Maria Antonietta - Regina di Francia

Progetti matrimoniali

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mounsier
view post Posted on 5/6/2015, 09:59






Carlo Alberto (1798-1849) fu l'unica speranza della dinastia dei Savoia per il suo proseguimento. Il principe di Carignano visse un'infanzia alquanto infelice, tra difficoltà economiche e il pessimo rapporto con il patrigno Guido de Montleart. Dopo la morte del principe di Carignano, Vittorio Emanuele si era offerto di aiutare economicamente la vedova, a condizione di affidare a lui l'educazione del principe, ma Maria Cristina rifiutò. <<...sarebbe stato un bel colpo, perché avrei tolto questo innocente principe all'educazione diabolica che riceverà dalla madre >> scrive Vittorio Emanuele al fratello Carlo Felice. Carlo Alberto cresce affidato alle cure di un vecchio servitore e di alcune cameriere, libero di giocare per strada con i figli dei bottegai, mentre sua madre bussa alle porte dei ministeri francesi per essere ascoltata e aiutata, ci riuscirà solo nel 1812 quando Napoleone nomina Carlo Alberto conte dell'impero concedendogli una rendita di 100 mila franchi, e frequenta il collegio di San Stanislao a Parigi. Successivamente quando i Carignano si trasferiscono a Ginevra la sua educazione viene affidata ad un calvinista cosa che fa rizzare i capelli ai Savoia. Con la caduta di Napoleone, e il ritorno dei Borboni, Maria Cristina dimentica le idee giacobine abbracciate e accoglie il nuovo re francese, è in questo periodo che la principessa si affida al conte di San Marzano, perché interceda per lei con la corte di Francia, perché al figlio non venga tolto l'appannaggio fissatogli da Napoleone, ma il conte le propone invece di scrivere al re di Sardegna. E' in questo modo che si decide del trasferimento del principe di Carignano a Torino. Il giovane che arriva nella capitale sabauda è un ragazzo alto più di 2 metri, (2.03), dalla figura esile, biondo e dalla carnagione bianchissima, che affascina la corte e in particolare le donne, tanto che come suo figlio Vittorio Emanuele, anche Carlo Alberto si concedette una serie di amanti.



Quando si trattò di accasare il giovane principe fu naturale guardare all'interno della famiglia reale sabauda, con un matrimonio che unisse il ramo principale e quello secondario della dinastia, un matrimonio quindi con una delle figlie di Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa d'Asburgo Este, Maria Anna (1803-1883) o Maria Teresa (1803-1879). Ma Vittorio Emanuele non obbligò il nipote a questo matrimonio lasciandolo libero di scegliere, e Carlo Alberto difatti schivò il matrimonio. Come abbiamo visto Maria Teresa sposò nel 1820 Carlo Ludovico di Borbone Parma, mentre Maria Anna sposerà nel 1831 Ferdinando d'Asburgo Lorena.



Anche la principessa di Carignano si mosse in cerca di una moglie per il figlio. Trasferitasi a Dresda pensò ad un matrimonio tra il principe e una principessa della famiglia reale di Sassonia, non viene riportato il nome ma molto probabilmente doveva trattarsi di Maria Giuseppina (1803-1829) ultimogenita di Massimiliano di Sassonia e di Carolina di Borbone Parma. Il matrimonio non andò in porto dato che i Savoia avevano già scelto la candidata. Maria Giuseppina sposerà nel 1829 Ferdinando VII re di Spagna.



Non solo, la principessa di Carignano, aveva anche pensato ad un matrimonio con la casa reale di Baviera, il re Massimiliano I offriva un'ampia scelta di figlie, presumibilmente la scelta di Maria Cristina era caduta su una delle due gemelle del re, avute dal suo secondo matrimonio con Carolina di Baden, Amalia (1801-1877) o Elisabetta (1801-1873). Ma anche questo progetto della principessa venne scartato. Amalia avrebbe sposato nel 1822 Giovanni di Sassonia, mentre Elisabetta avrebbe sposato nel 1823 Federico Guglielmo di Prussia.



La scelta dei Savoia, approvata da Carlo Alberto, era caduta sulla principessa di Toscana Maria Teresa d'Asburgo Lorena (1801-1851) figlia di Ferdinando III granduca di Toscana e di Maria Luisa di Borbone Napoli. La principessa ha sedici anni un delicato incarnato, begli occhi, timidissima anche a seguito di una educazione ricevuta assai rigida. Dei figli del granduca è la più remissiva, di lei la sorella Maria Luisa scriveva: << Teresa fu sempre quel che in francese dicono le soffre-douleur a meno che con le lacrime non si opponeva alle nostre volontà >> Il matrimonio viene celebrato il 30 settembre 1817 a Firenze, e dopo un primo aborto nascono ben presto tre figli Vittorio Emanuele (1819) Ferdinando (1822) e Maria Cristina (1826-1827). Carlo Alberto ben presto però si stanca di questa moglie quasi priva di personalità, scrive su di lei l'ambasciatore francese: << Madama la principessa di Carignano, oltre a essergli fortemente attaccata, sembra vivere in uno stato di dipendenza dal suo sguardo che non le permette di agire né di parlare senza la sua autorizzazione. La maggior parte delle persone che l'avvicinano non ottengono mai la sua confidenza e raramente un po' di conversazione. >> Carlo Alberto dal canto suo si trova a vivere in un difficile rapporto con il nuovo re Carlo Felice dopo la parentesi della sua reggenza e l' appoggio ai moti liberali del 1821. Mandato in esilio a Firenze con la famiglia ritornerà in Piemonte, dopo il successo della campagna in Spagna del 1823, da liberale Carlo Alberto diventa un reazionario. Re nel 1831 regnerà fino al 1849, dopo la disfatta di Novara contro l'Austria Carlo Alberto abdicherà in favore del figlio e morirà nello stesso anno ad Oporto.



Di certo la generazione delle giovani Savoia, aveva visto un trionfo di bellezza, della quale non era esclusa Maria Elisabetta (1800-1856) sorella minore di Carlo Alberto. Su di lei scriveva Metternich nelle sue memorie: << E' meravigliosamente bella. E' alta mezza testa più di me, ciò che non le impedisce di avere una splendida corporatura. Il viso ha un'espressione di mobilità che colpisce, gli occhi sono grandi e languidi, il naso piccolo e finemente modellato, la sua bocca è ben fatta e nasconde i più denti che abbia mai visto...>> con una sola critica <<...Malgrado tante perfezioni esteriori trovo che una così gran donna manchi di charme...>>
Carlo Alberto e Maria Elisabetta erano legatissimi, anche in virtù dell'infanzia vissuta, mentre Carlo Alberto fu accolto alla corte di Torino, Maria Elisabetta fu lasciata alla madre, e i Savoia di lei poco si preoccuparono. Trasferitasi a Dresda con la madre, non mancò di colpire le attenzioni di un re.



Si trattava di Guglielmo I re del Wurttemberg (1781-1864) vedovo della seconda moglie Caterina Romanov, il re affascinato dalla diciannovenne Maria Elisabetta chiese la sua mano, con gran entusiasmo di Maria Cristina, felice di vedere la figlia cingere una corona, ma le sue speranze furono disilluse dalla corte dei Savoia, contraria a questo matrimonio in un paese tollerante della religione protestante, a nulla valsero i tentativi di Maria Cristina per persuadere i cognati a queste nozze, che sfumarono. Guglielmo avrebbe sposato la cugina Paolina del Wurttemberg nel 1819.



I Savoia infatti avevano già scelto un marito per Maria Elisabetta, si trattava dell'arciduca Ranieri d'Asburgo Lorena (1783-1853) nono figlio dell'imperatore Leopoldo II e di Maria Luisa di Borbone Spagna, divenuto nel 1818 vicerè del Lombardo Veneto. Le nozze furono celebrate il 28 maggio 1820 a Praga, nacquero ben otto figli Maria Carolina (1821) Maria Adelaide (1822) Leopoldo (1823) Ernesto (1824) Sigismondo (1826) Ranieri (1827) Enrico (1828) Massimiliano (1830-1839).

Edited by mounsier - 27/1/2017, 13:29
 
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view post Posted on 5/6/2015, 15:43
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Marie-Antoinette

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E' sempre un piacere leggere le storie di Mounsier, perchè si scoprono molte dimensioni private dei personaggi.
Ignoravo, per esempio, che Maria Elisabetta di Savoia Carignano fosse così bella, anche perchè la figlia Adelaide, la povera moglie di Vittorio Emanuele II, era decisamente bruttina.

