Quant'è bello il
Castello Orsini di Pitigliano, in Maremma! Colpisce entrando nel paese la sua immensa mole che sovrasta l'abitato moderno:
Costruito nel XII secolo, apparteneva alla famiglia dei Conti Aldobrandeschi di Sovana (Papa Gregorio VII , Ildebrando di Sovana, Canossa), passò agli Orsini nel 1313 con il matrimonio di Romano detto
Romanello Orsini (1268-1327), Gran Giustiziere del Regno di Napoli, con Anastasia de Monfort, figlia ed erede di Guy de Monfort e Margherita Aldobrandeschi, erede a sua volta della contea di Sovana.
Il matrimonio portò a Romanello una
duplice eredità, oltre a quella toscana, anche una napoletana: l'Orsini infatti ereditò anche il territorio di Nola che Carlo d'Angiò aveva concesso al suocero francese Monfort nel 1268 e fu il 1° conte di Nola a partire dal 1292. Si formarono perciò due rami.
Roberto Orsini (1295-1345), primogenito di Romanello e Anastasia, sposò Sveva del Balzo (1305-1336), figlia di Ugone, conte di Soleto e Gran Siniscalco del Regno di Napoli, appartenente alla più potente famiglia nobile meridionale, dando origine alla linea degli
Orsini del Balzo (vedi dopo).
Guido Orsini (1333-1348), secondogenito di Romanello, sposò Agostina della Gherardesca, si trasferì in Toscana nel castello maremmano di cui sopra e diede origine alla linea degli
Orsini di Pitigliano, ramo comitale in auge fino al '600, quando la contea venne venduta al Granduca di Toscana.
Degno di nota il VI conte di Pitigliano: Niccolò II Orsini (1442-1510), celebre condottiero al servizio di Firenze, Napoli e Venezia.
Era il nonno di Gerolama Orsini, duchessa di Parma:
Gerolama Orsini dei conti di Pitigliano (1594-1570), moglie di Pier Luigi Farnese jr.
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Tornando al ramo napoletano:
Palazzo Orsini di Nola, oggi sede del Tribunale, fatto costruire nel XV secolo, in epoca aragonese, da Orso Orsini di Gentile (+1479). Costui fu fatto conte di Nola soltanto nel 1462 dal re Ferrante per i suoi meriti militari.
Invece, i conti di Nola di epoca angioina, avevano ereditato dall'avo francese il castello medievale di Cicala:
Castello di Cicala (frazione di Nola). Di origine longobarda, fu dato da Carlo d'Angiò al suo fedele Guy de Montfort. Poi passò al genero Romanello Orsini e ai suoi discendenti.
Un altro matrimonio vantaggioso si verificò poco dopo:
Roberto Orsini (1295-1345), primogenito di Romanello e 2° conte di Nola sposò la sorella di Raimondo del Balzo, potentissimo funzionario della corte angioina. Costui privo di eredi, lasciò tutto al nipote
Niccolò (1331-1399), con l'obbigo di tramandare il suo cognome.
Raimondello Orsini del Balzo (1361-1406), nato, sia detto per inciso, a Nocera Inferiore, due chilometri da casa mia, ereditò quindi il cognome della nonna, ma anche titoli e patrimonio. Sposò una nobildonna imparentata con i del Balzo:
Maria d'Enghien contessa di Lecce (1367-1446), donna bella, ricca e colta. Ebbero 4 figli.
Resti del castello di Raimondello e Maria a Lecce.
Quello orsiniano di Taranto, la cosiddetta "Cittadella" con l'adiacente "Torre di Raimondello" costruita nel 1404 per difendere meglio la città, è andata distrutto.
Altra cosa è il castello sul mare, risalente ad epoca normanna, che appartenne pure ai principi di Taranto, ma poi passò in casa aragonese. Bellissimo:
Raimondello, nella lotta per il trono tra i durazzeschi e gli Angioini fu dalla parte di questi ultimi:
Raimondello Orsini del Balzo liberò il Papa Urbano VI prigioniero di Carlo di Durazzo nel castello di Nocera Inferiore.
Salvo schierarsi al momento decisivo al fianco del vincitore Ladislao di Durazzo. Ricompensa per questo doppio gioco fu l'investitura, il 9 maggio 1399, da parte di Ladislao, del Principato di Taranto (il più importante feudo del Regno) che rese Raimondello signore illimitato della Terra d'Otranto e
il più ricco feudatario dell'epoca. Ma poi Orsini cambiò di nuovo idea e si schierò con i francesi; quando Ladislao marciò verso Taranto, Raimondello morì misteriosamente. Maria tentò la difesa della città, ma poi si arrese, accettando addirittura di sposare Ladislao. Aveva 40 anni e non ebbe figli, anzi restò vedova del re, in conflitto con l'odiata cognata Giovanna II.
Il primogenito di Raimondello e Maria non fu da meno:
Giannantonio Orsini del Balzo "
fu il più potente feudatario napoletano del Quattrocento, e determinò più volte, col sostegno dato o tolto ai re di Napoli, le sorti del regno: finché soggiacque nella prima grande congiura e ribellione dei baroni contro re Ferrante d'Aragona, il quale, nonostante che fosse con lui imparentato, lo fece segretamente mettere a morte" (B.Croce).
Giannantonio Orsini del Balzo (1386-k1463), 2°principe di Taranto, conte di Lecce, conte di Soletoetc...
Torre del Parco, costruito a Lecce dal principe Giannantonio a partire dal 1419.
Ma la casata si estinse nel giro di sole 2 generazioni: nè Giannantonio nè il fratello Gabriele avranno eredi maschi (
#entry599450907).
La discendenza femminile, però, annovera ben due regine: Isabella Chiaromonte, regina consorte di Ferrante I, ed Isabella del Balzo, regina consorte del figlio Federico I.
Simone Marmion -
Isabella Chiaromonte (1424-1465), regina consorte di Napoli e la figlia Eleonora d'Aragona (futura duchessa di Ferrara) -
San Pietro Martire, Napoli.Isabella era l'erede id Giannantonio e il matrimonio con Ferrante d'Aragona fu un modo per legittimare l'annessione alla corona del principato di Taranto.
Notizie tratte da http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/sc...e+-+particolare----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Questi personaggi discendono tutti da Gentile I Orsini, uno dei tanti fratelli del Papa Niccolò III:
Vi troviamo gli Orsini di Bomarzo che abbiamo già visto nei post precedenti, e anche gli
Orsini di Mugnano. E anche qui, tanto per cambiare, c'è un palazzo:
Palazzo Orsini a Mugnano in Teverina (frazione di Bomarzo): costruito nel '300, ristrutturato nel '500 in stile rinascimentale.
Di epoca medievale anche la torre orsinesca, che svetta sul borgo di Mugnano.
Edited by elena45 - 24/7/2020, 14:47