Maria Antonietta - Regina di Francia

Immagini e storie estensi

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view post Posted on 17/11/2012, 23:52
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Marie-Antoinette

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Il Palazzo del Comune, edificato da Azzo Novello nel 1242, fu sede della corte (totalmente o parzialmente) fino al XVI secolo. Mi piace un sacco, perchè vi ho immaginato le scene descritte nella biografia di Lucrezia Borgia scritta da Maria Bellonci.


L'ingresso al cortile del palazzo, detto "Volto del cavallo" (?).
A destra la statua equestre di Niccolò III, a sinistra quella del figlio Borso.

"Tra fanfare grida scoppi di bombarde canti e recite di poesie, Lucrezia giungeva in pieno pomeriggio in Piazza del Duomo, passava dinanzi al portale romanico della cattedrale, vedeva le due statue bronzee di Niccolò III e di Borso fiancheggiare di qua e di là l'entrata alla corte del palazzo ducale".


Lo scalone d'onore, all'interno del cortile.

"Stava, qui, Isabella d'Este..............., indossando il suo celebre vestito ricamato a "pause di musica"(?)...........La scalea quattrocentesca del Benvenuti è formata da due rampe coperte a volta, divise da un ripiano sormontato da una cupoletta, ...... viene naturale, finita la prima rampa sospendere la progressione della salita sul ripiano, sospiro architettonico che invita alla sosta........Lucrezia sentì forse anche lei il valore di quella pausa .........Riprese a salire; e ad un tratto vide sopra di sè il tetto a travi dipinte del palazzo e seppe di essere entrata nella sua nuova casa."

Edited by elena45 - 6/12/2017, 08:52
 
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MaryTudor
view post Posted on 18/11/2012, 20:59




AZZO VIII ( ? - 31 gennaio 1308)
Azzo-VIII
Era il figlio maggiore di Obizzo II e della sua prima moglie Giacoma de’ Fieschi. Dante ne ebbe sempre una pessima opinione ed arrivò ad accusarlo di parricidio (Inf. XII,112), oltre che dell'omicidio di Jacopo del Cassero, podestà di Bologna, che si era opposto ai progetti di espansione territoriale della casa d'Este.
In vita fu sempre contrastato dai suoi fratelli (Fosco, Beatrice, Francesco e Aldobrandino), ma riuscì a detenere il potere fino alla morte.
Ebbe due mogli: Giovanna Orsini da Roma, nata da Bertoldo, conte di Romagna nel 1278 e nipote di papa Niccolò III.
La seconda moglie fu Beatrice, figlia del re di Napoli Carlo II d’Angiò.
Beatrice gli fu data in sposa giovanissima; lui era già in età avanzata. Si dice che pur di avere la fanciulla, Azzo VIII la "comprò" a caro prezzo, accontentandosi di una dote modesta e versando a re Carlo II una ingente somma di denaro. Si sposo con lei nel 1305.
Diversi altri smentiscono che sia avvenuto questo matrimonio supponendo che debba trattarsi di un equivoco dovuto al numero di esponenti della casata chiamati Azzo e numerati imprecisamente: Azzo sarebbe stato III come sovrano di Ferrara ed VIII come generico membro della dinastia. Qui di seguito riporto alcuni spezzoni di quanto fu scritto in epoca medievale sulla vita di Azzo VIII

"Alla morte del padre, Ferrara, Modena e Reggio lo riconobbero in signore. Il suo governo fu sempre immerso in sciagure. Egli non fu mai né saggio, né prudente.
Suo fratello Aldrovandino cominciò col muovere dubbi sul diritto di Azzo alla successione dell’intero dominio, giacchè non era ristretto a primogenitura, poi abbandonò le sue ragioni a’ padovani. Furon questi pronti a colorare le ostilità ostentando la difesadall’oppresso fratello, e spinsero i signori di Verona a vendicar le offese da Azzo fatte alla matrigna”.
(la seconda moglie di Obizzo II, Costanza della Scala, fu cacciata da Ferrara dopo la morte del marchese).

