Cristina di Francia: la prima Madama Reale (1606 – 1663)
Presentazione
Nota: la vita della prima Madama Reale, che ha suscitato nei suoi contemporanei e nei secoli critiche ostili seguite poi da rivalutazioni, per alcuni aspetti mi ricorda la vita di Maria Antonietta. Avviso subito che sono di parte, nel senso che ammiro la forza e la caparbieta’ di questa donna, la sua sicurezza nel condurre il ducato durante la lunga reggenza. Tutti pero’ le riconoscono il merito di aver mantenuto l’indipendenza del ducato sabaudo, in un periodo dal 1630 al 1660 circa molto critico per il Piemonte, quando il piccolo stato era conteso da Francesi e Spagnoli.
Per le immagini e l’albero genealogico dei Savoia rimando alla completa discussione di Elena “Ritratto di corte a Torino” https://ladyreading.forumfree.it/?t=62960696
Maria Cristina di Francia ha 12 anni quando nel 1618 risponde con le frasi di rito alla proposta di matrimonio con
Vittorio Amedo I, duca di Savoia. Le e’ stato presentato un ritratto dello sposo a 13 anni, per renderlo piu’ gradito alla futura sposa; Vittorio, in realta’, di anni ne ha 31.
Frans Pourbus il giovane: ritratto della Principessa Cristina di Francia, 1612
Giovanna Garzoni: ritratto di Vittorio Amedeo I, a 48 anni, 1635.
Il suo viaggio verso Torino, con tutto il seguito di addetti al servizio, e’ allietato da uno spettacolo in onore della futura duchessa: una battaglia navale con navi sul lago di Moncenisio.
Cristina e’ la figlia di Enrico IV e di Maria de’ Medici; sorella di Luigi XIII; sorella di Isabella, gia’ promessa a Vittorio Amedeo ma poi divenuta regina di Spagna, moglie di Filippo IV; sorella di Enrichetta che diventera’ poi regina di Inghilterra. Il matrimonio della sorella del Re di Francia con il duca di Savoia tornava utile al grande Stato che finalmente avrebbe potuto dirottare le forze militari impegnate in uno stillicidio ai confini della Savoia verso zone ben piu’ strategiche per l’esito della guerra.
Cristina e’ giovane, intelligente, bella, anche se meno della sorella Isabella, ritratta in modo stupendo da Velasquez.
Vittorio Amedeo ha gia’ avuto amanti e non le lascera’ in seguito al matrimonio: l’unione tra i due non sara’un matrimonio d’amore. A Cristina si chiedeva solo di dare un erede maschio ai duchi di Savoia.
La
vita di corte a Torino e’ ben diversa da quella di Parigi. Cristina ama i balli, le feste, i divertimenti che vuole portare anche a Torino. Apprezza il teatro, gli spettacoli, le scenografie barocche. Questo e’ uno dei motivi per cui viene osteggiata gia’ dai contemporanei, da chi non la conosce bene e la giudica
“frivola”. Inoltre, il ducato sabaudo soffre di una perenne mancanza di liquidita’ e di fondi. Addirittura, ad un certo punto, Tommaso, fratello di Vittorio che lotta per difendere la patria dai Francesi, teme di essere abbandonato dalle milizie, prive di rifornimenti e a corto di viveri, e dagli ufficiali, che da un anno non ricevono la paga. In questo contesto, le spese per i divertimenti voluti da Cristina non sono certo ben visti, anche se, di fatto, e’ la guerra a drenare tutte le ricchezze del ducato (mi ricorda molto la vita di Maria Antonietta in questo).
I rapporti con i fratelli e le sorelle di Vittorio Amedeo non sono idilliaci fin dall’inizio: le sorelle Maria Apollonia e Francesca Caterina, portate alla vita religiosa, non legano con lei. I fratelli del re sono
Tommaso Francesco, militare, capostipite del ramo collaterale dei Savoia-Carignano da cui discendera’ Carlo Alberto, e il
cardinale Maurizio, uomo colto e amante delle lettere e delle arti, mecenate a Torino e a Roma. Entrambi sono molto ambiziosi.
Il periodo di
governo di Vittorio Amedeo, durato solo 7 anni (1630 – 1637), non e’ per nulla tranquillo: eredita dal padre la guerra per la conquista del Monferrato, passato a Mantova; nel 1630 scoppia la
peste e Cristina si rifugia a Cherasco per sfuggire al contagio, insieme alla prima figlia Ludovica (o Luisa) Cristina. La corte si sposta poi a Mondovi’ e a Carignano.
Alla fine della peste, nonostante i 3000 morti (in un altro testo la cifra riportata e’ di 8000), Torino, accoglie benevolmente il ritorno di Vittorio Amedeo ma non quello di Cristina, nonostante la nascita del sospirato erede, Francesco Giacinto. Torino non perdona alla duchessa la frivolezza e una nuova onta: il legame con un nobile piemontese di antica casata,
Filippo d’Aglie’, al servizio del cardinal Maurizio, conosciuto a Cherasco. Filippo e’ bello, ventiseienne (Cristina ha due anni in meno di lui), militare di successo, ama l’arte, si diletta di teatro, musica ed egli stesso scrive opere teatrali e versi.
Ma di questa relazione, che durera’ per tutta la vita da parte di entrambi, voglio parlarne in seguito perche’ merita un capitolo a parte.
p.s.: lancio subito un appello. Qualcuno ha o ha trovato un ritratto di Filippo d’Aglie’? Sono anni che lo cerco invano
Essendo quasi innamorata di questo cavaliere d’altri tempi senza macchia e senza paure, fedele fino alla morte, …. mi sarebbe piaciuto veder almeno che faccia ha