La vita di almeno tre delle cinque nipoti del Cardinale Mazarino - Olympe, Marie e Hortense - fu romanzesca e tumultuosa. Eccole insieme, in un famoso ritratto (di cui non sono riuscita a trovare l'autore):
Hortense, Olympe e Marie Mancini.
Le cinque ragazze, note a Parigi come
"Les Mazarinettes" , erano figlie di Geronima (1614-1656), la sorella più piccola del gran Cardinale.
I Mazarino erano di origine siciliana, discendenti, si dice, dalla Real Casa normanna, trapiantati a Roma, al servizio del principe Colonna di Paliano. Geronima aveva sposato un nobile romano, Lorenzo Mancini (+1660); la coppia aveva altri tre figli maschi: Paul e Alphonse (morti poco più che adolescenti) e Philippe.
Nel 1651, la famiglia si trasferì a Parigi, per volere del Cardinale: l'augusto congiunto era l'uomo più potente di Francia, primo ministro del quattordicenne re Luigi XIV, appena entrato nella maggiore età, in realtà guidato dalla madre e dal grande porporato. Le cinque fanciulle, la prima già in età da marito, furono introdotte a corte e si misero in luce per la loro bellezza. Pensiero costante dello zio fu quello di accasarle nel migliore dei modi (tanto più che, di lì a poco, rimasero orfane di padre e di madre):
Laure (1636-1657), la più grande, sposò subito, nientemeno, un principe di sangue reale (seppure bastardo), Louis de Bourbon, duca di Mercoeur, figlio del duca di Vendome, il figlio naturale di Enrico IV e Gabrielle d'Estrées. Ebbe tre figli maschi, di cui il primogenito diventerà il generale famoso come Grand Vendome, ma morì giovanissima di parto. Forse per questo non ho trovato immagini.
Olympe (1639-1708), la seconda, fece anche lei un matrimonio illustre: sposò Eugenio Maurizio di Savoia, conte di Soisson, ricchissimo erede della fortuna della madre, Maria di Bourbon Soisson. Ebbe 8 figli, tra cui il celebre condottiero Eugenio di Savoia, e condusse un'esistenza da regina nella piccola corte parigina di Palazzo Soissons (l'antica dimora di Caterina de' Medici), mondana e dissoluta. Finchè non fu coinvolta nell' Affare dei veleni e fu esiliata.
Pierre Mignard - Olympe Mancini
Marie (1640-1715), la terza sorella, era due anni più piccola del re e divenne subito il suo primo grande amore. Ma nemmeno Jules era così potente (o così ingenuo) da poter pensare al re come marito di una delle sue nipoti, per cui la fanciulla fu costretta a sposare il patrizio romano Lorenzo Colonna, duca di Paliano (il vincitore di Lepanto era il suo trisavolo), e rispedita in Italia. Ebbe tre figli maschi, ma presto li abbandonò per inseguire il sogno dell'antico amore che la costrinse ad un'esistenza difficile e errabonda. La sua vita fu un romanzo e meriterebbe un capitolo a parte.
Jacob Ferdinand Voet - Maria Mancini (1639-1715)
La più piccola delle sorelle Mancini, e si diceva la più intelligente,
Marie Anne (1649-1714), addirittura tredicenne, per volere dello zio morente, fu data in sposa ad un altro esponente di nobilissima e illustre famiglia: Maurice de la Tour d'Auvergne, Duc de Bouillon e nipote del famoso Grand Turenne, generale nella Guerra dei Trent’anni.
Ebbe 10 figli e allevò anche i tre orfani di sua sorella Laure.
Marie Anne, a differenza delle sorelle scandalose, è ricordata per i suoi interessi culturali.
In realtà anche lei fu coinvolta nel famigerato Affare dei Veleni, con l'infamante accusa di voler avvelenare il marito per sposare il Grand Vendome (nipote e figlio adottivo quasi coetaneo), ma fu scagionata, a differenza di sua sorella maggiore, Olympe.
