Maria Antonietta - Regina di Francia

<<JE VOUS DEMANDE PARDON, MONSIEUR>>, Vero o Falso?

« Older   Newer »
  Share  
celeborn36
view post Posted on 8/10/2009, 21:23




Io la immagino così ma un po' più ingentilita, David aveva il pennello avvelenato e può essere che abbia calcato un po' la mano sui difetti della Reine
 
Top
Tinette
view post Posted on 8/10/2009, 21:35




CITAZIONE (-enry1973 @ 7/10/2009, 11:02)
E si, son questioni di cui la storia è piena... chissà se frasi storiche come "Eppur si muove" sono davvero mai state dette. Tornando a MA, certo con la confusione che regnava in quel momento deve essere stato ben difficile udire una vocina chiedere scusa: chi lo ha raccontato per primo doveva essere qualcuno dell'entourage di Sanson per poter stare così vicino alla condannata. Sappiamo anche, come accadde con Luigi XVI, che le guardie avevano il compito di far rullare forte i tamburi per impedire che la folla udisse le parole dei condannati. Sanson nelle sue memorie (che non ho :angry:) non dice nulla?

Purtroppo Charles Henri Sanson, testimone diretto degli ultimi istanti di vita di Toinette, non ha lasciato nulla di scritto. Le memorie che abbiamo non sono sue ma del nipote, Clément Henri, il quale ha raccolto la testimonianza appunto del nonno e del padre (che gli faceva da assistente). Ne avevo forse parlato tempo fa in un topic che non ricordo, ma ora riprendo volentieri in mano il libro per cercare la risposta alla domanda di Enry. Trascrivo qui di seguito il passo finale, tratto dal capitolo dedicato alla regina:

"Giungendo sulla piazza della Rivoluzione, la carretta si fermò proprio dinanzi al grande viale delle Tuileries; per qualche istante la regina rimase sprofondata in una contemplazione dolorosa; ella ebbe un grande pallore, i suoi occhi s'inumidirono e la si sentì mormorare con voce sorda:
- Mia figlia! figliuoli miei!
Nel momento che ella pose piede a terra, sostenuta da mio nonno e da mio padre, Charles Henri Sanson, chinandosi verso di lei, le disse a bassa voce:
- Coraggio, signora.
La regina si volse bruscamente, e quasi stupita di trovare un accento di pietà in colui che doveva metterla a morte, gli rispose:
- Grazie, signore, grazie.
Il tono non era alterato, la parola rimaneva ferma e vibrante. Mio padre voleva continuare a sorreggerla nei pochi passi che la separavano dalla ghigliottina; ella rifiutò dicendo:
- No; avrò la forza, grazie a Dio, di andare fin là.
E mosse con un passo uguale, senza precipitazione né lentezza, e salì i gradini con tanta maestà come se fossero stati i gradini della grande scalea di Versailles.
Il suo presentarsi sulla piattaforma produsse un istante di confusione. L'abate Lothringer l'aveva seguita fino a quel momento con le sue esortazioni inutili; mio padre lo respinse dolcemente per abbreviare alfine lo straziante supplizio.
Gli aiutanti s'impadronirono allora della vittima. Mentre la attaccavano sull'asse mobile, ella alzò gli occhi verso il cielo e gridò a voce alta:
-Addio, figliuoli miei; vado a raggiungere vostro padre.
Ella aveva appena pronunciato queste parole, che già l'asse mobile era messa in posizione e il coltello precipitava sulla sua testa.
Grida di <<viva la Repubblica!>> risposero allo scatto della lama: grida circoscritte alla immediata vicinanza del patibolo. Allora Grammont, che agitava la spada come un energumeno, ordinò ripetutamente a Charles Henri Sanson di mostrare la testa al popolo. Uno degli aiutanti fece il giro del patibolo con quell'orrendo trofeo, in cui le palpebre erano ancora agitate da un fremito convulsivo.
Il corpo della regina fu chiuso in una rozza cassa di legno bianco e consumato nella calce del cimitero della Madeleine; le sue vesti furono distribuite ai poveri degli ospizi."


Se questo resoconto è degno di fede, la famosa frase non sarebbe mai stata pronunciata da Toinette...
 
Top
celeborn36
view post Posted on 8/10/2009, 21:54




Addirittura lo stralcio d'articolo che ho postato dice che non ha parlato con nessuno dei suoi esecutori...quella di Sanson concorda con le altre anche se sembra che Sanson nipote debba riscattare in qualche modo la famiglia con quelle frasi dette alla Regina.
 
Top
Tinette
view post Posted on 8/10/2009, 22:14




CITAZIONE (celeborn36 @ 8/10/2009, 22:54)
Addirittura lo stralcio d'articolo che ho postato dice che non ha parlato con nessuno dei suoi esecutori...quella di Sanson concorda con le altre anche se sembra che Sanson nipote debba riscattare in qualche modo la famiglia con quelle frasi dette alla Regina.

Già. Il mistero s'infittisce...che dite, proponiamo ad Augias una puntata a tema di Enigma? ^_^ Enry, tu torneresti ospite dal buon Corrado a fare le veci del forum? ;) :P
 
Top
celeborn36
view post Posted on 8/10/2009, 22:22




ho paura si saper la risposta di Enry
 
Top
Peintre de la Reine
view post Posted on 9/10/2009, 01:18




Quella frase...quante volte mi sono chiesto se sia stata pronunciata realmente oppure no; tutti noi, avendo letto parecchio sulla Regina, abbiamo più o meno ben chiaro il carattere e l'animo gentile di Maria Antonietta. Detto questo mi aspetto, per rimanere in linea con il personaggio, che qualora avesse pestato involontarimente il piede a qualcuno (sì, anche al suo boia) ella si sarebbe scusata per l'accaduto. In realtà bisognerebbe quindi capire se Maria Antonietta sia salita sul piede di Sanson oppure no. Perché se vi fosse salita, ne son certo, si sarebbe certamente scusata.
Bel post, complimenti Axel; è bello rileggerti sul forum! :)

CITAZIONE (celeborn36 @ 8/10/2009, 23:22)
ho paura si saper la risposta di Enry

Zìzì!! E tutto il forum a fare il pubblico!!! image image image
 
Top
-enry1973
view post Posted on 9/10/2009, 10:33




Grazie della testimonianza Sansoniana (detto da Ercole è un bel binomio)!!!!

Qualcuno scrisse anche che perse una scarpa, ma credo che le mitologie degli ultimi istanti siano da rispettare per quello che sono. Io spero che il piede glielo abbia pestato intenzionalmente e con il tacco!!! La renderebbe meno pietosa ma infinitamente più simpatica. "Oh pardon Monsieur, l'ho fatto apposta" il tutto detto con la voce di Jessikina!!!!

Quanto ad Augias... vediamo... se non spara un paragone tra Toinette e la zebra delle steppe asiatiche possiamo pensarci. Mi impensierisce solo l'idea del cerone... ci ho impiegato una settimana a smerigliarmelo via dalla faccia... Ma se venite voi come pubblico si può fare!!!!
 
Top
Elleth
view post Posted on 9/10/2009, 13:26




Secondo e Augias ci sta dentro!!! Dai Enry fagli rispolverare i Segreti di Parigi! :cd08785afu4.gif:
 
Top
•Lady Rò;;
view post Posted on 9/10/2009, 13:30




CITAZIONE (celeborn36 @ 8/10/2009, 22:10)
Ecco il resoconto da un punto di vista giornalistico:

Un estratto dalla Gazette Universelle n°396:

