Come ho detto non sono un esperto di Goldoni e non so come stessero le cose. Se spostiamo il tiro sul salotto italiano in genere l'argomento è vasto e non sono convinto che il fenomeno da noi fosse così in sottordine: penso ai Verri, a Beccaria e alla risonanza che ebbe il suo "sbarco" a Parigi dopo il successo della sua opera più famosa. Il soggiorno fu breve in quanto l'allegra consorte fece fuoco e fiamme per farlo tornare alla base a causa di una gravidanza incipiente e di conti che, assente il marito, non sarebbero tornati. Aggiungo che il salotto italiano fu adornato da un istituto unico: il cicisbeismo, in uso solo da noi. Quindi la socialità culturale e galante c'era eccome. Poi dire italiano è pure generico perché le cose cambiavano enormemente da Milano a Napoli.
Sono d'accordo che il salotto sicuramente è di matrice nobiliare però con inserti molto pesanti di borghesi, tra cui scienziati e filosofi di chiara fama, categorie in cui la nobiltà molto difficilmente esprimeva personalità rilevanti.
Qui di seguito un riassunto della situazione salottiera in Italia (da Wikipedia):
Salotti in ItaliaLa consuetudine del salon francese si sviluppa anche in Italia nel '600 e '700 dove un notevole contributo alla storia, non solo letteraria, venne offerto ad esempio dal salotto di Pietro Verri che fondò l'Accademia dei Pugni o da quello chiamato scherzosamente "cameretta" di Carlo Porta che aveva come ospiti più noti Alessandro Manzoni, Tommaso Grossi, Giovanni Berchet.
Firenze
Salotto in casa Fantastici di Fortunata Sulgher
Salotto di Luisa di Stolberg-Gedern, contessa d'Albany
Salotto di Fanny Targioni Tozzetti in via Ghibellina
Salotto della marchesa Venturi
Milano
Salotto di Pietro Verri
Salotto o "cameretta" di Carlo Porta
Salotto di Clara Maffei nel palazzo Olivazzi di via Bigli
Salotto di Cristina Trivulzio Belgioioso
Napoli
Salotto, prettamente letterario, di Tommaso Cornelio
Salotto di Francesco D'Andrea nella sua casa nel borgo dei Vergini
Salotto di Nicola Caravita, accoglieva anticurialisti e antibarocchisti
Salotto di Paolo Mattia Doria dove si ritrovavano i matematici-naturalisti
Salotto di Leonardo Di Capua, luogo di riunione dei fautori della lingua toscana
Salotto di Agnello Di Napoli, salotto dei gassendisti
Salotto letterario e musicale di Aurora Sanseverino presso il Palazzo Gaetani dell’Aquila d’Aragona
Salotto di Ippolita Cantelmo Stuart (donna Popa) presso il Palazzo Carafa di Roccella
Roma
Salotto di Tullia d'Aragona
Salotto della regina Cristina di Svezia
Salotto di Maria Mancini
Salotto di Prudenza Gabrielli Capizucchi
Salotto di Maria Casimira Sobieska
Venezia
Salotto della dogaressa Giovanna Dandolo
Salotto di Marina Querini Benzon presso il palazzo di San Beneto
Salotto di Elena Priuli presso il casino Venier
Salotto di Alba Corner Vendramin
Salotto di Giustina Renier Michiel in corte Contarina a S. Moisè
Salotto di Isabella Teotochi Albrizzi prima in calle delle Balotte, poi al ponte dei Bareteri e presso Villa Albrizzi
Il che mi pare un po' in contrasto con quanto leggo in precedente post:
Il salotto, tuttavia, è una realtà interamente francese e in particolar modo parigina.
Goldoni non può capire la realtà francese del salotto perché in Italia mancavano le condizioni affinchè si potessero diffondere in modo adeguato.Riguardo Casanova e ai suoi rapporti con l'Inquisizione e l'Indice, facciamo attenzione perché Casanova fu al soldo degli
Inquisitori di Stato (Il "Terribile tribunale"), organo politico-giudiziario della Repubblica di Venezia che per fortuna non c'entra nulla con l'Inquisizione (Sant'Uffizio), istituto della Chiesa che a metà Cinquecento istituì l'Index.
Se si usa il singolare (Inquisizione) è facile che qualcuno faccia confusione. Casanova fu accusato di detenere libri proibiti che in realtà a Venezia circolavano allegramente, in larga maggioranza in casa dei patrizi. L'accusa era del tutto pretestuosa.
Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 24/11/2013, 15:09