad un cammello. Stefania, non era propriamente una bellezza, ma possedeva secondo la regina Vittoria d'Inghilterra << un aspetto attraente e distinto. >> Anche Maria Valeria, la sorella minore di Rodolfo non diede un caloroso benvenuto alla cognata, Stefania pagava lo scotto del rapporto teso tra Maria Valeria e Rodolfo, e le cose non cambiarono con il passare del tempo, l'unico appoggio lo trovò nella zia Elisabetta, sorella di sua madre, moglie dell'arciduca Carlo Ferdinando d'Asburgo Teschen. Nel frattempo a soli diciassette anni, Stefania veniva sempre più investita di obblighi ufficiali, che le venivano delegati dalla suocera sempre più restia a svolgere il suo compito, e Stefania vi si adeguò senza troppa fatica. Fonte di gioia per Stefania era la vicinanza della sorella Luisa che come primo consiglio la incoraggiò a conformarsi al tipo di vita di Rodolfo. Le due sorelle trascorrevano molto tempo insieme e quando erano separate, si scambiavano lunghe lettere firmate con soprannomi di Ulyse, Luisa, e Stiena, Stefania. Nel settembre del 1883 Stefania diede alla luce una bambina Elisabetta. Presa dai molti impegni e seguendo l'etichetta di corte, Stefania non si occupò granchè della figlia. Ma proprio dopo la nascita della figlia cominciarono a farsi sentire le prime crepe nel matrimonio di Rodolfo e Stefania. I due avevano idee molto diverse, Rodolfo ammirava il liberalismo inglese ed era a favore di un movimento liberale nell'impero austro ungarico, Stefania era di idee conservatrici e contraria ad idee anticlericali, Rodolfo mal sopportava la vita di corte, per Stefania era il suo ambiente naturale in cui si trovava benissimo. Le opposte posizioni furono evidenti a seguito di un'esperienza promossa da Rodolfo che invitò Stefania in una tipica taverna viennese all'aperto. L'esperienza avrebbe suscitato una reazione positiva in una donna più aperta e flessibile, desiderosa di conoscere un nuovo ambiente e trascorrere del tempo in un'atmosfera più rilassata. Ma Stefania non era quel tipo di donna, e trovò molto spiacevole l'esperienza, tornando a palazzo con un grande mal di testa. Rodolfo non invitò più la moglie in queste sue esperienze a stretto contatto con il popolo finendo con il non apprezzare la rigidità di sua moglie. A poco a poco Rodolfo moltiplicava le sue uscite tra il popolo frequentando persone diverse, artisti, scrittori in erba, giornalisti liberali che cercavano di aggirare la rigida censura, e non macavano le notti di festa concluse con compagnie femminili, tra queste primeggiava colei che divenne l'amante dell'arciduca Mizzi Caspar. Nella primavera del 1887, Rodolfo fu afflitto da una grave malattia. Egli aveva contratto una malattia venerea. La malattia gli causava forti mal di testa, perdita temporanea della vista, dolori alle articolazioni, a questi si aggiunse un'acuta depressione La stessa Stefania fu fatta oggetto di accurate visite ginecologiche che attestarono la presenza della malattia che affliggeva Rodolfo. Nelle sue memorie, pubblicate decenni più tardi, Stefania non tralascia questo periodo descrivendo come spiacevoli le visite mediche. Dopo un attento esame, i medici le diagnosticarono la gonorrea, trasmessale da Rodolfo. Per la cura lunga e complicata si fece ricorso al mercurio, ma più che la cura in sè, la cosa peggiore di tutte, fu che a causa di questo evento, Stefania non sarebbe stata più in grado di avere figli. La malattia degli arciduchi fu tenuta sotto il più stretto riserbo, dal canto suo Stefania dovette subire anche le chiacchiere sul suo fallimento di non aver dato ancora un secondo figlio al marito. Certo è che con questo episodio, il matrimonio fra Stefania e Rodolfo divenne un matrimonio di facciata. La lunga convalescenza era stata trascorsa da Stefania a Bad Ischl, poi nel 1887 partì alla volta di Parigi prima, e verso l'isola di Jersey nel Canale della Manica poi. La stampa austriaca e la stampa belga non osavano discutere apertamente la questione dei viaggi dell'arciduchessa, ma nel resto del continente la stampa europea riteneva che la principessa avesse reagito con la fuga alle infedeltà del marito.
Sempre più forti divennero le pressioni sia della sua famiglia di origine, sia dei suoceri per il suo ritorno in Austria, da Stefania ci si aspettava che continuasse a svolgere, a prescindere del precarietà del suo matrimonio con Rodolfo, i suoi compiti di arciduchessa. E Stefania tornò, subito la coppia fu inviata in una visita ufficiale in Galizia prima e in Polonia poi, dove Stefania conobbe il conte polacco Arthur Potocki, del quale si innamorò, il rapporto fra i due secondo gli storici fu solo platonico, certo è che tornata a Vienna, Stefania mantenne una fitta corrispondenza con il conte. Il 30 gennaio 1889 Rodolfo veniva trovato morto con la giovane baronessa Maria Vetsera a Mayerling, nelle sue memorie, Stefania non manca di dare un proprio punto di vista sul rapporto fra Maria Vetsera e Rodolfo. La prima, era un povera sognatrice, innamorata di Rudolf, e sulla base di questo amore si era prestata ad un gioco macabro. Il secondo aveva approfittato della baronessa, della sua ingenuità, della sua assoluta adorazione. Per Stefania, tutto ciò che Rodolfo voleva era una ragazza che accettasse di seguirlo nella tomba. Stefania era a conoscenza del difficile periodo che Rodolfo stava attraversando, era consapevole del fatto che il marito sempre più dipendeva da alcol e droghe e che era un frequenatore assiduo di bordelli viennesi, ma le preoccupazioni di Stefania erano per il conte Potocki e la sua salute. La morte di Rodolfo pose fine a tutte le sue ambizioni di divenire imperatrice ma non a quelle di suo padre.