Edited by elena45 - 5/6/2015, 17:05
 
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mounsier
view post Posted on 12/6/2015, 10:29






Ernesto di Sassonia Coburgo Gotha (1818-1893) era il figlio primogenito ed erede del duca Ernesto I e di Luisa di Sassonia Gotha Altenburg. Fratello maggiore di Alberto, futuro principe consorte della regina Vittoria, Ernesto apparteneva alla famiglia dei Sassonia Coburgo Gotha, che possiamo considerare la famiglia del XX secolo per via dei matrimoni reali contratti, dopo la salita al trono in Belgio di Leopoldo I, che portò i membri della famiglia ad imparentarsi con le famiglie reali d'Inghilterra, Francia, Russia, Portogallo, Wurttemberg. L'infanzia di Ernesto ed Alberto, fortemente legati l'uno all'altro, fu caratterizzata dallo scandalo familiare che li travolse. Il matrimonio dei genitori, nonostante la loro nascita era stata un insuccesso, con tradimenti reciproci, numerosi figli illegittimi del duca, fino alla separazione avvenuta nel 1824 seguita 3 anni dopo dal divorzio, e dai rispettivi matrimoni degli ex sposi, Ernesto con la nipote Maria del Wurttemberg, e Luisa con l'amante Alexander von Hanstein, un matrimonio questo tenuto segreto, Luisa che era già stata separata dai figli e che vedeva rarissimamente, una volta che il suo matrimonio fu scoperto, perse ogni diritto sui figli che non vedrà più. Molto sfortunata questa duchessa, descritta come bella, intelligente che morirà di cancro a soli 30 anni. Ernesto e Alberto furono quindi affidati alla nonna paterna Augusta, fino alla sua morte nel 1831. Le vicende familiari unirono ancor di più i due fratelli, descritti dal loro tutore: << si tenevano mano nella mano in tutte le cose, sia nello studio che nel tempo libero. Impegnandosi nelle stesse occupazioni, condividendo gioie e dolori, legati tra loro da sentimenti comuni di reciproco amore. >> Dei due Alberto era intellettualmente superiore al fratello, impaziente e vivace, testardo e impulsivo e non particolarmente bello fatta eccezione per gli occhi di un nero profondo. Nel 1836, i due fratelli iniziarono gli studi militari, e nel 1837 si trasferirono all'Università di Bonn per poi viaggiare per l'Europa.



Al pari del fratello Leopoldo re del Belgio, anche il duca Ernesto non mancava d' ambizione, e da anni accarezzava l'idea di far sposare uno dei figli con la nipote Vittoria Hannover (1819-1901) figlia della sorella Vittoria e di Edoardo duca di Kent, ed erede al trono inglese. Proprio per questo aveva voluto che i figli studiassero l'inglese, e inizialmente la sua scelta era caduta sul figlio maggiore, ritenendo che gli interessi sportivi di Ernesto gli avrebbero accattivato le simpatie degli inglesi. Quando nel 1836 i due fratelli partirono per l'Inghilterra accettando l'invito della zia duchessa di Kent, inizialmente l'interesse della principessa Vittoria sembrò andare proprio su Ernesto dai << begli occhi e dalle sopracciglia scure...e un'espressione molto mite, sincera e intelligente... >> oltre ad essere un bravo ballerino a differenza del fratello Alberto, danza che la principessa amava molto. Tuttavia nei viaggi successivi, l'interesse di Vittoria andò ad Alberto, di cui si innamorò follemente e che sposò nel 1840.



Sistemato il secondogenito con la regina d'Inghilterra, il duca Ernesto pensò ad una moglie per l'erede. Ambizioso il duca Ernesto puntò sulla Russia, già per lui in passato si era parlato di un matrimonio con una granduchessa russa, e ora forte del matrimonio contratto da Alberto, puntò sulla granduchessa Olga Romanov (1822-1892) figlia dello zar Nicola I e di Carlotta di Prussia. La principessa era bella, colta, raffinata, considerata una delle più belle principesse d'Europa aveva tutte le carte per piacere ad Ernesto, ma nonostante i suoi sforzi, il matrimonio rimase un lontano miraggio. Olga avrebbe sposato dopo una serie di pretendenti Carlo del Wurttemberg nel 1846.



La regina Vittoria molto legata al cognato, che sarà padrino della terza figlia Alice, propose una sua cugina la principessa Augusta di Cambridge (1822-1916) figlia di Adolfo Hannover duca di Cambridge e di Augusta d'Assia Kassel, una giovane non particolarmente attraente, ma il duca Ernesto non desiderava un altro matrimonio nell'orbita inglese, e il progetto venne meno, Augusta avrebbe poi sposato nel 1843 Federico Guglielmo di Meclemburgo Strelitz.



L'ambizione del duca Ernesto sembrò riaccendersi, quando la regina madre di Spagna Maria Cristina di Borbone, pensò proprio al giovane Ernesto come possibile marito per la figlia la regina Isabella II di Borbone (1830-1904). Nella folta lista di candidati alla mano della giovane Isabella quindi entrò anche il nome di Ernesto in virtù dell'essere nipote del re del Belgio, cognato della regina Vittoria e cugino del re del Portogallo, ma il problema che ci si trovò subito ad affrontare fu quello della religione, Isabella infatti era cattolica mentre Ernesto protestante, era quindi necessaria una sua conversione alla religione cattolica, della quale però Ernesto era contrario, così come all'idea di abbandonare il ducato tedesco per la Spagna e il progetto quindi sfumò. Isabella come abbiamo visto sposò il cugino nel 1846.



In visita alla corte francese delle Tuileries, Ernesto rimase affascinato dalla principessa Clementina d'Orleans (1817-1907) figlia di Luigi Filippo I d'Orleans e di Maria Amelia di Borbone. La principessa era bella, affascinante, maliziosa, ambiziosa, ma lei come i suoi fratelli, pagò lo scotto di essere figlia dell'usurpatore nelle politiche matrimoniali, difatti l'opportunità di sposare Vittorio Emanuele di Savoia principe ereditario di Sardegna, la cui candidatura era stata opposta al partito contrario al matrimonio con l'Asburgo Maria Adelaide, sfumò proprio per l'opposizione di Carlo Alberto contrario ad un legame matrimoniale con l'Orleans. Ernesto dal canto suo era favorevole al matrimonio, ma subito la corte francese pose un veto quello della religione, Ernesto avrebbe dovuto convertirsi al cattolicesimo se avesse voluto sposare Clementina, una richiesta per lui assurda essendo erede di un ducato protestante e il progetto sfumò. Clementina avrebbe poi sposato nel 1843 Augusto di Sassonia Coburgo Kohary, cugino di Ernesto.



Alla fine la scelta cadde sulla principessa Alessandrina di Baden (1820-1904) figlia di Leopoldo granduca di Baden e di Sofia di Svezia. Alessandrina aveva visto sfumare un grandioso futuro in qualità di zarina di Russia come moglie di Alessandro II, il quale però dopo aver conosciuto durante un viaggio nel granducato d'Assia, la principessa Maria, ruppe ogni promessa fatta ad Alessandrina e sposò Maria. Ernesto nel frattempo veniva pressato affinché si sposasse, il fratello Alberto gli scriveva: <<le catene le dovrai sostenere in ogni caso, e sarà certamente un bene per te... Più pesanti e strette sono, meglio sarà per te. Una coppia sposata deve essere incatenata l'uno all'altro, essere inseparabili, e loro devono vivere solo l'un per l'altro.. >> Ed in questo periodo fu il suo incontro con Alessandrina che sposò il 13 maggio 1842. Ernesto non mancò di avere relazioni sia prima che dopo le nozze, ma una malattia venerea contratta prima delle nozze, probabilmente lo rese sterile, nonostante Alessandrina riteneva sua la colpa della mancanza di figli, che porterà poi Ernesto a nominare suo erede il nipote Alfredo figlio di Alberto. Nonostante i tradimenti di Ernesto, Alessandrina avrà una devozione per il marito che durerà tutta la vita, con gran sorpresa della cognata Vittoria sulla disponibilità di Alessandrina a sorvolare sui tradimenti di Ernesto. Da adulto il principe inglese Alfredo tracciò una simpatica descrizione dello zio: << Un vecchio fidanzato, stretto in una redingote troppo stretta per la sua mole e scomodamente schiacciato in vita, che sfoggia un cappello a cilindro, guanti di colore giallo pallido, e un bocciolo di rosa all'occhiello. >> Nel 1862 dopo la morte di Otto I re di Grecia, il governo inglese appoggiato da quello belga propose la candidatura di Ernesto quale nuovo re, Ernesto era favorevole al patto di mantenere anche il ducato tedesco, cosa che creerà notevoli problemi fino al dietro front del governo inglese a favore della candidatura del fratello della principessa del Galles. Ernesto morirà nel 1893

Edited by mounsier - 25/2/2016, 10:43
 
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view post Posted on 16/9/2015, 20:22
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Marie-Antoinette

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Un'immagine (per me inedita) del banchetto nuziale di quello che fu il matrimonio più fastoso dell'epoca barocca: le nozze tra l'imperatore Leopoldo I e l'infanta Margarita d'Austria.

Si tratta di un dipinto di Jan Thomas conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna (presumo nei depositi).

L'insieme


Il dettaglio con gli sposi



Nonostante la differenza di età e il fatto che lui fosse lo zio di lei (ma anche suo cugino), il matrimonio fu molto felice e i due sposi si innamorarono, condividendo la passione per la musica e il teatro. Purtroppo il legame di sangue troppo stretto fece sì che i figli dalla già debole e fragile Margarita nascessero tutti in condizioni critiche. Su sei gravidanze, solo quattro furono portate a termine e soltanto una dei figli, Maria Antonia, raggiunse l'età adulta. Margarita si spense ancor prima di compiere ventun anni, a causa di complicazioni cliniche di un tumore alla gola, lasciando nello sconforto Leopoldo I.

