Maria Antonietta - Regina di Francia

Maria Carolina e la Massoneria

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Duchessa d'Angoulême
view post Posted on 31/3/2009, 20:21




Ciao,
Ho appena letto su wikipedia che il nome di Maria Carolina, sorella prediletta di Maria Antonietta, è legato alla massoneria...potete spiegarmi come??

 
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Duchessa d'Angoulême
view post Posted on 9/4/2009, 10:30




:)
 
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Madama Reale
view post Posted on 10/4/2009, 16:41




In Italia le logge massoniche si diffondono dal 1730 ed assumono un carattere politico sebbene inizialmente orientate verso la monarchia.
Nel Regno di Napoli addirittura la regina Maria Carolina vi si recava volentieri in visita alle logge massoniche ed era considerata la loro protettrice.
 
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Duchessa d'Angoulême
view post Posted on 11/4/2009, 08:25




[...] In Italia le logge massoniche si diffondono a partire dal 1730. Nonostante le proclamazioni in contrario assumono subito un carattere politico, ma in questa fase, che si prolunga fin circa all'ultimo quarto del secolo, sono monarchiche e appoggiano i Sovrani nel loro dispotismo illuminato, sicché se in alcuni luoghi (ad esempio la Repubblica di Venezia) sono comunque guardate con sospetto, in altre sono tollerate o addirittura favorite. Tipico il caso del Regno di Napoli dove fino alla Rivoluzione francese filano il perfetto amore con la Corte e in particolare con la regina Maria Carolina, che vi si reca volentieri in visita e ne è considerata la protettrice. Seppure numero delle logge italiane è alquanto ridotto tuttavia i loro adepti sono abbastanza numerosi per servire da quinte colonne al momento dell'invasione francese e per fornire il materiale umano per la formazione dei governi-fantoccio costituiti dal Bonaparte. I contemporanei, inclusi quelli (quasi tutti, in particolare nella Repubblica di Venezia, uomini di elevata cultura e spirito perspicace) incaricati dai loro governi di tenere sotto controllo le opinioni della gente e le correnti più o meno sotterranee attive nella società, ne sono perfettamente consapevoli. E' il caso del marchese Francesco Agdollo, veronese, confidente degli Inquisitori di Stato della Repubblica di Venezia che il 30 luglio 1796, nel dare conto dell'esultanza della popolazione veronese per il momentaneo allontanamento dalla città delle truppe francesi, avverte tuttavia di non farsi illusioni, perché "Nei nobili, nel Militare vi sono dei Framassoni, vi sono chi servì, serve e servirà i francesi". E già in un rapporto di due anni prima (5 novembre 1794) aveva scritto: "Tutta la forza dei francesi consiste nella base dei loro principi, cioè dei Franchi Muratori; di questi se ne trovano in tutte le città, e fatalmente nei Gabinetti, nella Truppa e quasi in ogni ceto di persone di qualche educazione; essi facilitano le aderenze, il Maneggio, oil Tradimento". Comunque le terribili notizie che giungono dalla Francia inducono anche i governi più tolleranti a sopprimere le logge, essendo già a quel momento del tutto evidente il loro essenziale contributo alla Rivoluzione. A Napoli si ha un brusco pentimento della Regina, che attribuisce, alla massoneria la Rivoluzione e, quindi, la morte della sorella Maria Antonietta. La regina e gli altri Sovrani non hanno torto, da sempre e ancora oggi i " massoni "si vantano apertamente di aver portato "libertà e modernizzazione" e rivendicano la paternità degli "immortali