Infatti Leopoldo II propose all'imperatore Francesco Giuseppe un nuovo matrimonio in casa Asburgo Lorena per la figlia Stefania, quello con il nuovo erede della corona imperiale Francesco Ferdinando (1863-1914) figlio dell'arciduca Carlo Ludovico e della sua seconda moglie Maria Annunziata di Borbone delle Due Sicilie. Ma l'imperatore fu contrario, Stefania era si più che ambientata nella corte viennese e perfetta nel suo ruolo, anche se non particolarmente amata, ma sterile e il trono imperiale necessitava di un erede. Come abbiamo visto Francesco Ferdinando avrebbe frustato le ambizioni matrimoniali dell'imperatore, sposando nel 1900 la contessa Sofia von Choteck.



Stefania si ritrovava a venticinque anni vedova e con una figlia di cinque anni, la vita alla Hofburg diveniva sempre più difficile, nel suo diario l'arciduchessa Maria Valeria descrive un crescente senso di colpa in Stefania per la fine di Rodolfo. L'atteggiamento di tutti intorno a lei era di aperto rimprovero, la ritenevano in parte responsabile della fine del marito. L'imperatrice Elisabetta fu assai dura nei suoi confronti, su di lei scrisse: << Odiava suo padre, suo marito, non ha mai amato e non ama sua figlia.>> Come vedova Stefania godeva di un ricco appannaggio, ma era completamente sola, a darle un sostegno ci fu Luisa, raggiunta poi da sua madre e da Clementina. Gli anni di vedovanza furono trascorsi in maniera discreta, e il 22 marzo 1900 nel castello di Miramare a Trieste Stefania sposò, questa volta per amore, il conte ungherese Elemer Lonyai (1863-1946). Stefania si sposò contro il volere del padre, mentre l'imperatore Francesco Giuseppe al quale la coppia chiese il permesso di sposarsi, non si oppose alle nozze, pagando l'abito da sposa e la cerimonia a Miramare. II due si trasferirono nel castello di famiglia del conte, Oroszvár Rusovcel nell'est dell'Ungheria, il matrimonio fu sereno durò quarantacinque anni, fino alla morte di Stefania.



Quanto all'ultima delle sue figlie, Clementina (1872-1955) la sua nascita fu pianificata dopo che l'unico figlio maschio era morto a causa di una polmonite contrata a seguito di una caduta nelle fredde acque di uno stagno, il 1 gennaio. Leopoldo II ne fu disperato, non solo perdeva un figlio ma anche il suo successore. In quel clime di tristezza, Leopoldo tornò nel letto della moglie, Maria Enrichetta rimase si incinta ma diede alla luce una figlia. Anni dopo, Clementina ricorderà la difficile infanzia in cui non si era sentita amata dai genitori, e la sua invidia nei confronti di quei bambini che avevano madri che li amavano, che si prendevano cura di loro, Maria Enrichetta infatti non riuscì mai ad avere un rapporto oltre le formalità con la figlia, a differenza di Leopoldo II, che fece ben presto di Clementina la sua prediletta. La persona alla quale Clementina fu più legata in famiglia fu la sorella Stefania, che fu per lei una sorta di madre. Sposatesi le sorelle, nel 1881 a nove anni, Clementina si ritrovò sola, senza la presenza dell'amata Stefania. Crebbe quindi in un clima soffocante, gretto e arido, per evitare che Maria Enrichetta potesse influire negativamente sulla crescita di Clementina, Leopoldo II decise che la figlia vivesse da sola e che fosse libera di poter viaggiare dove e quando voleva. Clementina trovava momenti di evasione nella famiglia degli zii i conti di Fiandra Filippo e Maria.