Per la ragion di Stato, l'imperatore si risposò altre due volte: prima con Claudia Felicita d'Austria, un'altra Asburgo (l'ultima del ramo tirolese), che morì anch'ella giovane dopo aver dato alla luce due bambine morte quasi subito; poi con Eleonora Maddalena del Palatinato-Neoburgo, dalla quale ebbe dieci figli, tra cui i futuri imperatori Giuseppe I e Carlo VI (il nonno di Maria Antonietta).
 
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view post Posted on 17/9/2015, 08:54
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Marie-Antoinette

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Veramente una chicca! Grazie Yue.
Dal dipinto, però, non emerge bene la fisionomia dello sposo, che credo sia stato il più brutto degli Asburgo (#entry403927946).



Edited by elena45 - 17/9/2015, 14:35
 
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view post Posted on 18/9/2015, 19:27
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Marie-Antoinette

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Oggi in una pubblicazione più recente ho trovato lo stesso dipinto a colori, anche se il dettaglio degli sposi si vede comunque meglio in quello in bianco e nero. In compenso ho trovato un ritratto di Leopoldo che fa il pari di questo, molto bello (il dipinto, eh!), del Cagnacci.
Sì, credo anch'io che fosse il più brutto degli Asburgo d'Austria. Il cugino-nipote di Spagna, però, il povero Carlo II, lo superava ampiamente (ma lui era proprio menomato fisicamente e mentalmente come sappiamo...). Ne approfitto per rinverdire una discussione molto divertente, "Brutti e brutte" :)

 
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mounsier
view post Posted on 28/1/2016, 10:37






Eugene Rose de Beauharnais nasce il 3 settembre 1781, figlio del visconte Alexandre de Beauharnais e di Josephine Tascher de la Pagerie. L'infanzia di Eugene è segnata dalla difficile relazione dei genitori, che vivranno vite separate quando Josephine è in attesa del suo secondo figlio, Horthense. Per i primi anni Eugene vive con la madre e la sorella, secondo le disposizioni della separazione dei genitori. Nel gennaio del 1787 Alexandre comunica la sua intenzione di mandare Eugene alla scuola di M. Verdiere, per la disperazione della piccola Horthense legatissima al fratello maggiore. Il periodo scolastico è un periodo sereno per Eugene, che è un giovane studioso e attento, e la permanenza nella scuola si alterna alle vacanze estive a Fontainebleau. Successivamente Eugene viene mandato fino al 1790 al College d'Harcourt. Inizia con la Rivoluzione Francese un periodo intenso e drammatico per i Beauharrnais, con la parabola prima in ascesa di Alexandre che diviene presidente dell'Assemblea Nazionale Costituente e poi generale. Ma nel 1794 tutto cambia, Alexandre viene arrestato per ordine della Commissione Generale di Sicurezza, con l'accusa di aver difeso tiepidamente Mainz durante l'assedio di Mainz, e condannato a morte il 23 luglio 1794. La stessa Josephine rischia di essere ghigliottinata, ma la caduta di Robespierre la salva dalla morte. La situazione della vedova Beauharnais e dei suoi figli non è delle più rosee, ma grazie alle amicizie, soprattutto maschili di Josephine, in particolar modo di Barras, Josephine riesce a risollevare la sua situazione economica. Nel 1795 avviene l'incontro con l'uomo che cambierà il destino di Eugene e della sua famiglia, Napoleone Bonaparte. Un quattordicenne Eugene scrive una lettera al comando del suo arrondissement con l'audace richiesta di riottenere la spada del padre, consegnata al comando, secondo una disposizione del 5 ottobre 1795, che obbligava i parigini a cedere tutte le loro armi al comando del loro arrondissement. Eugene riceve una risposta dal caporale Bonaparte che invita il giovane ad un incontro, dove Eugene fa valere le sue ragioni, affettive in particolare che commuovono il giovane caporale che pochi giorni dopo fa consegnare l'arma al cittadino Beauharnais. La conoscenza di Napoleone con Josephine, il suo innamoramento e il matrimonio tra i due nel 1796 portano Napoleone e tutto il suo clan nella vita dei Beauharnais. Eugene continua i suoi studi per poi divenire aiuto di campo nell'esercito di Napoleone, combattendo nella campagna d'Italia e poi in quella d'Egitto. Eugene è un giovane a modo, bello di aspetto, di modi eleganti, serio e scrupoloso, che si fa ben presto apprezzare dai commilitoni e dal patrigno. Ha anche uno spirito goliardico non disdegnando scherzi e battute.



Con l'inizio del nuovo secolo giunge a Parigi la duchessa inglese Jane Gordon, intenzionata a sistemare l'ultima delle sue cinque figlie, Georgiana Gordon (1781-1853), avuta dal duca Alexander Gordon. Sistemate le prime quattro con due duchi, un marchese e un baronetto, l'intrepida duchessa è intenzionata a sistemare Georgiana con un ricco e importante esponente della nuova società parigina. Frequentando l'effervescente mondanità parigina, la duchessa sceglie il figliastro dell'uomo che sta facendo parlare tutta Europa. Tuttavia la duchessa non fa i conti con un Bonaparte assolutamente contrario al matrimonio con una nobile inglese e difatti il matrimonio non avrà luogo. Tornata in Inghilterra Georgiana sposerà il duca di Bedford nel 1803.

Nel 1803 per Eugene si parla di un secondo progetto matrimoniale, ad organizzarlo è Josephine, la quale in combutta con Charles Maurice Talleyrand, ministro degli affari esteri, è intenzionata a unire il casato dei Beauharnais con quello di antico lignaggio dei Talleyrand Perigord, attraverso il matrimonio di Eugene con Melanie de Talleyrand Perigord (1785-1863) nipote di Charles Maurice, in quanto figlia di suo fratello Archambaud e di Madeleine de Senozan Viriville. Le parti sono tutte d'accordo ma un netto rifiuto viene dal padre della sposa che non è assolutamente intenzionato a dare in sposa la figlia ad Eugene. Il netto rifiuto di Archambaud fa venire meno il progetto e sempre nel 1803 Melanie sposa Just de Noailles duca de Mouchy.



Nel 1804 Napoleone diventa imperatore dei francesi, questo cambia la posizione dei Bonaparte che divengono altezze reali, e anche dei Beauharnais con Josephine divenuta imperatrice. Anche i progetti matrimoniali di Eugene, che nel 1805 diviene vicerè d'Italia, della quale Napoleone aveva assunto la corona, cambiano perché per lui si parla di principesse di sangue reali. La prima è Maria Luisa di Borbone (1782-1824) figlia di Carlo IV re di Spagna e di Maria Luisa di Borbone Parma. Maria Luisa è la reggente del Regno d'Etruria per il figlio Carlo Ludovico, avuto con la figlia Maria Luisa Carlotta da Ludovico di Borbone Parma morto nel 1803. Per la giovane vedova, Napoleone pensa ad un secondo marito, da suo fratello Luciano, al figliastro Eugene al cugino di lei Pietro di Borbone Spagna, candidatura quest'ultima strenuamente sostenuta dai re di Spagna. Ma è tutto inutile, a nulla valgono le imposizioni della famiglia e di Napoleone, Maria Luisa innamoratissima del marito, resta fedele alla sua memoria, e di fatti non si risposerà.



Nel 1805 il marchese del Gallo ministro plenipotenziario di Ferdinando IV re di Napoli, raggiunge a Milano Napoleone I per stipulare un trattato di neutralità tra Francia e Napoli, e per siglare ulteriormente la pace tra i due regni propone il matrimonio tra Eugene e la principessa Maria Amelia di Borbone (1782-1866) figlia di Ferdinando IV e di Maria Carolina d'Asburgo Lorena, per altri invece fu Napoleone a proporre un matrimonio tra i due strenuamente rifiutato da Maria Carolina, per nulla intenzionata a unire la sua famiglia a quella dell'usurpatore. Il progetto venne meno come ben presto anche il patto di neutralità, Maria Amelia sposerà nel 1809 Luigi Filippo d'Orleans.