Benedetto Gennari il giovane - Marie Anne Mancini.
Apro un topic su
Hortense (1646-1699) perchè fu quella che si fregiò del titolo di
duchessa di Mazarino, ereditato dallo zio, e lo trasmise alla discendenza.
Benedetto Gennari il giovane - Hortense Mancini (1646–1699)
Quando Hortense aveva solo 13 anni, Carlo Stuart, principe ereditario del trono inglese in esilio, chiese la sua mano, ma il Cardinale, pensando che il principe detronizzato non avesse una posizione abbastanza buona, rifiutò: invece sei mesi dopo Carlo divenne sovrano d'Inghilterra e fu allora Mazarino a supplicare un nuovo contratto matrimoniale, ma invano. Questi tentavi falliti, però, non interruppero le relazioni tra Carlo e Hortense.
In seguito fu chiesta in sposa dal duca di Savoia, ma anche questa proposta non si concluse positivamente per ragioni di dote. Per motivi simili fu lasciata cadere anche un'offerta matrimoniale fatta dal Duca di Lorena.
Finchè a 15 anni Hortense sposò uno degli uomini più ricchi d'Europa, Armand-Charles de la Porte, marchese di Meilleraye (1632-1713), più anziano di lei di 14 anni (
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In dote le fu garantito il titolo di Duchessa Mazarino e alla morte dello zio, poco dopo, il marito ebbe accesso alla sua eredità, che comprendeva il Palais Mazarin e i tesori d'arte che conteneva.
Petitot - Miniatura di Hortense Mancini
Il matrimonio fu un fallimento totale, nonostante quattro figli: tre femmine e un unico maschio, Paul Jules.
Ortensia era giovane, estroversa e affascinante; il marito era gretto ed estremamente geloso, forse anche mentalmente instabile. I suoi paranoici comportamenti comprendevano, per esempio, l'impedire alle mungitrici dei suoi poderi di fare il loro lavoro ( le mammelle delle mucche avevano forti connotazioni sessuali); oppure cavare i denti anteriori alle serve perché non stimolassero l'attrazione della servitù di sesso maschile; o ancora ricoprire le parti pudende nei quadri e nelle statue della collezione artistica che avevano ereditato. Proibì alla moglie di stare in compagnia di altri uomini, compiva ronde a mezzanotte per cercare amanti nascosti, la obbligava a passare un quarto della giornata a pregare e così via.
Fu a questo punto che Ortensia cominciò una relazione lesbica con la sedicenne Sidonie de Courcelles. Nel tentativo di rimediare all'immoralità della moglie, il duca rinchiuse le due ragazze in un convento, ma fu un grosso errore: le due recluse presero a tormentare le monache con scherzi di ogni genere, versando inchiostro nell'acqua santa, infradiciando i letti e cercando di fuggire dal camino.
(Le vicende di "Storia di una monaca" della scandalosa scrittice inglese Aphra Behn sono considerate un indizio di una possibile relazione omosessuale anche tra la Behn e la nostra Hortense).
Benedetto Gennari il giovane - Hortense Mancini circondata da schiavetti negri.
Hortense, alla fine, dopo 7 anni di tormenti, ebbe la possibiltà di fuggire dal suo infernale matrimonio grazie all'aiuto di suo fratello Philippe, duca di Nevers, che le procurò i mezzi per arrivare a Roma, dove viveva sua sorella Marie sposata al principe Colonna.
Qui Hortense resta 5 anni: disinibita e corteggiatissima si tuffa nella vita mondana e nelle avventure amorose, addirittura con uno scudiero! Le notizie arrivano in Francia e il marito chiede al re di arrestarla.
Hortense scappa di nuovo, questa volta assieme alla sorella Marie, che lascia marito e figli, decisa a tornare in Francia dal suo perduto amore.
Jacob Ferdinand Voet - Hortense e Marie Mancini.