" Alle 11 e 12 o 15, ella uscì dalla Concergerie,...il suo aspetto era pallido e molto abbattuto, a seguito di una perdita che aveva avuto nella sua prigione, piuttosto che per la giusta punizione che andava a subire, perchè, malgrado il suo cuore sembrasse oppresso, montando sul carro, ha conservato un contegno, una fierezza, e un aspetto altero...Arrivata alla Place de La Revolution, i suoi occhi si sono fissati con emozione sul castello delle Tuileries...Il carro si ferma davanti il patibolo, è discesa con leggerezza e prontezza, senza bisogno di essere sostenuta, sebbene le sue mani fossero ancora legate; ed è salita "à la bravade" (con fare ardimentoso?) con un'aria più calma e più tranquilla di quando è uscita dalla prigione. Senza parlare nè al pubblico, nè agli esecutori, si è preparata al supplizio, facendo cadere lei stessa la cuffia. La sua esecuzione e tutto quello che è potuto essere lo spaventoso preludio durò circa quattro minuti. A mezzogiorno e un quarto preciso la sua testa cadde sotto la lama vendicatrice della legge..."

Concordo pienamente con Yue, è la vera e propria descrizione del disegno di David. Quanto riguarda la frase, diciamo che a me piace pensare che l'abbia pronunciata mi dà un senso di pacatezza in quanto ella andava incontro alla morte in modo tranquillo, anche se austero al tempo stesso. Credo che il susseguirsi degli avvenimenti in quei pochi minuti l'abbiano resa resa una persona diversa da quella che si era dimostrata essere, perchè di fronte alla morte diciamo che siamo tutti uguali...la morte non fa distinzioni rispetto al fatto di essere regine o gente comune. Sinceramente mi stanno sorgendo molti dubbi soprattutto dopo aver letto il "discorso" tra lei e Sanson.
Un altro, della lunga lista, dei misteri che prendono il nome di Marie Antoinette ^_^
 
Top
Tinette
view post Posted on 9/10/2009, 21:01




CITAZIONE (-enry1973 @ 9/10/2009, 11:33)
Grazie della testimonianza Sansoniana (detto da Ercole è un bel binomio)!!!!


Qualcuno scrisse anche che perse una scarpa, ma credo che le mitologie degli ultimi istanti siano da rispettare per quello che sono. Io spero che il piede glielo abbia pestato intenzionalmente e con il tacco!!! La renderebbe meno pietosa ma infinitamente più simpatica. "Oh pardon Monsieur, l'ho fatto apposta" il tutto detto con la voce di Jessikina!!!!

:lol:


Quanto ad Augias... vediamo... se non spara un paragone tra Toinette e la zebra delle steppe asiatiche possiamo pensarci. Mi impensierisce solo l'idea del cerone... ci ho impiegato una settimana a smerigliarmelo via dalla faccia... Ma se venite voi come pubblico si può fare!!!!

Ok, io ci sto! ;) Povero Enry, pure il cerone ti sei dovuto sorbire!!!:wacko:

 
Top
estella
view post Posted on 11/10/2009, 13:24




Riporto cosa dice Zweig a proposito delle memorie nate dopo il 1815, come quelle di Sanson:

" Ciascuno in questo tempo (la Restaurazione) cerca la storia nei ricordi dei testimoni oculari, per ricostruire gli avvenimenti disordinati: per questa ragione si desta dopo il 1815 una vera frenesia per memorie, come ai nostri giorni, dopo la guerra, per libri di guerra.
Questa brama è presto avvertita dagli scrittori di professione e dagli editori, che imbastiscono, prima che l'interessamento scemi, ricordi sopra ricordi sulla grande epoca.

Il pubblico pretende che chiunque abbia solo sfiorato una volta personaggi divenuti poi storici, racconti le sue avventure.
Ma poichè la gente mediocre, passata per lo più apatica per i grandi avvenimenti, ricorda solo pochi particolari senza essere capace di descrivere con un pò di brio quel tanto che sa richiamare alla mente, dei giornalisti intraprendenti cucinano sotto il loro nome con questi pochi ingredienti una pasta abbondante e la raddolciscono mescendovi delle fantasie sentimentali sino a che è pronto il libro.

