| Dal Journal de Bombelles in data12 aprile 1783:
"La Regina raccontava nei giorni passati a M. de Vermond, suo lettore, che ha fatto una caduta da cavallo e che è mancato poco che si fosse spaccata la testa. L’abate de Vermond, dopo aver rappresentato a Sua Maestà che doveva esporsi di meno, ha creduto bene di indirizzare la parola a Madame, fille du Roi, che si trovava nell’appartamento facendole dire delle cose piacevoli per la Regina. Ma fu sorpreso e afflitto quando in risposta ad una domanda sul pericolo che aveva corso la Regina e la pena che avrebbe provato sicuramente a Madame, fille du roi, ella disse: - Fa lo stesso - - Madame – replicò l’abate de Vermond – non sa cosa voglia dire rompersi la testa. La Regina sarebbe morta - - Fa lo stesso - - Ma Madame ignora certamente cos’è la morte? - - No, M. abate, non lo ignoro. Le persone morte non si vedono più. Non avrei più rivisto la Regina e sarebbe stato un bene perché avrei fatto quello che volevo – […] La Regina si è sentita male e, ascoltando un primo impulso, ha ordinato di portar via sua figlia e che la si mettesse in punizione. Poi è scoppiata in lacrime dalla duchessa di Polignac, dove si stava facendo il processo a Mme d’Aumale sul fatto che, in tutte le occasioni , non si minacciava mai la piccola principessa annunciandole solo che si sarebbe detta la tal cosa alla Regina, rendendola così uno spauracchio per sua figlia. Si accusa Mme d’Aumale di non avere la fermezza necessaria per impedire alle cameriere di viziare la principessa con condiscendenze calcolate in modo di rendersi in favore quando sarà più grande. Il vero è che Mme d’Aumale non è adatta all’incarico che ha voluto in modo esclusivo e che un angelo che avrebbe avuto la stessa commissione avrebbe fallito lo stesso. […] Questa educazione esigerà più cure in rapporto a tutto quello che questa principessa annuncia nello spirito, nella fierezza e in un carattere di un genere inquietante. Mme d’Aumale rimproverandole quello che aveva detto davanti la Regina all’abate de Vermond, aggiunse che era più grave dato che sicuramente lei amava sua madre: - No, non l’amo – riprese la bambina – perché mi infastidisce e non mi presta attenzione. Per esempio quando mi porta dalle sue zie, lei cammina davanti in fretta e non guarda mai se la seguo; a differenza di mio padre che mi prende per mano e si occupa di me.- […] Brunier il medico, pasticcione e spirito malvagio che non dovrebbe essere al posto che occupa, fu incaricato quindici giorni fa dalla Regina di dare a Madame Fille du Roi solo una portata perché si era notato che non mangiava le prime cose che le servivano nell’attesa che le altre stuzzicassero di più la sua golosità. Lei domandò perché le si serviva solo una portata. Brunier rispose che era per ordine della Regina. – Ha ordinato che andassi a letto, dopo la mia cena?- - Sì Madame- - E’ tutto? - - Sì Madame- - Monsieur vi sbagliate; lei ha ordinato senza dubbio che dicessi, prima, le mie preghiere- Questa ultima frase fu accompagnata da una risata canzonatoria che una persona di trent’anni, piccata, avrebbe potuto fare. Sul resoconto che ne fu fatto alla Regina, ella ne ha parlato alla figlia, che rispose senza scusarsi che si era divertita a vedere l’espressione che le sue repliche facevano fare al suo entourage.[…]
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