Maria Antonietta - Regina di Francia

Valguarnera e Tomasi, storia e letteratura.

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sono un discendente valguarnera
view post Posted on 4/12/2013, 04:59




CITAZIONE (*§Yue§* @ 14/5/2012, 20:04) 
Elena non so aiutarti in merito alla ricerca dei ritratti, ma ti ringrazio per tutte queste informazioni. Non pensavo che ci fosse un retroscena reale dietro a questi due meravigliosi romanzi, che ho letto con estremo piacere ormai molto tempo fa. Non mi era mai passato per la mente di fare ricerche in merito. Grazie!


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CITAZIONE (*§Yue§* @ 14/5/2012, 20:04) 
Elena non so aiutarti in merito alla ricerca dei ritratti, ma ti ringrazio per tutte queste informazioni. Non pensavo che ci fosse un retroscena reale dietro a questi due meravigliosi romanzi, che ho letto con estremo piacere ormai molto tempo fa. Non mi era mai passato per la mente di fare ricerche in merito. Grazie!


CITAZIONE (sono un discendente valguarnera @ 4/12/2013, 04:57) 
CITAZIONE (*§Yue§* @ 14/5/2012, 20:04) 
Elena non so aiutarti in merito alla ricerca dei ritratti, ma ti ringrazio per tutte queste informazioni. Non pensavo che ci fosse un retroscena reale dietro a questi due meravigliosi romanzi, che ho letto con estremo piacere ormai molto tempo fa. Non mi era mai passato per la mente di fare ricerche in merito. Grazie!

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Elena non so aiutarti in merito alla ricerca dei ritratti, ma ti ringrazio per tutte queste informazioni. Non pensavo che ci fosse un retroscena reale dietro a questi due meravigliosi romanzi, che ho letto con estremo piacere ormai molto tempo fa. Non mi era mai passato per la mente di fare ricerche in merito. Grazie!


CITAZIONE (sono un discendente valguarnera @ 4/12/2013, 04:58) 
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Elena non so aiutarti in merito alla ricerca dei ritratti, ma ti ringrazio per tutte queste informazioni. Non pensavo che ci fosse un retroscena reale dietro a questi due meravigliosi romanzi, che ho letto con estremo piacere ormai molto tempo fa. Non mi era mai passato per la mente di fare ricerche in merito. Grazie!

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Elena non so aiutarti in merito alla ricerca dei ritratti, ma ti ringrazio per tutte queste informazioni. Non pensavo che ci fosse un retroscena reale dietro a questi due meravigliosi romanzi, che ho letto con estremo piacere ormai molto tempo fa. Non mi era mai passato per la mente di fare ricerche in merito. Grazie!

CITAZIONE (sono un discendente valguarnera @ 4/12/2013, 04:57) 
CITAZIONE (*§Yue§* @ 14/5/2012, 20:04) 
Elena non so aiutarti in merito alla ricerca dei ritratti, ma ti ringrazio per tutte queste informazioni. Non pensavo che ci fosse un retroscena reale dietro a questi due meravigliosi romanzi, che ho letto con estremo piacere ormai molto tempo fa. Non mi era mai passato per la mente di fare ricerche in merito. Grazie!

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CITAZIONE (*§Yue§* @ 14/5/2012, 20:04) 
Elena non so aiutarti in merito alla ricerca dei ritratti, ma ti ringrazio per tutte queste informazioni. Non pensavo che ci fosse un retroscena reale dietro a questi due meravigliosi romanzi, che ho letto con estremo piacere ormai molto tempo fa. Non mi era mai passato per la mente di fare ricerche in merito. Grazie!
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 4/12/2013, 11:17




Confesso di aver completamente perso il filo. Credo che lo studio di questa discussione richiederebbe dei mesi. Pertanto vi comunico che a Roma vive e lavora Fabrizio Lanza Tomasi che dovrebbe essere un discendente diretto del principe famoso. Anche il nome di battesimo mi pare "in linea" così come l'aspetto fisico "principesco", almeno così mi sembra. Non so se sia stato nominato nella discussione. Se avete qualche domanda da fare posso chiedere.

Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 4/12/2013, 15:03
 
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view post Posted on 4/12/2013, 15:04
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (Giacomo Girolamo Casanova @ 4/12/2013, 11:17) 
Confesso di aver completamente perso il filo. Credo che lo studio di questa discussione richiederebbe dei mesi. Pertanto vi comunico che a Roma vive e lavora Fabrizio Lanza Tomasi che dovrebbe essere un discendente diretto del principe famoso. Anche il nome di battesimo mi pare "in linea" così come l'aspetto fisico "principesco", almeno così mi sembra. Non so se sia stato nominato nella discussione. Se avete qualche domanda da fare posso chiedere.

Mi lamentavo soltanto che non ci fossero in rete sufficienti immagini per ricordare i personaggi della casata e di quelle affini.
I legami di parentela sono chiari, anche se complessi, e ho cercato di riassumerli nei miei schemini, che sono solo un canovaccio con cui orientarsi e che si possono riempire di notizie a piacimento.
Grazie di avermi ricordato che un odierno discendente vive a Roma. E' certamente il figlio del musicologo Gioacchino Lanza, il parente adottato dallo scrittore, al quale ha dato il cognome e ha lasciato il suo patrimonio.


Gioacchino Lanza, il poeta Lucio Piccolo (cugino dello scrittore) e Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Il poeta Lucio Piccolo era figlio di zia Teresa, una zia materna delle scrittore (una delle 4 sorelle Tasca di cui abbiamo parlato, anche lei bellissima):


Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangieri di Cutò e il marito Giuseppe Piccolo di Calanovella.


I fratelli Piccolo: Casimiro, Lucio e Agata. Casimiro fu un pittore surrealista. I tre fratelli vissero in splendido isolamento nella villa di Capo d'Orlando che spesso ospitò il cugino scrittore.
Cfr http://www.luciopiccolodicalanovella.it/si...terno/DEMO.HTML


Fabrizio Lanza Tomasi (1961) figlio di Gioacchino e della sua prima moglie (accanto a Rosy Mauro).

Edited by elena45 - 8/6/2017, 06:57
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 4/12/2013, 17:09




Esatto è proprio di lui che parlavo.
 
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Maria Carolina Valguarnera
view post Posted on 18/1/2014, 00:31




Salve devo farvi i complimenti per il lavorodi ricera sulla mia famiglia fatto fino a qua. Effettivamente non ci sono molte altre fotografie purtroppo. credo lei abbia già letto il Principe Mago scritto dal cugino Bent Parodi ..se dovesse capitare a Palermo mi faccia sapere. Cordialissimi saluti .
 
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view post Posted on 18/1/2014, 11:08
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CITAZIONE (Maria Carolina Valguarnera @ 18/1/2014, 00:31) 
Salve devo farvi i complimenti per il lavorodi ricera sulla mia famiglia fatto fino a qua. Effettivamente non ci sono molte altre fotografie purtroppo. credo lei abbia già letto il Principe Mago scritto dal cugino Bent Parodi ..se dovesse capitare a Palermo mi faccia sapere. Cordialissimi saluti .

La ringrazio vivamente. Sono convinta che, al di là del giudizio storico sui personaggi e sulle vicende, è comunque importante mantenere vive le testimonianze del passato.
Inoltre, essendo biologa, sono molto interessata alle discendenze e ai caratteri che si trasmettono per "li rami".
Ecco, per esempio: la vena artistica che connota molti discendenti dei Valguarnera, sia il ramo dei Valguarnera di Niscemi (a cui lei appartiene) sia gli Alliata che fanno capo ai Valguarnera estinti.

