Maria Antonietta - Regina di Francia

E DALLA GIOIA VIDE LA LUCE LA TRAGEDIA

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duca di hamilton
view post Posted on 15/1/2011, 14:45




Leggendo una biografia su la grande Maria Teresa, mi sono imbattuto in un piccolo anettoto che ho trovato doloce e triste allo stesso tempo. Non solo ci da l'idea dello splendore della Vienna imperiale, ma ci svela anche come il destino prenda strade incomprensibili.
Nel settembre del 1754, il principe von Sachsen-Hildurghausen diede una festa grandiosa in onore delle Loro Maestà imperiale Francesco Stefano e Maria Teresa, presso il suo palazzo, Schlosshof, costruito dal principe Eugenio di Savoia sul confine ungherese, vicinisso alle terre degli Esterhazy e degli Harrach. Questa fu una data da ricordare non solo per la splendida festa, ma che anche perchè Gluck entrò nell'orbita della famiglia imperiale.
Le Loro Maestà imperiali partirono dal prediletto padiglione di cacciadell'imperatoreHollitsch, accompagnati dall'arciduca Carlo e dalle due arciduchesse Maria Anna e Maria Cristina, allora scolarette. Furono ricevuti dal principe e dal suo ciambellano, e condotti al banchetto. Dopo essersi ristorati, furono accompagnati in corteo ad un palazzo sussidiario, Niederweiden, con un giardino famoso e un teatro e un panorama delle colline attorno a Presburgo.
Qui fu un trattenimento con parole, come al solito del Metastasio,e musica di Bonno, IL VERO OMAGGIO. I cantanti principali ( testi-Tramonti e Therisia Heinisch) erano di prim'ordine e il momento culminante venne quando, dopo un duetto finale, si levò un'eco e dal bosco uscì un coro che ripeteva le parole conclusive dalla rappresentazione: TUTT'IN OMAGGIO IL COR!.
Tutto questo si svolse nel primo pomeriggio. La sera, quando scese l'oscurità ei giardinivennero illumitati, nel teatro di Niederweiden fu data un'altra rappresentazione, con testo del Metastasio intitolato L'ISOLA DISABITATA, che molti anni dopo sarebbe stata utilizzato da Joseph Haydn per l'opera omonima.
Poi, a letto. Il giorno dopo fu dedicato soprattutto a Francesco Stefano. Vi fu una complicata partita di caccia nelle paludi del Danubio. Era stato eratto un apposito edificio a due piani, sopra piloni piantati nel fiume; sull'acqua erano state costruite piattaforme per sparare, cammuffate con fronde e bandiere, tutte collegate da un ponte provvisorio. Il fiume era affollato da piccole barche, e la famiglia imperiale potè accedere al posto con una chiatta squisitamente attrezzata e decorata, che la portò alla prima piattaforma. Poi, incominciò la caccia.
Centinaia di battitori, piazzati nei boschi sul fianco delle colline, manovravano un ampio semicerchio per spingere tutti gli animali verso l'edificio e attraverso le grandi arcuate su cui poggiava, fino alla riva del fiume. Ma questa fu solo un'esibizione. Leprime due ondate,che comprendevano molti cervi, cinghiali selvatici e selvaggina più piccola, poterono riversarsi attraverso le arcuate e guadagnare la libertà, sparpagliandosi lungo le rive del fiume o buttandosi a nuoto. Circa 600 capi passarono. La strage fu limitata ai capi più piccoi,1000 lepri e 136 volpi, oltre 60 cinghiali.
Dopo queste emozioni, Gluck fece il suo debutto imperiale. Quella sera, a Tramontini e alla Heinisch si unirono Strarzer e il tenore Fribert, per cantare le cinesi; il teatro era parato per l'occasione in stile cinese, con un'illuminazione splendida.
L'indomani mattina, ancora caccia per coloro che la gradivano. Nel pomeriggio, una grande regata o carosello acquatico nell'immenso lago artificiale creato peril principe Eugenio. Gli spettatori sedevano sotto pergolati, sulle rive. Su una speciale costruzione al centro del lago, un coro e un gruppo di strumentisti eseguivano dolci musiche...ma in condizioni un pò particolari, poichè erano circondati da animali incatenati, orsi, lupi, e gufi. Il carosello era una gara tra due squadre formate da 4 imbarcazioni, comandate da cavalieri e con servi per rematori, vestiti da pierrot o arlecchino.
La sera, il parco fu aperto al pubblico. Migliaia di persone che si erano accampate sulle colline circostanti scesero in massa ad ammirare le decorazioni, gli alberi da frutto, le bordure fiorite splendidamente illuminate e il più grande gioello d'europa, L'imperatrice Maria Teresa.
Quel particolare parido della sua vita fu forse il culmine della sua felicità. Il paese era in pace, le finanze riassestate, l'esercito baldanzoso, le grandi riforme in piena realizzazione e lei era la donna più celebre e ammirata di tutto il mondo...Fu in questo periodo di immenso fulgore, di serenità e di gioia che fu concepita la creatura che altro non avrebbe conosciuto se non dolore e pene. La figlia concepita in questa atmosfera gaia e tenera, espressa in un'esplosione di stravaganze rococò, fu battezzata Maria Antonia, nota alla storia come Maria Antonietta, la più svenutrata delle creature.
 
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^rose bertin^
view post Posted on 29/1/2011, 21:49




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bel racconto..

CITAZIONE
...Fu in questo periodo di immenso fulgore, di serenità e di gioia che fu concepita la creatura che altro non avrebbe conosciuto se non dolore e pene.

già purtroppo...

adoro questi segni dle destino..come ad esmpio anche il fatto di quello che successe alla sua nascita (il terremoto in portogallo..) o la macchia sul contratto di matrimonio..(si è vero non scriveva precisamente e tentennava )ma non si può dire che non presagiva niente..io quando vidi la copia falasa su un fumetto di lady oscar..mi spavemntai così tanto che non lessi più quei fumetti per un bel pò..

si può anche non essere superstiziosi però...
 
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1 replies since 15/1/2011, 14:45   166 views
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