Maria Antonietta - Regina di Francia

Donna Giulia Gangi e Donna Franca Florio, le regine di Palermo

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view post Posted on 28/5/2012, 20:54
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Marie-Antoinette

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Mi piace ricordare due personaggi nati alla fine dell'Ottocento, vissuti a cavallo di due secoli, due nobildonne siciliane di antico lignaggio, ricchissime e bellissime, protagoniste a Palermo della vita mondana.
Si tratta di Giulia Alliata di Montereale, per matrimonio principessa Gangi, e di donna Franca Florio, nata baronessa di San Giuliano, nota ai suoi tempi come la "regina di Sicilia".

Della prima si sa che fosse bellissima e che molti pittori l'hanno ritratta; purtroppo non sono riuscita a trovare questi dipinti, solo una foto:


Giulia Alliata di Montereale (1888-1957); figlia del principe Giovanni Alliata di Montereale e di Marianna Notarbartolo, sposò, nel 1910, Giuseppe Mantegna Mastrogiovanni (1882-1929), che aveva ereditato dal primo marito della nonna paterna, l'ultimo dei Valguarnera, il titolo di principe di Gangi e, soprattutto, lo storico Palazzo Valguarnera Gangi a Palermo.
E' lei che dobbiamo immaginare splendida padrona di casa nei magnifici saloni che tutti conoscono per essere stati immortalati nelle scene del Gattopardo viscontiano.


Palazzo Valguarnera Gangi.

..
Il salone principale.

Giulia rimase presto vedova, a 41 anni; ebbe due figli maschi che non hanno lasciato discendenza, sicchè l'eredità passò ai figli di sua figlia Stefanina, e cioè i principi Vanni Calvello di San Vincenzo, attuali proprietari del palazzo.

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Donna Stefanella Vanni Calvello di San Vincenzo (1964), esponente dell'ultima generazione, fotografata nello storico palazzo.

Giulia Alliata di Montereale aveva una sorella maggiore, altrettanto bella, ma sfortunata, perchè morì giovanissima, a soli 26 anni:

.
Annina Alliata di Montereale (1885-1911); accanto, il marito Vincenzo Florio jr (1883-1959), il minore dei due fratelli imprenditori eredi della famiglia più ricca di Sicilia, ideatore e patron della Targa Florio, la prima corsa automobilistica italiana. Due anni dopo le nozze fastose avvenute nel 1908, la giovane sposa morì di colera.

Il maggiore dei fratelli Florio, Ignazio Florio jr, invece, sposò un'altra nobildonna, passata alla storia come la donna più bella, più elegante e più mondana del regno: Donna Franca Florio, di cui vi parlerò nel prossimo post.


Franca Florio, all'anagrafe Donna Franca Jacona della Motta dei baroni di San Giuliano (1873-1950).

Edited by elena45 - 25/7/2021, 08:52
 
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view post Posted on 29/5/2012, 13:27
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Marie-Antoinette

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La storia dei Florio, comincia a Melicucca, un piccolo paesino dell'entroterra della Calabria, qui nei primi anni del 1600, Tommaso Florio, probabilmente mastro forgiaro, vive e si sposa ed ha un figlio Domenico 1684, che impalma Serafina Di Maio, dalla loro unione nascono ben 8 figli, tra cui Vincenzo che sposa Rosa Bellantoni. Sono i genitori di Paolo Florio (1772-1807) che, alla fine del Settecento, a causa del disastroso terremoto del 1783, lascia la natia Bagnara Calabra per trasferirsi a Palermo. Qui, assieme al fratello Ignazio, compra una drogheria che gli frutta ben presto un piccolo capitale.

Il figlio, Vincenzo Florio sr (1799-1868), rimasto orfano giovanissimo cresce affidato allo zio; insieme investono in una serie di iniziative imprenditoriali che vanno tutte a buon fine. Per citarne alcune: la fondazione delle Cantine Florio per la produzione di vino Marsala, la fondazione di una fonderia, l'investimento nelle tonnare e nelle solfare, ma, soprattutto, la fondazione di una Società di navigazione attiva sulla tratta Palermo Napoli prima e dopo l'unità d'Italia. Nel 1840 sposò una fanciulla palermitana di origine milanese, Giulia Portalupi, dopo la nascita di ben tre figli, e si trasferì con la famiglia dalla vecchia casa del padre, nel cuore dell'antica Palermo, nella villa che si fece costruire all'Arenella, detta per le sue guglie "I quattro pizzi", accanto ad una vecchia tonnara (www.palermoviva.it/quattro-pizzi-al...nza-dei-florio/).
Per i suoi meriti in campo imprenditoriale nel 1864 fu nominato Senatore del Regno. Alla sua morte, lasciò ai tre figli un'eredità notevolissima: si calcola corrispondente a 50 miliardi del 1988.

