CITAZIONE (-enry1973 @ 7/10/2009, 11:02)
E si, son questioni di cui la storia è piena... chissà se frasi storiche come "Eppur si muove" sono davvero mai state dette. Tornando a MA, certo con la confusione che regnava in quel momento deve essere stato ben difficile udire una vocina chiedere scusa: chi lo ha raccontato per primo doveva essere qualcuno dell'entourage di Sanson per poter stare così vicino alla condannata. Sappiamo anche, come accadde con Luigi XVI, che le guardie avevano il compito di far rullare forte i tamburi per impedire che la folla udisse le parole dei condannati. Sanson nelle sue memorie (che non ho
) non dice nulla?
Purtroppo Charles Henri Sanson, testimone diretto degli ultimi istanti di vita di Toinette, non ha lasciato nulla di scritto. Le memorie che abbiamo non sono sue ma del nipote, Clément Henri, il quale ha raccolto la testimonianza appunto del nonno e del padre (che gli faceva da assistente). Ne avevo forse parlato tempo fa in un topic che non ricordo, ma ora riprendo volentieri in mano il libro per cercare la risposta alla domanda di Enry. Trascrivo qui di seguito il passo finale, tratto dal capitolo dedicato alla regina:
"Giungendo sulla piazza della Rivoluzione, la carretta si fermò proprio dinanzi al grande viale delle Tuileries; per qualche istante la regina rimase sprofondata in una contemplazione dolorosa; ella ebbe un grande pallore, i suoi occhi s'inumidirono e la si sentì mormorare con voce sorda:
- Mia figlia! figliuoli miei!
Nel momento che ella pose piede a terra, sostenuta da mio nonno e da mio padre, Charles Henri Sanson, chinandosi verso di lei, le disse a bassa voce:
- Coraggio, signora.
La regina si volse bruscamente, e quasi stupita di trovare un accento di pietà in colui che doveva metterla a morte, gli rispose:
- Grazie, signore, grazie.
Il tono non era alterato, la parola rimaneva ferma e vibrante. Mio padre voleva continuare a sorreggerla nei pochi passi che la separavano dalla ghigliottina; ella rifiutò dicendo:
- No; avrò la forza, grazie a Dio, di andare fin là.
E mosse con un passo uguale, senza precipitazione né lentezza, e salì i gradini con tanta maestà come se fossero stati i gradini della grande scalea di Versailles.
Il suo presentarsi sulla piattaforma produsse un istante di confusione. L'abate Lothringer l'aveva seguita fino a quel momento con le sue esortazioni inutili; mio padre lo respinse dolcemente per abbreviare alfine lo straziante supplizio.
Gli aiutanti s'impadronirono allora della vittima. Mentre la attaccavano sull'asse mobile, ella alzò gli occhi verso il cielo e gridò a voce alta:
-Addio, figliuoli miei; vado a raggiungere vostro padre.
Ella aveva appena pronunciato queste parole, che già l'asse mobile era messa in posizione e il coltello precipitava sulla sua testa.
Grida di <<viva la Repubblica!>> risposero allo scatto della lama: grida circoscritte alla immediata vicinanza del patibolo. Allora Grammont, che agitava la spada come un energumeno, ordinò ripetutamente a Charles Henri Sanson di mostrare la testa al popolo. Uno degli aiutanti fece il giro del patibolo con quell'orrendo trofeo, in cui le palpebre erano ancora agitate da un fremito convulsivo.
Il corpo della regina fu chiuso in una rozza cassa di legno bianco e consumato nella calce del cimitero della Madeleine; le sue vesti furono distribuite ai poveri degli ospizi."
Se questo resoconto è degno di fede, la famosa frase non sarebbe mai stata pronunciata da Toinette...