| Pare che l'episodio sia citato solo dal Principe di Ligne nelle sue memorie:
"...Chi immaginerebbe che ci fosse qualcuno che amava la Regina e tutte le Jules con quella amicizia che ha dato luogo, per una sciocchezza, a tutto quello che si è detto su un suo presunto gusto per le donne. A Fontainenbleau, si abbatté di colpo una tempesta sui loro rapporti. Il cavaliere di Luxembourg, aveva tramato per allontanare la duchessa di Polignac, di cui temeva la piccola mente di indole buona e l'eccellente cuore, per governare la Regina. Ella le disse un giorno: "Noi non ci amiamo ancora abbastanza per soffrire per la nostra separazione. Sento che il momento è già arrivato. Presto non potrò più lasciarvi: preveniamo quel momento. Lasciatemi partire da Fontainenbleau. Non sono fatta per la corte. Tutti ne sanno troppo per me" I suoi cavalli erano già pronti. La Regina piange, l'abbraccia, le prende le mani, la scongiura, la prega, si getta al suo collo. La porta era socchiusa. M. il Conte d'Artois vede questo quadretto entrando. Si mette a ridere, esce dicendo: "Fate pure!" e raccontò a tutti che ha interrotto due amiche...."
Da: MEMOIRES, LETTRES ET PENSEE du Prince de Ligne Pagg.: 106-107
Questo episodio, se confermato sarebbe accaduto verso la fine del 1775, anno in cui apparve questo "poema" di un certo Seinac de Meilhan dal titolo "FOUTREMANIE"
"Fu così che grazie ad una ciarla dai freddi lazzi del palo pubblico gettando lontano una vergogna infantile volendo gioire, in fretta, a grandi passi la Polignac accasermava a Pantin dodici macellai, divertivano il suo destino limitavano al letto la sua carriera lubrica Sullo stomaco s'applicavano come medicinale queste staffette, i membri duri, allegri. Facendo la civetta ai suoi dodici eroi all'eroina, amabili "scopaioli" Offrite dei fiori, intrecciate degli allori date la caccia ai bigotti, ai profani ai membri rammolliti, ai timidi guerrieri. Sulla sua tomba, con voce patetica cantate in coro come canto immortale: Della Polignac, degli scopaioli, delle puttane Vivon sempre la gloria e i destini!
L'autore di questo poema scabroso aggiunge in nota che: "la fama di questa viscontessa ugualiava giustamente quella della moglie dell'imperatore Claudio; e la Messalina francese sembrava sorpassare pure quella romana" E' certo che la Polignac in questione non era la contessa Jules, allora ventiseenne, ma una certa Polignac de Pantin. L'appellativo di Messalina Francese, dato alla vecchia Poignac de Pantin fu appiccicato per confusione alla giovane duchessa. La vecchia Polignac di Pantin era nel 1716 una giovane galante, nata Mlle de Mailly e che sposò il visconte di Polignac, fratello del cardinale. Fu così forse che il popolo confuse forse già al suo apparire le due donne e la Polignac, grazie ai pettegolezzi di corte e ai favori della regina e agli intrighi del suo clan, rafforzò la sua triste fama.
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