principi" della rivoluzione francese, pur negando di avere in alcun modo a che fare con i fiumi di sangue fatti scorrere dai sostenitori degli "immortali principi" medesimi" . Comunque anche nella fase monarchica, pur se è difficile attribuire alle logge spesso in contrasto e a volte addirittura in guerra fra loro, e non soltanto in Italia, un indirizzo politico unitario, una caratteristica condivisa, strettamente connessa alla comune base culturale profondamente influenzata fin dalla nascita dall'origine anglicana e antipapista, poi dall'Illuminismo e dai programmi estremi degli Illuminati, è costituita, assai più che dall'ispirazione a rivolgimenti istituzionali (pressoché totalmente mancanti in Inghilterra) dall'avversione per la Chiesa cattolica. L'esempio più significativo si ha proprio in Francia, dove la Rivoluzione nella sua fase iniziale è già anticattolica, ma è ancora monarchica o, quanto meno, monarchista (con questo termine vengono designati i rivoluzionari francesi che preferiscono alla repubblica con questo termine una sorta di monarchia costituzionale), e il passaggio al programma repubblicano attraverso la distruzione violenta e sanguinosa della monarchia si ha solo quando Luigi XVI rifiuta di firmare la costituzione civile del clero, che avrebbe trasformato la Chiesa francese in una Chiesa nazionale di stampo protestante. In Italia le logge tornano a fiorire con l'invasione francese del 1796. Già sul finire di quell'anno esiste a Milano una loggia diretta -avesse o non il titolo di Gran Maestro, attribuitogli da alcuni autori - dal colonnello Jean Landrieux, capo del servizio segreto dell' Armée d'Italie e organizzatore dei moti che sottrassero alla Repubblica veneta le città della Lombardia Veneta. Il fenomeno si accentua sotto il dominio napoleonico (si calcola che nel 1813 le logge massoniche esistenti in Italia, all'obbedienza o del Grande Oriente di Napoli, o di quello milanese o, direttamente del Grande Oriente di Francia, fossero circa duecentocinquanta con un numero complessivo di massoni attivi non inferiore a 20.000 ). Nel 1804 si ha a Napoli la creazione di un Grande Oriente della Divisione dell'Armata d'Italia di stanza a Napoli, di cui assume la guida il generale Giuseppe Lechi, uno dei principali accoliti del Landrieux nei complotti antiveneziani. Nel 1805 nasce a Milano un Supremo Consiglio, che dà vita ad una Gran Loggia Generale, che prende il nome di Grande Oriente d'Italia, alla cui obbedienza passano, per il momento, le logge napoletane. Il ruolo di Gran Maestro è affidato a Eugenio di Beauharnais, appena nominato viceré del Regno Italico. Le logge massoniche hanno sempre avuto una notevole tendenza a dividersi, a proliferare e, contemporaneamente, a proclamare la propria autonomia, se non ideologica, gestionale e, a volte, a scontrarsi anche con estrema durezza. Di conseguenza, a Napoli, rimasta priva di logge indipendenti, si provvede ad istituire un Grande Oriente di Napoli, alla cui testa viene posto, subito dopo la sua incoronazione (30 marzo 1806), Giuseppe Bonaparte, già Gran Maestro del Grande Oriente di Francia. Quando, nel luglio 1808, Gioacchino Murat succede a Giuseppe sul trono di Napoli ne prende il posto anche alla guida delle logge, mentre Giuseppe, nuovo Re di Spagna, transita in quel paese anche come capo della massoneria. Come si vede, la massoneria viene perfettamente integrata nel sistema di potere napoleonico sia stato o no lo stesso Napoleone iniziato alla massoneria (la questione è controversa anche se è probabilmente esatta la tesi affermativa sostenuta