“Dovette Azzo prender l’armi per difesa, poi adattarsi ad un trattato, che lo obbligò a cedere alcune terre, fra le quali anche Este, che fu perduta per sempre. Parve che a questi danni volesse trovar compenso coll’acquisto di Parma, a prese assai male le sue misure. Furono scoperte le secrete sue intelligenze col vescovo di quella città Obizzo Sanvitale, che fu subito scacciato. I Correggeschi colà potenti presero le armi, ed i bolognesi, che per motivi di confine erano seco lui in continue discordie, si gloriarono di soccorrere i parmigiani loro alleati. Mandò egli allora in segno di sfida il guanto insanguinato per mezzo d’un araldo a’ bolognesi. Così nel 1295 scoppiò la guerra, che ebbe fine dopo tre anni di devastazioni. Azzo non dimise però il pensiero di conquistar Bologna: le sue pratiche fino al 1303 non servirono però che a far delle vittime in quella città. Poiché nulla di quello che Azzo ordì Rimase celato fino agli opportuni momenti”.

Azzo VIII ebbe un solo figlio maschio illegittimo, Francesco detto "Fresco" e una figlia, Costanza (avuta dalla prima moglie Giovanna Orsini), la quale sposò Antico Malatesta III, signore di Rimini. Agli inizi del Trecento la famiglia d'Este era in guerra con Bolognesi, Mantovani e Veronesi. Azzo VIII d'Este aveva chiesto nel 1305-1306 l'aiuto di Venezia, ottenendone l'invio di rinforzi coi quali aveva saputo aver ragione dei suoi nemici.
Nel 1306 Azzo VIII perse Modena e Reggio Emilia, che erano insorte. Alla sua morte gli successe il fratello minore Aldobrandino con la sua discendenza.
 
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view post Posted on 19/11/2012, 14:26
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Marie-Antoinette

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A Mary Tudor:
" Perchè l'arco del Municipio si chiama <volto del Cavallo>?"

Edited by elena45 - 19/11/2012, 22:05
 
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MaryTudor
view post Posted on 19/11/2012, 15:54




Aldobrandino seguì ad Azzo VIII e regnò fino al 1326.
Ad aldobrandino seguì il figlio:


OBIZZO III (1294-1352)
007_obizzoIII

Figlio di Aldobrandino II e di Alda Rangoni.
Obizzo ottenne la conferma e l’investitura di tutti i possessi e di tutte le terre sottoposte al dominio estense. Nel 1334 fu chiamato a Ferrara per reggerne il governo al posto del fratello Rinaldo, impegnato nell’assedio di Argenta. Dopo la morte di Rinaldo, Obizzo assunse la suprema autorità decisionale nel governo della casata Estense e dei suoi domini. Fino alla morte avvenuta il 20 marzo 1352, a seguito di grave malattia, continuò a muoversi sulle linee che furono assi portanti della sua politica estera, cioè i buoni rapporti con la S.Sede, con i Visconti, con gli Scaligeri e con Bologna.
Obizzo III sposò prima Giacoma Pepoli, poi Lippa Ariosti, bolognese detta “la Bella”, sua precedente amante, quando lei era in punto di morte.
Ebbe molti figli, tra i quali Aldobrandino, Niccolò e Alberto, Alda che sposò Ludovico II Gonzaga di Mantova, Costanza che sposò un Malatesta di Rimini.
A seguito di successive conquiste, riuscì ad allargare il patrimonio familiare con la riconquista di Modena
Obizzo III fu uno dei principi di casa d’Este più amati dal popolo, ma anche uno dei più accorti riformatori sotto l’aspetto istituzionale.


Ad Elena: sai che non ne ho idea?
Comunque il volto (che sta per volta, arco, lo devi pronunciare con la o aperta) del Cavallo, è l'entrata principale. Ce ne sono altre anch'esse con i propri particolari nomi: il volto della Colombina, l'arco che sta di fronte a quello principale, e il volto del Cavalletto, che si trova nella parte più antica del palazzo e si affaccia su una via secondaria.
 
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MaryTudor
view post Posted on 19/11/2012, 16:30






LIPPA “LA BELLA BOLOGNESE” E L’ARIOSTO
Lippa Ariosti (1300-1347)

lippa

Seconda moglie di Obizzo III, originariamente era la sua amante, dalla quale Obizzo aveva già avuto molti figli, legittimati poi dal Papa Clemente VI. Obizzo la sposò poco prima che lei morisse.
“…Filippa Ariosti figliuola di Giacomo nobile bolognese, donna di singolare beltà, la quale dopo di esser vissuta presso di lui (ObizzoIII) 20 anni almeno, ed avergli procreati, secondo alcuni, 11, e secondo altri, più figliuoli, finalmente il 27 novembre del 1347 trovandosi inferma venne da Obizzo stesso sposata sul far della sera alla presenza di molte persone, e con intelligenza e consentimento del Pontefice, a fine di render legittima quella numerosa prole. Indi spirò...”