Alla fine è Napoleone a trovare moglie ad Eugene, che per rinsaldare l'alleanza con Massimiliano principe elettore di Baviera, nominato re dall'imperatore nel 1806, stabilisce il matrimonio tra Eugene e Augusta Wittelsbach (1788-1851). Augusta è la prima delle figlie femmine del neo re e della prima moglie Augusta d'Assia Darmstadt. Augusta ha diciotto anni è bellissima, raffinata, elegante, riservata, virtuosa, la moglie ideale per Eugene, eccola descritta in una lettera di M.lle Avrillon:

La principessa Augusta è molto gentile ed amabile, ed estremamente bella. Questa dolce giovane fanciulla che ha poco più di diciotto anni emana un indescrivibile charme...E' molto alta, con una splendida figura snella come quella di una ninfa. E' dotata di una dignità che le vale il rispetto di tutti, il suo viso è più bello che grazioso, la sua carnagione è incredibilmente fresca anche se un po' troppo colorita. Ma più piacevole è l'aria di gentilezza che conquista tutti quelli che fanno la sua conoscenza...è stata allevata con molta semplicità e veste con semplicità



Per Augusta nella prima adolescenza si era parlato di un progetto matrimoniale con l'infante di Spagna Carlo di Borbone (1788-1855) secondo figlio maschio del re Carlo IV e della regina Maria Luisa di Borbone. Il progetto rientrava in un doppio matrimonio Borbone-Wittelsbach, non sono le nozze tra Augusta e Carlo, ma anche tra il fratello di Augusta, Massimiliano con la sorella di Carlo, Maria Isabella. Ma il progetto con il tempo venne accantonato. Carlo sposerà Maria Francesca di Braganza nel 1816



Al momento del progetto matrimoniale con Eugene, Augusta era fidanzata, ed innamorata di Carlo di Baden (1786-1818) figlio del fratello della sua matrigna Caroline, Carlo Luigi e Amelia d'Assia Darmstad. Augusta è contraria alle nozze cosi come Caroline, molto legata alla figliastra dalla quale la separano dodici anni, ma la ragion di stato esige questo matrimonio come le scrive il padre:

...Ricorda mia cara bambina che tu non renderai felice solo tuo padre, ma i tuoi fratelli e la Baviera, che tutta gioisce di queste nozze....Mi addolora ferire i tuoi sentimenti mia cara, ma conto sull'affetto che hai sempre dimostrato a tuo padre e sono sicuro che non vorresti avvelenargli gli ultimi giorni che gli rimangono. Ricorda cara Augusta che un rifiuto farebbe dell'Imperatore un duro nemico, come è stato finora un gentile amico a casa nostra...Scrivimi la tua risposta o di a tuo fratello la tua decisione. Si sicura cara figlia che è stato veramente penoso per me scriverti in questo modo, ma la nostra più che disperata posizione e i miei doveri nei confronti del paese che la Provvidenza mi ha chiamato a governare, mi forzano ad agire cosi. Dio sa che il mio desiderio è il tuo bene e che nessuno al mondo ti ama più del tuo fedele padre.

La risposta di Augusta non si fa attendere:

Mio caro ed affezionato padre, mi forzate a spezzare la promessa fatta al principe Charles. Acconsentirò anche se mi costa molto farlo, se il riposo di un amato padre e il benessere di una nazione dipendono da questo. Metto il mio destino nelle vostre mani ed anche se esso può sembrarmi crudele, sarà addolcito dalla consapevolezza che ho sacrificato me stessa per mio padre, per la mia famiglia per il paese. Chiedo la vostra benedizione...che mi aiuterà a sopportare il mio triste destino con rassegnazione...

Nonostante il consenso, Caroline non si arrende a voler il meglio per la figlia acquisita, è sotto le sue insistenze che Napoleone adotta Eugene e nell'ordine delle precedenze, Augusta verrà prima delle sorelle dell'imperatore. Il matrimonio viene celebrato il 14 gennaio 1806, e nonostante le premesse il matrimonio si tramuta in un matrimonio d'amore, che renderà entrambi molto felici, allietato per altro dalla nascita di sette figli: Josephine (1807) dopo un aborto, Eugenie (1808), Augusto (1810), Amelie (1812), Teodolinde (1814), Caroline (n.m 1816), Massimiliano (1817). I vicerè d'Italia vivono a Milano, Eugene è spesso via impegnato nelle guerre di Napoleone, mentre Augusta svolge al meglio le sue funzioni di viceregina, non amano i clamori o gli eccessi della mondanità. Per due volte ad Eugene viene offerto un trono, prima quello svedese, poi quello polacco che Eugene rifiuterà, sostenuto in questo da Augusta. Quando visita per la prima volta Parigi per Augusta è un trionfo, la sua bellezza è ammirata da tutti e in particolar modo da Napoleone, che secondo Luciano nelle sue memorie, avrebbe volentieri sposato, di lei scriveva:

La principessa Augusta è una delle più belle e delle più perfette membre del suo sesso..

Parteciperà alla drammatica campagna in Russia di Napoleone, e quando tutto sarà in rovina Eugene cercherà in tutti i modi di sostenere gli attacchi degli eserciti alleati senza riuscirvi. Privo di informazioni e di ordini da Napoleone dopo essersi rifugiato a Mantova, dove sprezzante dei pericoli lo raggiungerà Augusta incinta di nove mesi, e qui nascerà Teodolinde, e dopo soli cinque giorni dal parto, partiranno per la Baviera. Con la definitiva caduta di Napoleone e il Congresso di Vienna, Eugene, di cui in molti hanno stima, ha la possibilità di vedere assegnato un territorio in Italia, si parla del ducato di Genova, o delle isole ioniche, o del principato di Pontecorvo nel Regno delle Due Sicilie. A sostenerlo è lo zar Alessandro I di Russia, che Eugene conosce grazie alla madre alla Malmaison, Eugene viene presentato anche a Luigi XVIII che lo accoglie molto bene. Dopo i cento giorni, in cui Eugenio a Vienna, è tenuto sotto uno strenuo controllo, la speranza di un principato viene meno, ad aiutare Eugene, è il suocero Massimiliano che concede al genero e alla figlia il titolo di duchi di Leuchtenberg e il territorio di Eichstatt, dove Eugene farà costruire il palazzo Leopoldo con la celebre stanza dei souvenirs, che raccoglie oggetti delle sue diverse campagne militari. La vita dei nuovi duchi è molto semplice, fatta d'arte e di musica e della cura dei figli, Eugene mantiene i contatti con la sorella che è spesso ospite con i nipoti ad Eichstatt ed è molto legato al fratello di sua moglie Charles e alla sorella Charlotte alla quale offre la possibilità di un riparo dopo la fine del suo burrascoso matrimonio, ma il suo matrimonio con l'imperatore d'Austria da una nuova patria e un nuovo ruolo a Charlotte che non dimentica la bontà del cognato che invita al matrimonio e che è spesso suo ospite. Una nube nella vita di Eugene è la causa che intrattiene con il conte di Montholon il quale secondo un codicillo nel testamento di Napoleone chiede 200 mila franchi che Napoleone gli aveva promesso sui beni italiani che Eugene aveva portato con se durante l'esilio, una somma favolosa di 40 milioni. Ma nella realtà Eugene che parte di fretta e in furia dall'Italia porta con se poco e nulla, inoltre lo stato economico di Eugene non è dei migliori, infatti dipende dal suocero, non dispone ne anche dei 2 milioni di franchi lasciatigli dalla madre dato che sono serviti per saldare i debiti dell'ex-imperatrice. La causa si risolverà a sfavore del conte Montholon che la porterà avanti fino al 1850. Nonostante la posizione in secondo piano in cui si trovano i figli, Eugene riesce ad assistere alle nozze nel 1823 di Josephine con l'erede al trono svedese, ma poco più di un anno dopo morirà il 21 febbraio 1824 pare per i postumi di un incidente occorsogli nel 1817, una caduta dalla carrozza a causa della quale battè violentemente la testa. Sarà sinceramente pianto da Augusta che anche dopo anni non riuscirà a parlare del marito senza piangere, e che con l'uscita delle memorie del militare Marmont che definisce Eugene il traditore del diciannovesimo secolo, si impegna con i figli in una causa contro le diffamazioni sul marito, la causa portata avanti poi dai soli figli, dato che Augusta muore nel 1851, si concluderà con la loro vittoria nel 1857 e con il divieto di pubblicazione del VI volume delle memorie di Marmont.

Edited by mounsier - 31/1/2017, 16:29
 
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mounsier
view post Posted on 5/5/2016, 09:44






Ernst Gunther von Schleswig Holstein Sonderburg Augustenburg (1863-1921) era il quinto figlio di Federico VIII di Schleswig Holstein Sonderburg Augustenburg e di Adelaide von Hohenloe. Morti in tenera età due fratelli maschi, Ernst Gunther fu l'unico figlio maschio della coppia, al quale si aggiungevano quattro figlie femmine. Federico e la sua famiglia erano altezze reali senza un ducato, nel 1863 si era dichiarato erede del ducato di Schleswig Holstein, dopo la morte senza eredi maschi del re di Danimarca Federico VII. Le turbolenze create dalla morte del re di Danimarca sulla successione del ducato preteso anche dal nuovo re di Danimarca Cristiano IX, furono la scusa per il cancelliere Bismarck per invadere il ducato. Federico partecipò alla guerra vinta dai prussiani, entrando trionfalmente a Kiel, ma complicazioni politiche impedirono il formale insediamento del duca. Il ducato sarà nel 1866 assorbito come provincia prussiana. Privi quindi di un ducato, gli Schleswig Holstein, ebbero anni dopo una sorta di riscatto con il matrimonio della figlia maggiore Augusta Vittoria, con l'erede della corona imperiale Guglielmo II. Entrato quindi nella cerchia dei parenti stretti degli Hohenzollern, il giovane Ernst Gunther, era tenuto d'occhio dall'illustre cognato. Ernst Gunther non mancava di dare preoccupazioni alla sorella, note erano le sue scorribande a Parigi, nei bordelli più alla moda, o le sue dichiarazioni sui giornali, sotto pseudonimi sulla rivendicazione del ducato alla sua famiglia, ma la questione che più di tutti creò grattacapi alla coppia imperiale fu la ricerca spasmodica di una moglie da parte di Ernst Gunther.