dal massone François Collaveri e recepita dal maggiore storico italiano della massoneria Aldo Mola ) al punto che, come avviene ancora oggi in Inghilterra, all'autorità politica ai massimi livelli si accompagna, o direttamente o per interposta persona, quella massonica. Nessuna particolare deduzione in senso contrario può trarsi, come pure si è tentato, dal fatto che Napoleone abbia usato a volte espressioni sprezzanti nei confronti dei fratelli massoni (secondo il dottor O'Meara, suo medico a Sant'Elena, Napoleone avrebbe detto: "E' un mucchio d'imbecilli che si riuniscono per far festa e sceneggiare qualche ridicola sciocchezza. Essi compiono tuttavia qualche buona azione. Hanno dato un buon aiuto durante la rivoluzion3e e ancora recentemente per ridimensionare il potere del Papa e l'influenza del clero" ) e, ancor meno, dall'ordine impartito nel 1802 al ministro della giustizia Régnier di tenere sotto controllo (evidentemente in vista dello scioglimento) la loggia torinese "La Réunion" definita "estremamente pericolosa". Come si è detto, le logge non seguivano tutte la stessa politica e indubbiamente in alcune continuavano a essere presenti elementi giacobini avversi al Bonaparte soprattutto dopo l'assunzione dell'Impero ereditario. Non solo, quindi, le logge avevano dato il loro contributo alla rivoluzione francese, come riconosce lo stesso Napoleone, pur in un contesto critico nei confronti dei massoni, ma la massoneria è pienamente funzionale al regime napoleonico anche in Italia tanto che molte logge italiane si intitolano all'Imperatore o a suoi familiari (esistono così logge Giuseppina, Carolina, Giuseppe, Gioacchino e perfino, a Roma, Marie Louise). E' proprio il funzionale collateralismo massonico all'Impero francese a spiegare sia l'azione repressiva dei governi della Restaurazione, che in tutta l'Europa continentale si adoperano per la chiusura delle logge e per l'epurazione dei moltissimi impiegati massonici inseriti dal regime in tutti i rami dell'amministrazione, sia, per quanto riguarda più direttamente l'Italia, l'iniziale distacco dalla massoneria di quelle sette segrete, a cominciare dalla Carboneria e dalle sue Rivendite, che da sempre la storiografia ufficiale dell'Italia unita mette (in questo caso esattamente) alle origini del processo destinato a sfociare nel Risorgimento. Il fatto che la Carboneria, nata e attiva soprattutto nel Regno di Napoli, fosse avversa a Napoleone e a Gioacchino Murat, e quindi alla massoneria, cospirasse per il ritorno dei Borboni, (salvo poi cambiare quasi subito politica non appena fu chiaro che i Borboni intendevano ritornare all'assolutismo illuminato, del resto, in sostanza adottato, almeno per quanto riguarda l'assolutezza del potere regio e a parte le diversità dei simboli e dei riti, anche dal Murat) e si dicesse, in realtà più per motivazioni politiche che religiose, cristiana, ha consentito, soprattutto a partire dalla seconda metà degli anni '20 del secolo scorso, a una parte della storiografia risorgimentalista di negare o comunque di sminuire il contributo della massoneria al Risorgimento. Tuttavia quest' apparente differenziazione di principi e questa militanza in opposti campi politici sono assai meno determinanti di quanto può a prima vista sembrare. Come si è detto, politicamente le logge non sono sempre unite, come dimostra il caso della guerra di Indipendenza americana che vede le logge americane schierate quasi al completo a favore della Rivoluzione e quelle inglesi contrarie e non sempre, o non soltanto, per ragioni nazionalistiche. […]
 
