| Ti ringrazio Silvia! E grazie anche a Mauro, che ha arricchito questo topic con aneddoti e notizie! Credo che le Ville citate si possano considerare le più importanti, e sono tutte visitabili (Villa Venier Contarini a Mira, a cui accenna Mauro, dovrebbe essere visitabile su prenotazione). Tra le tante Ville venete del Brenta, solo poche si possono visitare al loro interno ma, anche se viste solo esternamente, possono raccontare molto. Anzi, credo proprio che vedendole nel loro insieme, poste una accanto all'altra, tra terra e acqua, si possa cogliere ciò che hanno rappresentato, la memoria di una civiltà (quella veneziana del '700) che ha unito l'ambizione alla cultura, la bellezza al lusso. I battelli del Brenta e il Burchiello permettono di vedere tutte le Ville (che, perlopiù, avevano la facciata verso il fiume) e di fare una visita guidata di alcune, tra cui Villa Pisani, Villa Contarini, Villa Giovanelli, Villa Widmann, Villa Foscari, a seconda del servizio scelto.
Per quanto riguarda le Ville dei Colli Euganei, mi sono resa conto che sono visitabili soprattutto quelle antecedenti al '700 e che queste ultime, o sono proprietà privata o sono diventate lussuosi resort o location per eventi. In alcuni casi sono visitabili su richiesta. Tra queste, la Villa Rota dei Dogi Contarini, a Valnogaredo.
Fu costruita nel '500, ma ampliata e arricchita nel '700. Ha tre grandi barchesse caratterizzate da arconi a tutto sesto, sotto i quali si svolgevano le attività agricole. Nella sala centrale del piano nobile ci sono affreschi mitologici ispirati al poema "Pastor fido", eseguiti da Jacopo Guarana nel 1775 (pittore che aveva lavorato anche a Villa Pisani a Stra). Stucchi, decorazioni e dipinti formano una scenografia di gusto tardo-barocco, molto vicina al rococò. Il giardino sul retro della Villa ha una particolare successione di terrazze-giardino che permettevano un'ampia veduta sul paesaggio circostante.
Il tema della bellezza del paesaggio dei Colli, dolce e suggestivo, era stato sentito già nel '500: diverse Ville venete sono nate in quel periodo (come ad es. Villa dei Vescovi) proprio come residenze di riposo, completamente a contatto con la natura, in luoghi che ritempravano il corpo e lo spirito. Alvise Cornaro, umanista e mecenate padovano, si era fatto costruire una Villa, Villa Cornaro Benvenuti (Este), disegnata dal Falconetto, che era una "sintesi perfetta del luogo dedicato all'otium e all'agricoltura", del "meditare, operosamente oziando" e dove faceva rappresentare le opere del suo protetto e amico Andrea Beolco, il Ruzante, famosissimo commediografo padovano.
Pietro Bembo, nel 1522, si era trasferito qui, in una Villa, probabilmente Villa Monzino, detta la Bembiana, a Monterosso (frazione di Abano), che era diventata ritrovo di studiosi e letterati. Sicuramente sulle orme dell'amato Petrarca, che ad Arquà aveva vissuto gli ultimi anni, in una piccola dimora dove si dedicava allo studio e al suo orto. (Una breve parentesi: la casa del Petrarca, ad Arquà Petrarca, così come tutto il borgo che la racchiude, è semplicemente splendida, ha davvero qualcosa di magico!).
Casa del Petrarca
Scendendo dai Colli Euganei, ma sempre in zona, ad Abano Terme si trova Villa Mocenigo Mainardi.
Il complesso della Villa è molto grande ma la residenza principale, come si può vedere, non è ben conservata. Eppure questa era una delle Ville più lussuose e importanti della zona. Fu edificata nel '700 su una proprietà dei Mocenigo, antica e illustre famiglia patrizia veneziana. Terreno che i Mocenigo avevano fin dal '400 e che nel tempo avevano fatto bonificare e reso coltivabile. La Villa fu fatta costruire da Alvise e Pisana Mocenigo, dogi di Venezia. Ecco una descrizione di come appariva la Villa nel periodo del suo massimo splendore: "...in una situazione amenissima, con cedrare, giardino, orti, labirinti, viali ombrosi, vera delizia d'estate; poi le barchesse, il granaio, una bellissima scuderia. Lungo la strada esisteva un bellissimo oratorio".
La dogaressa Pisana Mocenigo ritratta da Rosalba Carriera.
In questa Villa furono ospitati Carlo Goldoni e Giacomo Casanova, il quale aproffitava della vicinanza delle terme per curare i suoi frequenti mal di testa.
Non erano lontane infatti, le terme; l'aristocratica famiglia padovana Dondi dall'Orologio, nel '700, aveva già acquisito delle attrezzature termali (27 luglio 1776) e aveva fatto realizzare un albergo, l'Orologio, al cui interno c'erano anche un caffè e una piccola chiesetta.
Edited by reine Claude - 27/8/2013, 08:28
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