| Da quel che so io i corpi dei sovrani sono stati dissotterrati sotto la Restaurazione e portati in gran pompa a Saint-Denis. Come è stato detto la testa della Regina è stata riconosciuta immediatamente, come dice Chateaubriand, che ha rivisto quel sorriso che l’aveva gratificato anni prima a Versailles. Si trovano assieme alle sue ossa, dei capelli e le giarrettiere che portava il giorno della sua esecuzione. Di quelle si son fatte delle reliquie. Il giorno dopo si trovano le spoglie di Luigi XVI. Il principe di Poix, fedele servitore fino al 10 agosto 1792, sviene alla vista di questi resti. I corpi sono poi scortati fino alla necropoli dei Re di Francia il 21 gennaio 1815 e interrati nelle nuove bare. (se le testimonianze sono vere quando sarebbero stati cremati?)
Per quanto riguarda il luogo di sepoltura dei sovrani ne parla Pauline de Tourzel che è stata una delle prime assieme alla Principessa di Tarente ad andare a pregare sulle Tombe e ci dice:
“…Un rispettabile vecchio (M. Descloseaux) proprietario di una casa attigua al cimitero de la Madeleine, era stato testimone oculare dell’inumazione del Re e della Regina. Questo cimitero fu dapprima vietato poi qualche tempo dopo ne fu ordinata la vendita. M. Descloseaux, guidato dal suo attaccamento per coloro che aveva visto sotterrare si presta a comprare il terreno che ospita le loro preziose spoglie. Fece circondare con una siepe il piccolo spazio che conteneva questi resti preziosi. Un modesto prato divenne la pietra sepolcrale di questo monumento: due salici piangenti vennero piantati vicino ad ogni tomba…”
Madame la contessa de Béarn (nata Pauline de Tourzel) e la sua amica la duchessa de La Tremoille (Principessa di Tarente), per prime ebbero l’ardire di fare una domanda per visitare questo luogo: nel 1803 andarono in questo luogo a pregare e versare delle lacrime.
“… La porta si apre, entro scortato dal padre e da una delle figlie, un sacro rispetto mi pervase: tremo nel calpestare quella polvere, che potrebbe essere la cenere di queste auguste vittime. Non vi descriverò quello che ho provato trovandomi là, in quel luogo,in quel piccolo angolo di terra al quale si legano tanti episodi di dolore, tanti penosi ricordi e dove nascono da sé grandi riflessioni. -Il Re e la Regina sono là!- mi disse la mia rispettabile guida… -Il Re è deposto qui; nove mesi dopo , la Regina, al momento in cui montò sul patibolo, domandò che il suo corpo fosse messo vicino a quello del Re; questa grazia le fu accordata: un corriere arrivo da noi portando l’ordine di fare la sua fossa vicino a quella del Re. Questa fossa fu, come quella del Re, scavata a più di dieci piedi di profondità. Allora si riconobbero che le assi della bara del Re erano ancora visibili. Si mise nel fondo della fossa un letto di calce, come era stato fatto per il Re, poi la bara, poi un letto di calce. Dell’acqua fu gettata in abbondanza, il tutto fu ricoperto di terra. Fui testimone oculare di tutto quello che vi racconto, ero alla mia finestra e seguivo il lavori degli operai. Mio genere fu obbligato ad assistere a questa triste cerimonia come guardia nazionale; lui, le mie due figlie e me, ecco quattro testimoni che esistono a casa mia… Vedete qui, vicino, il luogo dove furono interrate le persone che perirono durante il matrimonio di Luigi XVI. Un po’ più lontano gli Svizzeri, vittime del 10 Agosto e qualche altra persona attaccata al Re; laggiù all’inizio del giardino, vi sono i membri del Comitato di Salute pubblica e altri giacobini mischiati con loro.”
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