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Lvxnera
view post Posted on 9/1/2010, 13:19




Con la venuta a napoli della fresca e giovane sposa di Ferdinando IV vi fu la nascita anche a napoli della massoneria che MariaCarolina appoggiava e proteggeva.Cercò di portarsi dietro anche suo marito il re ma quest'utlimo guidato dal primo ministro Tanucci si oppose rimanendo fedele all'allora "DISPOTISMO"spagnolo portato avanti dal patriarca CARLO III di Borbone di spagna.Bisogna riflettere sul dispotismo di un patriarca che ha tanto fatto per liberare una terra vessata e martoriata in passato da continui tributi che gli austriaci chiedevano.Carlo ha fatto rinascere Napoli e Ferdinando ha seguito le orme del padre ,anche se molte volte fu interdetto da sua moglie.La giovinezza di Carolina e la sua ingenuità la portarono alla massoneria ma solo molto dopo si rese conto (nel periodo pre terrore)che proteggendo la massonerie e quindi le sue dame ferventi seguitrici aveva cresciuto una SERPE IN SENO(parole sue lette in una delle tante lettere).
 
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brigantegrifone
view post Posted on 11/9/2011, 08:25




Visto che non credo alla storia ufficiale, mai totalmente e mai ingenuamente, mi chiedo come poteva una donna entrate in massoneria dal momento che un fatto del genere è stato reso possibile solo nel Novecento e solo in alcune logge (tutt'oggi nel GOI le donne non possono entrare). Temo che l'idea di Maria Carolina "massona" sia semplicemente il frutto di un conflitto della regina con Tanucci il quale denunciò a Carlo III di Spagna la presenza delle logge massoniche nell'esercito napoletano e Maria Carolina colse la palla al balzo per chiedere a Ferdinando IV l'allontanamento di Tanucci in nome dell'indipendenza del Regno e dell'autorevolezza del Sovrano. Dopo molti anni, forse direttamente nel Novecento, si è diffusa questa idea di Maria Carolina massona, tanto è che le biografie dei sostenitori di Maria Carolina non mi pare dicano assolutamente nulla in merito, proprio perchè la diceria non si era ancora diffusa.
 
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view post Posted on 11/9/2011, 12:44
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Delfino / Delfina

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Credo che esistessero logge massoniche di donne nel Settecento, ho visto anche qualche stampa... Cerco di ripescarla in libreria e vi faccio sapere.
 
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view post Posted on 11/9/2011, 13:07
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Marie-Antoinette

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Anche la Principessa di Lamballe era a capo di una loggia massonica "scozzese".
 
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celeborn36
view post Posted on 11/9/2011, 15:39




Confermo la Principessa de Lamballe era Gran Maestra delle Loggie Scozzesi. Se non ricordo male pure la Bathilde d'Orléans era adepta ad una loggia, non parliamo poi della Genlis che ne ha fondata una. Forse in Francia erano più avanti :huh:
 
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brigantegrifone
view post Posted on 11/9/2011, 16:29




Ufficialmente le logge francesi si aprono alle donne solo a fine Ottocento (massoneria mista), che poi ci siano state logge spurie o para-massoniche o semplicemente delle eccezioni questo non lo so dire e francamente mi suona molto molto strano. Quel che è certo è che il rito scozzese a Napoli fu portato da Murat, dunque non ci fu possibilità per Maria Carolina per esservi iniziata. Tutta la massoneria napoletana è invece di rito egizio e tracce concrete di adesione di Maria Carolina vi assicuro che non ve ne sono altrimenti sarebbero già state pubblicate.
 
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view post Posted on 21/8/2015, 13:48
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Marie-Antoinette

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Visto tutto l complottismo e la disinformazione che trovate in giro sulla massoneria, vi posto l'intervista
che si trova in versione completa a questo link www.milkmilano.com/?p=6016

Domanda: Si dicono tante cose sulla Massoneria. Si dice che serva principalmente per favorire i suoi iscritti nel lavoro, negli affari, anche a scapito di estranei magari più meritevoli; si dice anche che, identificandosi nella P2, sia una associazione di complottisti che vogliono acquisire il potere politico dello Stato, o che, addirittura, attraverso organismi internazionali e sovranazionali, come il gruppo Bilderberg, voglia conquistare il potere su tutto il mondo. Ci può chiarire cosa c’è di vero o di falso in tutto questo?

Risposta: Come forse lei avrà forse già sentito dire, la Massoneria è una istituzione iniziatica; la sua forma ed il suo funzionamento le sono trasmessi tradizionalmente, attraverso il tempo. Essere iniziatica significa che essa esige che i suoi membri siano « iniziati ».

Per iniziazione, intendiamo un meccanismo rituale, fatto di azioni, prove, parole, idoneo a cambiare nella sua essenza la condizione esistenziale della persona che viene iniziata, in modo da permetterle l’accesso ad una nuova prospettiva della vita, in senso, diciamo, conoscitivo, che la renda totalmente « altro », facendola rinascere ad un nuovo status che gli rimarrà impresso per tutto il resto della sua vita.

In buona sostanza, la Massoneria persegue il perfezionamento interiore dei suoi membri, la reintegrazione dei poteri dell’essere umano iniziato, e l’educazione ad usarli in armonia con un Principio Assoluto, un Ente (non una Entità) trascendente (quello al quale le varie religioni danno il nome di Dio o di un Dio Unico), e per il bene dell’Umanità. La Massoneria definisce questo Principio Assoluto col termine di Grande Architetto dell’Universo, ricordandoci che l’etimologia di “architetto” viene dal greco Arké (’ = sostanza primordiale) e Tektòn ( = costruttore).

Nel momento in cui l’iniziato entra a far parte della compagine massonica, gli viene detto che lui è un « fratello » per tutti gli altri, come tutti gli altri sono dei « fratelli » per lui, mentre un attimo prima (ancora bendato) gli è stato chiesto se lui, nel caso che, una volta ammesso, trovasse tra i massoni qualcuno che, per convinzioni politiche e religiose o per altro motivo, lui avesse considerati fino a quel momento un “nemico”, sarebbe disposto ad abbracciarlo ed a considerarlo un fratello; e, senza dargli il tempo di rispondere, gli si fa osservare che la persona che lui considera eventualmente un nemico, essendo presente tra i massoni, ha approvato la sua ammissione ed è pronto ad abbracciarlo come un “fratello”. Dopo di che gli si sollecita la risposta, che, se non dovesse essere positiva, interromperebbe la prosecuzione della cerimonia.

Creandosi, dunque, questo rapporto “fraterno” tra i massoni, è naturale che, se un fratello si rende conto del bisogno di un altro fratello in termini in cui lui può intervenire positivamente, senza necessità di richiesta alcuna, spontaneamente, si prodiga per prestargli aiuto, come farebbe (o dovrebbe fare) per un altro figlio dei propri genitori. Ma essendo anche educati ad una etica molto rigida, i fratelli massoni non devono (o non dovrebbero) mai favorire un fratello a scapito di un profano (parola che significa soltanto “fuori dalla porta, estraneo alla istituzione, senza alcuna valenza denigratoria) che fosse più meritevole di lui per il beneficio di cui si tratta.

Certamente, siamo uomini, e come tali, suscettibili di sbagliare, di interpretare in modo inesatto le norme che devono regolare i nostri comportamenti. Ma appunto per questo noi ci riuniamo continuamente per lavorare a questi aspetti e migliorare ogni giorno di più noi stessi, le nostre qualità.

Quanto ai complotti politici, a livello nazionale (come contestato alla P2) o internazionale (come attribuito agli Illuminati, al Circolo Bilderberg, al Sionismo, tutte entità che con eccessiva superficialità vengono associate, nell’immaginario collettivo alla Massoneria) possiamo dire che la Massoneria autentica disconosce queste entità e contesta la loro commistione alla nostra Istituzione. Purtroppo il termine “Massoneria” non possiede un copyright in nessun Paese del mondo, per cui chiunque, svegliandosi una mattina, decide di fondare una “massoneria”, può farlo impunemente e senza dover pagare a nessuno i diritti d’autore.

La P2 (che significa “Loggia Propaganda” e che prendeva il numero due nel registro delle logge del GOI) ha avuto per un certo tempo una sacrosanta funzione: consentire la partecipazione alla Massoneria di persone che, per motivi di opportunità, non potevano manifestare pubblicamente la loro appartenenza all’Istituzione, neppure agli stessi “fratelli”, in quanto c’era il rischio che qualcuno di essi, per dabbenaggine, distrazione od altro motivo più o meno lecito, potesse divulgarne la notizia. Mi riferisco a persone che, per la loro attività o funzione pubblica hanno il divieto (dovuto a pregiudizi dei loro superiori od a assurde disposizioni normative) di appartenenza alla Massoneria, soprattutto se considerata “società segreta”. Per esempio religiosi di molte chiese, militari delle varie armi, titolari di alti pubblici uffici, ecc.