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Monumento a Vincenzo Florio al Foro Italico di Palermo (alle spalle la Porta dei Greci).

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Villa Florio all'Arenella in Palermo, altrimenti detta "I quattro pizzi" per la sua forma.

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Vincenzo Florio sr (1799-1868) con la moglie Giulia, il figlio Ignazio sr (1838-1891) e la nuora Giovanna d'Ondes.

L'unico figlio maschio, Ignazio Florio sr continuò e ingrandì l'attività imprenditoriale del padre e fece il salto di qualità nella scalata sociale, sposando una nobildonna, la baronessa Giovanna d'Ondes Trigona. Acquistò l'intero arcipelago delle Egadi, dove trasferì tutta l'attività di pesca e lavorazione del tonno, e per esibire un adeguato status symbol, si fece costruire nell'isola di Favignana una palazzina in stile neogotico (!) rimasta leggendaria. Anche lui come il padre fu Senatore del Regno d'Italia.

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Palazzo Florio a Favignana, costruito nel 1878.

Ma non solo. Acquistò degli immobili nella contrada dell'Olivuzza, in periferia di Palermo, nota per l'aria salubre, e vi costruì una serie di palazzi.

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Palazzo Florio Wirz all'Olivuzza.

Altre notizie le trovi qui:
https://books.google.it/books?id=Kj_1Xh5WD...l%C3%AC&f=false
Ignazio sr morì giovane, a soli 53 anni, e gli successe a capo del suo impero il figlio maggiore, Ignazio jr, di soli 22 anni. La sua eredità si calcola corrispondesse a 300 miliardi del 1988.

Erano di nuovo tre i fratelli Florio eredi del gigantesco patrimonio, questa volta una femmina e due maschi, e ognuno di loro si imparentò con la migliore aristocrazia siciliana.
La figlia Giulia Florio (1870-1947) sposò appena quindicenne il principe Pietro Lanza di Trabia.
Il fratello minore, Vincenzo jr (1883-1959), lo abbiamo visto nel post precedente sposare la principessa Annina Alliata di Montereale, che presto, però lo lasciò vedovo (si risposò con una francese, ma non ebbe discendenza).

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Vincenzo Florio jr in braccio al fratello maggiore Ignazio, in una foto del 1884: tra i due c'erano 14 anni di differenza. Vincenzo, come già detto, fu il fondatore della Targa Florio (www.forum-auto.com/sport-auto/histo...78358-22260.htm).

Erede di tutte le attività imprenditoriali, come già detto, fu il maggiore, Ignazio Florio jr (1869-1957), che raggiunse l'apogeo economico della famiglia, ma segnò anche l'inizio della fine. Ignazio sposò la donna più bella di Sicilia, la baronessina Franca Jacona di San Giuliano, appartenente ad un'illustre famiglia nobiliare. La bellezza e l'eleganza di Donna Franca diventarono leggendarie: Boldini le fece un ritratto, D'annunzio la chiamò "Regina di Sicilia", il Kaiser la definì "Stella d'Italia". Eccola:

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Giovanni Boldini - Donna Franca Florio, nata baronessa Jacona Notarbartolo di San Giuliano (1873-1950). Il ritratto, a lungo disperso, è stato acquistato ad un'asta dall'attuale proprietario di Villa Igea per 900.000 euro. Oggi è esposto nella sala da pranzo dell'albergo.

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Donna Franca con il marito, Ignazio Florio jr (1869-1957), e i primi due figli: Giovanna (1893-1902) e Ignazio (1898-1903), detto Baby Boy, entrambi destinati a morire piccoli: Giovanna morì di tisi o di meningite a 9 anni, Ignazio improvvisamente, non si seppe mai come, seguito dalla sorellina appena nata, Giacobina, morta per il grande dolore che aveva prostrato Donna Franca durante la gravidanza. Raggiungeranno l'età adulta Costanza Igea (1900-1974) e Giulia (1909-1989), nata molti anni dopo, nella piena maturità della madre:

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Franca Florio con le figlie Coatanza Igea e Giulia.