La famiglia Ariosti era di antica nobiltà bolognese,
e fin dal secolo XI aveva cominciato ad apparire
nella storia, partecipando alla vita politica
del Comune.
Nei primi anni del Trecento, Obizzo III d'Este,
marito di una Pepoli, essendosi rifugiato a Bologna
per i contrasti che aveva con papa Giovanni XXII,
si invaghi di una Filippa o Lippa Ariosti, detta la
Bella, e la indusse a convivere seco . Condottala
a Ferrara, quando nel 1329 potè ottenere il vicariato
della città, ne ebbe tredici figli, e dopo diciotto anni,
il 27 novembre 1347 la sposò al letto di morte,
legittimando cosi la numerosa prole.
Tre figliuoli della « bella Lippa da Bologna »
sedettero successivamente sul trono marchionale di
Ferrara: l'ultimo fu il cortese e splendido Alberto I,
fondatore dello Studio e padre di Niccolò III, da
cui nacquero Leonello. Borso ed Ercole I.
Lippa attirò nella capitale estense due fratelli
e un cugino — Niccolò o Colò — da cui derivarono
i tre rami della famiglia Ariosti, che fiorivano a
Ferrara nel secolo XV.
Stretti agli Estensi da vincoli di parentela, gli
Ariosti ne seppero meritare il favore, servendo fedelmente
i loro signori col consiglio e colla penna,
più che colla spada. L'omini di toga e letterati, ebbero
ufifici a corte e impieghi nelle amministrazioni
del principe, e sostennero con lode incarichi di podesterie,
di ambascerie e di svariate missioni politiche.

Dalle famiglie Ariosti insediatesi a Ferrara discese il poeta Ludovico Ariosto.
 
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view post Posted on 19/11/2012, 22:31
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Marie-Antoinette

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CITAZIONE (MaryTudor @ 19/11/2012, 15:54) 
Comunque il volto (che sta per volta, arco, lo devi pronunciare con la o aperta) del Cavallo, è l'entrata principale.......

Grazie della precisazione: non immaginavo proprio che "volto" significasse arco!
 
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MaryTudor
view post Posted on 20/11/2012, 11:20




Alla morte di Obizzo III gli successero nell’ordine i figli: Aldobrandino III (1335-1361), Niccolò II (1338-1388), Alberto V (1347-1393).
Il '400 si apre con una storia drammatica e con un personaggio crudele:
La TRAGEDIA DI UGO E PARISINA :cry:
NICCOLO' III "Il Gallo di Farrara" :rolleyes:



NICCOLO' III (1383-1441) "Il Gallo di Ferrara"
Nicol%C3%B2-III
Figlio “bastardo”, poi legittimato, di Alberto V e di Isotta Albaresani, la sua amante e in seguito moglie.
Succedette al padre a soli 10 anni, fu quindi rappresentato da un consiglio di reggenza fino alla sua maggiore età
Più che per le imprese belliche e politiche, Niccolò III è ricordato per la sua intensa attività amorosa.
Si scriveva di lui “in Ferrara e nel contado non c'era cantone ove egli non avesse alcun figlio bastardo.”
Fra il popolo era diffuso il famoso detto: “di qua e di là dal Po son tutti figli di Niccolò.”
Si dice che abbia avuto oltre ottocento amanti, la più nota di queste fu Stella de' Tolomei detta anche “degli Assassini”, dalla quale ebbe i due figli che gli succedettero: Leonello e Borso.

Sempre lui:
percorso_page_13_image_0001

Ecco il marchese più libertino della storia estense, rappresentato in una monumento equestre collocato sopra alla volta “del Cavallo”, entrata del Palazzo Comunale che tanto piace ad elena45 ;)
413px-Ferrara_monumento_equestre_28mar06_03
 
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MaryTudor
icon12  view post Posted on 21/11/2012, 08:51




Niccolò III si sposò tre volte: con Gigliola da Carrara, Parisina Malatesta e Ricciarda da Saluzzo.

Della famosa e triste vicenda di PARISINA MALATESTA parlerò a brevissimo, anche se qui ci sarebbe da aprire un topic a parte; perché secondo me questo personaggio, peraltro nostrano, DOVREBBE APPASSIONARE almeno quanto Anna Bolena.


Fu Niccolò III a promulgare una legge che condannava le donne adultere alla decapitazione. Questo a causa del tradimento della sua seconda moglie, madama Parisina, che lo tradì nientemeno che con il figlio di lui, Ugo. I due, sorpresi in intimità dallo stesso marchese, furono fatti decapitare in un'orrida esecuzione, come si legge dalle cronache dell'epoca.
Evidentemente l'adulterio era tale solo per le donne, visto la vita da "animale in calore" che conduceva il marchese ! :angry:

POVERO RAGAZZINO MALATO
La legge promulgata da che pulpito dicevo: visto che il "Gallo di Ferrara" succeduto al padre a soli 10 anni, quando da ragazzino a 13 anni si sposò con Gigliola da Carrara, era già affetto da una malattia venerea che rischiò di ucciderlo.
 
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Elleth
view post Posted on 21/11/2012, 11:12




CITAZIONE (MaryTudor @ 21/11/2012, 08:51) 
Evidentemente l'adulterio era tale solo per le donne, visto la vita da "animale in calore" che conduceva il marchese ! :angry:

Era? A me non sembra che sia cambiato qualcosa... ;)

Sono d'accordo con te per quanto rigiarda la storia della povera Parisina, non ha nulla di meno appassionante di altre più famose! Ma questo è un classico difetto italiano: non dare il giusto valore alla propria storia.
 
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MaryTudor
view post Posted on 21/11/2012, 14:24




Niccolò III morì nel 1441 lasciando NUMEROSISSIMA prole. A lui successe Leonello, avuto con la sua amante Stella de Tolomei.

E' buffo tutto l'elenco dei figli (solo quelli riconosciuti), avuti da questa specie di satiro, pubblicato su Wikipedia versione inglese. Non sto a farlo per carità, ma vi mostro un primo presunto ritratto (ebbene sì, finalmente abbiamo un ritratto !!) di una delle due figlie avute da Parisina Malatesta:

Ginevra D'Este (1419-1440)
Pisanello: "ritratto di principessa", museo del Louvre di Parigi.

418px-Pisanello_016

La madre Parisina venne condannata a morte dal marchese quando Ginevra aveva 6 anni. Ginevra andò in sposa a Sigismondo Pandolfo Malatesta di Rimini.

 
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MaryTudor
view post Posted on 21/11/2012, 14:59




C'è da dire che comunque, nonostante Niccolò III fosse un dissoluto satiro nella vita privata, in quella pubblica fu un grande ed abile politico. Grazie alle sue capacità l'importanza e i possedimenti del vicariato di Ferrara crebbero, e di molto.
Ma a noi interessa un altro aspetto della storia...
 
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MaryTudor
view post Posted on 21/11/2012, 15:49




PARISINA MALATESTA (1404-1425) UNA STORIA TRISTE

Parisina-Malatesta

Parisina Malatesta era figlia di Andrea Malatesta, signore di Cesena e di Lucrezia degli Ordelaffi da Forlì.
Una nascita segnata dall’infelicità, perché Parisina aveva pochi giorni quando sua madre venne avvelenata dal proprio padre Cecco Ordelaffi, e crebbe alla corte dello zio Carlo Malatesta di Rimini.
Poco più che bambina andò in sposa a Niccolò III d’Este, di cui erano noti la vita libertina e i numerosi figli illegittimi.

Riferimento dei virgolettati: Nuova Antologia di Scienze, Lettere ed Arti - Terza Serie —Roma, 1893. Fascicolo XII-15 Giugno. — Tip. della Camera dei Deputati.

“…aveva quindici anni all’ incirca quando venne sposa a Ferrara; ed essendo appena cessata la peste che per due anni aveva desolato il paese, mentre ardeva tutt’ora all’ ntorno la guerra, le nozze, dice il Pigna, « furono assai private ». Portava in dote la Torre di Gualdo. La giovinetta entrando nella nuova casa, trovava il marito, uomo d’arme, occupato da tutti gl’intrighi della politica del momento, vedovo della moglie legittima, ma non d’altre, e almeno otto figliuoli tra casa e fuori. Gli ammiratori nuovi e le lingue cattive non avranno tardato ad illustrarle, per spiegarle la presenza di quelli, il proverbio riferito dal Bandello: « Dietro al fiume del Po trecento figliuoli del marchese Nicolò hanno tirato l’altana delle navi »