Ad un certo punto, per un malinteso senso di proselitismo intervenuto in seno al Grande Oriente d’Italia verso la metà del secolo scorso, il numero di appartenenti alla P2 era salito vertiginosamente, essendo stati cooptati molti personaggi pubblici anche poco idonei (per non dire di peggio) agli scopi della Massoneria. Per la gestione di questa pletora di nominativi (una volta i membri della P2 erano solo tenuti a mente dal Gran Maestro che verbalmente li comunicava al suo successore, il che dimostra quanti pochi dovevano essere), nei primi anni ’70 fu nominato “Segretario Organizzativo” della loggia il Fratello Licio Gelli. Questo signore, forse seguendo una sua personale convinzione probabilmente condivisa da altri personaggi di rilievo ma che non rappresentavano comunque l’Istituzione, fece in modo di coltivare, in seno e sotto la copertura della Loggia P2, un gruppo di persone intenzionate (così si disse) a sovvertire la situazione politica dello stato italiano e ricreare un regime assolutistico di tipo militare o para-militare, che fosse stato anche “illuminato”, per il più prospero sviluppo dell’intero popolo italiano.

Ma, come disse una volta Alcide De Gasperi, “la peggiore delle democrazie è sempre migliore della migliore dittatura”, per cui questo progetto ebbe la disapprovazione ed il contrasto di tutta la famiglia massonica italiana che, anche in seno al Grande Oriente d’Italia, decise alla fine di demolire questa loggia e collaborare con le legittime autorità dello stato per bloccarne i propositi sovversivi.

Si evince, dunque, che la P2, nata come legittima loggia di una istituzione massonica, era, per caso e per suo conto, degenerata in un gruppo “politico” sovversivo che nulla aveva a che spartire con i principi e i metodi della autentica Massoneria.

Lo stesso, per quel che è a mia conoscenza (e certamente non sono tra gli ultimi arrivati), può dirsi, di quei gruppi di qualsiasi genere che pretenderebbero di affermare la loro egemonia ed il loro potere su uno o più (o tutti) Stati del mondo, usando da una parte il principio di solidarietà massonica (deformato), e dall’altra il paravento più o meno esplicito di appartenenza alla Massoneria Universale.

Domanda: A proposito, cosa si deve intendere con la definizione di “Massoneria Universale”, forse che intendete estenderla anche agli extraterrestri, agli alieni di tutte le galassie?

Risposta: La battuta è simpaticamente spiritosa. La risposta è no, non pretendiamo tanto. Con l’espressione “Universale” intendiamo dire che la Massoneria non è rivolta alle persone di una sola nazione o di alcune. Essa si rivolge a tutte le persone che abitano il pianeta Terra. Certamente ci saranno persone che, per un secolare bagaglio culturale diverso dal nostro, mal concilieranno i loro radicati principi etici e comportamentali con quelli della Massoneria, anche se essi sono così ovviamente sociali e morali da trovare riscontro in qualsiasi bagaglio culturale che abbia come fondamento la solidarietà umana, l’amore per il prossimo, la pacificazione dei rapporti politici e sociali.

Come abbiamo già detto, la Massoneria non fa questione di religione. Rifiuta soltanto l’ateismo, inteso come negazione di qualsiasi entità che abbia prodotto dal nulla o soltanto ordinato da un primordiale caos l’universo. Anche se la massoneria moderna nasce con una impostazione dichiaratamente cristiana, essa rifiuta qualsiasi dogmatismo relativo a credenze particolari o comportamentali. Essa ha considerato, e in moltissime zone a prevalente cultura cristiana (da non confondere con cattolico-romana) tuttora considera, il cristianesimo nella sua valenza simbolica, al quale unisce anche la storia ebraica del Vecchio Testamento, sempre sotto un aspetto simbolico e non letterale. Ma sotto questo profilo abbraccia anche l’islam che non sia integralista e dogmatico, ed accetta qualsiasi altra credenza o professione religiosa che propugni una vita onesta e pacifica, che spinga alla migliore armonia tra gli esseri umani, alla pace nei loro rapporti, alla solidarietà fraterna tra tutti gli esseri viventi, non esclusi quelli non appartenenti al genere umano, che chiamiamo, giustamente, animali, in quanto dotati, come noi, di un’anima. Che questa sia immortale o peritura, lo lasciamo alle convinzioni di ciascuno. A noi interessa il regolamento della vita così detta “terrena”, cioè contingente ed attuale, lasciando ad altre istituzioni il compito di occuparsi di un eventuale futuro post mortem, di un al di là di premio o di castigo.

