| Quando sono stato in visita a Versailles ricordo di aver visto negli appartamenti privati della Regina un baule ricamato destinato alla biancheria del Delfino (il primo) e l'ho fotografato (quello sullo sfondo nella teca)
Leggendo il Journal di Bombelles in data 7 gennaio 1783 trovo questo aneddoto (che si riferisca allo stesso baule?):
“La Corte di Roma è usa ad inviare delle fasce benedette ai delfini di Francia e ai primi figli di Spagna. A seguito di questa usanza, quando uno dei nostri principi nasce, si fanno fare i più bei pizzi, tappeti ricamati d’oro e un baule ugualmente ricco per contenere una parte di queste opere. Serve tempo per essere riunite e siccome questo regalo è solo di forma poco importa il momento in cui viene consegnato. Cosi le fasce destinate a Monsignor il Delfino sono state presentate oggi sebbene sia nato il 22 ottobre 1781.
Il Re era nella camera da letto dove si fa il “Lever”. Quando si annuncia che il nunzio [il principe Doria Pamphili, arcivescovo di Séleucie] arrivò. Sua Maestà si sedette su una poltrona sistemata dietro la balaustra del letto, tra la balaustra e l’inginocchiatoio, avendo alla sua destra e alla sua sinistra i suoi due fratelli in piedi. Il nunzio ha fatto tre riverenze. Il Re si è alzato e si è messo il cappello; il nunzio si è messo il cappello e ha fatto la sua arringa. Il Re vi ha risposto con poche parole ma ben appropriate. Si è fatto notare quello che ha detto sulla sua devozione alla Santa Sede. Durante l’udienza i duchi si erano assentati, pure il duca d’Ayen e il maresciallo di Duras, che grazie al loro servizio, uno di primo gentiluomo della camera e l’altro capitano delle guardie, dovevano presenziare, ciò perché i principi di Lorena e della casa Rohan hanno il diritto di mettersi il cappello dinnanzi al Re; diritto che, in queste occasioni non hanno i duchi, quest’ultimi evitano di essere testimoni di una pratica di un diritto che ferisce le loro pretese. M. de Vaudémont e M. de Lambesc, suo fratello, avevano il cappello a questa udienza, come pure il maresciallo di Soubise.
Dopo l’udienza il Re è passato nel suo Cabinet, dove fu seguito dal nunzio, Sua Maestà vide le fasce. Il nunzio fu poi condotto all’udienza della Regina e di Monsignor il Delfino.
Mme la duchessa di Polignac, ha avuto l’onestà di dire a mia suocera di fare entrare prima della cerimonia suo figlio e i suoi generi nella camera di Monsignor il Delfino. Ero molto vicino alla poltrona di questo principe, che una dama di camera teneva in piedi sulla poltrona. Il nunzio lo ha arringato in latino e gli ha dato la benedizione. Mme de Polignac ha detto al nunzio: - Monsignor il Delfino riceve con riconoscenza le fasce benedette che gli invia il Santo Padre. Presentate da voi, acquistano un nuovo valore.- Durante la cerimonia si è messo alle braccia di Monsignor il Delfino una banda di stoffa ricamata d’oro, e nella quale si notava un medaglione in miniatura rappresentante il battesimo di Gesù Cristo da parte di San Giovanni. Dopo l’udienza di Monsignor il Delfino, il nunzio fu a quella di Monsieur, di Madame, di M. il conte d’Artois, di Madame Elisabeth, di Madame Adélaïde e di Madame Victoire. Mme la contessa d’Artois non l’ha ricevuto perché era ancora provata dal parto e si disse che Madame, figlia del Re, fosse malata, per evitare la pena a Mme di Polignac di trasportarsi nel suo appartamento e di rispondere ad un altro compliemento. Il Re non fu dello stesso avviso, ma quello della Regina prevalse. Il nunzio è stato accolto dal Re ad una tavolata ordinata per lui. M. de Vergennes vi ha pranzato come pure M. de Vaudémont, gli introduttori e i ministri stranieri invitati. […]"
Edited by celeborn36 - 12/7/2012, 11:02
|