Edited by elena45 - 18/1/2014, 15:13
 
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view post Posted on 18/1/2014, 15:49
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Ancora un'immagine della dimora di Corrado Valguarnera e Maria Favara Caminneci (trisavoli dell'amica Maria Carolina che ci scrive):


Villa Niscemi a Palermo

Un interno:



Il magnifico terrazzo (vorrei sapere chi ha messo quei vasi di plastica e quell'orribile panchina):



Pare che la villa derivi dalla trasformazione di un baglio agricolo, detto “Baglio Della Balata”, costruito nel ‘600 attorno ad una torre di difesa, edificata lungo “la trazzera” che conduceva al Salto dello Schiavo di Monte Pellegrino.
All’inizio del XVIII secolo la tenuta fu acquistata dal duca delle Grotte, Tommaso Sanfilippo, il quale realizzò le prime costruzioni intorno al vecchio Baglio.
In seguito, la villa passò in dote alla nipote Marianna La Grua Sanfilippo dei principi di Carini, che sposò nel 1814 Vitale Valguarnera Branciforte, 3° principe di Niscemi (+1767) e trisavolo di Corrado; costui, il 1730 ed il 1750, trasformò il baglio in residenza.
Dopo il 1875, la villa divenne dimora stabile del principe Corrado.

Edited by elena45 - 21/1/2014, 11:48
 
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view post Posted on 25/2/2015, 19:45
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Tornando a Giuseppe Tomasi di Lampedusa:

Tomasi_bambino
Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957) bambino.

Giuseppe_tomasi_di_lampedusa
Tomasi soldato.

Giuseppe-di-_Lampedusa-in--006
Tomasi a Londra

Alexandra
Alessandra Stomersee Baronessa von Wolff, detta Licy (1894-1982), moglie dello scrittore.

image
I coniugi Tomasi di Lampedusa.


Mirella Radice (+1981), prima moglie di Gioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo dello scrittore, con Licy.
Tratto da www.rivistapsicoanalisi.it/rir_08_2/rir_08_2_09.php


Gioacchino Lanza Tomasi dei conti di Mazzarino(1934), 13° principe di Lampedusa e 14° duca di Palma, dopo la morte della prima moglie, sposò Nicoletta Polo.

Altre foto le trovi qui: www.noblesseetroyautes.com/2013/10/...pard-a-palerme/

Edited by elena45 - 19/6/2017, 18:39
 
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Giacomo Girolamo Casanova
view post Posted on 26/2/2015, 12:30




Villa Niscemi cancellati furgoni e cestini molto meglio

 
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view post Posted on 26/2/2015, 14:18
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CITAZIONE (Giacomo Girolamo Casanova @ 26/2/2015, 12:30) 
Villa Niscemi cancellati furgoni e cestini molto meglio

Certamente!!!Chissà se hanno levato il vaso di plastica dal terrazzo!

Intanto vi segnalo che nel sito www.rivistapsicoanalisi.it/rir_08_2/rir_08_2_09.php si cita tra gli amici di Tomasi anche il barone Francesco Agnello:


Da sinistra: Francesco Agnello, la baronessa Wolff, Giuseppe Tomasi, Mirella Radice, Gioacchino Lanza sugli spalti del castello di Montechiaro, nel 1955.

Ho cercato notizie su questo amico dello scrittore e mi risulta essere anche lui un musicologo importante, appartenente a una famiglia importante, morto solo pochi anni fa, nel 2010, a 81 anni. (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...gattopardo.html):

Quanto al castello di Montechiaro, è uno dei castelli chiaramontani nel territorio di Palma di Montechiaro, appunto, in provincia di Agrigento. Costruito nel XIV secolo da Federico di Chiaramonte, pervenne ai Tomasi nel XVII secolo. Lo scrittore lo cita tra le sue residenze meno preferite (#entry500736699). E ci credo, non penso fosse abitabile!



