Con i due figli della contessa Clelia la famiglia (con titoli e possedimenti) si divide:
Renato Borromeo (1710-1778) continua la linea primogenita, mentre
Francesco (1713-1775) dà origine alla linea cadetta dei Borromeo di San Maurilio (dalla strada in cui abitavano), successivamente Borromeo d'Adda. A entrambe le linee viene riconosciuto il titolo comitale (esteso a tutti i maschi) e entrambe le linee arrivano ai giorni nostri.
Il terzo figlio maschio,
Vitaliano, in ossequio alle tradizioni delle famiglie nobiliari, divenne Cardinale:
Giovanni Battista Pernabò - Cardinale Vitaliano Borromeo (1720-1793). Dovrebbe essere l'ottavo Vitaliano della serie. Abitò a Roma nel Palazzo Borromeo-Gabrielli che ristrutturò e decorò.
Giberto V Borromeo (1751-1837) e la moglie Maria Elisabetta Cusani.
Giberto, figlio di Renato e Marianna Erba Odescalchi, continuò la linea primogenita. Dette grande impulso alla collezione di famiglia e riordinò il patrimonio, assegnando ai Borromeo di San Maurilio alcune proprietà: infatti sposò la vedova di suo cugino Antonio, morto prematuramente lasciando un figlio piccolissimo.
Il principe Giberto V in età matura, con l'uniforme di Ambasciatore asburgico presso la Santa Sede. Durante gli avvenimenti che interessarono Milano in epoca napoleonica e dopo la Restaurazione, ricoprì sempre incarichi di rilievo, nonostante il cambiamento dei regimi; onnipresente, i milanesi lo chiamavano "Gibertone".
Voglio concludere dicendo che la famiglia svolse un ruolo di protagonista durante il Risorgimento: il conte
Vitaliano VIII Borromeo (1791-1874), figlio del suddetto, nei confronti del dominio austriaco tenne per lungo tempo un contegno improntato a dignitosa prudenza. Ma, scoppiata l'insurrezione nel 1848, fece la sua scelta, schierandosi con i rivoltosi. Al maresciallo Radetzky disse: " I patrizi milanesi sono pronti a morire sotto le rovine dei loro palazzi". Vicepresidente del Governo provvisorio di Gabrio Casati, favorevole alla fusione con il Piemonte, divenne membro del Senato subalpino. Tornò a Milano con l'avvento del regno unitario.
Vitaliano VIII Borromeo ebbe nove figli (5 maschi).
Emilio Borromeo (1829-1909), il figlio minore del suddetto. Il fratello maggiore Giberto ebbe una sola figlia, Elisabetta (1839-1928), che, per non disperdere il titolo, sposò lo zio Emilio.
Giberto VI Borromeo Arese (1815-1885), primogenito del suddetto Vitaliano, oltre a ricoprire diverse cariche pubbliche proprie del suo rango, divenne in bravo pittore paesaggista.
Giberto Borromeo Arese - La rocca di Arona.
I Borromeo, come già detto, erano conti di Arona, a partire dal Quattrocento. Diventarono così proprietari di una fortezza antichissima (anteriore all'anno Mille) in posizione strategica sul Lago Maggiore. Vi nacque San Carlo nel 1538. Nell'Ottocento Napoleone la distrusse. Resta la sua immagine in una veduta di
Francesco Zuccarelli:
Il vedutista toscano eseguì diverse opere per il Palazzo Borromeo, riunite in un'unica sala che prende il suo nome.
Sulla sponda opposta di Arona c'è tuttora, imponente, la fortezza di Angera: già marchesi dal Quattrocento, i Borromeo diventarono principi di Angera nel 1916 con diploma reale conferito a
Giberto VII (1859-1941). Anche questo maniero fu dipinto da
Francesco Zuccarelli:
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Per altre notizie sulle proprietà storiche dei Borromeo consultare il sito: www.vivereilpalazzo.it/doc/pubb/la_famiglia_borromeo.pdfEdited by elena45 - 28/12/2021, 01:10