Maria Antonietta - Regina di Francia

Le strenne di Maria Antonietta ai figli per l’anno 1784

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view post Posted on 29/12/2012, 17:56
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Marie-Antoinette

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«Volendo dare ai suoi figli un’ulteriore lezione di beneficenza, [la regina] mi ordinò di far portare da Parigi, come ogni anno alla vigilia di Capodanno, tutti i giocattoli alla moda e di farli esporre nel suo gabinetto. Tenendo per mano i suoi figli, fece loro ammirare le bambole, i giochi meccanici, e disse che avrebbe voluto offrire loro dei bei regali, ma il freddo rendeva tanto infelici i poveri, e tutto il suo denaro era stato speso in coperte e indumenti per difenderli dal freddo, e in pane per nutrirli; quell’anno, avrebbero dunque avuto soltanto la gioia di vedere tutte le novità di Parigi. Rientrata nei suoi appartamenti con i bambini, disse che bisognava tuttavia fare un’altra spesa indispensabile, dal momento che molte madri avrebbero fatto il suo stesso ragionamento e il venditore di giocattoli ci avrebbe rimesso: gli diede dunque cinquanta luigi per indennizzarlo delle spese del viaggio e confortarlo per non aver venduto nulla».
(Madame Campan, Mémoires sur la vie privée de Marie-Antoinette, 1823, I, cap. XI.)
 
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ultimaregina
view post Posted on 29/12/2012, 21:11




Conoscevo già questo aneddoto che mi fà un po' riflettere:
-la regina ha dimostrato spesso la sua anima nobile e generosa, con o senza i figli
-perchè le sono state riconosciute solo le sue colpe? Perchè , questi e altri episodi, sono andati dimenticati?

Allo stesso tempo, questo gesto, mi pare un po' crudele: far vedere i giocattoli ai bimbi e poi dirgli che non possono averli. Probabilmente sua madre avrebbe fatto altrettanto. Le dure lezioni forgiano il carattere e l'educazione spesso ha bisogno di "maniere forti" per essere recepita.
 
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-enry1973
view post Posted on 29/12/2012, 23:06




A me ha sempre puzzato di Campanata bell'ebbuona... è talmente "plastico" come episodio che mi domando se non se lo sia inventato di sanapianta. Se così non fosse tradisce una certa ipocrisia... far riflettere dei bimbi sui giochi e poi correre da madame Bertin a spendere un capitale in pizzi e panier o buttare dalla finestra un capitale per mantenere a corte i parenti dell'amichetta... bha... mi chiedo se la povera Campan fosse davevro convinta di far del bene... Pagare poi comunque il giocattolaio invece che dare i soldi in beneficenza mi sembra un gesto ancora più illogico, soprattutto tenendo presente che per essere fornitore della casa reale non doveva certo essere un povero bottegaio di provincia... Non ce lo vedo un giocattolaio cencioso che gira per i saloni di Versailles nella speranza che la regina lo fermi nel Salone di Diana per comprargli qualcosa... :th_019_.gif:

Il fatto che nessuno ricordi i bei gesti della regina, quelli veri, è dovuto al fatto che quando le masse cercano un mostro non sono disposte a rifletterci troppo o a rimettere in discussione le certezze a cui affidano le colpe delle proprie disgrazie... soprattutto a quell'epoca... credo che a un morto di fame di Parigi potesse davvero risultare incomprensibile la carità di una sovrana. Inoltre Maria Antonietta non fu certo tra le sovrane che più legarono il proprio nome a opere di bene, ospizi e ospedali... anche se sappiamo che aveva per la carità e l'assistenza ai poveri più interessi di quelli che la storia le ha attribuito.
 
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ultimaregina
view post Posted on 29/12/2012, 23:20




Si..sono d'accordo. Perchè portare a Versailles i giocattoli e metterli in bella mostra quando aveva già in testa che non avrebbe comprato nulla di tutto cio'? Ma poi..sarà vero che la regina non compro' niente ai suoi adorati bambini per Natale? :unsure: :wacko: Qualche giocattolo risparmiato non avrebbe sanato di certo il debito pubblico che affliggeva la Francia! ( che questione attuale .. :D !)
Secondo me la Campan ha nascosto e inventato o raccontato a parole sue, troppe cose.
Attendibilità...: scarza! :blink:
 
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-enry1973
view post Posted on 29/12/2012, 23:25




Effettivamente sappiamo che Madame 8GB, come la chiamo io per via della formidabile memoria per i dettagli, qualcosina di suo ce l'ha messo.... Questa pagina sembra sfuggita a Dickens :)
 
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view post Posted on 29/12/2012, 23:48
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Il passaggio sui cinquanta luigi donati al giocattolaio non ha senso: se i giochi non sono stati realmente acquistati, ma semplicemente mostrati ai figli, bastava restituirli all'artigiano.
Non avrebbe più potuto venderli per Natale, ma solo il fatto che fossero stati ammirati dalla regina li avrebbe resi giocattoli "speciali".