Invece, un altro castello chiaramontano, anch'esso del XIV secolo, sempre in provincia di Agrigento, più a Nord di 40 km, è esplicitamente chiamato castello Chiaramonte di Siculiana. Fu rilevato agli inizi del '900 proprio dalla famiglia Agnello che demolì un'intera ala per costruirvi una sontuosa villa in stile neogotico. In quest'ultima Giuseppe Tomasi fu ospite del suo giovane amico Francesco, e, dicono alcune fonti, vi scrisse alcune pagine del suo capolavoro.


Bella la casetta con antenna parabolica ai piedi del castello!

Edited by elena45 - 18/3/2018, 12:13
 
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view post Posted on 10/3/2015, 14:03
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Lo dicevo io! Erano troppo simili questi due palazzi, tanto che mi confondevo, per non avere qualcosa in comune:


Palazzo Lanza Tomasi, via Butera 28, Palermo.


Palazzo Butera, via Butera 8-18, Palermo.

Hanno entrambi l'ingresso su via Butera, dove si innalzano le facciate più austere (divise da un isolato) e guardano entrambi sul Lungomare dalla parte opposta (la facciata settecentesche delle foto).
Ma, soprattutto, appartenevano alla stessa famiglia: furono edificati dai Branciforte, una delle più potenti famiglie siciliane, nella seconda metà del Seicento. Poi entrambi furono modificati, fino ad acquisire l'aspetto e la struttura attuale.
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Il primo lo conosciamo (#entry500452144): oggi è il palazzo del principe Gioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo dello scrittore autore del "Gattopardo" di cui stiamo parlando in questo topic.


L'ingresso del Palazzo Lanza Tomasi su via Butera 28.
La proprietà ha una storia piuttosto tormentata: fu costruito dai Branciforte nella seconda metà del Seicento sulle casematte militari spagnole retrostanti le mura cinquecentesche della città. Ma già nel 1728 fu affittato ai Teatini che lo adibirono a Collegio Imperiale per l’educazione dei nobili. Nel 1768 il palazzo fu acquistato da Giuseppe Amato, Principe di Galati, che unificò in un unico prospetto di stile vanvitelliano la facciata sul mare.
Nel 1849 il principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, il protagonista del "Gattopardo" e avo dello scrittore, lo acquistò con l’indennizzo versatogli dalla corona per l’espropriazione dell’isola di Lampedusa. Poco dopo, nel 1862, gli armatori De Pace acquistarono metà del palazzo e trasformarono gli interni secondo il gusto del tempo, realizzando, per esempio, il grande scalone d’ingresso.
Nel 1948 Giuseppe Tomasi di Lampedusa, dopo la perdita del palazzo palermitano di famiglia nei bombardamenti, ricomprò la proprietà dai De Pace e vi rimase fino alla morte, avvenuta nel 1957.
Il figlio adottivo, Gioacchino Lanza Tomasi, ha riunificato l’intera proprietà e compiuto un completo restauro dell’edificio. La biblioteca dello scrittore e la sala da ballo sono in gran parte arredate con mobili provenienti dal distrutto palazzo Lampedusa, gli altri ambienti con mobili ed arredi provenienti dal palazzo Lanza di Mazzarino. Nel palazzo sono ubicati anche dieci eleganti e confortevoli appartamenti disponibili per ospitalità.
Interessante il video: http://topicnow.info/topic/la-vita-in-dire...laria-grillini/

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L'odierno Palazzo Butera, invece, fu acquistato in nuce dal marchese Gerolamo Branciforte nel 1692; ampliato dal figlio Ercole Michele che ne fece la sua residenza quando, nel 1718, sposò l'ereditiera Caterina Branciforte, principessa di Butera; ristrutturato dagli stessi dopo un incendio del 1759.
Divenne poi dimora dei principi Lanza nel 1805, quando Stefania Branciforte, ultima principessa di Butera della serie, sposò Giuseppe Lanza, principe di Trabia, unificando titoli, cognomi e patrimonio.


