Maria Antonietta - Regina di Francia

Christine de Pizan, Una scrittrice alla corte francese

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view post Posted on 27/9/2013, 09:50
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Arciduca /Arciduchessa

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C'è una bella figura femminile, vissuta tra la fine del 1300 e l'inizio del 1400, tanto lontana nel tempo quanto attuale e moderna nel suo pensiero. Si tratta di Christine de Pizan.

Il padre Tommaso da Pizzano era medico e astrologo all'Università di Bologna, la madre era la figlia di un Consigliere della Repubblica di Venezia.
Christine nasce proprio a Venezia, nel 1364 (o 1365).
Poco tempo dopo, il padre, grazie ai suoi meriti intellettuali, viene chiamato dal re Carlo V a Parigi, dove nel 1368 trasferisce tutta la famiglia.
Tommaso è tenuto in grande considerazione da Carlo V, che lo nomina tra i suoi consiglieri.

Christine cresce nell'ambiente di corte e conduce una vita tranquilla e agiata. La madre vorrebbe per lei un'educazione semplice, quella riservata alle ragazze del suo tempo, ma il padre intuisce l'intelligenza vivace e la curiosità di Christine e la incoraggia nello studio, fornendole l'accesso alla biblioteca reale, al tempo una delle più grandi d'Europa.
Per Christine i "buoni libri" sono come "tesori".
Inizia a comporre qualche poesia, che viene declamata a corte.
A soli 15 anni, nel 1380, si sposa con Etienne de Castel. Il matrimonio è felice; nascono tre bambini.
Dopo un periodo di serenità, inizia per Christine una serie di lutti che cambieranno completamente la sua vita.
Nel 1387 muore il padre Tommaso; nel 1390, vittima di un'epidemia, muore il marito. Nel 1380 era morto anche Carlo V, ed era cessata la protezione che egli aveva garantito alla famiglia de Pizan.
Christine si ritrova sola, con a carico i suoi bambini, la madre e una nipote.
Per un breve periodo soffre di depressione; è preoccupata per i problemi economici, per le beghe legali (le promesse di elargizioni e il dono di terreni che erano state fatte da Carlo V al padre, non vengono mantenute dal successore CarloVI).



Si lamenta perchè "Tale è l'abitudine comune agli uomini sposati di non dire e svelare interamente le loro faccende alle mogli, dalla qual cosa nasce spesso del male, così come mi è chiaro per esperienza".
E ancora: "Ora mi toccò rimboccarmi le maniche... ed essere conduttrice della nave rimasta nel mare in tempesta senza guida".
Ma Christine prende il comando. Cerca di non abbassare il suo tenore di vita, per poter mantenere i contatti con la corte e chiedere aiuti.
"Ah Dio, come mi ricordo delle numerose volte in cui ho perduto la mattinata in quel palazzo (il Louvre) in inverno, morendo di freddo, tenendo d'occhio quelli che mi interessavano per ricordare loro e far presente i miei bisogni, dove molte volte io udivo, con le mie orecchie, stravaganti conclusioni e numerose strambe risposte, che mi facevano sgorgare le lacrime agli occhi".

Inizia a lavorare come copista e miniaturista (due delle poche opportunità professionali aperte alle donne, nel suo tempo). Più tardi riuscirà ad avere uno studio tutto suo con dei dipendenti che l'affiancheranno nella trascrizione di libri.



E' un lavoro che Christine fa con grande cura, curando molto anche le decorazioni; dei manoscritti rimasti, 55 sono stati riconosciuti come parzialmente o completamente autografi.