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Donna Franca con il Kaiser Guglielmo II, nel 1907. Notare la collana di perle al collo: si diceva che ne avesse un filo lungo 7 metri e che facesse a gara con la regina Margherita.

Ignazio jr era colto e amante dell'arte: oltre ad incrementare le attività imprenditoriali, promosse iniziative culturali importanti, come la costruzione del Teatro Massimo e la fondazione del giornale L'Ora. Ristrutturò in stile liberty un'antica villa acquistata dalla famiglia sulle alture di Palermo e la chiamò Villa Igea, in omaggio alla figlia (oggi è il lussuoso albergo succitato). Nella contrada Olivuzza, aggiunse agli immobili preesistenti una nuova palazzina in stile liberty, un vero capolavoro nel suo genere dell'architetto Basile.

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Villino Florio all'Olivuzza, finito di costruire nel 1902.

La favola non ha un lieto fine: l'indebitamento cronico per lo stile di vita lussuoso e l'incapacità di rinnovare le antiquate strategie imprenditoriali, unitamente al concentramento dei fulcri economici-finanziari italiani nel nord del Paese, causarono il tracollo economico di Casa Florio, ponendo fine a un impero economico che aveva rappresentato un unicum, nel panorama imprenditoriale meridionale.
Vendettero tutto, anche i leggendari gioielli di Donna Franca; gli rimase solo la villa dell'Arenella, dove si rifugiavano nei momenti più difficili.

Donna Franca Florio terminò la propria esistenza con dignità, ma fra stenti e dolori, leniti dalle gioie che le dettero le adorate figlie ed i nipoti, avendo dovuto subire il declino della famiglia e anche la tragedia della seconda guerra mondiale. Morì nella Villa Salviati della figlia Igea, a Migliarino Pisano. Aveva 77 anni.

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Villa Salviati a Migliarino (PI).
La figlia di Donna Franca, Igea Florio (1900-1974). sposò Averardo (Borghese)Salviati (1896-1973) ed ebbe cinque figli. Il primogenito Forese (1927) è il 5° duca Salviati e ha sposato la sorella di Jas Gawronski.

Per concludere:
Florio

Edited by elena45 - 1/10/2021, 08:55
 
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mounsier
view post Posted on 30/5/2012, 10:11




Che splendido personaggio quello di Franca Florio, davvero affascinante, grazie Elena per averlo ricordato. C'è anche una biografia di Anna Pomar, che sarà di certo un mio prossimo acquisto. Su youtube a spezzoni c'è un bel documentario sulla storia dei Florio, intitolato I Florio molto bello, con un intervista ad una nipote di donna Franca.



Una piccola curiosità trovata nel web questo abito in velluto di seta nera ricamato ad intaglio, appartenuto a donna Franca, fu indossato per la prima versione del ritratto di Boldini (notizia nuova per me).



Ed ecco un altro suo abito del 1930 in organza nera coperta interamente da paillettes rosa. (foto prese da fondazioneratti.org)


 
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view post Posted on 30/5/2012, 11:24
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Marie-Antoinette

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Mamma mia! Sono abiti meravigliosi! L'abito rosa poi è modernissimo!
Pensa a quanto lavoro c'è nell'intaglio del velluto e nel'applicazione delle pailletes.


Il ritratto con l'abito di velluto.

Ancora lei, sempre ritratta da Boldini.





Nonostante le sue numerose avventure galanti, Ignazio Florio era innamoratissimo della moglie e della sua bellezza, tanto che non volle vederla sul letto di morte, avvenuta nel 1950.
Interessanti gli articoli di Repubblica: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...-un-impero.html / http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...omette-poi.html

Edited by elena45 - 3/6/2012, 19:47
 
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view post Posted on 1/6/2012, 13:34
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (mounsier @ 30/5/2012, 11:11) 
Su youtube a spezzoni c'è un bel documentario sulla storia dei Florio, intitolato I Florio molto bello, con un intervista ad una nipote di donna Franca.

