Indirettamente, la Dichiarazione è molto importante anche per la nostra Costituzione.
Nell'articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Lina Merlin aveva insistito per specificare la parità sessuale, memore di quanto era successo alla vigilia della stesura della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789. In quell'occasione, infatti, i "rivoluzionari" (passatemi il termine generico) avevano largamente approfittato del sostegno dei club femminili (o misti, cmq del sostegno delle donne), che si erano ingenuamente fidate sulla parola a proposito delle promesse di parità.
Ovviamente così non fu e il generico "uomo e cittadino", da omnicomprensivo in senso di "umanità", una volta affermato il potere, è diventato un più tetro "uomo e cittadino di sesso maschile. e basta."
In poche parole, le donne che si erano fidate, si erano trovate al punto di partenza. E per certi versi persino messe peggio. Fu proprio la De Gouges a sottolineare questo imbroglio nel suo testo.
(C'è anche un discorso interessante da fare su come la Dichiarazione dei Diritti della Donna e Cittadina si sia diffuso nei territori conquistati da Napoleone e sull'impatto che ha avuto sulle "protofemministe", ma l'ora tarda si fa sentire e sarebbe un OT immenso
)
Tornando a noi, il polverone sollevato dalla De Gouges, *per fortuna* ha messo in allerta persone come la Merlin che alla faccia delle varie rassicurazioni "ma sì, tranquilla.. mettiamo uomo ma intendiamo genere umano" ha voluto ci fosse per forza la specifica "uomini e donne".
Ok, probabilmente sono andata COMUNQUE terribilmente OT.. chiedo scusa!