Maria Antonietta - Regina di Francia

Il Labirinto di Fontanellato, L'ambizioso progetto di Franco Maria Ricci

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view post Posted on 25/2/2014, 10:50
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Arciduca /Arciduchessa

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Il Labirinto di Fontanellato, vicino a Parma, diventerà il più grande labirinto del mondo e sarà il sogno finalmente realizzato di Franco Maria Ricci, il raffinato editore di libri e riviste di pregio, nonchè collezionista d'arte.

Il progetto del Labirinto è un desiderio coltivato da tempo; a chi gli chiede il perchè, l'editore risponde come Voltaire: "Laissez moi cultiver un jardin." E ancora aggiunge: "Lascerò su questa terra 600 libri pubblicati e...un giardino".
Ma quello di Franco Maria Ricci è molto di più: 8 ettari di vegetazione, 3 chilometri di percorso, una cappella a forma di piramide, edifici ispirati al genio stravagante dell'architetto francese Etienne Louis Bollée, il tutto su un terreno a forma di stella con otto punte, "come le antiche città fortificate del Rinascimento".


In questa foto il labirinto senza le costruzioni. Ulteriori immagini del progetto quasi terminato si trovano qui:

www.riccieditore.it/online/Labirint...ea=443&lang=ITA

Il disegno del Labirinto di Fontanellato è ispirato ai mosaici romani che si trovano al Museo di Vienna e al Museo Bardo di Tunisi.



Al posto del classico bosso, è stato usato il bambù: 30 mila piante acquistate nel bosco di Anduze, in Francia.
La scelta del bambù offre diversi vantaggi: innanzitutto cresce velocemente, infatti le piante sono già arrivate ad essere 240.000 e più, da quando sono state piantate! Il bambù, inoltre, assorbe molto bene l'anidride carbonica e contribuisce a creare un ambiente sano e pulito. Non ultimo, richiede poche cure per la manutenzione: solo un po' di potatura, ogni tanto.

Per Franco Maria Ricci, "il bambù è il simbolo dell'eleganza vegetale, come il carattere Bodoni lo è in tipografia e il Canova nel mondo della scultura".
Il Canova e Bodoni non sono citati a caso: all'interno del Labirinto, nelle costruzioni ad opera degli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto saranno esposte le collezioni d'arte di Ricci. 450 opere tra quadri e sculture '700 e primo Impero, fino agli anni '50 del Novecento. E quasi tutti i volumi di Giambattista Bodoni (il famoso incisore e tipografo settecentesco) di cui Ricci è un appassionato collezionista.

All'interno del complesso troveranno posto anche tre ristoranti e in estate sarà in funzione la Summer School of Art.
L'intento preciso di Franco Maria Ricci è quello di "avvicinare all'arte un pubblico attratto magari dalla singolarità del labirinto".

L'idea però è in parte suggerita anche dall'opera di Charles Joseph de Ligne, il principe belga che alla fine del '700 si ritirò nel suo castello di Beloeil, dove sistemò l'immensa biblioteca e la collezione d'arte creando, secondo la moda dell'epoca, un giardino all'inglese con finte rovine.


L'immensa biblioteca del castello di Beloeil

www.chateaudebeloeil.com/fr/

Di Charles Joseph de Ligne si è parlato nel forum qui:
#entry417417109

Quella di Franco Maria Ricci è anche la realizzazione di una promessa, fatta all'amico Jorge Luis Borges, il grande scrittore argentino che nelle sue opere ha raccontato spesso del labirinto come metafora della vita, cammino tortuoso e pieno di insidie.

Il tema del labirinto è davvero molto interessante!
A partire dal mitico labirinto di Cnosso fino al Medioevo, epoca ricchissima di labirinti, il cui significato era perlopiù religioso.
Costruiti sul pavimento delle cattedrali volevano simboleggiare il percorso di purificazione del credente.
Questi labirinti si chiamavano anche Chemins de Jerusalem e sostituivano il pellegrinaggio in Terrasanta: andavano percorsi in ginocchio con un rosario al collo.
Uno dei più bei labirinti si trova all'interno della Cattedrale di Chartres, in Francia.



