Effettivamente l'insieme sa di finto, anche se il castello è autentico.
Fu costruito nel 1395, forse su una struttura preesistente, da Giovanni Anguissola per risiedervi con la moglie Beatrice Visconti, sorellastra di Gian Galeazzo Visconti (figlia naturale di Galeazzo II).
Rimase proprietà della famiglia
Anguissola finchè, nel 1871 con la morte del marchese Filippo, la linea primogenita si estinse ed i beni passarono in eredità alla madre del marchese,
Fanny Visconti di Modrone, moglie di Gaetano Anguissola. Costei morì nel 1884 e lasciò erede il nipote ex fratre Guido.
Il castello di Grazzano Visconti.
Il fortunato erede della marchesa Anguissola:
Guido Visconti di Modrone,
duca di Modrone e conte di Lonate Pozzolo (1838-1902). Ereditò le idee liberali del padre Umberto che aveva finanziato i moti milanesi sfociati nelle Cinque Giornate (e per questo fu esiliato in Svizzera) e con il fratello Luigi partecipò alle guerre risorgimentali. Convinto che fosse doveroso partecipare alla rinascita del paese, si impegnò nel mondo del lavoro e della cultura; fu Senatore del Regno e Sindaco di Macherio, in Brianza, dove acquistò un'antica residenza, Villa Belvedere. Dal 1898 al 1902 fu Presidente del Teatro alla Scala, finanziato con robusti contributi personali. Sposò la bolognese Ida Renzi ed ebbe 4 figli maschi.
I
Visconti di Modrone discendono in linea retta da
Uberto Visconti detto il Picco (1255-1315), fratello di Matteo I il Grande, signore di Milano e capostipite della linea ducale milanese.
Nel '500, un suo discendente, Giambattista Visconti (+1563) fu il
1° conte di Lonate Pozzolo, titolo che si tramanda di generazione in generazione fino al suddetto e ai suoi discendenti.
Nel '600, Niccolò Maria Visconti (1656-1731 sposò Teresa Pirovano Modrone, che gli portò il titolo di
marchesi di Vimodrone e il secondo cognome.
Nel 1813, Napoleone Bonaparte conferisce il titolo di
duca di Modrone a Carlo Marcello Visconti di Modrone (1770-1836), suo Ciambellano, titolo che va a sommarsi ai precedenti e che, per mancanza di eredi, passa al lontano cugino Uberto (1802-1850), padre del suddetto Guido. Ovviamente il nuovo duca si affretta ad acquistare una residenza milanese degna del suo rango:
Palazzo Visconti di Modrone (ex Bolagnos, ex Viani) a Milano in una stampa d'epoca. Danneggiato dai bombardamenti dell'ultima guerra, venduto nel 1958, oggi è profondamente trasformato.
Villa Belvedere a Macherio (MB), in Brianza. Antica costruzione del '500, acquistata nel 1872 dal duca Guido, ampliata e ristrutturata, fu residenza del figlio Uberto, anche lui come il padre Sindaco di Macherio. Venduta negli anni '70 alla Provincia, poi a Silvio Berlusconi, assieme a un parco di oltre 200 ettari.
free photo hostingUberto Visconti (1871-1923), duca di Modrone e la moglie Marianna Gropallo. Sindaco di Macherio, Senatore, industriale e mecenate (finanziatore del Teatro alla Scala).
Villa Olmo sul lago di Como, edificio neoclassico del marchese Odescalchi, acquistata dal duca Guido nel 1883 (passata al Comune di Como nel 1924).
A questo patrimonio residenziale gigantesco e lussuoso, corrisponde però un patrimonio industriale altrettanto importante.
Il cotonificio di Vaprio d'Adda (BG), acquistato nel 1866 dal fratello del duca Guido, Raimondo Visconti di Modrone (1835-1882), che vi impiantò la produzione di un velluto di prima qualità (ancora oggi il migliore del mondo). Alla sua morte subentrò il duca stesso nella conduzione dell'azienda, poi suo figlio Uberto (di cui sopra) e i suoi discendenti, fino al 1955 quando diventò società per azioni.
http://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-...te&Chiave=28490Nei campi alla periferia di Milano, nel borgo di Bruzzano, nel 1895 il duca Guido impiantò un'azienda agricola e vi fece costruire una grande cascina, che dedicò alla moglie e chiamò Cassina Ida; diventò Cassina Anna, quando fu venduta nel 1934):
Oggi il corpo centrale restaurato è una biblioteca.
Doveva esserci qualche fattore nel DNA di questa famiglia, sceso per "li rami", se dopo secoli torna ad essere protagonista.
"Grande apertura alla modernità, nonostante il retaggio aristocratico e nobiliare. Ma anche spiccato fiuto per gli affari, emblema di quello spirito imprenditoriale ambrosiano che, a ridosso del XIX e XX secolo, contribuì non poco alla crescita e allo sviluppo del capoluogo lombardo. Furono queste le doti che caratterizzarono i Visconti di Modrone, grazie alle quali la famiglia milanese giocò un ruolo di primo piano nella vita del Paese. Tra di loro si annoverano industriali del tessile, senatori del regno, impresari teatrali, inventori di profumi e registi etc....."Leggi www.cattolicanews.it/studi-e-ricerc...i-di-sangue-bluOvviamente, nel corso del tempo, per l'evolversi delle condizioni economiche generali e per gli interessi diversificati, alcune delle imprese sono rimaste attive e floride, altre decadute.
Edited by elena45 - 2/8/2020, 21:29