Nell'estate del 1890 Ernst Gunther partì per Londra, per partecipare alla stagione mondana inglese, << non con l'intenzione di sposarsi a tout prix ma giusto per guardarsi intorno... >> come scriveva lo zio Christian di Schleswig-Holstein, marito della principessa Helena figlia della regina Vittoria. Al ventisettenne Ernst Gunther fu proposta la ventitreenne Victoria Mary di Teck (1867-1953) figlia della cugina della regina Vittoria, Mary Adelaide di Cambridge e del principe Francis di Teck. Quando la voce giunse a Berlino, la notizia non fu ben accolta dalla coppia imperiale, Guglielmo II non era favorevole ad un matrimonio inglese, e l'imperatrice Augusta come scrisse l'imperatrice vedova Vittoria << fu molto offesa e mi disse che suo fratello non avrebbe desiderato di stringere un simile legame...>> La colpa della principessa Victoria Mary era quella di avere i nonni paterni uniti da un matrimonio morganatico. Il progetto quindi sfumò, Mary era destinata a ben più illustre matrimonio, quello nel 1893 con il futuro re d'Inghilterra George V.



Nel giugno 1892 giunsero in visita alla corte imperiale Maria Romanov moglie del duca di Edimburgo Alfred, fratello dell'imperatrice vedova Vittoria, con le quattro figlie. Ernst Gunther rimase affascinato dalla fresca bellezza della figlia maggiore, la diciassettenne principessa Maria di Sassonia Coburgo Gotha (1875-1938), cugina di Guglielmo. Guglielmo II ed Augusta Vittoria non furono contrari alle nozze che caldeggiarono vivamente, chi vi si oppose fu lo zio di Maria, il principe del Galles, Edward, la stessa duchessa di Edimburgo non era cosi favorevole alle nozze, aspirando ad un candidato più titolato, Maria infatti come abbiamo visto sposò nel 1893 Ferdinando di Romania erede della corona rumena



Un anno dopo nell'estate del 1893 Ernst Gunther era in Italia, dove il principe tedesco rimase affascinato dalla duchessa vedova d'Aosta Letizia Bonaparte (1866-1926) figlia di Girolamo Bonaparte e di Maria Clotilde di Savoia. La bella duchessa era rimasta vedova e con un figlio a due anni dalle nozze e a soli ventiquattro anni, piacente, sensuale Letizia aveva preso più dalle donne Bonaparte che dalle religiose donne di Casa Savoia. Per Guglielmo II non era una sconosciuta, si diceva che fossero stati amanti, e che Guglielmo la considerasse una bellissima donna in particolar modo per le spalle e le braccia. Ernst Gunther era intenzionato a sposare la bella vedova, ma Guglielmo II e la moglie ne furono orribilati, si riuscì ad evitare le nozze grazie all'intervento dell'ambasciatore Munster.



Nell'estate del 1894 Ernst Gunther partì per il Cairo, qui conobbe la principessa Elena d'Orleans (1871-1951) figlia del pretendente francese Luigi Filippo conte di Parigi e di Maria Isabella d'Orleans. Ernst si innamorò della elegante, bella e raffinata principessa francese, tanto da volerla sposare. La notizia riportata a Guglielmo ed ad Augusta Vittoria, scatenò il putiferio all'interno della famiglia, Augusta scoppiò in lacrime, mentre Guglielmo rifiutò di accettare sotto qualsiasi circostanza un possibile matrimonio, vedendo il progetto come un intrigo degli Orleans per farsi un nome attraverso quello degli Hohenzollern. Elena venne dipinta dalla coppia imperiale come una perfida e ambiziosa intrigante che aveva nelle sue mani il povero Ernst Gunther. Essendo gli Orleans cattolici un possibile matrimonio avrebbe creato un focolaio anti-nazionale ultramontano, nonché gli Orleans appassionatamente francesi avrebbero utilizzato ogni mezzo per ridare potere, grandezza e vendetta alla Francia. Elena veniva paragonata al cavallo di Troia e Guglielmo II non avrebbe mai concesso il suo consenso alle nozze, ne avrebbe ammesso alla sua presenza il cognato e la moglie, non consentendo loro di vivere in Prussia e in particolare nel Schleswig Holstein. La questione sembrava essere più complicata delle precedenti perché Ernst Gunther non era intenzionato a desistere nella sua intenzione e che il tutto era nelle mani della principessa che sembrava avere una certa ascendenza su di lui. Si scomodò il principe Christian di Schleswig Holstein che era in buoni rapporti con gli Orleans per far comprendere l'impossibilità di queste nozze, vi riuscì ed Elena l'anno dopo avrebbe sposato il duca d'Aosta Emanuele Filiberto.

Dimenticata ben presto la principessa d'Orleans, la coppia imperiale finì dalla padella alla brace quando nel 1896 Ernst Gunther annunciò la sua intenzione di sposare la baronessina diciottenne Johanna von Spitzemberg (1877-1960) figlia della barone Carl von Spitzemberg e di Hildegard von Varnbuler. Johanna non aveva sangue reale e ancora una volta la coppia imperiale si oppose accanitamente contro queste nozze. Guglielmo era a Palermo in quel periodo e inviò un telegramma di fuoco contro l'ennesimo bizzaro progetto del cognato. Contro il matrimonio fu chiamato anche lo zio della giovane baronessa l'ambasciatore Axel von Varnbuler che finì col trovarsi in una scomoda posizione, inoltre il von Varnbuler riteneva troppo buona la nipote per un tale disgraziato. Ernst Gunther sembrò poi venir meno dal progetto affermando che il cognato voleva creare un abboccamento tra lui e la figlia primogenita del conti Emil e Sophie Gortz, Anna (1877-1938) la contessa subito invitò il duca nella residenza di famiglia a Schlitz per fargli conoscere sua figlia. Il 19 maggio durante una battuta di caccia nel castello di Primkenaudi proprietà degli Schleswig Holstein in Slesia, Ernest Gunth dichiarò la sua intenzione di non sposare Anna Gortz considerandosi già impegnato con la Spitzemberg. Guglielmo gli rispose che era si suo diritto scegliere chi sposare ma che sia lui che la moglie non avrebbero acconsentito ad un matrimonio non di rango adeguato, e che la moglie non sarebbe mai stata ricevuta. Secondo Calma, un'altra sorella di Ernst, questi aveva perso interesse nei confronti della baronessina ed era pronto a sposare la contessina Gortz. Ma Axel von Varnbuler riteneva che il pericolo non era ancora passato e che Ernst non aveva ancora smesso di fare la corte alla nipote, la quale non era particolarmente interessata al duca, a differenza della madre affascinata dal titolo ducale e dalle parentele illustri di Ernst, fu il von Varnbuler a spingere perché il matrimonio con la nipote venisse meno, temendo la perdita dei privilegi e della carica di ambasciatore. Il matrimonio venne meno sia con la baronessina Johanna che sposò nel 1902 Hans von Wangenheim, né con Anna Gortz.



A questo punto intervenne l'imperatrice Augusta Vittoria proponendo al fratello due candidate. La prima era la duchessina Jutta di Mecklenburgo Strelitz (1880-1946) figlia dell'erede granducato di Mecklenburgo Strelitz e di Elizabeth von Anhalt. La giovane poco più che diciassettenne era graziosa ma con una dote piuttosto modesta, al progetto non erano favorevoli i genitori di Jutta, il padre sognava per la figlia un re, e la madre fu ben felice del fallimento delle nozze. Il desiderio del padre sembrò concretizzarsi, Jutta infatti sposò nel 1899 un futuro re, anche se di uno stato politicamente insignificante, il principe ereditario del Montenegro Danilo.



L'altra candidata era un'altra principessa tedesca Elisabetta di Mecklenburgo Strelitz (1869-1955) figlia di Federico Francesco II di Mecklenburgo Strelitz e della sua terza moglie Maria di Schwarzburg Rudolstadt. Ma Ernst Gunther rifiutò il progetto ritenendo Elisabetta di forme too colossal rispetto ai suoi gusti raffinati, il progetto venne meno, ed Elisabetta nel corso dello stesso 1896 sposò Federico Augusto di Oldenburgo.



Due anni dopo finalmente il 2 agosto 1898 Ernst Gunther convolava a giuste nozze con Dorotea di Sassonia Coburgo Kohary (1881-1967) figlia di Filippo di Sassonia Coburgo Kohary e di Luisa del Belgio. I due si erano conosciuti ad un ballo ed Ernst Gunther rimase affascinato dall'innocente bellezza di Dorotea, non ci furono obiezioni di sorta e il matrimonio fu celebrato con grande pace della coppia imperiale. Il matrimonio sarà sterile e durerà ventitré anni.

Edited by mounsier - 5/5/2016, 14:50
 
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view post Posted on 5/5/2016, 17:14
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Marie-Antoinette

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Come sempre Mounsier ci ha deliziato con le sue storie e le sue immagini.
 
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mounsier
view post Posted on 19/5/2016, 14:17




Grazie Elena, gentilissima come sempre.