L'ho visto, grazie: davvero bello!. La nipote intervistata è una delle figlie di Costanza Igea Florio, duchessa Salviati per matrimonio (1900-1976). Le nipotine con cui Donna Franca visse a Firenze nell'ultima fase della sua vita erano tre ed erano belle come la nonna. Eccone una:


Domitilla Salviati (1925-2007): gli stessi occhi grigi di Donna Franca. Sposò il principe Sforza Marescotti Ruspoli, detto Lillio (1927). E sapete chi è? Quel signore un po' rimbambito che si vede spesso in televisione, noto per aver sposato in seconde nozze Pia Giancaro, un'ex Miss Italia.


Giada Ruspoli (1949): una delle due figlie di Domitilla.

La figlia minore di Franca, Giulia Florio (1909-1989) sposò un nobile napoletano di origine spagnola: il marchese Achille Belloso Afan de Rivera (1904-1988). Nella foto seguente sua figlia Costanza (1950):



P.S. Giulia e Achille furono riconosciuti "Giusti tra le nazioni" per aver salvato quattro famiglie di ebrei.

Edited by elena45 - 24/4/2017, 14:25
 
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view post Posted on 1/6/2012, 17:14
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Marie-Antoinette

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Sul blog cui collaboro da un po' hanno pubblicato un bell'articolo su Donna Franca, lo riporto copia-&-incolla qui per i più pigri:


Sez. 8 marzo - Tema: "Donna Franca"

Quando mise il primo piede sullo scalone asimmetrico e curvo del suo villino fu travolto da Giulia, che gli si buttò con le braccia al collo rimproverando il padre per l’assenza e per i peli che le pungevano le gote arrossate dal primo sole di primavera. Arrivò quella mattina da Parigi. Passò dalla toletta per radersi il volto scuro di siciliano da due generazioni. L’essenza di zagara riempì l’ampio salone tappezzato da motivi floreali e intarsi lignei. E le domestiche indaffarate lo ossequiavano ad ogni andirivieni. Bussò tre volte a colpetti deboli e con ritmo cadenzato. Era il loro linguaggio segreto. Le labbra di lei si aprirono in un sorriso intrigante che poteva sembrare malevolo. Si ricompose, schiarì la voce e con fare da usignolo cantò il suo permesso di ingresso all’ospite usuale. Ignazio aprì la porta tenendo le mani dietro la schiena. Trovò la moglie seduta al centro del letto china sulle carte della sua fitta corrispondenza. Aprirono il cerimoniale del loro ricongiungimento con un casto bacio di guance sfiorate, un antico ossequioso civettare tra moglie e marito. Porse alla moglie una scatola foderata di raso blu cobalto e chiuso da un nastro di seta color avorio. Per un attimo le candide mani di lei si confusero col nastro, tanto il suo incarnato era d’alabastro. Nascose un sorriso sornione per non dare soddisfazione al suo uomo. Amavano giocare. Scartò quel mistero con una grazia sacrale, nascondendo perfettamente ogni ombra di curiosità o eccitazione all’idea di ricevere una nuova gioia. Stavolta lui la sorprese davvero. Nessuna spilla di Cartier o abito di Worth era paragonabile alla gloria di quel nuovo regalo. Emise un gridolino che le spezzò la voce. Sette interminabili metri di perle legate da un sottilissimo filo. A chiudere quell’enorme circonferenza una rosa in oro bianco. Amate perle che brillarono ai riflessi del sole mattutino che penetrava dalle vezzose vetrate della camera in stile moderno. Lei balzò dal letto e strinse suo marito ringraziandolo con un languido e umido bacio. E gliene promise uno per ogni perla e perdeva il conto a sgranare quell’interminabile rosario profano. Lei che era la vergine, degna di giaculatorie. Sette metri di perle attorno a un collo di colonna. Viso di porcellana, capelli neri, occhi grigi di mare. Tutti col naso all'insù al Massimo Teatro a guardare il palchetto dov'era lei, fiera tra le sue perle, dal collo di fiera. Musa di poeti, scrittori, pittori, cantanti. Regine che si inchinavano al suo passare e sguardi d’amore dalla sua gente. Tutti la amavano e lei fu dispendiosa e ricambiò l’amore che gratuitamente riceveva. Poggiata su un fianco guardava lo sorte amica. Era prima che tutto finisse quando l’occhio di pittore impressionava su una tela i tratti di grazia e sensualità. Non pensava, in quel momento, che le sue perle sarebbero diventate cenere. E divenne cenere la sua primogenita e anche l’unico figlio maschio che riuscì a concepire. E cadde un vessillo. La guerra e il dolore, la nuova economia e i governi contrari, fu uno sfaldamento lento, continuo, inesorabile, cadenzato da lutti e pene per i tradimenti del marito.


