Altri personaggi e altre storieMarfisa, principessa Estense (1554-1608)Francesco d’Este (1516-1578), dal carattere vivace ed irruento, era il figlio terzogenito di Alfonso I d’Este e Lucrezia Borgia.
Come era consuetudine per i maschi terzogeniti, fu educato alle armi e destinato alla carriera militare, divenendo capitano della cavalleria leggera nell’esercito imperiale di Carlo V.
Ritratto di Francesco, marchese di Massa Lombarda (Ra):
Era stato grazie all’intervento di Carlo V che nel 1540, aveva spostato Maria de Cardona (1509-1563), marchesa di Padula e contessa di Avellino, ricca ereditiera e vedova molto ambita, bella:
“coi capelli biondi et occhi lucenti, neri, alquanto lunghetti, vivaci e pieni di somma letizia" e di grandi qualità:
“con la sua dolce e reale presenza et con le sue gentilissime maniere sarebbe atta a rasserenare l’inferno, et ragioir le misere anime dei dannati”.La coppia ebbe una sola figlia, che morì a pochi giorni dalla nascita, si dice, a causa di un rigurgito di latte.
Francesco ebbe però altre due figlie da un’amante sconosciuta: Marfisa e Bradamante.
Le due sorelle furono legittimate principesse estensi da Papa Gregorio XIII alcuni anni dopo la loro nascita.
La prima cosa che salta all’occhio sono i nomi di battesimo, vale a dire i nomi di due personaggi femminili dell’Orlando Furioso.
Bradamante d’Este (1559-1624)Di lei si sa molto poco purtroppo, se non che sposò il marchese Ercole Bevilacqua, dal quale ebbe 12 figli. Il marito è conosciuto in seguito alla relazione con la bella Anna Guarini (figlia del poeta Giovan Battista Guarini), una vicenda di amore e morte sulla quale è stato scritto anche un libro. L’unica immagine che esiste di lei è un affresco di bambina riportato alla luce il secolo scorso, che la ritrae accanto alla sorella Marfisa nella palazzina omonima:
Marfisa d’Este Marfisa aveva un carattere anticonvenzionale ed estroverso; ricercava il divertimento conviviale nei giochi, nelle feste e nei ricevimenti, così come coltivava la passione per il teatro.
Carattere che fu esasperato con tinte fosche nell’800, quando nacquero su di lei leggende che le attribuirono la fama di sadica amante.
Sposata in prime nozze con il cugino Alfonsino d’Este (figlio di un legittimato Alfonso d’Este e di Giulia della Rovere), il matrimonio durò soltanto tre mesi.
Successivamente fu sposata ad Alderano Cybo-Malaspina, duca di Massa e Carrara, il quale nonostante la sua carica rimase a vivere con lei a Ferrara, nella “Palazzina”. Un vero amore tra i due, dal quale nacquero sette figli.
Anche dopo la devoluzione dello Stato estense alla Chiesa nel 1598 e il conseguente espatrio del duca Cesare, Marfisa, in virtù del forte legame della famiglia Cybo con il papa Clemente VIII, rimase indisturbata, onorata e rispettata nella sua città natale.
Affresco, nella Palazzina, che ritrae Marfisa bambina:
Un presunto ritratto di Marfisa in età adulta:
La leggenda ottocentesca attribuisce anche a Marfisa l’immagine di una donna dissoluta ed assassina, così come alla nonna Lucrezia Borgia. Marfisa doveva essere una virago che attirava suoi amanti nei modi più disparati, per assassinarli utilizzando trabocchetti che confluivano in pozzi a rasoio.
In realtà la storia ci dice che fu una moglie fedele e con molti figli al seguito.
Si dice che il suo fantasma viva ancora tra le mura della Palazzina e che ogni tanto appaia per le strade della città su un cocchio trainato da cavalli bianchi con al seguito un corteo di amanti morti.
“Palazzina Marfisa d’Este” Oggi è una casa-museo tutta da visitare. Fu fatta costruire nel 1559 da Francesco d’Este proprio per le due figlie, affinchè potessero trascorrere l’infanzia tra esclusivi giardini e principeschi ambienti secondo la nobile tradizione delle “Delizie” di corte. Fu la dimora nella quale Marfisa visse per tutta la vita.
Alcuni interni della palazzina:
Uno scorcio di giardino: