Dalle memorie della duchessa d’Abrantes :
“La regina , che aveva pure su Luigi XVI una grande influenza, era la guida piu’ pericolosa in quanto anch’essa mancava di idee precise. Era violenta,
piena di prevenzioni, e sacrificava tutto pur di vendicarsi quando era stata offesa nei suoi privati interessi. Le sue sventure e quelle del re depongono un velo sui loro errori; non bisogna sollevarlo: sventure cosi’ grandi acquistano qualche cosa di solenne, guai a chi le insulta.”
Tuttavia la duchessa narra questo aneddoto:
"Quando il signor de Vergennes era agli affari esteri, la regina un giorno lo fece chiamare per fargli una strana confidenza. L’imperatore suo fratello le aveva domandato di far fare per lui un prestito di 12 milioni. Naturalmente li avrebbe restituiti; ma poiché le agitazioni cominciavano, bisognava che il prestito rimanesse segreto. La cosa era complicata perché, a quel che diceva la stessa regina, il re si opponeva assolutamente ad essa. La conclusione del suo lungo discorso a Vergennes fu questa, che l’aveva fatto chiamare perché pensasse al modo di trovare il denaro e soprattutto di persuadere il re.
“ Con tutto il rispetto che debbo a Vostra Maestà” - rispose il ministro “ sono disgraziatamente costretto a disobbedirle . Le casse dello Stato sono vuote ; stiamo attraversando una crisi terribile; e mi riterrei veramente colpevole se riuscissi a convincere il re a compiere un gesto che può essere soltanto fatale a Vostra Maestà stessa e soprattutto alla Francia.”
“Signore” disse la regina con alterigia “ io vi ho fatto chiamare per chiedere il vostro intervento , non per ricevere dei consigli. Ma anche senza di voi saprò ben decidere il re a fare una cosa che stabilirà un legame di più fra la Francia e l’Austria. Occupatevi solamente di far trovare il denaro. Io impegnerò, se sarà necessario, la mia firma. La Regina di Francia può amare la sua nuova patria senza dimenticare che è Arciduchessa d’Austria. Non chiedo nuove tasse; non voglio nemmeno che il controllo generale si occupi di questa faccenda. Ma un prestito si può fare. Si faccia.”
Dopo questo congedo Vergennes se ne andò con il cuore angosciato. La risoluzione della regina era evidente, il ministro sapeva troppo bene che il re avrebbe ceduto alle insistenze della donna amata. Tuttavia il suo cuore di patriota non poteva non indignarsi nel veder commettere una simile azione; e cosi non si curò affatto di cercare il denaro. Ma la sera stessa il re lo fece chiamare e con un certo imbarazzo gli comunicò che la regina gli aveva strappato una promessa: la sua volontà era che si trovasse questo denaro, o almeno la metà.
Vergennes era sul punto di dare le dimissioni , ma gli venne un’idea, e rimase.
Non era facile in quel momento trovare denaro per il governo e ci voleva una gran maestria per concludere questa faccenda nel modo desiderato dal re.
C’era allora a Parigi un banchiere immensamente ricco , che si chiamava Durhuet. Egli venne incaricato da Vergennes di trovare il denaro: e lo trovò dopo molte pratiche , molta bravura, perfino qualche viaggio . (……………….)
Il corriere che doveva portare a Vienna la notizia che il re consentiva infine a prestare la somma di 12 milioni era pronto: e la Francia era senza pane. Vergennes gli dà le sue lettere , e al tempo stesso segrete istruzioni.. Il corriere parte: a 20 leghe da Parigi si sente male , ed è costretto a sospendere il suo viaggio per 48 ore. Le quali furono ben impiegate dal ministro . Egli si getta ai piedi del re , lo supplica di non fare ciò che può riuscirgli fatale, e Luigi XVI, che era veramente un uomo buono e d’onore, consenti’ a richiamare il corriere. (………………..) Tutti i particolari di questa storia sono autentici . Il disgraziato Durhuet è morto sul patibolo.
Edited by yolande84 - 16/5/2012, 14:09