Inoltre, detta così, "cinquanta luigi" possono significare tutto e niente.
Se il valore dei giocattoli era inferiore, bastava pagare la cifra corrispondente e dare i giocattoli in beneficenza.
Se invece il valore dei giochi era più alto, allora la regina lo ha imbrogliato ^_^
 
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-enry1973
view post Posted on 30/12/2012, 00:01




astuta...
 
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MLC
view post Posted on 30/12/2012, 00:40




CITAZIONE (-enry1973 @ 29/12/2012, 23:06) 
A me ha sempre puzzato di Campanata bell'ebbuona... è talmente "plastico" come episodio che mi domando se non se lo sia inventato di sanapianta. Se così non fosse tradisce una certa ipocrisia... far riflettere dei bimbi sui giochi e poi correre da madame Bertin a spendere un capitale in pizzi e panier o buttare dalla finestra un capitale per mantenere a corte i parenti dell'amichetta... bha... mi chiedo se la povera Campan fosse davevro convinta di far del bene... Pagare poi comunque il giocattolaio invece che dare i soldi in beneficenza mi sembra un gesto ancora più illogico, soprattutto tenendo presente che per essere fornitore della casa reale non doveva certo essere un povero bottegaio di provincia... Non ce lo vedo un giocattolaio cencioso che gira per i saloni di Versailles nella speranza che la regina lo fermi nel Salone di Diana per comprargli qualcosa... :th_019_.gif:

Mi sa che alla luce del tuo ragionamento questa ci sta tutta :lol:

Se l'episodio, che io ricordavo (ma potrei sbagliarmi) come riferito alla sola Carlotta, è veramente accaduto e non è stato un parto della fantasia campanesca, avrebbe un senso non come atto di beneficenza ma come atto "educativo" nei confronti della prole, per fare capire che nemmeno i figli di re (e i re) possono avere tutto quello che vogliono, nella vita.
Peccato non riuscisse ad essere lei stessa, in questo aspetto, un esempio per i figli, visti i suoi primi anni in Francia, e credo ne fosse almeno parzialmente cosciente, oltre che molto dispiaciuta, alla fine.
 
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view post Posted on 30/12/2012, 01:51
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Marie-Antoinette

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Se l'aneddoto è vero (e pur con i suoi limiti credo che potrebbe esserlo, ma non posso controllare conoscendo i conti delle strenne alla corte di Francia nel Basso Medioevo e non quelli del Settecento), credo che come ha detto MLC l'intento fosse educativo verso i figli, ipocrita o meno che lo si possa giudicare (come aneddoto mi sembra abbastanza realistico perché rientra nell'ordine del modo in cui Maria Antonietta educava Madame Royale e come sappiamo quest'ultima non era molto contenta di non essere trattata da principessa viziata come avrebbe voluto!). Forse la Campan ha infiorettato la vicenda, ma credo sia possibile che quell'anno la regina non abbia fatto le strenne e abbia dato soldi in beneficenza (poche righe prima la Campan parla del duro inverno 1783-84 e delle ovvie conseguenze che ebbe sulla società).
Per rispondere a Claudia, se ho capito bene la regina ha fatto portare i giochi a Versailles e poi li ha restituiti al giocattolaio. I cinquanta luigi erano un rimborso per spese dei trasporti.
Se le cose funzionavano ancora come alla corte di Carlo VI (che come dicevo è l'unica su cui so qualcosa), le strenne della regina erano pagate con una cifra apposita prelevata dall'appannaggio personale della sovrana (tant'è che il celeberrimo Cavallino d'oro che Isabella di Baviera regalò a Carlo VI non compare tra le sue spese, perché era troppo costoso e dovette pagarlo direttamente il re). Se le cose funzionavano ancora in maniera simile, significherebbe che Maria Antonietta aveva dato in beneficenza i soldi del suo appannaggio inizialmente previsti per le sue strenne del 1784.
P.S. Le strenne, a differenza di quanto si possa pensare (e di quanto banalmente si possa leggere su un dizionario alla voce "strenna"), non erano i regali di Natale ma di Capodanno. Che io sappia i regali di Natale sono un'usanza "relativamente recente". http://fr.wikipedia.org/wiki/Étrennes
 
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-enry1973
view post Posted on 30/12/2012, 12:14




Francamente a me sembra tutto molto (troppo) oleografico e mi sa di esagerazione campanesca per riscattare la figura della regina... Mi chiedo poi perchè la campan si prenda la briga di descriverlo con tanto amore... Se tutto va bene, per come funzionavano le cose a Versailles, quel giochetto deve essere costato una tombola perché certamente il giocattolaio della famiglia reale, che non doveva certo essere un pincopallo qualsiasi, aveva diritto rimborsi e strarimborsi... vista la famosa faccenda delle candele e dei rimborsi alle cameriere, solo per fare un esempio... sarebbe bello sapere quanto spese in vestiti quell'anno per vedere se davvero aveva tanta coscienza della situazione.

In Baviera, ad esempio, era vietato fare regali al re. I regali al sovrano venivano pagati dalla cassa del sovrano stesso... giusto per dire...
 