Domanda: Che cosa intende lei per Massoneria Moderna? Ne Esiste anche una antica?

Risposta: In effetti, l’istituzione che ha il nome di Massoneria è abbastanza recente, anche se anteriore a quella che si stabilisce usualmente far nascere il 24 giugno 1717, con la creazione della Gran Loggia di Londra, poi diventata l’attuale Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Questa stessa creazione dimostra, peraltro, che le logge massoniche preesistevano ad essa, tant’è che sono quattro logge londinesi preesistenti che la creano. Ma se andiamo ad analizzare la sua essenza iniziatica, possiamo affermare che essa discenda e derivi dalle istituzioni iniziatiche preesistenti che, in ogni parte del mondo, ma, per quel che ci riguarda, nella civiltà circum-mediterranea, sono sempre state fiorenti, anche se le loro tracce storiche iniziano con i Sumeri, e poi, via via con i Fenici, gli Ebrei, gli Antichi Egizi, i Greci, i Romani, i Celti. I Romani le concretano nei Collegia Fabrorum, dai quali discendono nel Medio Evo, le corporazioni di mestiere, prime tra tutte quelle dei costruttori edili (famosi i Maestri Comacini), costruttori soprattutto di edifici sacri nella cui architettura esprimevano anche principi filosofici e teologici ai quali dedicavano appositi studi.

Con la nascita dell’Islam, anche nella civiltà araba alla quale Maometto indirizza la nuova religione, anch’essa derivante dall’ebraismo, come il cristianesimo, nel suo ambito nascono i gruppi iniziatici, che altro non sono che élites di studio e di approfondimento di nozioni attinenti al trascendente, al divino, se vogliamo, di cui l’essere umano ha sempre intuito l’esistenza ed al quale ha voluto dedicare un culto di immedesimazione tra il divino e l’umano.

Tutte queste realtà, costituiscono di fatto le antenate della Massoneria, e, direi meglio, una massoneria antica, dalla quale sostanzialmente discendiamo.

Domanda: Ho rilevato che, nel suo discorso, lei si riferisce sempre a “persone” o ad “esseri umani”. Non si riferisce mai agli “uomini”, come fanno molti massoni. Forse lei vuol farci capire che la Massoneria non è solo appannaggio della parte maschile del genere umano?

Risposta: In effetti lei ha ragione nel richiamare alcuni gruppi massonici che parlano sempre di uomini. Ma dobbiamo distinguere: uomo è l’essere umano, costituito da uomini maschi e uomini femmine. Solo in periodo romano, con l’elevazione della considerazione verso la femmina, questa è denominata “domina”, cioè “padrona, “signora”. In quel periodo nasce, e poi si protrae nel medioevo, la distinzione tra uomo e donna. In passato “homo” era l’essere umano, mentre l’uomo maschio veniva denominato “vir” in contrapposizione a “foemina”.

La massoneria, nella sua nascita effettiva, cioè prima del 1717, appartiene sia agli uomini maschi che agli uomini femmine. Parecchi documenti medioevali ne danno dimostrazione anche in tempi abbastanza recenti. Ma quando i signori inglesi, nel 1717, riformulano le norme da inserire nelle famose Costituzioni di Andersen (1723), riservano il diritto di accesso a “uomini buoni e sinceri, nati liberi e di età matura e discreta, non schiavi, non donne, non uomini immorali o scandalosi, ma di buona riputazione”. Era pressoché identica alla formula dei clubs londinesi, dai quali le donne erano escluse.

Studi e riflessioni successive hanno convinto numerosi gruppi massonici a modificare queste caratteristiche, limitandosi esclusivamente alle prescrizioni del rituale di iniziazione che esplicitamente richiede che, per essere ammessi, occorre essere “uomini liberi e di buoni costumi”. Chiarito, dunque, il significato di “uomini”, nel senso che esso deve intendersi sia per uomini maschi che per uomini femmine, questi gruppi hanno accettato le donne.
 
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10 replies since 31/3/2009, 20:21   1299 views
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