Grazie al lavoro di copista, Christine ha la possibilità di avere sottomano diverse opere importanti e ne approfitta per affinare la sua cultura e continuare nello studio, che aveva dovuto interrompere al tempo del suo matrimonio, cosa di cui si rammaricava molto.
Nello stesso tempo compone poesie e ballate, dove parla di sé, del rimpianto per il marito perduto, della sua condizione di donna sola. "E' molto difficile tenersi dentro il dolore. Il destino però non mi ha colpito così in profondità, da non farmi desiderare la compagnia e il conforto della poesia.
Compone il Livre de cents ballades, che le fa ottenere ben presto il riconoscimento e le committenze di importanti membri della corte parigina.
Alle opere in versi inizia ad affiancare quelle in prosa, diventando una vera e propria scrittrice ( ed è la prima donna in Europa che riesce a farne una professione).
Ha una grande facilità di scrittura, che le permette di comporre, ad esempio, tra il 1399 e il 1405 ben 15 opere di un certo spessore, oltre a lavori minori.
Nel 1406 viene ricompensata con la ragguardevole somma di 100 scudi da Giovanni di Borgogna per due libri: il Livre des fais et bonnes meurs du sage roy Charles V, (una biografia di Carlo V, ritenuta l'opera storica più importante di Christine) e Avision Christine.
Alla regina Isabella di Baviera dedica, tra le altre opere, gli scritti relativi alla disputa sul Roman de la Rose e la Lettre a Isabelle de Bavière (5 ottobre 1405), con cui la prega di porsi come paciera fra il partito borgognone e quello armagnacco (che di lì a poco saranno apertamente uno contro l'altro nella guerra dei Cent'anni).


Christine consegna un suo libro alla regina Isabella di Baviera

Per Louis de Guyenne, figlio di Carlo VI e Isabella di Baviera, compone il Livre de la Paix (1412 - 1413) e Avision du Coq (1413). Alla moglie di Louis, Marguerite de Nevers dedica il Livre de Trois Vertus.

La sua preparazione è ad un livello tale per cui, intellettualmente, Christine si sente assolutamente alla pari con gli uomini di lettere del suo tempo.
La sua sicurezza la induce ad affrontare anche trattati di argomento politico e militare, come ad esempio il Libro del corpo politico (1407), dove elenca le qualità essenziali che devono possedere nobili e cavalieri. O come il Livre des Fais d'armes et de chevalerie (1410), un'opera didattica destinata ai cavalieri.
Le sue opere vengono tradotte in inglese e olandese e avranno una notevole influenza nella poesia inglese del tempo.
L'ultima notizia relativa alla sua vita si trova nell'incipit del Ditié de Jehanne d'Arc (un breve poema scritto nel luglio 1429 in onore della pulzella d'Orleans); Christine dice di vivere da ormai 11 anni nell'Abbazia di Poissy insieme alla figlia (monaca in quel convento), dove si è rifugiata per sfuggire agli scontri della guerra.
Muore nel 1430 circa.

L'opera più famosa di Christine è il Libro della città delle Dame (1405), nel quale stila un elenco di tutte le donne che, nel passato, si sono distinte nelle scienze, nella filosofia o sono state esempi di onestà, coraggio, rettitudine. Immagina quindi di costruire una città ideale, dove le donne possano vivere esprimendosi liberamente.





Il tema che sta più a cuore a Christine infatti è sempre la donna. Sente come una profonda ingiustizia la misoginia e la volontà da parte del sesso maschile di sminuire l'intelligenza e l'acume delle donne. Desidera più di ogni altra cosa che le donne del suo tempo prendano coscienza del loro valore e le sprona a risollevarsi da una condizione di inferiorità. Inferiorità che (e lei ne è l'esempio) non è data dalla natura ma dalla mancata possibilità di accedere, come gli uomini, al sapere e allo studio.
Con ironia Christine scrive: "Ahimè mio Dio, perchè non mi hai fatto nascere maschio? Tutte le mie capacità sarebbero al tuo servizio, non mi sbaglierei in niente e sarei perfetta in tutto, come gli uomini dicono di essere..."!

Nel Livre de la mutacion de la Fortune (1403) Christine scrive che il destino le aveva riservato tante sventure, ma le aveva anche dato la forza di non cedere alle avversità e di reagire con piglio virile. Lei era "diventata uomo". Facendo della sua intelligenza e del suo sapere i soli mezzi per sopravvivere, scardinando con caparbietà e sicurezza le regole del suo tempo.

Le sue opere non sono di facile lettura, per chi vi si accosta oggi: per lo stile, per il linguaggio, per i continui rimandi. Christine ha spesso paragonato, con allegorie, gli eventi storici con le sue vicende personali.
Ma è proprio perchè ha riversato molto di sé, dei suoi stati d'animo, che ci si può ancora immedesimare nelle sue parole.
La sua figura di donna sensibile, lucida, ambiziosa, tenace resta ancora un bellissimo esempio, dopo quasi 600 anni!
 
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view post Posted on 27/9/2013, 10:03
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Arciduca /Arciduchessa

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Che interessante, completo e ben esposto intervento, reine Claude! Grazie!
Ovviamente, da ignorante qual sono, non sapevo nulla di questa donna cosi' eccezionale, soprattutto in considerazione del tempo in cui ha vissuto. Pensare che molte donno in passato e, purtroppo anche ai giorni nostri, avrebbero potuto dare un loro personale contributo al sapere e al governo di questo mondo, se solo avessero potuto godere della stessa educazione e delle stesse opportunita' degli uomini.
Se non sono indiscreta, come hai avuto modo di imbatterti in lei? Hai letto qualcuna delle sue opere? Sono tradotte in italiano?
Complimenti anche per le belle immagini a corredo della presentazione.
 
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view post Posted on 27/9/2013, 10:40
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Arciduca /Arciduchessa

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Ti ringrazio molto Silvia!
Sai, non ricordo esattamente come sono venuta a conoscenza di Christine, ma mi ha colpito subito perchè è stata davvero una donna eccezionale. Aveva sicuramente un'intelligenza non comune, ma di lei ammiro la sicurezza in se stessa e la sua umanità.
Di suo ho letto solo brevi frammenti di alcune opere, e so che è stato tradotto il Libro della città delle Dame.
Forse le sue opere, ai nostri giorni, appaiono troppo complesse (il suo linguaggio stesso, credo sia molto difficile da rendere in italiano corrente), ma il contenuto, il messaggio sono comprensibilissimi.
Nel Libro della città delle Dame, Christine ha dato alle donne del suo tempo la memoria della loro storia, e questo trovo che sia molto importante.
C'è poi da considerare che Christine ha lavorato in un ambiente laico, al di fuori del convento dove normalmente una donna, specie se di estrazione sociale non nobile, aveva la sola possibilità di poter studiare.
Quanto alle immagini adoro, letteralmente, quelle illustrazioni, dove Christine appare sempre con il suo vestito azzurro (quasi una divisa!), sempre riconoscibilissima, conscia del suo valore e della sua importanza. Credo fosse una donna molto ambiziosa!
Aggiungo un'immagine di lei con il figlio, mentre gli fa da insegnante.



Per il figlio, poi, si era data un gran daffare per trovargli un'ottima sistemazione. E c'era riuscita, naturalmente!

Io la trovo una donna modernissima: se vivesse oggi probabilmente non cambierebbe una virgola del suo modo di agire; nel '400 era una precorritrice, oggi sarebbe semplicemente al passo con i tempi!

Edited by reine Claude - 27/9/2013, 12:22
 
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view post Posted on 27/9/2013, 10:48
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Arciduca /Arciduchessa

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Hai ragione, Tiziana.
Dimenticavo una cosa:

CITAZIONE
Con ironia Christine scrive: "Ahimè mio Dio, perchè non mi hai fatto nascere maschio? Tutte le mie capacità sarebbero al tuo servizio, non mi sbaglierei in niente e sarei perfetta in tutto, come gli uomini dicono di essere..."!

Che ironia pacata e pungente! E anche questa frase puo' essere considerata benissimo al passo con i tempi :) Davvero una grande donna.
 
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view post Posted on 27/9/2013, 12:37
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Marie-Antoinette

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Davvero un bel lavoro Tiziana.
Non conoscevo questa poetessa,ho appena letto che nel libro La citta' delle donne,Christine incontra tre Dame : Ragione,Rettitudine e Giustizia. A Dama Ragione una delle prime domande che pone e' la seguente:Dio ha concesso alle donne una grande intelligenza e un sapere profondo. Ma la loro mente ne e' capace?
Era indubbiamente una donna proietta verso una concezione della condizione della donna molto moderna. Un personaggio davvero notevole.
 
