Madame Sophie muore senza rumore il 19 giugno 1787, a l'eta' di 11 mesi e 10 giorni.
Tutti sanno quanto allora l'esistenza dei lattanti fosse fragile, uno su quattro non arrivava al suo primo compleanno. Una tale decimazione imponeva di non affezionarsi troppo a queste creature.
Il 25 giugno madame Elisabeth si confida in una lettera alla sua amica Angèlique de Bombelles:-" I tuoi genitori ti avranno detto che Sophie è morta il giorno dopo che ti avevo scritto. La povera piccola aveva mille ragioni per morire e niente l'avrebbe potuta salvare. Penso che questa sia una consolazione.
Mia nipote (madame royale) è stata incantevole: ha mostrato una sensibilita' straordinaria per la sua eta'.
Per consolarmi so' di averla ben curata , spero che preghera' per me, ci terrei molto!
Se tu sapessi com'era carina quando è morta1 E' incredibile! La vedo ancora: bianca e rosa, per niente dimagrita, un incanto! Se tu l'avessi vista te ne saresti attaccata, da parte mia, nonostante l'abbia poco conosciuta, ho avuto un grande dispiacere, quando ci penso mi commuovo".
L'autopsia fatta al Petit Trianon, gia' stata descritta accuratamente dalla cara Alice in un'altra discussione, porta all'ipotesi piu' plausibile che la bimba sia morta di tisi, che ha potuto contrarre in diversi modi, per esempio attraverso il latte della sua nutrice, Claire Arnaud.
Il giorno stesso , Marie Sophie Hèlène Beatrix de France è trasferita alla Basilica reale di Saint-Dènis.
La bara viene deposta "senza nessun cerimoniale, conformemente agli ordini del re", nella cripta dei Borboni.
LuigiXVI non sembra quasi toccato da questa perdita precoce. Nel suo Journal, il re riassume il dramma in 3 frasi lapidarie:
-"Venerdi 15 giugno: La malattia di mia figlia ultimogenita mi ha impedito di andare a caccia."
-"Martedi 19 giugno: Morte di di mia figlia ultimogenita alle 3. Passeggiata a piedi a Saint-Cyr".
Maria Antonietta invece "fa' pieta' a vederla, non smette di piangere il suo "povero piccolo angelo".
L'abate Vermond afferma-": La regina ha molto sofferto alla morte della sua bambina, ma ella riconosce che un piccolo essere che non poteva ancora conoscere e farsi conoscere, non puo' lasciare lunghe tracce".
Joseph Weber descrive una madre inconsolabile-": Invano le persone che erano ammesse alla sua intimita' le ricordavano la piccola eta' della principessa come motivo di consolazione e lei rispondeva loro
"Dimenticate che avrebbe potuto essere un'amica!"
E le lacrime continuavano a scendere, nel nome della figlia e dell'amica"