| Tratto dall'annale di Maria Teresa del 1775 in cui si parla di altri gesti caritatevoli compiuti dalla Delfina (trascrivo anche la lunga introduzione):
1770 - Siamo arrivati ad un periodo molto gioioso per Maria Teresa e tanto felice per la Francia: questo evento che deve consolidare per sempre la riconciliazione della casa d'Austria e dei Borboni. La nazione tedesca e la nazione francese s'interessano in egual misura a questi nodi augusti e sacri che danno questa felicità comune. Destinata a fare la felicità dei francesi con un principe, l'erede delle virtù e dei talenti di un padre che la Francia piange ancora, lei lo vede rivivere nella persona del suo augusto marito. L'arciduchessa Maria Antonietta, dopo essersi staccata dalle braccia di Maria Teresa, arriva alla corte di Luigi XV, per sposare l'erede della corona. La sua partenza aveva fatto cadere molto lacrime a Vienna. Dalle frontiere della Francia era come un trionfo continuo; ovunque, la principessa aveva visto correre una folla numerosa al suo passaggio che si emozionava vedendo la sposa del loro futuro re. Quali saranno stati i suoi sentimenti, all'arrivo nella capitale, vedendo una folla immensa di cittadini di ogni rango e di ogni età, invadere le strade e aspettare nonostante le brutte nubi in cielo, il momento del suo arrivo? Fu certamente in questi istanti che la principessa si innamorò di questo popolo che adora i re, che ha saputo dare testimonianza pubblica dell' amore verso questa augusta principessa. I francesi videro in lei la grazia nel portamento, l'aria piena di nobiltà e di dignità: presto ebbero l'occasione di conoscere l'animo sesibile e benevolo di questa illustre principessa e dissero che un giorno Maria Antonietta avrebbe fatto ciò che Maria Teresa ha fatto per il suo popolo. Ed essi non si sbagliarono: tra numerosi atti di benevolenza di questa principessa videro la viva immagine della rispettabile madre e quindi un bene prezioso per la nazione francese e degna dell'ammirazione futura. La nostra augusta regina era ancora delfina quando un giorno, dopo pranzo, camminava un po' dopo la Croce di Souvré dov'era l'appuntamentoper la caccia. Ella udì in un vigneto vicino ad un villaggio d'Achère, situato a due leghe da Fontainebleau, le grida disperate di una donna e di un ragazzino. Subito la principessa fece fermare la carrozza, attraversò la vigna e si apprestò a soccorrere la donna che il dolore aveva fatto perdere conoscenza. La principessa le fece annusare i suoi sali e vedendola rinvenire le disse tutto ciò che i sentimenti possono ispirare ad un animo tenero. Maria Antonietta le prese le mani e la carezzò mescolando le sue lacrime a quelle della sfortunata. Ella apprese che un cervo inseguito da dei cani aveva saltato sopra una "muraglia" di un piccolo giardino, dove lavorava suo marito e che il cervo aveva piantato una zampa sul ventre dell'uomo e che il poveretto stava per morire. A questo racconto la principessa diede alla donna tutto ciò che aveva dentro la borsetta e raddoppiò i teneri gesti di sensibilità. Monseigneur il Delfino, monseigneur il conte e madame la contessa di Provenza arrivarono e pervasi dagli stessi sentimenti, diedero anch'essi tutto ciò che avevano nelle loro borse nelle mani della povera sconsolata. Madame la delfina fece avvicinare la carrozza e fece salire la madre, suo figlio, due donne che erano presenti e un valletto con l'ordine di condurre questa povera donna a casa sua e di riferirle in seguito riguardo lo stato di salute di suo marito che respirava ancora. Mentre Madame la Delfina attendeva la risposta, comparve il re che, condividendo il dolore della sua augusta famiglia disse: "Che sfortuna! Come rendere a questa donna suo marito e a questo bambino suo padre?" "Ah, Papa" Riprese la principessa "Facendoli uscire da questo stato di miseria, noi potremo almeno diminuire la crudeltà della loro situazione!" Questi aneddoti sulla vita dei capi del mondo, fanno ai cuori un'impressione che non si spegne mai. Questi, passando di bocca in bocca, furono presto conosciuti in tutte le province e pentrarono nei cuori dei francesi con sentimenti d'ammirazione e d'amore! Maria Antonietta, dopo l'avventura di Achére è teneramente amata da tutti i francesi e possiamo dire che questo amore tocca persino l'adorazione! Ecco dunque il vantaggio dei monarchi: con più si avvicinano ai loro sudditi, più sono veramente grandi. Con più si allontanano con più si fanno piccoli e il popolo li perde presto di vista e li lascia soli nel loro mondo. [....]
Nel libro c'è anche una bellissima stampa che ritrae Maria Antonietta mentre soccorre la donna, e che posterò a breve.
|