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Mlle Jessica
view post Posted on 27/9/2013, 17:51




La prof.ssa Maria Giuseppina Muzzarelli, docente presso l'Università di Bologna, ha dedicato un volume a questo personaggio: http://www.mulino.it/edizioni/primopiano/s...a&ISBNART=11871
 
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view post Posted on 27/9/2013, 19:12
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Marie-Antoinette

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Bellissima storia!
Quante ho volte ho pensato anch'io" Se fossi nata maschio!...."non avrei fatto tutte le rinunce della mia vita.
 
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view post Posted on 27/9/2013, 20:52
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Arciduca /Arciduchessa

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Grazie ad Anna e a Elena! Mi fa davvero piacere che abbiate apprezzato la storia di Christine de Pizan!
Grazie anche a Mlle Jessica per la segnalazione del libro "Un'italiana alla corte di Francia", che mi piacerebbe leggere per conoscere meglio questo personaggio straordinario!

Riguardo a quello che scrive Anna e la domanda che Christine pone a Dama Ragione: "Ma la loro mente ne è capace?", è interessante la risposta che ne dà Christine, quando dice "Una donna intelligente riesce a far tutto...e anzi gli uomini ne sarebbero molto irritati se ne sapesse più di loro". Di nuovo una considerazione vera e ironica!

E' molto bello anche l'inizio del "Libro della città delle Dame".
..."L'aver letto quel libro (del filosofo Mateolo), per quanto assolutamente non autorevole, suscitò in me una riflessione che mi turbò profondamente, sui motivi e le cause per cui tanti uomini diversi fra loro per condizione, i chierici come gli altri, erano stati ed erano ancora così propensi a scrivere tante diavolerie e maldicenze sulle donne e la loro condizione. Io che sono donna, presi a esaminare me stessa e la mia condotta, e allo stesso modo pensavo alle donne che avevo frequentato, tanto le numerose principesse e le gran dame, quanto le donne di media e bassa condizione, che avevano graziosamente voluto confidarmi le loro vicende personali e i loro intimi pensieri."

Mi piace molto il fatto che Christine si interroga sempre, fa riflessioni profonde, e prendendo in mano la penna dà corpo ai suoi pensieri, ai suoi ragionamenti. E' completamente dentro la sua epoca, ma si adopera per "cambiare" le cose (per quel che è nelle sue possibilità) o quantomeno per cambiare il modo di pensare.
 
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view post Posted on 27/9/2013, 22:43
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Arciduca /Arciduchessa

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Grazie a Mlle Jessica per la segnalazione del libro.

Rischio un OT ma questa discussione mi ha fatto ricordare una notizia che ho sentito di sfuggita al telegiornale. Un'iniziativa per arginare la violenza contro le donne, partendo da un cambiamento della mentalita' corrente, e' stata far collaborare insegnanti e allievi per cercare e studiare figure di donne che in tutte le epoche si sono distinte per la loro intelligenza, per la cultura, per la loro vita. Si parlava di Ipazia, di Ipparchia, di Artemisia Gentileschi, di Marie Curie, di Cristina Trivulzio di Belgioioso, per citarne solo alcune. Donne come Christine de Pizan e Hildegard von Bingen, oltre a quelle citate, dovrebbero essere oggetto di discussione e studio anche a scuola: insegnerebbero molto.
 
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view post Posted on 28/9/2013, 12:19
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Marie-Antoinette

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Ne Le livre des trois vertus(1405)Christine accusa e cerca di modificare la fragilita' delle sue contemporanee,che non sono ancora consapevoli del loro ruolo e delle loro potenzialita'. Christine cerca di far capire alle donne del suo tempo che possono cambiare la loro vita.
Si puo' quindi affermare che Christine sia stata la prima femminista della letteratura francese. Rimasta vedova avrebbe potuto risposarsi e lasciarsi guidare un'altra volta da un uomo,invece si rimbocco' le maniche e decise di essere padrona della sua vita.
Decisamente notevole per una donna nata nel 1300.
 
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view post Posted on 28/9/2013, 16:10
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (Maria Clotilde @ 27/9/2013, 23:43) 
Un'iniziativa per arginare la violenza contro le donne, partendo da un cambiamento della mentalita' corrente, e' stata far collaborare insegnanti e allievi per cercare e studiare figure di donne che in tutte le epoche si sono distinte per la loro intelligenza, per la cultura, per la loro vita. Si parlava di Ipazia, di Ipparchia, di Artemisia Gentileschi, di Marie Curie, di Cristina Trivulzio di Belgioioso, per citarne solo alcune. Donne come Christine de Pizan e Hildegard von Bingen, oltre a quelle citate, dovrebbero essere oggetto di discussione e studio anche a scuola: insegnerebbero molto.