Il principe Oscar Gustaf Adolf nacque intorno alle dieci della mattina del 16 giugno 1858 figlio primogenito del principe Oscar di Svezia e di Sofia di Nassau, battezzato nella cappella reale il 12 luglio dall'arcivescovo Gowtham, ricevendo il titolo di duca di Värmland. Alla sua nascita seguirono quelle dei tre fratelli, Oscar nel 1859, Carl nel 1861 ed Eugen nel 1865. La salute del giovane principe era piuttosto delicata tanto da dover ricorrere all'uso di correnti elettriche, con lo scopo di rafforzarne gli arti, le cure funzionarono Gustaf crebbe alto e snello. La famiglia reale svedese viveva fra il palazzo Arvfurstens e in estate, nel castello di Solfiero, e la regina Sofia con il suo forte carattere era la figura dominante della famiglia, anche nell'educazione dei figli. Il 18 settembre 1872 il re Karl XV moriva senza eredi, e suo fratello Oscar diveniva re sotto il nome di Oscar II, Gustaf quindi divenne principe ereditario di Svezia e Norvegia. La famiglia prese residenza nel Palazzo reale, e Gustaf iniziò la sua educazione di principe ereditario, nel 1869 era iniziata la sua istruzione nella scuola secondaria Beskowska, con la salita al trono del padre Gustaf continuò la sua formazione nel castello. Nel 1874 il principe, parte in incognito sotto il nome di Gustaf Fredriksson con il suo insegnante Lundeberg, per il suo primo viaggio all'estero prima in Svizzera e poi in Italia. A 17 anni viene nominato secondo tenente delle guardie Svea, dragone di reggimento Värmlands. Dichiarato maggiorenne il 16 giugno 1876, conseguì l'esame di maturità al Castello il 16 dicembre 1876 e fu iscritto all'Università di Uppsala nel 1877, dove studiò latino, economia, storia nordica, storia dell'arte, diritto processuale e scienze politiche. Il 10 gennaio 1877, fu eletto membro onorario dell'Accademia reale svedese delle scienze, contemporaneamente proseguiva l'addestramento militare con le unità militari svedesi e norvegesi, divenendo tenente nel maggio 1877, maggiore generale nel 1884 e nel 1898 generale. Nel 1877 inoltre, ricevette il primo incarico di reggente durante il viaggio ufficiale di suo padre in Germania. Due anni dopo Gustaf trascorse un anno di viaggi all'estero, in Danimarca, in Francia, in Italia per quattro mesi, Costantinopoli, Austria e Inghilterra. Nell'estate del 1879 Gustaf fu nominato dottore in diritto civile presso l'Università di Oxford, e poi trascorse quasi quattro mesi in Inghilterra e Scozia. Poi in Belgio, Olanda e Germania. Nel frattempo il re e la regina pensavano al matrimonio dell'erede al trono.



Il re Oscar aveva pensato come possibile moglie dell'erede al trono alla principessa Carlotta Hohenzollern (1860-1919) nipote del re di Prussia Guglielmo I, in quanto figlia del principe ereditario Federico e di Vittoria d'Inghilterra. La Prussia grazie al cancelliere Bismarck si avviava sempre più ad un ruolo dominante in Europa, e l'unione con la principessa prussiana appariva di gran lunga vantaggiosa. Carlotta era inoltre nipote della regina Vittoria d'Inghilterra, e a questa parentela teneva molto la regina Sofia. Carlotta appariva fisicamente più giovane della sua età, era poco proporzionata, un'alta vita, corte gambe e lunghe braccia, in quanto a salute poi Carlotta soffriva di frequenti emicranie, insonnia, e di una certa eccitazione mentale. Tendeva anche a flirtare, dando vita anche ad una serie di chiacchiere. Nonostante il prestigio di questo matrimonio da ambo le parti, il progetto venne meno, e Carlotta nel 1877 sposò Bernard di Saxe Meiningen.



Un'altra candidata presa in considerazione fu un'altra nipote della regina Vittoria, e cugina di Carlotta, Vittoria d'Assia Darmstadt (1863-1850) figlia di Luigi IV granduca d'Assia Darmstadt e di Alice d'Inghilterra, morta nel 1878. La stampa svedese si buttò a capofitto sul possibile matrimonio tra i due, la principessa Vittoria era una giovane dalla forte personalità, un maschiaccio sin da bambina, non bella come la sorella Elisabetta, ma intelligente, loquace, aggressiva e polemica, estremamente onesta, piena di buon senso e modestia. Le parentele di Vittoria erano degne di nota, la nonna paterna era una principessa prussiana non contando poi quelle materne con legami con mezza Europa, il progetto venne meno Vittoria nel 1884 sposò il principe Luigi di Battenberg.



La regina Sofia teneva ad un legame con l'Inghilterra, e con la regina Vittoria tanto da prendere in considerazione un legame con l'ultima delle sue figlie Beatrice di Sassonia Coburgo Gotha (1856-1944) avuta dal marito il principe Alberto di Sassonia Coburgo Gotha. Sofia sperava che la permanenza in Inghilterra del figlio durante il suo viaggio potesse creare un abboccamento tra i due, ma questo non avvenne, Beatrice non fece un particolare effetto sul giovane Gustaf tuttavia proprio a Londra avrebbe incontrato la sua futura sposa. Beatrice invece avrebbe sposato nel 1885 il principe Henry di Battenberg.



A Londra infatti Gustaf conobbe la principessa Vittoria di Baden (1862-1930) figlia di Federico I di Baden e di Luisa Hohenzollern, e suo fratello Federico che rincontrò a Strasburgo durante una manovra militare dell'esercito prussiano, per poi essere invitato alla corte granducale di Baden, ma durante quel soggiorno non ci fu nessuna dichiarazione di sorta. I due si rividero nel 1881 al matrimonio a Berlino del principe Guglielmo Hohenzollern con Augusta di Schleswig Holstein, e questa volta i sentimenti di Gustaf furono più chiari, come scrisse a sua madre:

<<...Tutte le persone hanno notato più o meno che ci piacciamo... Poiché io sono molto costante nella mia scelta, sono felicissimo>>

Seguì un nuovo soggiorno a Baden e il 12 marzo fu annunciato il fidanzamento. Vittoria era l'unica figlia della coppia granducale, nipote e cugina dell'imperatore tedesco Guglielmo I e Guglielmo II. Cresciuta nel Castello di Karlsruhe con i suoi due fratelli Federico e Luigi. In estate, la famiglia si trasferiva a Mainau. Regolarmente visitavano l'imperatore tedesco nel Castello Babelsberg fuori Berlino. A volte facevano viaggi a St. Moritz in Svizzera, sulla costa occidentale francese o qualsiasi località balneare inglese. Luisa era molto severa con i suoi figli che dormivano in stanze fredde e su letti duri con il fine di rafforzarli, ma che ebbero l'effetto di indebolire la salute di Vittoria. Iniziò i suoi studi nel 1871 insieme a 15 ragazze. Vittoria oltre alla propria lingua madre parlava francese e inglese, era brava nel disegno e nel dipingere e sarà una fotografa esperta. Era anche una brava pianista, preferendo le opere di Wagner, Beethoven e Chopin, oltre ad essere un'amante della poesia, in particolare delle poesie di Uhlands e di Schiller. Fu la granduchessa Luisa a sorvegliare la sua istruzione, organizzando corsi di pittura, musica, lingua e storia. Il direttore d'orchestra austriaco Felix Mottl insegnò a Vittoria ad apprezzare Wagner, e conobbe anche il compositore Franz Liszt.



Contemporaneamente all'incontro con Gustaf del 1879, Vittoria conobbe nel corso dello stesso anno il cugino Nicola Michailovc Romanov (1859-1919) figlio del granduca Michele Romanov e di Olga Feodorovna nata Cecilia di Baden sorella minore di Federico. Nicola si innamorò follemente della cugina che descrisse affascinante, Vittoria ricambiava i sentimenti del cugino e non mancarono fra i due baci come scriveva Nicola <<..ti bacia e ti fa dire mille cose..>> Nicola chiese allo zio Alessandro II il consenso alle nozze, nonostante fosse a conoscenza che la Chiesa Ortodossa vietasse matrimoni tra cugini, e difatti Alessandro II negò il consenso alle nozze. Nicola falliti altri progetti matrimoniali non si sposò.



Sua madre invece mirava ad un matrimonio all'interno della sua famiglia d'origine, ad un matrimonio cioè con il nipote ed erede del trono imperiale Guglielmo Hohenzollern (1859-1941). Luisa era molto legata alla famiglia in particolare al padre Guglielmo I, mentre il rapporto con la madre basato più su un sentimento di rispetto si rafforzerà negli anni della vecchiaia della madre, la quale sin dal 1850 trascorreva parte dell'autunno e dell'estate a Baden-Baden per beneficiare delle acque termali per la sua salute, e proprio questo rapporto sempre più stretto con la famiglia granducale del Baden aveva favorito le nozze di Luisa con Federico. Contrario alle nozze era Bismarck il quale non desiderava un connubio così stretto tra cugini di primo grado, e il progetto infatti venne meno, e come abbiamo visto nel 1881 Guglielmo sposò Augusta Vittoria di Schleswig Holstein.