La facciata anteriore di Palazzo Butera, con l'ingresso principale su via Butera 8. Gli interni li trovi qui: www.palazzobutera.com/galleria-immagini/

Nel 1885 il principe Pietro Lanza di Trabia sposò Giulia Florio, cognata e coetanea della più celebre Franca, erede, con il fratello Ignazio, della famiglia che abbiamo descritto qui: #entry502021618
La principessa Giulia contribuì molto ad accrescere lo splendore del Palazzo che divenne un punto di riferimento dell’aristocrazia europea e dei reali in visita in Sicilia.
Alla morte della principessa, nel 1947, il palazzo Butera, per disposizione testamentaria, passò in proprietà ai nipoti Raimondo e Galvano e alla figlia, principessa Giovanna Moncada di Paternò (#entry521633611). Gli eredi oggi gestiscono il palazzo al servizio di eventi e feste.

Edited by elena45 - 11/3/2015, 15:32
 
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view post Posted on 22/3/2015, 14:35
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Marie-Antoinette

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Penso che Tomasi abbia mescolato realtà e fantasia anche per quanto riguarda i personaggi, e non solo i luoghi.
Come già detto lui scrisse "Donnafugata come paese è Palma, come palazzo è Santa Margherita".
Così, secondo me, la Beata Corbera del romanzo è la Venerabile Isabella Tomasi (1645-1699), nata ad Agrigento e vissuta nel convento di Palma, laddove i Corbera, invece, erano gli antichi feudatari di Santa Margherita.
Tutti dicono che la Beata Corbera era un'antenata di Tomasi: sì è vero, ma non con questo nome.
Analogamente, citando Antonio Corbera (+1581) che fondò Santa Margherita nel 1572, lo si indica come antenato dello scrittore: in realtà l'avo materno di Tomasi, Giuseppe Filangieri, nel 1622 acquistò il feudo di Santa Margherita da Margherita Corbera (ultima erede della casata e cugina della moglie), ma non c'era parentela diretta. Più avanti, nel 1680, il nipote Alessandro I (1644-?), che aveva sposato la principessa di Cutò, costruì il palazzo, adibendolo a residenza estiva di campagna.
Più tardi, il principe Alessandro II (1696-1761) costruiva a Palermo una dimora gigantesca:


Palazzo Filangieri di Cutò, in via Maqueda al numero 55 di Palermo.
La facciata è imponente, ha tre ingressi ed è lunga 65 m: l'arco centrale è detto "arco do Cutò" e immette nel mercato di Ballarò. Ma la struttura è molto degradata. Venduto ai baroni Cirino di Nicosia, suddiviso in varie proprietà, oggi c'è anche un hotel.



E infine, per non farsi mancare nulla, il principe Alessandro III (1740-1806) acquistò anche Palazzo Aragona a Bagheria, adibendola a residenza estiva marina.

Edited by elena45 - 8/6/2017, 06:21
 
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view post Posted on 22/3/2015, 16:32
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Perchè - mi sono chiesta - questo scempio? Perchè Palazzo Valguarnera è così bello e questo è decaduto? Eppure sono pressochè coevi. La risposta, ovviamente, è sempre nella storia della famiglia.

In fondo allo scalone il ricordo del fondatore:




Alessandro II Filangieri, 4° principe di Cutò (1696-1761), Capitano di giustizia a Palermo, morì l'anno dopo la fine della costruzione: secondo l'iscrizione dovrebbe essere lui, in realtà è un prelato della famiglia Cirino di Nicosia che acquistò il palazzo nell'Ottocento. Interessante il prospetto del palazzo sotto l'iscrizione.

Il potere dei principi di Cutò aumentò con i Borboni fino a raggiungere la carica di Vicerè. Già Alessandro III Filangieri (1740-1806) fu Vicerè nei primi anni dell'Ottocento. Così suo figlio:


Niccolò Filangieri, 7° principe di Cutò (1760-1839), Luogotenente generale del Regno, ospitò i reali scacciati da Napoleone nel Palazzo di Santa Margherita.