Sono d'accordo. Anch'io penso che non bisognerebbe dimenticare tutte le donne che, pur se in numero inferiore rispetto agli uomini, hanno contribuito allo svolgersi della storia.
E sarebbe importante citarle nei libri di testo fin dalle elementari.
D'altronde è proprio quello che si era proposta di fare Christine: far conoscere alle sue contemporanee le grandi donne del passato, per non dimenticarle e per portarle come esempio!
 
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view post Posted on 28/9/2013, 16:49
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Arciduca /Arciduchessa

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CITAZIONE (MmeAnna @ 28/9/2013, 13:19) 
Si puo' quindi affermare che Christine sia stata la prima femminista della letteratura francese. Rimasta vedova avrebbe potuto risposarsi e lasciarsi guidare un'altra volta da un uomo,invece si rimbocco' le maniche e decise di essere padrona della sua vita.
Decisamente notevole per una donna nata nel 1300.

Anche a me ha colpito molto questa cosa di Christine: il non affidarsi ad un uomo, ma fare da sé. In particolar modo se si pensa al contesto storico in cui vive Christine.
Penso ci volesse molta sicurezza in se stessa.
Ho letto che Christine rimarcava il fatto che il padre era stato importante nella sua formazione.
Il padre l'aveva "convinta" delle sue capacità, della sua intelligenza: le aveva dato sicurezza.
Sono convinta che dietro personalità femminili forti, ci sia una figura forte di padre. Figura forte nel senso di figura vicina, comprensiva, empatica.
Quindi il carattere maschile e il femminile che si intersecano, che si arricchiscono a vicenda; questo Christine l'aveva capito bene.
C'è chi la considera una femminista ante-litteram. Non so se sia giusta come definizione.
Christine voleva semplicemente che fosse riconosciuto alle donne il loro valore. L'essere meno forti fisicamente degli uomini o più "emotive", "fragili" - elementi che connotavano negativamente le donne nella visione medievale - non toglieva nulla al valore di una donna.
Christine descrive sempre i suoi stati d'animo, mette sempre qualcosa di sé, di personale nelle sue opere anche quando parla della storia di Francia, ad esempio, (paragonandola alle vicende della sua vita!).
Secondo me questo è un valore aggiunto!
 
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view post Posted on 29/9/2013, 12:03
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Marie-Antoinette

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Sono d'accordo con te Tiziana,non intendevo per femminismo il volere partecipare ai tornei o alla guerra. Da quello che ho letto Christine auspicava per le donne del suo tempo il diritto ad essere considerate intelligenti e capaci come gli uomini. Sua madre non era d'accordo con suo marito sull'educazione da dare alla piccola Chrisine,credo fosse a causa del modo di pensare dell'epoca. Senza suo padre,forse Christine non avrebbe reagito come fece,non ci avrebbe lasciato tante opere cosi'importanti.
 
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view post Posted on 31/1/2014, 23:38
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Arciduca /Arciduchessa

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"Se avesse l'uomo dono del pensiero
daria alla donna onor e amor sincero
poiche' fu essa a porlo sulla terra
in vita e in pace. Che' di poi la guerra
fu l'uomo a l'uomo che la dette in sorte.
Sconcia invenzion dare vita alla morte."

Cristina da Pizzano, alias Christine de Pizan

(incredibile le pillole di saggezza che si trovano sulle riviste nelle sale d'attesa :lol: Questa e' dedicata a Tiziana-Reine Claude)
 
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view post Posted on 1/2/2014, 10:40
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Arciduca /Arciduchessa

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Grazie Silvia, per la tua dedica e per esserti ricordata di me e di questa discussione, leggendo le bellissime parole di Christine de Pizan!! :wub:

E grazie per averle trascritte: questa poesia va meditata parola per parola perchè contiene una verità così ovvia ma spesso dimenticata...

Edited by reine Claude - 1/2/2014, 16:20
 
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