I conti avevano quattro figli Baldovino (1869-1891), Enrichetta, Giuseppina e Alberto, ed il primogenito era destinato a diventare re del Belgio. Baldovino era il beniamino della famiglia, la sorella Enrichetta così lo descriveva nel suo diario: <<...Baldovino era nato capo. Fin dall'infanzia ci teneva tutti e tre in pugno...in Baldovino non abbiamo mai potuto scoprire un solo difetto, a parte la modestia troppo grande...Alberto ha come Baldovino l'istinto della ricerca, vedere da sè per non lasciarsi abbindolare ed essere armato per governare...Entrambi parlavano il fiammingo e il vallone, che nè il conte di Fiandra ne Leopoldo II conoscevano...>> Baldovino era sportivo, amava l'equitazione e la caccia, colto ed estroverso, e Clementina ben presto si innamorò di lui. Leopoldo II fu favorevole all'idea del matrimonio tra la figlia e il nipote, del quale apprezzava le doti, che secondo lui ne avrebbero fatto un grande re. Ma pare che Baldovino non fosse favorevole all'idea di un matrimonio con Clementina. Tuttavia nell'inverno del 1891 Enrichetta si ammalò, Baldovino trascorse lunghe ore seduto accanto al suo letto, intrattenendola con pettegolezzi e letture. Il ventunenne principe contrasse a sua volta l'influenza che peggiorò in polmonite. portandolo nel giro di poco alla morte. Con la morte di Baldovino sfumava il sogno d'amore di Clementina, e l'ambizione di Leopoldo II di vedere la figlia diventare regina del Belgio. Pian piano Clementina si riprese dalla morte del cugino, innamorandosi di un membro dell'aristocrazia belga, un amore impossibile quello per Auguste Goffinet, un barone, ben consapevole che il padre non avrebbe mai dato il suo consenso ad un possibile matrimonio, Clementina vi rinunciò, anche perchè Leopoldo II propose ben presto un candidato alla figlia.



Si trattava di un principe bavarese, Rupprecht (1869-1955) figlio di Luigi di Baviera e di Maria Teresa d'Asburgo Este. La scelta di Leopoldo non era stata dettata dal caso, il ramo principale dei Wittelsbach si era estinto con la morte di Ludwig II, e la pazzia del suo successore Otto, il trono sarebbe quindi passato, alla mote di Otto I, al reggente Luitpoldo, nonno di Rupprecht che un giorno sarebbe quindi divenuto re. A tal proposito il principe bavarese fu invitato a Bruxelles, ma l'incontro non andò come sperato, Clementina, dichiarò fermamente che non aveva nessuna intenzione di sposarlo. Non lo aveva trovato fisicamente attraente e per di più lo giudicò noioso. Non volendo forzare la figlia, il progetto venne meno, Rupprecht nel 1900 avrebbe sposato la bella Maria Gabriella di Baviera.



Un altro candidato fu il principe di Napoli Vittorio Emanuele di Savoia (1869-1947) figlio di Umberto I re d'Italia e di Margherita di Savoia. La regina era alla ricerca di una moglie per il figlio, una ricerca fatta in segreto, dato che il figlio voleva scegliersela da solo la moglie. Tuttavia la regina nella sua rosa di candidate inserì anche Clementina, che rispondeva ai canoni di principessa cattolica, di sangue reale, con una ricca dote, oltre alla favolosa fortuna che lei e le sorelle avrebbero ereditato dal padre. Ma il progetto rimase tale, Vittorio Emanuele come abbiamo visto sposerà nel 1896 Elena del Montenegro.



Nei primi anni del 1900 Clementina conobbe il principe Napoleone Vittorio Bonaparte figlio di Napoleone Girolamo Bonaparte e di Maria Clotilde di Savoia, cugino quindi dell'erde al trono italiano, e capo della famiglia imperiale dei Bonaparte dopo la morte del cugino Napoleone Eugenio. Quando Clementina affrontò il padre per comunicargli la sua intenzione di sposare il principe francese, trovò un Leopoldo II assolutamente contrario. Non ci fu verso di convincere il re ad acconsentire alle nozze fra i due, i quali iniziarono un lungo fidanzamento conclusosi il 14 novembre 1910 quando dopo la morte di Leopoldo II i due, poterono sposarsi. A trentotto anni Clementina realizzava il suo sogno d'amore, presto allietato dalla nascita di Clotilde (1912) e di Luigi Napoleone (1914). Durante gli anni della prima guerra mondiale, con l'occupazione del Belgio da parte delle truppe tedesche, essi si rifugiarono in Inghilterra, presso l'imperatrice Eugenia vedova di Napoleone III. Qui portarono il loro aiuto con numerose opere di carità soprattutto in favore dei soldati.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale Clementina abitò prevalentemente in Francia dove a partire dal 1950 con l'abrogazione dell'esilio, poté risiedere anche il figlio. In occasione del suo ottantesimo compleanno la Principessa ricevette la Legion d'Onore francese. Vedova nel 1926 morì nel 1955, seppellita ad Ajaccio accanto al marito.

Edited by mounsier - 7/4/2016, 10:52
 
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