La gloria e lo splendore che circondarono la sua vita non seppe mai da dove arrivassero. Una storia che sembra leggenda. Sa di mare e di mandorla, di zagara e di vino bianco. Grandiosa come una Norma, feroce come una mattanza. In un’isola che oramai non conserva nemmeno più il ricordo della sua età dell’oro. Quando dal porto della sua capitale partiva la flotta più copiosa di tutto il Mediterraneo. Quando l’invenzione di un nuovo vino, che era da meditazione e mai pensato fino ad allora, aveva cambiato i gusti e le abitudini dell’intera Europa. Quando una donna, che di questa terra era regina, era issata a faro ed era paradigma di stile, eleganza ed emancipazione culturale.


Franca Florio toccò con le sue mani la miseria dopo essere stata una delle donne più ricche d’Europa. Vendette e furono confiscati gioielli, abiti, palazzi. Passò gli ultimi anni della sua vita con le mani trafficanti sui tavoli verdi dei casinò, tenendo da parte gli spiccioli per le sue amate sigarette. Trasferitasi prima Roma e poi, passata anche le seconda guerra, a Firenze morì sul letto di una pensione. Non rimpianse mai il suo passato e raccontava alle nipoti i fasti di un tempo come se stesse raccontando la bellissima storia di una principessa delle favole. A Palermo tornò da morta, nel 1950.

VB

(Vito Bartucca)

 
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Fulco di Sicilia
view post Posted on 8/6/2013, 16:36




Cara Elena ti ho postato l'indirizzo di un video sui Florio che spero tu possa guardare....ciò che hai descritto a parole e riassunto in queste immagini, alcune davvero inedite... c'é solo un'imprecisione al momento dell'inaugurazione del Teatro Massimo di Palermo..la 1 visione é relativa al Teatro Bellini di Catania.. che ancora verrà citato erroneamente anche dopo. Il resto é stupendo.. Donna Franca é veramente bella... mi dispiace che sia andata così.. una grande famiglia nata dal nulla che raggiunse grandi vette di gloria.. poi conclusasi miseramente, ma con grande dignità. Fulco.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media...e197260f4.html#
 
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vittorio37
view post Posted on 14/7/2013, 14:22




Vorrei mostrarle il disegno raffigurante una nobildonna delpittore Giuseppe Di Giovanni (1814-1898) che potrebbe essere una delle due nobildonne da lei citate nell'articolo (Giulia Alliata di Montereale e Franca Florio) e di cui si rammarica per il fatto che non esistono quadriche pure devono esserci. Come fare? Vittorio Riera (studioso del Di Giovanni, cui si deve il ritratto di Giuseppe Mantegna oggi nel palazzo Gangi).
 
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view post Posted on 14/7/2013, 16:03
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Marie-Antoinette

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L'unico modo che conosco è fare una foto del disegno con macchina fotografica digitale, scaricarlo sul pc e postarlo sul forum. La ringrazio, se ci riesce, anticipatamente.

Intanto un amico siciliano mi ha postato altre immagini di Giulia Alliata di Montereale, custodite a palazzo Gangi, qui: #entry521490820







Giulia, come già detto, rimase presto vedova, a soli 41 anni; ebbe tre figli, due maschi morti senza discendenza, e una figlia, Stefanina:

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Donna Stefanina Mantegna Gangi (1911-1995), sposata con il principe Vincenzo Vanni Calvello di San Vincenzo (1910-1988).

La foto celebre di Giulia Alliata sulla consolle di palazzo Gangi:


La principessa Carine Vanni Calvello, terza moglie del principe Giuseppe (figlio della suddetta e attuale proprietario di Palazzo Gangi) (#entry521633611).

Edited by elena45 - 5/5/2021, 20:46
 
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maria cusumano
view post Posted on 25/12/2013, 08:44




Ho due foto della principessa GANGi che possedeva mia madre ,dirigente di una scuola di cui la principessa era benefattrice. Mia madre parlava spesso della principessa che ando' a trovare in carcere quando fu arrestata dopo l'otto settembre.Anch'io la conobbi negli anni 50 e in quell'occasine mi regalo' un angioletto in pannolenci
 
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view post Posted on 26/12/2013, 12:21
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Marie-Antoinette

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Giulia Alliata Mantegna Gangi, dopo la morte del marito, si accollò le imprese di famiglia, principalmente la tonnara di Solanto (frazione del comune di Santa Flavia):


Il Castello di Solanto, del principe Benedetto Mantegna, che lo acquistò dai Filangieri di Santa Flavia a partire dal 1879. Oggi appartiene ai discendenti Vanni Calvello che lo abitano.

image
Bianca e Gloria Vanni Calvello, figlie di Vincenzo, fotografate nel castello di Solanto.