Il 20 agosto il rosone occidentale della vetrata di Saint Apollinaire, rappresentante la Beata Vergine, è attraversato da un raggio di sole il quale va a riflettersi sulla rosa posta al centro del labirinto. Nel medioevo questo accadeva esattamente il 15 agosto, giorno dedicato alla Madonna!


Labirinto della Cattedrale di Chartres - Disegno del 1750



Abbazia di Notre-Dame a Saint Remy de Rochefort: anche qui il labirinto ha la rosa centrale, comune a tutte le cattedrali francesi.


Nel '500 il labirinto perde la sua connotazione religiosa e diventa moda e ornamento.
Il labirinto viene creato nei giardini delle Ville rinascimentali, come ad esempio in quella di Tivoli:


Villa D'Este

E si arriva al '600 - '700, l'epoca d'oro dei labirinti.

Edited by reine Claude - 2/3/2014, 16:09
 
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view post Posted on 25/2/2014, 19:36
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Ma che bello!
Sono stata a Fontanellato, nel Palazzo Sanvitale, ma non sapevo di questo progetto.

Edited by elena45 - 25/2/2014, 22:28
 
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view post Posted on 25/2/2014, 21:20
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:woot: Che meraviglia! Arte e giardinaggio assieme! Che spettacolo.... e che delusione leggere al link segnalato da reine Claude che il labirinto sarà visitabile solo nel 2015. Stavo già preparandomi per partire ;)
L'unico labirinto che ho percorso finora, molto più piccolo, è stato un labirinto di carpini al Castello di Masino, inaugurato qualche anno fa www.visitfai.it/dimore/castellodimasino/labirinto. Leggo però che, nonostante le sue dimensioni, quello di Masino è il secondo labirinto di siepi in Italia, per estensione. Chi sa qual è il primo?
Basandomi su quest'unica esperienza e sul fatto che, girando in moto, le strade più belle le abbiamo scoperte perdendoci, il labirinto è per me un perdersi nello spazio per ritrovare se stessi... in questo credo di essere più vicina alle moderne interpretazioni da psicanalisi che non allo spirito antico del labirinto di cui parlava Tiziana. Non vedo l'ora di leggere la sua continuazione....
 
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view post Posted on 26/2/2014, 09:34
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CITAZIONE (elena45 @ 25/2/2014, 19:36) 
Ma che bello!
Sono stata a Fontanellato, nel Palazzo Sanvitale, ma non sapevo di questo progetto.

Sei stata di recente? Non so quanto sia "pubblicizzato" questo Labirinto. In effetti, leggevo nel servizio che parlava del progetto, che Franco Maria Ricci si rammaricava che "da Fontanellato non fossero ancora giunti visitatori, mentre ne erano già arrivati dalla Russia e dalla Cina".
Forse questi primi visitatori saranno ospiti un po' speciali, perchè il Labirinto non è ancora terminato; Ricci è molto conosciuto all'estero (tanto che nel 1981 ha ricevuto dal Ministero della Cultura francese la decorazione onoraria dell'Ordre des Arts et des Lettres, per il suo contributo alla diffusione delle arti e delle lettere in Francia e nel mondo).





Questo è il libro, edito da Rizzoli, dedicato al progetto.
Per finanziare questa mirabile impresa, Franco Maria Ricci ha venduto l'acronimo del suo nome, quel FMR che caratterizzava le sue prestigiose riviste!
Ora vorrebbe riacquistarlo, ma il Labirinto sta costando circa dieci milioni di euro e non sa se ci riuscirà.
Con tutta probabilità è anche per questi motivi economici che l'apertura va ritardando rispetto ai tempi previsti inizialmente.
 
