Il
Labirinto di Fontanellato, vicino a Parma, diventerà il più grande labirinto del mondo e sarà il sogno finalmente realizzato di
Franco Maria Ricci, il raffinato editore di libri e riviste di pregio, nonchè collezionista d'arte.
Il progetto del Labirinto è un desiderio coltivato da tempo; a chi gli chiede il perchè, l'editore risponde come
Voltaire: "
Laissez moi cultiver un jardin." E ancora aggiunge: "Lascerò su questa terra 600 libri pubblicati e...un giardino".
Ma quello di Franco Maria Ricci è molto di più: 8 ettari di vegetazione, 3 chilometri di percorso, una cappella a forma di piramide, edifici ispirati al genio stravagante dell'architetto francese
Etienne Louis Bollée, il tutto su un terreno a forma di stella con otto punte, "come le antiche città fortificate del Rinascimento".
In questa foto il labirinto senza le costruzioni. Ulteriori immagini del progetto quasi terminato si trovano qui:
www.riccieditore.it/online/Labirint...ea=443&lang=ITAIl disegno del Labirinto di Fontanellato è ispirato ai mosaici romani che si trovano al Museo di Vienna e al Museo Bardo di Tunisi.
Al posto del classico bosso, è stato usato il
bambù: 30 mila piante acquistate nel bosco di Anduze, in Francia.
La scelta del bambù offre diversi vantaggi: innanzitutto cresce velocemente, infatti le piante sono già arrivate ad essere 240.000 e più, da quando sono state piantate! Il bambù, inoltre, assorbe molto bene l'anidride carbonica e contribuisce a creare un ambiente sano e pulito. Non ultimo, richiede poche cure per la manutenzione: solo un po' di potatura, ogni tanto.
Per Franco Maria Ricci, "il bambù è il simbolo dell'eleganza vegetale, come il carattere Bodoni lo è in tipografia e il Canova nel mondo della scultura".
Il
Canova e
Bodoni non sono citati a caso: all'interno del Labirinto, nelle costruzioni ad opera degli architetti
Pier Carlo Bontempi e
Davide Dutto saranno esposte le collezioni d'arte di Ricci. 450 opere tra quadri e sculture '700 e primo Impero, fino agli anni '50 del Novecento. E quasi tutti i volumi di Giambattista Bodoni (il famoso incisore e tipografo settecentesco) di cui Ricci è un appassionato collezionista.
All'interno del complesso troveranno posto anche tre ristoranti e in estate sarà in funzione la
Summer School of Art.
L'intento preciso di Franco Maria Ricci è quello di "avvicinare all'arte un pubblico attratto magari dalla singolarità del labirinto".
L'idea però è in parte suggerita anche dall'opera di
Charles Joseph de Ligne, il principe belga che alla fine del '700 si ritirò nel suo
castello di Beloeil, dove sistemò l'immensa biblioteca e la collezione d'arte creando, secondo la moda dell'epoca, un giardino all'inglese con finte rovine.
L'immensa biblioteca del castello di Beloeilwww.chateaudebeloeil.com/fr/Di Charles Joseph de Ligne si è parlato nel forum qui:
#entry417417109Quella di Franco Maria Ricci è anche la realizzazione di una promessa, fatta all'amico
Jorge Luis Borges, il grande scrittore argentino che nelle sue opere ha raccontato spesso del labirinto come metafora della vita, cammino tortuoso e pieno di insidie.
Il tema del labirinto è davvero molto interessante!
A partire dal mitico labirinto di Cnosso fino al Medioevo, epoca ricchissima di labirinti, il cui significato era perlopiù religioso.
Costruiti sul pavimento delle cattedrali volevano simboleggiare il percorso di purificazione del credente.
Questi labirinti si chiamavano anche
Chemins de Jerusalem e sostituivano il pellegrinaggio in Terrasanta: andavano percorsi in ginocchio con un rosario al collo.
Uno dei più bei labirinti si trova all'interno della
Cattedrale di Chartres, in Francia.
Il 20 agosto il rosone occidentale della vetrata di Saint Apollinaire, rappresentante la Beata Vergine, è attraversato da un raggio di sole il quale va a riflettersi sulla rosa posta al centro del labirinto. Nel medioevo questo accadeva esattamente il 15 agosto, giorno dedicato alla Madonna!
Labirinto della Cattedrale di Chartres - Disegno del 1750
Abbazia di Notre-Dame a Saint Remy de Rochefort: anche qui il labirinto ha la rosa centrale, comune a tutte le cattedrali francesi.
Nel
'500 il labirinto perde la sua connotazione religiosa e diventa moda e ornamento.
Il labirinto viene creato nei giardini delle Ville rinascimentali, come ad esempio in quella di Tivoli:
Villa D'Este
E si arriva al
'600 - '700, l'epoca d'oro dei labirinti.
Edited by reine Claude - 2/3/2014, 16:09