Benvenuta! Scusa il ritardo ma sei apparsa il giorno del mio compleanno ed ero distratto.
Pescando nei ricordi di gioventù spunta la genealogia della famiglia vedi:
www.geneall.net/I/per_page.php?id=18583Durante gli anni di università ho frequentato uno dei "piccoli" che ha esattamente un anno più di me. Ci univa la passione per i motori: celebre la sua frase "lo spider si va a comprare con l'ombrello", il fratello grande (Filippo?) aveva una bellissima Maserati 3500 argento parcheggiata nel cortile di "casa" cioè il ,
palazzo Massimo alle Colonne, capolavoro di Baldassarre Peruzzi, a Corso Vittorio, non so se mi spiego.
Il fratello piccolo si era accontentato di un 1500 Fiat spider blu, me la ricordo come fosse ora: era il 1967. Poi ci perdemmo di vista, come spesso accade quando il turbine della giovinezza ci scaglia in tutte le direzioni.
Lo zio, Vittorio Massimo, era un personaggio notissimo alle cronache romane del periodo.
Si sposò ben tre volte (la seconda con una nota attrice) e la genealogia dice che la madre era una Brancaccio, vedi:
www.geneall.net/I/per_page.php?id=153922Rimanendo in tema automobilistico, ma qui lo sforzo di memoria è immenso visto che è passato mezzo secolo, se non sbaglio, il padre dei principini, Don Leone Massimo, girava con una Mercedes nera targata SCV. Allora a Roma di queste macchine se ne vedevano, la targa era a fondo bianco con scritte nere. Ebbene la macchina di Don Leone aveva le scritte rosse anziché nere. Privilegio riservato a pochissimi principi cosiddetti "neri", cioè quelli tradizionalmente più fedeli al Soglio.
Dunque le lettere rosse spettavano ai due principi assistenti al Soglio che mi pare fossero Orsini e Colonna i quali, dopo essersi massacrati ai tempi del medioevo e delle torri, condividevano l'onore. Se il ricordo è esatto Don Leone, non essendo assistente al soglio, ricopriva una delle altre cariche, forse quella di Soprintendente alle poste o giù di lì.
Finisco con un ricordo frivolo, sperando che sia corretto e non ho modo di verificare: uno degli appartamenti del palazzo era affittato alla cantante Mina. Ma ripeto è passato tanto tempo e pure se Casanova è famoso per la memoria, come Pico, si può sbagliare.
Se penso a com'era Roma all'epoca, mi vengono le lacrime agli occhi. Un po' per la gioventù perduta un po' perché la città è ormai l'ombra di ciò che era.
Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 23/11/2013, 21:24