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view post Posted on 26/2/2014, 10:58
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CITAZIONE (Maria Clotilde @ 25/2/2014, 21:20) 
:woot: Che meraviglia! Arte e giardinaggio assieme! Che spettacolo.... e che delusione leggere al link segnalato da reine Claude che il labirinto sarà visitabile solo nel 2015. Stavo già preparandomi per partire ;)
L'unico labirinto che ho percorso finora, molto più piccolo, è stato un labirinto di carpini al Castello di Masino, inaugurato qualche anno fa www.visitfai.it/dimore/castellodimasino/labirinto. Leggo però che, nonostante le sue dimensioni, quello di Masino è il secondo labirinto di siepi in Italia, per estensione. Chi sa qual è il primo?
Basandomi su quest'unica esperienza e sul fatto che, girando in moto, le strade più belle le abbiamo scoperte perdendoci, il labirinto è per me un perdersi nello spazio per ritrovare se stessi... in questo credo di essere più vicina alle moderne interpretazioni da psicanalisi che non allo spirito antico del labirinto di cui parlava Tiziana. Non vedo l'ora di leggere la sua continuazione....

Il labirinto di siepi più esteso, in Italia, dovrebbe essere quello di Valsanzibio.
Io avevo visto quello di Villa Pisani a Stra, ma non ci sono entrata, perchè soffro un po' di claustrofobia e l'idea di essere chiusa (anche se c'è il cielo sopra!) e di non vedere l'uscita, mi metterebbe ansia...

In effetti il labirinto di Villa Pisani è un esempio tipico di labirinto multicursale, con più vie, mentre quelli antichi erano principalmente unicursali, costituiti da un unico percorso che conduceva al centro.
(Gli inglesi, ad esempio, usano due diversi vocaboli per definirli: maze, il primo tipo di labirinto e labirinth, il secondo).

Nel '600 e nel '700, il labirinto subisce un'evoluzione, rispetto a quelli più antichi: il percorso si aggroviglia e si complica, diventa molto difficile raggiungere il centro o la via d'uscita.
Nel '600 il labirinto ha una valenza opposta a quella medievale: diventa un luogo in cui ci si smarrisce, "il centro è perduto e la via dell'uomo precipita nel caos".
Nel '700 questo "perdersi" diventa gioco e divertimento.

Il tipico esempio di labirinto seicentesco credo sia proprio quello di Valsanzibio (Padova), già citato prima.





Qui ho trovato una bella descrizione del labirinto e del giardino di questa Villa seicentesca, in cui tutto è ricco di simboli e di metafore (proprio come dice Silvia: "un perdersi per ritrovare se stessi" :) ):

www.abano.it/territorio/valsanzibio.aspx

Ma il labirinto di siepi più bello è certamente quello di Villa Pisani a Stra (Venezia).





Questo labirinto, perfettamente conservato, fu progettato da Girolamo Frigimelica nel 1735.
E' formato da 9 anelli concentrici, bordati a nord da tigli e a est da carpini, con un solo accesso che corrisponde anche all'uscita. Il percorso è a scelte, piuttosto complicato: diventa molto difficile trovare la via d'uscita.
Nel '700, quando nella Villa il Doge e i suoi ospiti venivano a trascorrere la villeggiatura, il labirinto diventava motivo di gioco tra dame e gentiluomini: sulla torretta centrale si poneva una fanciulla col volto velato e il cavaliere che arrivava per primo poteva scoprire chi era.

Un altro labirinto storico è quello di Villa Garzoni a Collodi (Pistoia).



E' di epoca tardo barocca e si dice che percorrerlo porti fortuna agli innamorati!
(In questa villa lavorarono -come giardiniere il padre e come cameriera la madre- i genitori di Carlo Collodi, il cui cognome, Lorenzini, è stato cambiato in Collodi proprio in riferimento a questa villa, dove lo scrittore trascorse gran parte della sua infanzia).



Ma non ci sono solo labirinti di siepi. In Italia ce n'è uno particolarissimo a Ragusa, al Castello di Donnafugata.



Questo labirinto in pietra, costruito a secco com'è tipico della zona, risale all'800 e la sua funzione era quella, anche in questo caso, di allietare e incuriosire gli ospiti della villa, che appartenne al barone Corrado Arezzo de Spuches di Donnafugata, colto ed eclettico uomo politico al quale si deve la maggior parte della risistemazione dell'antico castello pre-esistente.


Uno scorcio del castello.

Molti bellissimi labirinti antichi si trovano anche in Inghilterra.
 
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view post Posted on 26/2/2014, 12:21
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Marie-Antoinette

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Questo e' il labirinto di Fontanellato visto dal basso.
Una discussione molto curiosa,mentre leggevo mi chiedevo quali siano i piu' importanti labirinti inglesi.
Aspetto di leggere il seguito con molta curiosita'.
 
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view post Posted on 28/2/2014, 12:16
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CITAZIONE (reine Claude @ 26/2/2014, 10:58) 
Molti bellissimi labirinti antichi si trovano anche in Inghilterra.

Infatti, prendo spunto per ricordare quello di Sissinghurst, nel Kent, il giardino più visitato di Inghilterra. Non è un vero labirinto, ma un susseguirsi di stanze chiuse da siepi di bosso: http://walkingthelabyrinth.wordpress.com/tag/sissinghurst/
Giacchè c'ero, ho fatto un po' di ricerche su Vita Sackville West, la castellana di Sissinghurst: #entry552808698

Un vero labirinto con siepi di tasso è al castello di Leeds, sempre nel Kent, antica residenza reale e nobiliare: http://it.wikipedia.org/wiki/Castello_di_Leeds



M.meAnna ci segnala un labirinto anche a Chatsworth House: #entry548072218



Edited by elena45 - 1/3/2014, 11:36
 
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view post Posted on 28/2/2014, 15:42
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Arciduca /Arciduchessa

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Elena, anche questa volta mi hai letto nel pensiero: volevo riprendere la discussione proprio con il labirinto di Chatsworth House e avevo scelto anch'io la stessa bellissima foto che hai postato tu!! :)

Grazie di aver aggiunto il labirinto del castello di Leeds e quello di Sissinghurst: non sapevo che anche questo splendido giardino avesse un labirinto! (Bellissime le immagini del sito di cui dai l'indirizzo! I giardini e l'amore per il verde sono il filo rosso che unisce molti personaggi di cui si è parlato ultimamente nel forum: tutte personalità interessanti, così come la scrittrice Vita Sackville West!!).


Un altro labirinto antico è quello di Hampton Court.



Risistemato attorno al 1690 da G. London e H. Wise per Guglielmo II d'Orange; è probabile che il labirinto riprenda il disegno di uno più antico, realizzato per il cardinale Thomas Wolsey, primo proprietario del palazzo a partire dal 1514.



Labirinto classico, di siepi, è quello di Longleat, costruito nel giardino della residenza seicentesca.
Longleat maze, però, è recente: progettato nel 1975 è composto da 16.000 piante di tasso inglese e copre un'area di 6000 metri quadri. Ha dei ponti in legno che permettono di osservare dall'alto il punto in cui ci si trova, ma è talmente esteso che il tempo medio per uscirne è di 90 minuti!





In Inghilterra ci sono anche dei labirinti molto antichi, la cui storia è oscura e affascinante.
Quello più datato è il labirinto di Alkborough, nel Lincolnshire.





E' un tipico Julian's Bower (il nome si riferisce a Julo, il figlio di Enea e significa più o meno il pergolato o la dimora di Julo):è un labirinto erboso, basso, intagliato nella collina.
Questo tipo di labirinto viene chiamato anche Troy town, perchè ricorda le intricate mura di Troia, costruite in modo così complesso da disorientare i nemici che vi fossero entrati.
Il disegno coincide in buona parte con il labirinto della cattedrale francese di Chartres.
Lo stesso disegno è ripetuto su pietra in altri due punti nei pressi di Alkborough, probabilmente per fissarne il motivo.


Croce di Julian's Bower

Non si conosce con esattezza l'origine di questo sito: forse è sorto in epoca romana ed era lo sfondo di antichi giochi.
Un'altra teoria presume che sia stato creato da dei monaci nel XII secolo e che per tutto il medioevo fosse usato a scopo penitenziale.
Probabilmente è vera sia l'una che l'altra ipotesi: i monaci potrebbero avere creato questo labirinto su uno pre-esistente.
Dopo la riforma della chiesa inglese, nel 1500, il luogo è ritornato infatti ad essere la sede di celebrazioni e giochi che si svolgevano durante le feste del Calendimaggio.
Il labirinto è stato scoperto nel 1697 da un antiquario inglese dello Yorkshire, tale Abraham de la Pryme.



In Francia, molto bello è il labirinto di Chenonceau, voluto da Caterina de' Medici:





Un altro labirinto francese, che purtroppo non esiste più ma del quale rimangono le testimonianze scritte di chi l'aveva ammirato, è quello che si trovava a Versailles.

Il Marchese di Montespan scriveva alla Signora Marchesa: "Avete visitato il labirinto dei giardini di Versailles? Vi troverete 39 fontane aventi per tema le favole del caro La Fontaine".



La Fontaine aveva scritto delle favole appositamente per il delfino Luigi, ma era poi caduto in disgrazia presso il re.
Fu Charles Perrault, il celebre scrittore che all'epoca di Luigi XIV era sovrintendente del re per le costruzioni, a suggerire al sovrano di abbellire con statue e fontane un labirinto già esistente, ma semplicemente disadorno, creato da André le Notre.
Le sculture rappresentavano le favole di Esopo. Attorniavano delle fontane alla base delle quali erano delle placche dorate con inciso il riassunto delle favole illustrate: grazie a queste il gran delfino aveva imparato a leggere!
Nel 1677, una volta completato, il labirinto aveva 333 sculture di animali in metallo dipinti, "tanto belli da sembrare veri"!


Così era rappresentata la favola della volpe e il corvo.

Nel 1778 Luigi XVI ne ordinò la distruzione motivandola con gli alti costi della manutenzione. Al suo posto fu realizzato il Bosquet de la Reine.
Se ne è parlato nel forum nella sezione Luoghi, col titolo Il boschetto del Labirinto.

Edited by reine Claude - 28/2/2014, 23:54
 
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view post Posted on 1/3/2014, 00:08
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CITAZIONE (MmeAnna @ 26/2/2014, 12:21) 
(IMG:http://i61.tinypic.com/sp9qfk.jpg)
Questo e' il labirinto di Fontanellato visto dal basso.

Mi piace molto il bambù delle siepi di questo Labirinto: è meno compatto rispetto al classico bosso, più "leggero".
Nel Labirinto sono state usate diverse varietà di bambù: da quelle nane a quelle alte anche fino a 15 metri.
 
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view post Posted on 1/3/2014, 11:44
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Marie-Antoinette

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Indubbiamente anche in Italia ci sono moltissimi giardini importanti. La differenza rispetto agli inglesi, però, a parte il clima che favorisce la vegetazione, sta nella diffusione del fenomeno in tutti gli strati sociali della popolazione britannica.
In Italia l'amore per il verde sta prendendo piede, ma siamo, secondo me, ancora lontani, soprattutto dal punto di vista del gusto e della conoscenza delle piante.

Edited by elena45 - 1/3/2014, 13:52
 
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view post Posted on 2/3/2014, 16:02
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Arciduca /Arciduchessa

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E pensare che i più bei giardini sono nati proprio in Italia e hanno formato quel gusto poi copiato in tutta Europa!
Anche in questo, l'Italia del Rinascimento era un esempio ammirato e considerato, per l'eleganza e l'armonia delle sue creazioni verdi.

E proprio in tema di labirinti, possiamo vantare i più antichi e meglio conservati!
L'Inghilterra ne possiede molti, ma a parte quelli antichissimi come quello di Alkborough, o quello di Hampton Court e qualcun altro, la maggior parte sono di recente realizzazione.
In Italia i labirinti già citati, compreso quello di Masino (di cui ci ha parlato Silvia), sono tutti del '700 e sono stati mantenuti perfettamente.
Ce n'è un altro ancora, che vorrei aggiungere, quello di Villa Giusti a Verona:





La famiglia toscana dei Giusti si stabilì a Verona nel '400; nella seconda metà del'500 il conte Agostino Giusti fece sistemare dei terreni retrostanti il palazzo, creando un giardino tipicamente rinascimentale, seguendo l'esempio del Giardino di Boboli di Firenze.

Il labirinto di siepi è di piccole dimensioni ma ha un percorso alquanto complicato. Inserito nell'originale giardino del '500, fu ridisegnato nel 1786 dall'architetto Luigi Trezza.
Fu visitato e ammirato da Goethe, Mozart, l'Imperatore Giuseppe II, lo zar Alessandro, per citare gli ospiti più illustri.

Anche i Giardini di Boboli a Firenze, erano arricchiti da ben tre labirinti, che erano sorti con la creazione del Viale dei Cipressi (1612).
Anche in questo caso, come per tutti i labirinti di quest'epoca, rispondevano all'esigenza di divertire e sorprendere gli ospiti.
Furono però distrutti nel 1834 per l'apertura di un viale carrozzabile, il Viottolone, di collegamento tra la zona dell'Isola e quella del Giardino del Cavaliere.

L'800 è l'epoca che segna il declino dei labirinti.

Edited by reine Claude - 2/3/2014, 16:21
 
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view post Posted on 3/3/2014, 11:30
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Assolutamente d'accordo sulla qualità del gusto italiano nei secoli passati.
Mi riferivo, però, alla massificazione dell'estetica che si è verificata in questi ultimi decenni, non solo legata ai giardini e al verde pubblico, ma anche all'urbanistica.
Altro che genius loci! Le essenze utilizzate sono per lo più quelle che offrono certi vivai generalisti e non sono, spesso, compatibili con il paesaggio.
E' pur vero che gli inglesi, e non solo, importavano piante esotiche per inserirle nel loro contesto, ma sperimentavano fino a trovare la soluzione più idonea dal punto di vista botanico e paesaggistico.
Qui ora si piantano palme hollywoodiane accanto agli agrumi e agli ulivi. Non ha senso.
 
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view post Posted on 3/3/2014, 12:14
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Marie-Antoinette

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Questa discussione e' molto interessante.
Sono d'accordo con Elena,a volte i vivai propongono delle piante solo perche' sono di "moda",senza considerare il clima,il terreno e il tipo di giardino che si vuole realizzare.
Io abito in una tranquilla cittadina del sud,nella zona nuova,dove abito,ci sono moltissimi giardini. A volte sono solo dei fazzoletti di terra,ma belli da vedere. Da un paio di anni,pero',alcuni vicini preferiscono sradicare tutto e pavimentare. Dicono che la manutenzione costa,un vero peccato. Secondo me la differenza con gli inglesi e' proprio questa. Molti,per fortuna non tutti,vogliono il giardino senza occuparsene,gli inglesi lo curano personalmente.
 
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view post Posted on 3/3/2014, 16:47
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Arciduca /Arciduchessa

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Ecco un libro che sarebbe interessante leggere, per capire "come gli inglesi hanno sviluppato la passione per il giardinaggio"!!

Per gli inglesi, l'amore per il giardino e per il verde è sinonimo di benessere.
E' qualcosa di molto sentito.
L'interesse degli italiani è forse più "superficiale" a paragone, ed è vero che si segue molto la moda anche in questo campo.

Marguerite Yourcenar riporta nei suoi Taccuini di appunti un'affermazione di Stendhal, del 1828: "Gli Italiani detestano gli alberi".
E Stendhal conosceva bene l'Italia e gli italiani! Non so esattamente il contesto della frase, ma anche così da sola, fa pensare... e direi che è ancora piuttosto attuale.

Edited by reine Claude - 4/11/2014, 17:06
 
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view post Posted on 2/5/2015, 18:22
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Arciduca /Arciduchessa

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Il Labirinto apre finalmente al pubblico!
Entrato a far parte del circuito dei Castelli di Parma e Piacenza, dal 29 maggio sarà possibile visitarlo.
Qui tutte le informazioni:

http://www.castellidelducato.it/castellide...nco-maria-ricci

Alcuni spazi sono già aperti, in concomitanza con l'avvio dell'Expo di Milano.
 
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