(continua)
 
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view post Posted on 21/11/2012, 19:38
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Marie-Antoinette

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Piero della Francesca - Sigismondo Pandolfo Malatesta (1417-1468), detto il lupo di Rimini - Museo del Louvre.
Sposò in prime nozze la suddetta Ginevra d'Este ed era primo cugino della madre di costei, la sfortunata Parisina: figli di due fratelli, rispettivamente Andrea e Pandolfo III Malatesta. Sigismondo era altresì figlio naturale di Pandolfo e della sua amante, Antonia da Barignano; fu legittimato dal Papa assieme ai suoi due fratelli, e successe allo zio Carlo, signore di Rimini, morto senza eredi.
Ginevra morì 6 anni dopo le nozze; il marito si risposò con Polissena Sforza, che morì anche lei precocemente. Anni dopo il Malatesta fu accusato dal Papa di aver assassinato entrambe le mogli per sposare la sua amante, Isotta degli Atti.
Piccolo OT: Sigismondo e Ginevra sono insieme al Louvre, ma Isotta resterà per sempre scolpita nella pietra del monogramma ripetuto all'infinito nel Tempio Malatestiano di Rimini.



La dinastia riminese è la stessa del crudele Gianciotto Malatesta, che uccise suo fratello Paolo e sua moglie Francesca, i celeberrimi amanti immortalati da Dante (https://it.wikipedia.org/wiki/Malatesta).

Certo che le donne, allora, non avevano vita facile!!! Oggi va un po' meglio.

Edited by elena45 - 22/5/2016, 08:49
 
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MaryTudor
view post Posted on 22/11/2012, 08:33




Dei figli di Niccolò III che Parisina aveva trovato arrivando nella sua nuova casa, tre erano fratelli: Ugo (1405), Leonello (1407) e Borso (1413), nati da Stella de’ Tolomei, di famiglia senese. Non si sa se fosse già nata una Isotta (1403?), loro sorella.
C’era poi Meliaduse, avuto dal marchese con Caterina di Taddeo, Alberto (1415) avuto da Filippa della Tavola; non si sa invece da chi fossero nate altre due bambine, entrambe di nome Margherita, affidate anch’esse alle cure di Parisina.


Comunque, Parisina rimase incinta quasi subito, e diede alla luce due gemelle: Lucia e Ginevra.
Dopo due anni, il 24 maggio 1421, Parisina ebbe anche un figlio, Alberto Carlo, che però morì ad 1 anno.
Non era quindi vero che: “la Marchesana fallisce vedendo il consorte « logorar quello di fuori e risparmiare il suo »”

…..“logorar quello di fuori e risparmiare il suo” …… :lol: .... :cd08785afu4.gif:
 
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MaryTudor
view post Posted on 22/11/2012, 12:41




Ugo d’Este era uno dei figli “irregolari” di Niccolò, candidato a prendere le redini della signoria. Il ragazzo aveva quasi la stessa età di Parisina, era molto bello e di modi gentili.

Non si sa di preciso come Parisina ed Ugo divennero amanti: esistono diverse versioni. Una di queste racconta come, scoppiata la peste, Parisina si sia rifugiata lontano dalla malsana Ferrara e che ad Ugo il padre abbia dato l’incarico di fungere da guardiano della matrigna.

“ la detta signora, sì per la comodità, sì per la servitù del giovine, sì anchora per la bellezza, et anchora perchè el diavolo si intrigò in questo negozio, Ugo s’innamorò in Parisina et lei in lui”


Sta di fatto che i due diventano amanti, ma ci volle poco perché un premuroso cortigiano, accortosi della tresca, si affrettasse ad informare il marchese. Niccolò, volendosi accertare di persona, fece praticare un foro sul soffitto della camera dove avvenivano gli incontri.
Quello che vide bastò a condannarli a morte.
Gli sfortunati amanti vennero incarcerati nella fortezza-castello estense.

Il turista, che si reca a Ferrara, può visitare il celebre castello Estense ed, al suo interno,le carceri spaventose di Ugo e Parisina.
Disegno del castello estense, come doveva apparire in epoca remota:

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Ecco la (VERA) prigione di Parisina, nelle segrete della “torre dei Leoni” del castello :

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