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| Alla mostra dedicata a Pietro Bembo - ancora in corso a Padova - sono esposti quattro ritratti eseguiti dal Giorgione. Tra questi:
"Ritratto di giovane"
"Giovane con il libro verde" Questo dipinto si collega bene con la mostra perchè il gentiluomo ritratto, tiene in mano uno dei piccoli libri ideati dal Bembo. Questi volumi erano ambitissimi dai giovani alla moda dell'epoca (questo ha addirittura modificato i suoi guanti per voltarne più agevolmente le pagine).
Altre opere sono:
"Autoritratto"
"Doppio ritratto"
Devo ammettere che di questo pittore, che peraltro amo molto, non conoscevo questa serie di ritratti virili, che mi hanno molto colpito. Mi piacciono per la bellezza senza tempo dei soggetti ritratti. Sembra di poter cogliere i pensieri di questi giovani, raffinati e colti gentiluomini, che a volte sono ritratti malinconicamente assorti, altre volte mentre ci guardano con sguardo fermo.
Le notizie biografiche di questo enigmatico e poetico artista sono pochissime. Nacque nel 1477 ca. a Castelfranco Veneto. Fu allievo di Giovanni Bellini e maestro di Tiziano. Amò di un amore contrastato Cecilia, la donna che gli fece da modella in molti quadri. Sul retro della Pala di Castelfranco egli le dedicò alcune righe, ma un poco attento restauro le ha cancellate per sempre. Morì probabilmente per la peste nel 1510, a poco più di trent'anni.
Il suo lavoro è racchiuso tutto nel primo decennio del Cinquecento. Le sue opere sono caratterizzate da una luce e un'atmosfera ottenute riducendo il disegno di contorno ed esaltando i passaggi cromatici di tono. Il paesaggio naturale che fa da sfondo a molti quadri, viene visto dall'artista con un sentimento contemplativo e riprodotto con grande cura, in velature sovrapposte dove è proprio il colore a determinare un morbido effetto plastico. Egli riesce a ottenere una luce calda, dorata, che fonde natura e umanità. Eccone uno stupendo esempio, nel dipinto "I tre filosofi":
Edited by reine Claude - 4/11/2014, 17:10
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