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view post Posted on 30/12/2012, 12:51
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CITAZIONE (*§Yue§* @ 30/12/2012, 01:51) 
P.S. Le strenne, a differenza di quanto si possa pensare (e di quanto banalmente si possa leggere su un dizionario alla voce "strenna"), non erano i regali di Natale ma di Capodanno. Che io sappia i regali di Natale sono un'usanza "relativamente recente".

Molto interessante questa osservazione!
E' proprio così, le strenne nascono durante l'Impero Romano, quindi molto prima del cristianesimo.
Alcuni storici indicano già da allora la tradizione di scambiarsi doni il primo giorno di gennaio ma, come sappiamo, il calendario gregoriano è stato adottato solo nel 1582, prima ci si basava sul calendario giuliano che seguiva il ciclo delle stagioni e poneva l'inizio dell'anno in marzo.

In realtà, l'usanza di scambiarsi doni coincideva con l'arrivo dell'inverno, nel solstizio invernale, quando si celebravano i cosiddetti Saturnali. Ecco perché, grosso modo, le date del solstizio (21 dicembre) e quelle dei Saturnali (17-23 dicembre) coincidono con il Natale, ma di fatto il cristianesimo ha adottato un'usanza assolutamente pagana.

CITAZIONE (*§Yue§* @ 30/12/2012, 01:51) 
Per rispondere a Claudia, se ho capito bene la regina ha fatto portare i giochi a Versailles e poi li ha restituiti al giocattolaio. I cinquanta luigi erano un rimborso per spese dei trasporti.

Si parla in effetti di rimborso spese (o meglio, di indennizzo), ma la Campan non specifica che i giocattoli furono restituiti al mittente.

Se l'aneddoto fosse vero, concordo con Barbara quando dice "Probabilmente sua madre avrebbe fatto altrettanto" riferendosi all'imperatrice Maria Teresa: al di là dell'ipocrisia di fondo, probabilmente il gesto di Maria Antonietta doveva essere una dimostrazione per i figli ed è probabile che riflettesse un ricordo d'infanzia.
Tutti ricordiamo la scenetta dipinta da Maria Cristina in cui il fratello di Maria Antonietta piange per non aver ricevuto il regalo che si aspettava. Forse alla corte austriaca questa era una prassi normale, ma a Versailles suona come una "lezione di vita" fine a se stessa.

marie36

Edited by LadyReading - 30/12/2012, 12:53
 
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view post Posted on 30/12/2012, 12:52
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Marie-Antoinette

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Tutte logiche considerazioni,io posso credere che Maria Antonietta non abbia fatto regali ai figli quell'anno,dubito però che abbia fatto esporre tutti i giocattoli e via dicendo.Del resto anche Luigi XVI in occasione della prima comunione della figlia Maria Teresa,le disse che non avrebbe ricevuto il consueto regalo.
Madame Campan è un po'melensa forse per accativarsi la famiglia reale questo punto credo sia accertato.
 
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view post Posted on 30/12/2012, 13:34
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Marie-Antoinette

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Cerca trova, qualcosa sbuca fuori.

Étrennes de la vertu pour l'anné 1785, pubblicato a Parigi nel 1785 con approvazione e privilegio del Re.

Gennaio-Febbraio 1784
"La Regina ha parimenti inviato cinquecento luigi al Signor Luogotenente-Generale di Polizia, presi dai fondi del suo appannaggio, dicendo che mai spesa fu più cara al suo cuore. In più Sua Maestà, avendo pensato che gli abitanti della campagna non meritavano meno le sue attenzioni di quelli della città [di Parigi], ha fatto pervenire all'Arcivescovo di Parigi una uguale somma di cinquecento luigi, destinati ad essere impiegati al sostentamento dei poveri della campagna".

Adesso almeno una cosa è sicura. È vero che Maria Antonietta ha prelevato dei soldi dal suo fondo per darli in beneficenza ai poveri di Parigi e della campagna della diocesi.
 
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view post Posted on 30/12/2012, 14:14
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Marie-Antoinette

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E visto che quando si parla di soldi antichi, ho sempre l'impressione di parlare di acqua fresca, ho fatto una ricerchina. Se i dati che ho trovato sono corretti, al tempo di Maria Antonietta un luigi valeva 24 livres.

Quindi per fare dei confronti:
la famosa collana dello scandalo da 1.600.000 livres = 66.666 luigi
il castello di Saint-Cloud fu pagato 6.000.000 di livres = 250.000 luigi
1000 luigi dati in beneficenza a gennaio = 24.000 livres


Come dice Enrico sarebbe interessante fare un confronto con le spese annuali della regina per la sua toilette. Soprattutto sarebbe interessante vedere anche quanto variano da un anno all'altro.
 
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-enry1973
view post Posted on 30/12/2012, 14:15




Bhe che compisse opere di carità è certo :) Quello che mi lascia perplesso è solo la melensità del gesto descritto dalla Campan.

Qualcuno le riportava anno per anno. Castelot?
 
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