yolande84 |
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| CITAZIONE (^rose bertin^ @ 28/4/2010, 19:07) CITAZIONE sister,è vero, ho scritto "INVECE ANCHE (nel senso di ennesima cosa)QUESTO E' SBAGLIATO "solo x rose....il resto vale come commento a questo topic in generale neanche ti rispondo tra l'altro lascia il tuo accanimento contro di me a casa) comunque a mio avviso la reine penso che avrebbe comunque voluto continuare a vivere(visto che continuava a convincere il marito di fuggire dalla francia )sempre meglio che essere condannata con la ghigliottina davanti a tutti i parigini per quanto maria teresa fu infelice lei a differenza del fratello VISSE si sposò (non ebbe la gioia di avere figli) ma non si può neanche dire che avrebbe preferito fare la fine del fratello piuttosto che continuare a vivere non è accanimento, sono dati di fatto e poi dovresti almeno presentarti, se vuoi scrivere sul forum, è il regolamento. comunque basta qui.... Questo non esatto. Maria Teresa fu infelice per tutta la vita, subi' traumi e sofferenze terribili. Rileggendo quello che ci ha postato ultimaregina, ci aiuta a capire una parte della sua tragedia (addirittura non riuscire quasi piu a parlare!), è un fatto abbastanza soggettivo qella della qualità della vita diciamo (un pò come il tema dell eutanasia:è meglio vivere o morire in certi casi?), ma in linea di massima è oggettivo dire che la sua vita non è invidiabile, le sue sofferenze un peso psicologico da portarsi sulle spalle per sempre. Infatti in moltissime biografie di storici di un certo calibro, e di memorie di contemporanei ho letto quest'opinione, a proposito della morte del piccolo delfino del 1789: ritengono che sia stato un bene, in un certo senso, per quel bambino, essere morto prima di aver vissuto certe cose. Probabilmente, per noi che siamo cosi appassionati della regina e della sua famiglia, sentiamo le loro tragedie più sensibilmente....ecco perchè qualcuno di noi può pensare che forse sarebbe stato meglio morire prima. Forse è una debolezza umana pensare ciò, ma accade anche ad alcuni biografi, che affezionandosi al personaggio di cui scrivono, ne condividono le sofferenze in modo piu marcato
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