Ciascuno che un tempo abbia avuto un posticino alle Tuileries, nella prigione o nel tribunale rivoluzionario, si presenta come scrittore: la sarta, la cameriera, il personale di ogni grado, il pettinatore, il guardiano delle carceri dove Maria Antonietta fu rinchiusa, la prima e la seconda governante dei figli, tutti i suoi amici e , last not least, persino il carnefice, signor Sanson, devono scrivere delle memorie o prestare almeno il nome dietro adeguato compenso.

Naturalmente queste notizie falsate si contraddicono in ogni particolare e, proprio per gli eventi più decisivi dal 5 al 6 ottobre 1789, esistono sette, otto, dieci, quindici, persino venti versioni diversissime tra loro di cosiddetti testimoni oculari sul comportamneto della regina durante l'assalto alle Tuileries e sulle sue ultime ore.

Concordano solo nei sentimenti politici, cioè nella fedeltà irremovibile e commovente verso la monarchia, giacchè furono tutte pubblicate sotto gli auspici dei Borboni.
Quegli stessi guardiani e custodi delle prigioni che durante la rivoluzione erano i rivoluzionari più accesi, non si stancano mai di affermare al tempo di Luigi XVIII quanto abbiano in segreto venerato la loro pia e virtuosa sovrana."

In linea di massima sono d'accordo con Zweig ma è anche vero che tra tanto materiale un qualcosa di autentico ci sarà. La verità è sempre nel mezzo.
 
Top
celeborn36
view post Posted on 11/10/2009, 13:55




beh c'è da dire che tutti coloro che volevano ingraziarsi Luigi XVIII e la Duchessa d'Angouleme hanno fatto memorie dove ritraggono i reali caduti per mano della rivoluzione come martiri. In primis la Campan.
 
Top
Axel von Fersen
view post Posted on 14/10/2009, 08:24




CITAZIONE (Peintre de la Reine @ 9/10/2009, 02:18)
Quella frase...quante volte mi sono chiesto se sia stata pronunciata realmente oppure no; tutti noi, avendo letto parecchio sulla Regina, abbiamo più o meno ben chiaro il carattere e l'animo gentile di Maria Antonietta. Detto questo mi aspetto, per rimanere in linea con il personaggio, che qualora avesse pestato involontarimente il piede a qualcuno (sì, anche al suo boia) ella si sarebbe scusata per l'accaduto. In realtà bisognerebbe quindi capire se Maria Antonietta sia salita sul piede di Sanson oppure no. Perché se vi fosse salita, ne son certo, si sarebbe certamente scusata.
Bel post, complimenti Axel; è bello rileggerti sul forum! :)

CITAZIONE (celeborn36 @ 8/10/2009, 23:22)
ho paura si saper la risposta di Enry

Zìzì!! E tutto il forum a fare il pubblico!!! image image image

Grazie Peintre!! Gentile come sempre!

CITAZIONE (celeborn36 @ 8/10/2009,21:18)
... è difficile tenere il capo ritto quando si è morti.

SIG!!! :blink:


CITAZIONE (Tinette @ 8/10/2009, 22:35)
CITAZIONE (-enry1973 @ 7/10/2009, 11:02)
E si, son questioni di cui la storia è piena... chissà se frasi storiche come "Eppur si muove" sono davvero mai state dette. Tornando a MA, certo con la confusione che regnava in quel momento deve essere stato ben difficile udire una vocina chiedere scusa: chi lo ha raccontato per primo doveva essere qualcuno dell'entourage di Sanson per poter stare così vicino alla condannata. Sappiamo anche, come accadde con Luigi XVI, che le guardie avevano il compito di far rullare forte i tamburi per impedire che la folla udisse le parole dei condannati. Sanson nelle sue memorie (che non ho :angry:) non dice nulla?

