Tiziana ci riporta in epoche buie, avevo visto anch'io un'intervista con Dario Fo che magnificava l'opera sua e sputava sentenze assai severe su chi l'aveva preceduto nello studio dell'affascinantissima Lucrezia.
La biografia (perché "psico"?) della Bellonci l'ho letta, alcune ere geologiche fa, e mi era piaciuta tantissimo, così come le altre opere della stessa che ho trangugiato fulmineamente in nottate successive, ai tempi riuscivo a far questo e altro. Dunque il mio ricordo è che l'autrice fosse di una meticolosità esemplare: rammento le impervie digressioni su sfilate per l'ingresso in città in cui erano descritti, con una minuzia incredibile, gli abiti di ogni singolo personaggio.
Insomma la Bellonci la ricordo estenuante in questi frangenti ma notevolissima nel ricreare appunto la psicologia dei personaggi. Quindi, secondo me, la biografia deve essere "psico" altrimenti diventa l'elenco della spesa e non serve a nulla. Ovviamente non è un buon motivo per inventarsi caratteri mai esistiti ma è proprio lì che si vede il biografo. Non parliamo dell'autobiografo il quale fa doppia fatica perché deve rendere la psicologia del personaggio il quale è pure sé stesso, il che complica le cose perché non vi è peggior difficoltà di capire sé stessi e poi rivelarsi agli altri.
Ciò premesso, dico che ritengo oltremodo immeritato il nobel a Dario Fo il quale mi pare un autore teatrale non particolarmente geniale. Inoltre siccome, per un verso o per l'altro, ho seguito tutta la sua carriera, fin dai tempi del famoso "scandalo" televisivo (io c'ero ai tempi, ahimè) in poi, passando per le farneticazioni pre-post-cripto rivoluzionarie, comunque estremistiche e sempre ultrautopistiche, non riscontro in lui il prezioso dono dell'obiettività, piuttosto vedo tanta faziosità che è sempre la maggior fonte di falsificazioni storiche. Insomma un personaggio che ci ha tenuto tutta la sua vita a essere
contro ma non si è mai capito
a favore di che. Tra l'altro la sua parabola politica si è degnamente conclusa nel movimento capitanato dall'anziano ex (?) comico. Il che spiega tante cose....
Quindi la mia fiducia nelle ricostruzioni "filologiche" del nostro è molto scarsa, per non dire nulla. Peraltro noto che la riscrittura del carattere di Lucrezia l'aveva fatta già la Bellonci descrivendola come una persona di grandi qualità trascinata in giochi più grandi di lei da soggetti come padre e fratello che erano personalità, soprattutto quest'ultimo, demoniache. Sarà stata colpa dei tempi ma di fatto sta che il Valentino si macchiò di delitti efferati e spesso inutili, con l'aggravante della smodata avidità di potere che travolgeva tutto e tutti. Un personaggio del genere solo a Machiavelli poteva piacere....
Ultima considerazione: il fatto che J. Ford si sia ispirato alla bionda e fascinosa Lucrezia per la sua.... sgualdrina - uso questo termine perché più adatto alle tenere e pudiche orecchiucce delle dame presenti - lo dice Fo. Quanto agli incesti la storia ne è piena e, a parte i greci che pare sul punto avessero il copyright, visto che quando si è trattato di battezzare i noti complessi (Edipo, Elettra) ci si è rivolti a loro, la questione è sempre stata frequentissima sia tra padri e figlie (che è il caso più frequente, come è ovvio) che tra madri e figli e fra fratelli.
Particolarmente noti, a questo riguardo, i Baglioni di Perugia che data l'epoca potrebbero essere stati benissimo loro a ispirare Ford, soprattutto Giampaolo Baglioni di cui
qui si può leggere un elenco delle attività steso con un'inquietante precisione e appunto, per ciò che dicevo sopra, non è una biografia.
Concludendo, grazie a Tiziana che mi ha dato modo di rituffarmi in antiche letture, in un personaggio che ho molto amato. Tanto che ho cercato pure di visitarne la tomba che se ben ricordo è all'interno di un convento di clausura di Ferrara. Inutile dire che le cortesi monache non hanno acconsentito. Alle monache non son mai stato simpatico, al contrario del Casanova vero che pare con loro mietesse successi a non finire (altri tempi purtroppo...).
PS per la sera del 21 Giugno propongo di organizzare una gita sociale a Nepi dove Tiziana, dopo averci procacciato i biglietti, farà gli onori di casa, quindi assistere allo spettacolo, per poi concludere la serata con un opportuno dopoteatro in un ristorante dei dintorni. Lo champagne lo porto io (così scelgo il mio preferito: La Demoiselle Brut)
Edited by Giacomo Girolamo Casanova - 25/5/2014, 23:16