Comunque, non è tutto oro ciò che luce!
Nel recente saggio di Mimmo Franzinelli, "Il duce e le donne", un capitolo è dedicato alla principessa Gangi, ed è tutt'altro che lusinghiero. Un'anteprima è qui: http://books.google.it/books?id=hTazAAAAQB...20ganci&f=false
Si cita tra l'altro un ritratto di lei ventenne eseguito dal pittore belga Jules Pierre van Biesbroeck (1875-1963) , ma non sono riuscita a trovarlo.

Più recentemente, negli anni Novanta, il principe Alessandro Vanni Calvello (1939), nipote della suddetta, e il figlio Vincenzo sono stati indagati per collusione con esponenti mafiosi (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...-per-mafia.html).

Proprietari di un'altra tonnara e relativo castello, nel paese di San Nicola l'Arena, trasformato in locale alla moda, pare che fosse sede di summit mafiosi:

Il_Castello_di_San_Nicola_l_Arena
Il Castello di San Nicola l'Arena.

PS. Il principe Alessandro, condannato a 5 anni, è scomparso nel 2015.
www.articolotre.com/2016/04/e-morto...stra-e-nobilta/

Edited by elena45 - 31/10/2021, 08:58
 
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angelalanza
view post Posted on 7/10/2014, 16:58




Hello,
1I am sorry I do not speak English very well so I am writing in English. My name is Carmela Cattuti and I am doing research for a book. My great aunt, Angela Lanza, survived the earthquake in 1908 Messina. She was then sent to a convent to live with le Suore dei Carita. She had an on going relationship with Princepessa Giuia. For some reason she favored my aunt. Angela often spoke about her fondly and how good she was to my aunt. I have a telegram from Giulia to my aunt expressing her regrets at not being about to attend her wedding. I am trying to locate the convent in Trabia and would like any information about Giulia and why she would favor my aunt. Angela actually had her wedding reception at Giulia's palazzo. Thank you so much for your time.

Regards,
Carmela cattuti
Carmela Cattuti
 
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view post Posted on 24/2/2015, 12:19
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Marie-Antoinette

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Nella puntata di "Ulisse"dedicata al Regno delle due Sicilie, c'è un servizio sul Palazzo Valguarnera Gangi. Oltre a riconoscere i particolari delle foto che ho postato, i magnifici saloni, gli arredi e i decori settecenteschi, mi ha colpito l'architettura degli interni, in particolare il cortile, lo scalone e la terrazza.


Il cortile concepito come il fondale di un teatro.


Lo scalone, dovuto al genio di un giovane architetto trapanese: Andrea Gigante (1731-1787).


Il grande terrazzo si sviluppa sul lato del palazzo che affaccia su Piazza Sant'Anna (www.google.it/maps/@38.1148595,13....#33;3m1!1e3).


E poi, il particolare dei gattopardi sul pavimento.

Altre foto le trovi in www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=1406146&page=715 e sono tratte da "Architettura e nobiltà, i palazzi del settecento a Palermo" di Stefano Piazza. Oppure qui: www.benedettotarantino.com/palazzo-valguarnera-gangi/


Piantina del palazzo Valguarnera.

Edited by elena45 - 18/3/2018, 11:25
 
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view post Posted on 25/2/2015, 18:41
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Marie-Antoinette

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Se volete avere un'idea delle piante sul terrazzo di Palazzo Valguarnera Gangi, ecco un'altra foto della principessa Carine:



Altre foto di Carine e del palazzo le trovi qua: www.elle.it/Magazine/principessa-stile-elegante-palermo#1

Edited by elena45 - 21/11/2015, 17:45
 
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Lazari
view post Posted on 9/7/2015, 09:26




Ciao Elena, pecchato che non sai niente del Cugino Generale di Vincenzo Florio. che sarebbe stato il mio Bis Nonno. Mia Nonna si chiamo Marianna Florio. Saluti dalla germania
 
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