Subito dopo il fidanzamento Gustaf fu costretto a tornare a Stoccolma perché suo padre era stato colpito da una polmonite. Ripresosi dal malanno il re Oscar, Gustaf ripartì per il Baden per festeggiare la Pasqua con i futuri suoceri. Nel mese di maggio re Oscar si recò alla città termale tedesca di Bad Ems e lì, Vittoria ebbe l'opportunità di conoscerlo.
Il resto dell'estate Vittoria la trascorse con i suoi genitori a St. Moritz. Vittoria iniziò lo studio della lingua svedese, mentre il professor Oscar Alin le diede lezioni sulla politica svedese e lo stesso re Oscar II le diede personalmente un corso di storia costituzionale svedese. I due si sposarono il 20 settembre nella cappella del Castello di Karlsruhe, Vittoria era stata portata all'altare dal suocero e dal nonno l'imperatore Guglielmo. Vittoria indossava un abito nuziale decorato con mirto, lo sposo l'uniforme del reggimento dei Dragoni. La scelta di Vittoria quale futura regina piacque agli svedesi che accolsero con entusiasmo la nuova principessa il 1 ottobre, e nel discorso della cena di gala tenutasi quella sera stessa re Oscar fece riferimento al fatto che Vittoria veniva si da un lontano paese ma che nelle sue vene scorreva sangue svedese, essendo sua nonna Sofia Guglielmina figlia di Gustavo IV, con ascendenze quindi della precedente famiglia reale quella dei Vasa che in questo modo si univa a quella dei Bernadotte. La coppia prese residenza nell'area orientale del Palazzo reale negli appartamenti che furono della regina Giuseppina. Poco tempo dopo le nozze la giovane coppia ritornò in Germania per far visita ai genitori di Vittoria e poi incontrarono alcuni parenti a Berlino e infine trascorsero un paio di giorni presso la corte danese in visita a Federico VIII e Luisa, quest'ultima cugina di Gustaf. Nel febbraio-marzo 1882 i principi ereditari visitarono l'allora capitale norvegese Christiania. Nacquero ben presto tre figli Gustav (1882) Guglielmo (1884) ed Erik (1889) quest'ultimo malato di epilessia e piuttosto malaticcio, i parti prostravano Vittoria che dopo il primo si ammalò ai bronchi e dopo il terzo soffrì di pleurite, e per godere di un clima ideale Vittoria diede il via alla costruzione di una villa in stile italiano lungo la costa occidentale di Oland, finanziata dai suoi genitori. La principessa partecipava attivamente alla vita sociale di Stoccolma, organizzando balli, bazar di beneficienza e serate artistiche. Divenne presto nota per la sua attività caritatevole, che spesso era il motivo per le riunioni e le feste che organizzava. Trovava tuttavia difficile adattarsi al cerimoniale della corte svedese, cercando senza successo di introdurre il cerimoniale tedesco che era molto più leggero. L'8 dicembre 1907 Gustaf divenne il nuovo re di Svezia, con la morte di suo padre, con il nome di Gustaf V di idee conservatrici mal si adeguerà alle richieste liberali del paese anche in termini di diritti per i lavoratori. Nel 1908 il figlio secondogenito sposava la granduchessa russa Maria Pavlova Romanov, che nelle sue famiglie da un'immagine piuttosto negativa della famiglia reale svedese, definendola stupida, mentre descrive la suocera come una donna rigida e conservatrice, con una forte fede religiosa, tanto alta quanto inaccessibile e fredda, rigorosa, ma che sapeva essere estremamente amorevole soprattutto con i nipoti, e infatti dopo il divorzio tra il figlio Guglielmo e Maria, e il trasferimento di lei a Parigi, sarà Vittoria a crescere l'unico figlio della coppia Andrea. Nel 1918 persero il figlio ultimogenito Erik, furono anni terribili per la regina legati anche alla caduta dell'amato impero tedesco, durante la guerra si recava spesso in Baden per far visita alla madre, e proprio in Germania la colse la caduta dell'impero tedesco, per sei mesi fu costretta a rimanere in Germania tra i castelli di Zwingeber, Langestein e Mainau prima di ritornare in Svezia. La salute mai florida che andava pian piano peggiorando, dopo la nascita dei figli ebbe continui problemi ai polmoni, nonché dolori persistenti al braccio destro oltre a problemi di vista che la porteranno a perdere l'uso dell'occhio destro. I freddi inverni svedesi mal si adattavano alla sua salute quindi sempre più spesso li trascorreva sul lago di Coblenza, poi a Roma dove il clima era più temperato, ed anche a Capri. Nel 1890 pensando che una lunga permanenza in un paese caldo potesse giovarle, partì con Gustaf per l'Egitto, per poi ritornarvi da sola l'anno dopo, qui si parlò di una sua relazione con Gustaf von Blixen un barone e aiutante in campo di suo marito, gossips che giunsero anche a Copenaghen. L'estate del 1892 fu critica per la coppia il soggiorno nel castello di Solfiero fu un disastro, litigi continui portarono i due ad una separazione, la causa sarebbe stata proprio questa relazione di Vittoria che pare non essere stata solo un chiacchiericcio. E pare non essere stata la sua sola relazione, un altro suo amante pare esser stato il medico svedese Axel Munthe conosciuto a Capri che divenne medico personale della regina, i due si scrissero più di un centinaio di lettere ma ne rimangono solo 16. La presunta relazione fra i due continuò anche in Svezia. A partire dal 1920 la sua salute peggiorò ulteriormente tanto che si decise all'acquisto di un palazzo a Roma dove Vittoria morirà dieci anni dopo. Gustaf invece morirà vent'anni dopo nel 1950.

Edited by mounsier - 2/2/2017, 16:20
 
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view post Posted on 22/5/2016, 09:49
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Proprio la scorsa settimana è uscito un film documentario sulla vita di Axel Munthe, famoso non solo per la relazione con la regina di Svezia, ma anche per aver costruito la Villa San Michele e il suo bellissimo giardino botanico ad Anacapri.


Il dottor Axel Munthe con il re Gustavo V a Capri, nel 1935.
Tratto da http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/0...ia-139867700/#5

Non dimentichiamo che, nonostante la Svezia si fosse dichiarata neutrale e gli storici abbiano tentato di giustificare il comportamento del re come una necessità diplomatica, il re Gustavo V fu in realtà simpatizzante del nazismo, tanto che garantì il passaggio delle truppe tedesche sul territorio svedese:


Goering tra re Gustavo V e suo nipote Gustavo Adolfo, nel 1939.
 
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mounsier
view post Posted on 1/12/2016, 16:34






Il 1822 fu l'anno di un altro grande cambiamento in Europa, ha infatti inizio la guerra d'indipendenza greca. Dopo anni di dominazione ottomana il popolo greco si rivolta proclamando la propria indipendenza grazie anche all'aiuto combinato di Russia, Gran Bretagna e Francia. Sin dal primo momento i capi della rivoluzione sono ben consci che una Grecia indipendente non sarà riconosciuta dall'Europa del Congresso di Vienna se non sotto un regime monarchico. Per cui si apre la caccia al papabile re, questa caccia durerà ben dieci anni, le candidature furono molteplici, da Girolamo Bonaparte fratello minore di Napoleone, a Leopoldo di Sassonia Coburgo Gotha vedovo di Carlotta Hannover figlia di Giorgio IV d'Inghilterra, da Luigi d'Orleans duca di Nemours figlio di Luigi Filippo I re dei francesi, a Paolo del Wurttemburg, da Federico d'Olanda a Carlo Wittelsbach. Nel 1832 finalmente a prevalere fu un giovane diciassettenne Otto Wittelsbach (1815-1867) figlio di Luigi I di Baviera e di Teresa di Sassonia Hildburghausen. Terzo dei nove figli della coppia, e secondo figlio maschio, Otto era un giovane delicato dal carattere collerico, che aveva sofferto da bambino di problemi di udito e di balbuzie, a quattordici anni per curare i nervi fu mandato in Italia a Livorno, sotto la tutela del prete Georg von Oetti, che ne curò l'educazione con lo studio del latino,del francese, del tedesco, dell'aritmetica, di musica in particolar modo di pianoforte, e pratiche sportive quali nuoto ed equitazione. Inizialmente il padre voleva farne un uomo di chiesa, ma il nonno Massimiliano I lo nomino luogotenente del dodicesimo reggimento di fanti bavaresi. Cosi come i suoi fratelli e le sue sorelle Otto fu educato nel fascino della cultura ellenica, grazie anche al professore Friedrich Thiersch, conosciuto per le sue traduzioni di Pindaro. Thiersch, sostenuto dal re Luigi I, avviò una campagna a favore del principe Otto come re di Grecia, la sua campagna ebbe buon fine tanto che nel gennaio 1832 una delegazione greca offrì la corona al secondogenito del re di Baviera, data la minore età del principe fu decisa una reggenza posta nelle mani di Josef Ludwig von Armansperg. Gli accordi furono siglati il 26 aprile 1832 e il 7 maggio 1832 con il trattato di Londra che prevedeva il riconoscimento della Grecia come paese indipendente e la sovranità sul capo di Otto. Il trattato prevedeva anche la fine della minor età del principe nel 1835. Partito il 6 dicembre 1832 da Monaco, Otto arrivò il 6 febbraio 1833 in Grecia. Il giovane monarca trascorrerà i suoi primi anni nell'apprendimento del greco, nelle udienze ufficiali e nella visita del regno, sarà lui a trasferire la capitale del regno da Nauplia, una delle roccaforti più protette del Mediterraneo, ad Atene, affascinato dalla bellezza del Partenone. Vengono nominati diversi architetti, Stamatios Kleanthis, Eduard Schaubert e Leo von Klenze con l'incarico di disegnare i piani per la nuova capitale. Il progetto infine selezionato si caratterizza per gli ampi e regolari spazi pubblici, con un trionfo del Neoclassicismo, scelto sia per marcare la rottura con la dominazione ottomana, sia per illustrare la continuità del Regno di Grecia dal periodo classico a quello moderno. Il 1 giugno 1835 Otto viene incoronato, giura fedeltà alla corona greca e alla fede ortodossa, si applica con costanza al lavoro di regnante, studia attentamente le diverse questioni ma tarda nel prendere le decisioni e sotto pressione viene preso da attacchi d'ansia ed attacchi nevrastenici. Per Otto arriva presto il momento di scegliere una moglie, di dare una regina alla Grecia così da dar vita ad una nuova dinastia.



