Un personaggio che non poteva non essere citato: La Louise de La Vallière inglese
Nata con il nome
Barbara Villiers fu l'unica figlia di William Villiers, secondo visconte di Grandison e di sua moglie Mary Bayning, figlia del primo visconte Bayning. Nel 1643 Lord Grandson morì in battaglia lasciando la figlia piccola e la vedova in condizioni precarie.
Nonostante fosse considerata una delle dame più affascinanti del regno, Barbara non ebbe grande fortuna in amore. La prima relazione che intrattenne fu con il secondo conte Chesterfield, Philip Stanhope; i due interrompettero la loro relazione quando Philip dimostrò di essere interessato a sposare donne più ricche. Così il 14 aprile 1659 Barbara sposò Roger Palmer, contro il volere della sua famiglia. Il matrimonio non ebbe fortuna tanto che i due si separarono nel 1662 senza però ottenere il divorzio. Barabara e Roger rimasero sposati sino alla morte di lui anche se non è certo che tutti i figli della donna siano legittimi.
Barbara divenne amante di
Carlo II nel 1660, nel pieno del suo matrimonio, durante l'esilio di Carlo dall'Inghilterra a causa degli sconvolgimenti seguenti la decapitazione di re Carlo I. Come riconmpensa, il re nominò Roger Palmer
barone di Limerick e
conte di Castlemaine nel 1661. Dei sei figli che Barbara partorì, si pensa che cinque fuorono figli di Carlo.
Barbara incontrò in Edward Hyde, importante sostenitore del re, un acceso oppositore; egli, per esempio, impedì alla donna di divenire dama di corte della moglie del re,
Caterina di Braganza. In ogni caso, nel 1662, Barbara aveva più influenza sulla vita di corte della stessa regina. Ben presto però la sua posizione iniziò a vacillare, poiché si diceva che il re avesse intrattenuto una relazione con
Frances Stuart. Nel dicembre del 1663 Barbara annunciò la sua conversione al cattolicesimo romano. Non ci è noto con chiarezza il motivo di questa conversione; le ipotesi più attendibili sono due: alcuni sostengono che la donna decise di convertirsi per riconfermare la sua posizione presso il re, che avrebbe visto di buon occhio un passaggio al cattolicesimo, altri invece ritengono che la conversione della donna sia dovuta ad una volontà di riavvicinamento al marito, il cattolico Lord Palmer, nel caso molto probabile che il re si fosse stancato di lei.
Barbara era famosa per la sua stravaganza che a volte si rivelava sfrontatezza ed arroganza: si diceva che attingesse direttamente dal Tesoro di stato e che avesse relazioni con i rappresentanti di nazioni potenzialmente avversarie come Spagna e Francia. Usava la sua posizione unicamente a suo vantaggio ottendendo spesso dal sovrano ogni genere di richiesta. Fu questo l'elemento che contribuì a fare rapidamente crollare la sua influenza sul sovrano e sulla corte. Nel 1670 Carlo II nominò Barbara
baronessa di Nonsuch,
contessa di Southampton e
duchessa di Cleveland; non ci è noto se il re fece questo magnanimo atto come un ennesimo omaggio alla sua favorita o se, con queste generose elargizioni, la facesse uscire definitivamente di scena. Il ducato venne poi ereditato da uno dei figli di Barbara, Charles FitzRoy.
Mentre il re aveva accolto a corte nuove amanti, Barbara intratteneva relazioni con altri uomini, compreso il suo cugino di secondo grado John Churchill. Tuttavia, dopo il
Test Act*, il re ebbe l'opportuna di cacciare Barbara in quanto cattolica e la sostituì come amante ufficiale con Louise de Kérouaille.
Nel 1676 Barbara si trasferì a Parigi con il suo figlio più giovane. Dopo la morte di Roger Palmer, nel 1705, Barbara sposò in seconde nozze il generale Robert Feilding, che in seguito accusò di bigamia. Barbara morì nel 1709 a causa di un edema.
*I Test Act furono una serie di leggi penali inglesi che imposero diverse inabilità civili ai cattolici e ai nonconformisti. I Test Act affermavano che solo chi professava la religione di stato (Anglicanesimo) era eleggibile alle cariche pubbliche e istituivano gravi sanzioni nei confronti dei dissidenti.
L'Act di Giacomo I d'Inghilterra obbligava tutti quelli che venivano "naturalizzati" a ricevere il sacramento dell'eucaristia. Non fu così però fino al regno di Carlo II d'Inghilterra in cui la condizione indispensabile per occupare una carica pubblica era di ricevere la comunione dalla Chiesa d'Inghilterra. Le prime imposizioni in questo senso iniziarono con il Corporation Act del 1661, il quale prevedeva che oltre al Giuramento di supremazia, tutti i membri delle corporazioni dovessero, entro un anno dall'elezione, ricevere il sacramento dell'eucaristia secondo i riti della Chiesa d'Inghilterra.