La decadenza comincia, come per tutti i principi siciliani, con il nuovo stato unitario, in misura maggiore o minore a seconda delle famiglie. In casa Cutò, penso, la scelta del principe Alessandro figlio del suddetto (1802-1854) di lasciare i titoli e il patrimonio concentrati nelle mani dell'unica figlia Giovanna (la nonna dello scrittore Tomasi, come già detto) si rivelò in prospettiva deleteria, perchè il suo unico erede, Alessandro Tasca Filangieri sacrificò tutte le sue risorse all'attività politica (#entry571576945).


Alessandro Tasca Filangieri (1874-1943), il principe rosso. Morì in povertà.

Edited by elena45 - 8/6/2017, 06:22
 
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view post Posted on 24/8/2015, 10:44
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Per chi fosse interessato alla storia di Santa Margherita Belice, facente parte del feudo di Miserendino, appartenuto ai Corbera per circa due secoli, passato poi ai Filangieri di Cutò, e poi ai Tomasi, ho ricostruito un po' di passaggi nel solito schemino:

3308av8

Tratto da https://books.google.it/books?id=CBQZBQAAQ...rendino&f=false
https://books.google.it/books?id=OEAWBQAAQ...rendino&f=false
www.drepanon.org/public/SANTA%20MARGHERITA.pdf


La storia dei Corbera è raccontata nel saggio dell'Università di Messina: "Il sogno di immortalità della famiglia Corbera....." www.academia.edu/14169214/Il_sogno_...dino_1572-1668_

Il barone Antonio Corbera, che aveva ottenuto nel 1572 dal re Filippo II la licentia populandi nell'area di Santa Margherita, non portò a termine il suo progetto perchè fu coinvolto in una storiaccia di debiti, di amore e morte: la nuora, la bella e giovane Eufrosina Siracusa, ricca ereditiera che il barone Antonio aveva dato in moglie al figlio Calcerando, appena quindicenne, per risolvere i suoi problemi finanziari, divenne l'amante del Vicerè Marcantonio Colonna. Tentò di porre fine alla tresca, ma fu arrestato e morì in carcere, probabilmente avvelenato.
Leggi www.palermoviva.it/intrigata-vicenda-damore-passione/

Edited by elena45 - 9/7/2017, 17:34
 
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view post Posted on 22/9/2015, 14:35
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Dalle mie letture "leggere" esce un altro personaggio interessante, parente dei Tomasi siciliani, appartenente a una nobile famiglia napoletana.
Si tratta di Francesco Caravita principe di Sirignano (1908-1998), detto Pupetto dagli amici, animatore della dolce vita caprese negli anni '50 e '60. Lui stesso, dopo aver dissipato il patrimonio familiare, anziano, narrò la sua vita nell'autobiografia "Memorie di un uomo inutile" (http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/caravita.htm).

Ho provveduto ad aggiornare lo schema genealogico, sottolinenado che una sorella del principe astronomo, Antonia Tomasi di Lampedusa, nel 1840, sposò il nobiluomo napoletano, Don Francesco Caravita (1811-1868), e il suo unico figlio maschio, Giuseppe (1849-1920) ereditò dallo zio il titolo di principe di Sirignano. Costui fu Senatore del Regno d'Italia e un uomo molto generoso (www.genmarenostrum.com/pagine-lettere/letterac/caravita.htm).
Purtroppo il suo unico figlio maschio Francesco visse una vita di vaghezza e divertimenti. A Capri divenne l'anfitrione del bel mondo e fu testimone di un'Italia gaudente e spensierata.

Raccontava di discendere da San Gennaro: in realtà il suo trisavolo, Tommaso Caravita (1749-1819) aveva sposato Emilia, figlia ed erede di Nicola de Gennaro, principe di Sirignano e discendente di San Gennaro. E questo è vero.
Ma Pupetto aggiungeva di possedere una voglia sul collo, una macchia rossa che diventava più evidente il giorno del miracolo del Santo!

Edited by elena45 - 24/9/2015, 21:04
 
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