Emozionata!
Bella, bella, bella!!!
Adesso che l'ho vista, ho riletto il topic e questa volta ho guardato anche le foto postate
e scopro subito una cosa: non ho visto ne' il Pensatore ne' i Borghesi di Calais. O me le sono perse
(spero proprio di non essere rimbecillita fino a questo punto) o le hanno fregate nottetempo oppure non erano parte della mostra.
Sono arrivata a Palazzo Reale senza aspettative e senza pregiudizi, la condizione migliore per vedere un'opera d'arte, secondo me, e sono rimasta affascinata dalla forza espressiva delle sculture di Rodin. Il non-finito di Michelangelo non mi ha mai comunicato piu' di tanto ma Rodin.... dai blocchi di marmo apparentemente informi, prendono forma, luce e vita le sue figure umane intere o alcuni particolari, le mani e i volti in primis. C'e' sempre un movimento, una torsione, una tensione, un particolare da cui sgorga la vita e l'illusione della carne, come si intitola la prima sezione. Le figure sembrano emergere faticosamente dalla materia per diventare spirito e, quando la loro anima prende forma, allora Rodin smette si scalpellare, di scavare, senza preoccuparsi del punto in cui il lavoro e' arrivato: puo' esserci quasi tutta la figura dettagliata oppure, caso all'altro estremo, puo' esserci solo una velatura che accenna ad un volto, pochi lineamenti sfumati. All'artista non interessano i dettagli ma l'anima dell'opera; quando l'ha raggiunta, quando l'ha tirata fuori della pietra, che cosa interessa allora del dettaglio? Perche' proseguire oltre?
Mostra apprezzabile per la qualita' delle opere, per la loro numerosita' e per la qualita' delle audioguide. Essendoci andata con la solita nipotina che si sciroppa molte delle mie gite (ma lei e' contenta
), ho trovato utilissima l'audioguida dedicata ai bambini. Beatrice ha detto che le spiegazioni erano molto chiare e coinvolgenti e, infatti, ascoltava rapita le storie e poi mi raccontava.
Unica nota negativa, sempre secondo me, l'allestimento: credo ci fossero circa una sessantina di opere tutte ammassate una dietro all'altra in un'unica stanza, in fila su tavolacce di legno, con degli inspiegabili pannelli verticali bianchi ogni tanto che, tra l'altro, impedivano di vedere l'opera a 360 gradi, cosa che trovo davvero un peccato quando si parla di sculture. La stanza e' la famosa Sala delle Cariatidi, spaziosa, ma l'idea era comunque di "troppo pieno". Senza contare che, in uno spazio cosi' ristretto, era molto facile per i visitatori ostacolarsi l'un con l'altro nella visione.
Grande pregio: si poteva fotografare. Adesso e' tardi ma faccio una selezione e posto poi qualche foto.