Sin dal suo arrivo in Grecia si era parlato di un possibile matrimonio del re, da San Pietroburgo giunse la candidatura della granduchessa russa Maria Romanov (1819-1876) figlia dello zar Nicola I e di Alessandra Fedorovna, nata principessa Hohenzollern. La Russia non mancava di interferire nelle questioni politiche greche con gran disappunto di Otto, Maria era di fede ortodossa ed era un punto a suo favore che l'avrebbe resa ben gradita al popolo greco, Otto garantiva si la fede ortodossa ma non si era convertito cosa su cui puntava la Russia, ma a tuonare contro questo progetto fu la Gran Bretagna, che non vedeva di buon occhio le interferenze russe, la pressione fu tale che la Russia fece marcia indietro. Maria sposerà per amore nel 1839 Massimiliano di Leutchenberg.



Georg Ludwig von Maurer membro del consiglio di reggenza politicamente filo-francese, propose un matrimonio con Maria d'Orleans (1813-1839) figlia di Luigi Filippo I e di Maria Amelia di Borbone delle Due Sicilie. Già con il matrimonio della principessa Luisa gli Orleans davano vita ad una nuova dinastia in Belgio con Leopoldo di Sassonia Coburgo Gotha, e con questo ulteriore possibile matrimonio una nuova dinastia avrebbe visto sangue Orleans. Ma il progetto non ebbe seguito Maria avrebbe sposato nel 1837 Alessandro di Wurttemburg.



Nel 1836 Otto decise di fare un viaggio in Germania, una visita in Baviera ai suoi familiari, e qui il padre Luigi gli consigliò di trovare moglie in una delle corti tedesche. Otto partì per il granducato d'Assia in visita alla sorella Matilde per poi partire per il vicino Wurttemberg per un abboccamento con la figlia del re Guglielmo I, Sofia von Wurttemberg (1818-1877)nata dal secondo matrimonio con la granduchessa russa Caterina Romanov, ma la principessa è assente e Ottone riparte per un'altra corte. Sofia sposerà nel 1839 Guglielmo III d'Olanda.



Otto parte alla volta di Vienna, per sondare la possibilità di un matrimonio con un'arciduchessa austriaca. Un unione con gli Asburgo Lorena è di grande prestigio, inoltre le famiglie reali di Wittelsbach ed Asburgo Lorena sono da generazioni unite tra loro, l'ultimo matrimonio tra le due casate era del 1824 tra la zia Sofia e l'arciduca Francesco Carlo. Viene proposta l'arciduchessa Maria Teresa d'Asburgo Teschen (1816-1867) figlia di Carlo duca Teschen e di Enrichetta di Nassau Weilburg. Bella, appena ventenne, di stampo asburgico, la scelta però di una candidata appartenente ad una cosi importante casata rischia di creare ostacoli con le altre potenze, per cui il progetto decade, Maria Teresa sposerà nel 1837 Ferdinando II re del Regno delle Due Sicilie.



La successiva candidata fu Teresa di Nassau Weilbourg (1815-1871) figlia di Guglielmo di Nassau e di Luisa di Sassonia Hildburghausen. Teresa orfana di madre a dieci anni viene cresciuta dalla nonna Paolina del Wurttemberg, appassionata di pittura e di scultura, Teresa appare una buona candidata, appartenente ad una famiglia di sangue regio ma non così influente da creare problemi a livello politico con altre potenze, tuttavia il progetto viene meno. Teresa sposerà nel 1836 Pietro di Oldenburg.



Un'altra candidata fu la bella Elena di Mecklemburgo Schwerin (1814-1858) figlia del principe ereditario Federico di Mecklemburgo Schwerin e di Carolina di Sassonia Weimar Eisenach. Ambiziosa Elena avrebbe ben volentieri sposato il giovane re, ma Otto che non manca di fare il difficile rifiutò l'idea del matrimonio, sulla scusa che non gli piaceva il naso della principessa. Elena avrebbe sposato nel 1837 Ferdinando d'Orleans.



A Marienbad, Otto incontra la principessa Amalia di Oldenburg (1818-1875)figlia del granduca Paolo d'Oldenburg e di Adelaide di Anhalt Bernbourg Schaumbourg, che con la famiglia stava trascorrendo un periodo alle terme. Amalia è bellissima, tanto che il suo ritratto farà parte della Galleria delle Bellezze di Luigi I. Poco dopo, Otto ritrova la principessa diciottenne a Dresda e decide di sposarla. Non ci sono intoppi di sorta, il contratto di matrimonio viene firmato 31 Agosto 1836 e le nozze sono finalmente celebrate nel Granducato di Oldenburg, il 22 novembre. Una volta sposati, Otto e Amalia trascorrono un soggiorno a Monaco di Baviera prima di partire per Atene, dove arrivano il 14 febbraio 1837. La giovane regina conquista rapidamente l'affetto e il rispetto dei suoi sudditi, lanciando la moda all'Amalia. La regina modernizza un abito tradizionale greco che si diffonde con grande successo sia in Grecia che nei Balcani. Da vita ad un giardino botanico con 500 diverse specie di piante di cui una gran parte non resiste al clima greco. La Grecia però è un paese in uno stato economico non florido, dopo la fine della guerra d'indipendenza, la Grecia tarda nel consolidarsi economicamente, con uno sviluppo interno che si regge sui prestiti delle banche estere, ben 60 milioni, la maggior parte dei quali vengono utilizzati nel pagare lo stipendio dei dipendenti pubblici, e nel pagare la somma prevista dal trattato di Costantinopoli da dare al sultano ottomano per veder riconosciuta l'indipendenza greca. La situazione economica tende a peggiorare, in una vera e propria crisi finanziaria, che preoccupa le altre potenze,(per la serie la storia è un serie di avvenimenti ciclici che si ripetono, sembra quasi di assistere alla situazione attuale) nel 1843 l'esercito inghiotte circa un terzo del bilancio nazionale Di fronte alle lamentele delle grandi potenze, il governo chiude quindi tutte le sue ambasciate all'estero, Molti dipendenti sono messi in pensione e privati ​​della loro paga. Ottone diminuisce a 200.000 dracme la lista civile. Ma questi sforzi non sono sufficienti a normalizzare la situazione economica del paese, a cui si aggiunge il malessere causato tra il popolo della politica assolutista di Otto, e la scelta di Otto a non abbracciare la fede ortodossa, che creerà diverse cospirazioni filo-ortodosse, come quella di far decadere Otto a favore dello zar Nicola I, e alla rivolta popolare del 1843 che porta alla Costituzione greca. Un ulteriore problema è rappresentato dalla mancanza di eredi della coppia, erede è il fratello di Otto, Luitpoldo sposato con Augusta d'Asburgo Toscana il quale però si dichiara contrario a convertirsi alla religione ortodossa, così come crescere i suoi figli nella fede ortodossa, pur non volendo rinunciare alla corona greca, ma il governo greco stabilisce che la corona appartiene alla sola discendenza di Otto e che il futuro re dovrà professare la religione ortodossa. Luigi I ne è contrariato, ma si spera sul principe Alberto il quale però non pare particolarmente interessato, sposato all'infanta Amalia di Borbone, anche questi non pare intenzionato a convertirsi alla religione ortodossa. La regina Amalia che avrà un ruolo sempre più preponderante nella politica greca, mira a far nominare erede prima il fratello minore Elmar poi il nipote Nicola di Oldenburgo, si fanno poi i nomi di Filippo del Wurttemberg figlio di Maria d'Orlenas, presa in considerazione come possibile moglie di Otto, e di Ferdinando di Savoia figlio di Carlo Alberto di Savoia. Le cose peggioreranno con il blocco inglese del porto del Pireo per un incidente diplomatico, l'infruttuosa partecipazione alla guerra di Crimea del 1853, l'attentato alla regina Amalia nel 1861 le cui interferenze politiche erano sempre più malviste, e infine il colpo di stato del 1862 porterà all'esilio di Otto ed Amalia, e alla fine della monarchia Wittelsbach in Grecia.

Edited by mounsier - 3/2/2017, 20:45
 
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