Purtroppo Charles Henri Sanson, testimone diretto degli ultimi istanti di vita di Toinette, non ha lasciato nulla di scritto. Le memorie che abbiamo non sono sue ma del nipote, Clément Henri, il quale ha raccolto la testimonianza appunto del nonno e del padre (che gli faceva da assistente). Ne avevo forse parlato tempo fa in un topic che non ricordo, ma ora riprendo volentieri in mano il libro per cercare la risposta alla domanda di Enry. Trascrivo qui di seguito il passo finale, tratto dal capitolo dedicato alla regina:

"Giungendo sulla piazza della Rivoluzione, la carretta si fermò proprio dinanzi al grande viale delle Tuileries; per qualche istante la regina rimase sprofondata in una contemplazione dolorosa; ella ebbe un grande pallore, i suoi occhi s'inumidirono e la si sentì mormorare con voce sorda:
- Mia figlia! figliuoli miei!
Nel momento che ella pose piede a terra, sostenuta da mio nonno e da mio padre, Charles Henri Sanson, chinandosi verso di lei, le disse a bassa voce:
- Coraggio, signora.
La regina si volse bruscamente, e quasi stupita di trovare un accento di pietà in colui che doveva metterla a morte, gli rispose:
- Grazie, signore, grazie.
Il tono non era alterato, la parola rimaneva ferma e vibrante. Mio padre voleva continuare a sorreggerla nei pochi passi che la separavano dalla ghigliottina; ella rifiutò dicendo:
- No; avrò la forza, grazie a Dio, di andare fin là.
E mosse con un passo uguale, senza precipitazione né lentezza, e salì i gradini con tanta maestà come se fossero stati i gradini della grande scalea di Versailles.
Il suo presentarsi sulla piattaforma produsse un istante di confusione. L'abate Lothringer l'aveva seguita fino a quel momento con le sue esortazioni inutili; mio padre lo respinse dolcemente per abbreviare alfine lo straziante supplizio.
Gli aiutanti s'impadronirono allora della vittima. Mentre la attaccavano sull'asse mobile, ella alzò gli occhi verso il cielo e gridò a voce alta:
-Addio, figliuoli miei; vado a raggiungere vostro padre.
Ella aveva appena pronunciato queste parole, che già l'asse mobile era messa in posizione e il coltello precipitava sulla sua testa.
Grida di <<viva la Repubblica!>> risposero allo scatto della lama: grida circoscritte alla immediata vicinanza del patibolo. Allora Grammont, che agitava la spada come un energumeno, ordinò ripetutamente a Charles Henri Sanson di mostrare la testa al popolo. Uno degli aiutanti fece il giro del patibolo con quell'orrendo trofeo, in cui le palpebre erano ancora agitate da un fremito convulsivo.
Il corpo della regina fu chiuso in una rozza cassa di legno bianco e consumato nella calce del cimitero della Madeleine; le sue vesti furono distribuite ai poveri degli ospizi."


Se questo resoconto è degno di fede, la famosa frase non sarebbe mai stata pronunciata da Toinette...

Non credo si siano verificate le cose riportate in queste memorie. :huh:
 
Top
ultimaregina
view post Posted on 1/6/2010, 22:35




Vera o falsa che sia io l'ho trovata scritta in molte bio della reine. :unsure:
Era una mia curiosita', volevo postarla prossimamemente, ma vedo che c'avete gia' pensato...
Se è una cavolata perchè tutti questi scrittori l'hanno inserita nei loro libri?
 
Top
Mlle Jessica
view post Posted on 2/6/2010, 07:37




CITAZIONE (-enry1973 @ 9/10/2009, 11:33)
Io spero che il piede glielo abbia pestato intenzionalmente e con il tacco!!! La renderebbe meno pietosa ma infinitamente più simpatica. "Oh pardon Monsieur, l'ho fatto apposta" il tutto detto con la voce di Jessikina!!!!

:lol:
 
Top
49 replies since 6/10/2009, 21:00   1636 views
  Share