Lo dicevo io! Erano troppo simili questi due palazzi, tanto che mi confondevo, per non avere qualcosa in comune:
Palazzo Lanza Tomasi, via Butera 28, Palermo.
Palazzo Butera, via Butera 8-18, Palermo.
Hanno entrambi l'ingresso su
via Butera, dove si innalzano le facciate più austere (divise da un isolato) e guardano entrambi sul Lungomare dalla parte opposta (la facciata settecentesche delle foto).
Ma, soprattutto, appartenevano alla stessa famiglia: furono edificati dai
Branciforte, una delle più potenti famiglie siciliane, nella seconda metà del Seicento. Poi entrambi furono modificati, fino ad acquisire l'aspetto e la struttura attuale.
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Il primo lo conosciamo (
#entry500452144): oggi è il palazzo del principe Gioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo dello scrittore autore del "Gattopardo" di cui stiamo parlando in questo topic.
L'ingresso del Palazzo Lanza Tomasi su via Butera 28.
La proprietà ha una storia piuttosto tormentata: fu costruito dai Branciforte nella seconda metà del Seicento sulle casematte militari spagnole retrostanti le mura cinquecentesche della città. Ma già nel 1728 fu affittato ai Teatini che lo adibirono a Collegio Imperiale per l’educazione dei nobili. Nel 1768 il palazzo fu acquistato da Giuseppe Amato, Principe di Galati, che unificò in un unico prospetto di stile vanvitelliano la facciata sul mare.
Nel 1849 il principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, il protagonista del "Gattopardo" e avo dello scrittore, lo acquistò con l’indennizzo versatogli dalla corona per l’espropriazione dell’isola di Lampedusa. Poco dopo, nel 1862, gli armatori De Pace acquistarono metà del palazzo e trasformarono gli interni secondo il gusto del tempo, realizzando, per esempio, il grande scalone d’ingresso.
Nel 1948 Giuseppe Tomasi di Lampedusa, dopo la perdita del palazzo palermitano di famiglia nei bombardamenti, ricomprò la proprietà dai De Pace e vi rimase fino alla morte, avvenuta nel 1957.
Il figlio adottivo, Gioacchino Lanza Tomasi, ha riunificato l’intera proprietà e compiuto un completo restauro dell’edificio. La biblioteca dello scrittore e la sala da ballo sono in gran parte arredate con mobili provenienti dal distrutto palazzo Lampedusa, gli altri ambienti con mobili ed arredi provenienti dal palazzo Lanza di Mazzarino. Nel palazzo sono ubicati anche dieci eleganti e confortevoli appartamenti disponibili per ospitalità.
Interessante il video:
http://topicnow.info/topic/la-vita-in-dire...laria-grillini/------------------------------------------------------------------------------------------
L'odierno Palazzo Butera, invece, fu acquistato in nuce dal marchese Gerolamo Branciforte nel 1692; ampliato dal figlio Ercole Michele che ne fece la sua residenza quando, nel 1718, sposò l'ereditiera Caterina Branciforte, principessa di Butera; ristrutturato dagli stessi dopo un incendio del 1759.
Divenne poi dimora dei principi
Lanza nel 1805, quando Stefania Branciforte, ultima principessa di Butera della serie, sposò Giuseppe Lanza, principe di Trabia, unificando titoli, cognomi e patrimonio.
La facciata anteriore di Palazzo Butera, con l'ingresso principale su via Butera 8. Gli interni li trovi qui:
www.palazzobutera.com/galleria-immagini/Nel 1885 il principe Pietro Lanza di Trabia sposò Giulia Florio, cognata e coetanea della più celebre Franca, erede, con il fratello Ignazio, della famiglia che abbiamo descritto qui:
#entry502021618La principessa Giulia contribuì molto ad accrescere lo splendore del Palazzo che divenne un punto di riferimento dell’aristocrazia europea e dei reali in visita in Sicilia.
Alla morte della principessa, nel 1947, il palazzo Butera, per disposizione testamentaria, passò in proprietà ai nipoti Raimondo e Galvano e alla figlia, principessa Giovanna Moncada di Paternò (
#entry521633611). Gli eredi oggi gestiscono il palazzo al servizio di eventi e feste.
Edited by elena45 - 11/3/2015, 15:32