Hortense si ferma a Torino, dove trova ospitalità provvisoria presso il duca Carlo Emanuele II di Savoia che si dichiara suo protettore; poi si stabilisce a Chambéry. Qui visse 3 anni, fino alla morte di Carlo Emanuele e fece della sua casa un punto d'incontro di letterati, filosofi e artisti. Ma, dopo la morte del duca fu bandita dalla duchessa vedova, gelosa di lei, segno che le relazioni tra il Savoia ed Hortense non erano solamente amichevoli.
Hortense si ritrovò priva di ogni fonte di reddito, anche perchè il marito in Francia le aveva congelato i propri beni.
A questo punto le viene incontro l'ambasciatore inglese in Francia, il duca Ralph Montagu, informato della situazione disperata della donna: le propone di diventare l'amante di Carlo II, per scalzare la sua maitresse, la bellissima Louise de Kérouaille che l'ambasciatore detestava. Hortense non si lasciò sfuggire l'occasione: nel 1675, aveva quasi 30 anni ma era ancora bellisima, si recò a Londra con il pretesto di fare una visita a Maria di Modena, duchessa di York, cognata di Carlo II (e figlia di sua cugina, Laura Martinozzi). Ben presto raggiunse il suo scopo: prese il posto della Kerouaille come amante di Carlo II, che provvide a dotarla di una pensione di 4000 sterline, mettendo fine ai suoi problemi finanziari.
Hortense avrebbe finalmente trovato una soddisfacente condizione di vita, se non fosse stato per la sua prorompente sensualità. In primo luogo intrecciò una relazione lesbica con Anne Lennard (figlia di Barbara Palmer e, forse, dello stesso re): lo scandalo scoppiò quando le due donne furono trovate dal marito di Anne, il conte di Sussex, in abiti succinti a St James Park.
Contemporaneamente iniziò una relazione anche con il principe di Monaco, Luigi I: questo segnò la fine della sua posizione come favorita del re, e Louise divenne di nuovo
maitresse en titre.
Sir Godfrey Kneller - Hortense Mancini all'epoca del suo soggiorno in Inghilterra.
Hortense mantenne comunque buone relazioni con Carlo II fino alla sua morte.
Dopo, potè comunque contare sul sostegno del nuovo sovrano, Giacomo II, anche per i rapporti di parentela con la nuova regina, Maria di Modena.
Rimase sull'isola anche dopo la fuga di Giacomo II e la presa del potere da parte di Guglielmo d’Orange, anche se con una pensione molto ridotta. Continuò a tenere un salotto intellettuale dove il suo amico Charles de St. Evremond, pensatore francese esiliato in Inghilterra proprio dal Mazarino, guidava i migliori spiriti di Londra.
Hortense si dette all'alcol nell'ultimo periodo della sua vita e potrebbe essersi suicidata. Il marito si appropriò del suo corpo trasportandolo per tutta la Francia, fino a quando finalmente non fu sepolto nella tomba fatta costruire dallo zio Cardinale. Aveva 53 anni.
Lo scrittore inglese John Evelyn scrisse all'indomani della sua morte:
“11 Giugno 1699: é morta la famosa Duchessa di Mazarino. Era stata la donna più ricca in Europa; era nipote del cardinale Mazarino ed è stata sposata all'uomo più ricco in Europa, come detto; nata a Roma, istruita in Francia, era di una bellezza e di uno spirito straordinario, ma dissoluto ed intollerante alle restrizioni del matrimonio, tanto da essere abbandonata e cacciata dal marito: quando venne in Inghilterra cercando riparo, visse di una pensione assegnatale e si dice abbia affrettato la propria morte bevendo smodate quantità di forti alcolici. Ha scritto la propria storia ed avventure, e così ha fatto pure la sua stravagante sorella, sposata nella nobile famiglia dei Colonna.”Dopo Margherita di Valois, Hortense e sua sorella Marie furono le prime donne in Francia a dare alle stampe le proprie memorie: entrambe erano motivate anche dall'aiuto che queste avrebbe portato nella causa di separazione in corso dai loro mariti.
Edited by elena45 - 4/5/2011, 00:07