Marie-Anne de la Trémoille, Principessa des Ursins (1642 - 1722), era figlia di Louis II de La Tremoille, duca di Noimoutier e di sua moglie Renée Julie Aubri.
Sposò a 15 anni il giovane Blaise Adrien de Talleyrand, Principe de Chalais. Il marito (appartenente alla stessa famiglia del famoso diplomatico) fu coinvolto a Parigi nel duello di quattro aristocratici contro altri quattro, in cui fu ucciso il duca di Beauvilliers, nel 1663. (L'episodio è descritto da Saint Simon e riportato nel topic "François-Timoléon Abbé de Choisy":
#entry251167213).
Costretto all'esilio in Spagna, morì qualche anno dopo in Italia (a Mestre) e la giovane vedova si stabilì a Roma.
Marie-Anne, in età giovanile.
Nel 1675 sposò Flavio Orsini, duca di Bracciano, 22 anni più anziano di lei. Il matrimonio non fu felice, ma il marito le lasciò il suo patrimonio, per quanto compromesso dai debiti. Intentò una serie di cause con Livio Odescalchi, il quale sosteneva di essere stato adottato dal principe e di essere il suo erede. Alla fine Anne Marie gli vendette titolo e proprietà. Assunse poi il titolo di Princesse des Ursins, una traslitterazione di Orsini, che le fu tacitamente consentito, anche se non aveva alcun valore legale.
La Principessa des Ursins ebbe in quegli anni una serie di contatti diplomatici non ufficiali con napoletani e spagnoli di rango, in vista della morte di Carlo II, re di Spagna senza eredi, per convincerli alla causa dei francesi: Luigi XIV progettava per la sua famiglia l’immissione sul trono spagnolo.
I suoi servizi furono premiati nel 1699 con un vitalizio adeguato alle sue esigenze.
Quando Filippo, duca d'Angiò, nipote del re di Francia, fu dichiarato erede del trono di Spagna, secondo la volontà di Carlo II, la principessa prese parte attiva nell’organizzare il suo matrimonio con Maria Luisa di Savoia, figlia del duca Vittorio Amedeo II (il matrimonio seguiva quello della sorella Maria Adelaide con l’altro nipote del Re Sole, avvenuto quattro anni prima).
La sua ambizione era di sicuro il posto di Camarera Mayor, o capo della servitù della giovane regina, una semplice bambina di dodici. Grazie all'aiuto di Madame de Maintenon, ci riuscì e nel 1701 accompagnò la giovanissima regina in Spagna.
Fino al 1714, l'anno del decesso della regina (la poverina morì giovane a 27 anni, come la sorella), fu la persona più potente del paese. Le sue funzioni nei confronti del re e della regina furono quelle di una materna e onnipresente governante. In alcune sue lettere dice che doveva metterli a letto la sera e sorvegliarli fino al mattino: dà una descrizione molto divertente del suo imbarazzo quando doveva entrare nella camera da letto reale.
Maria Luisa Gabriella di Savoia (1688-1714), regina di Spagna.
Filippo V di Spagna (1683-1746)
La Camarera Mayor era in realtà un agente segreto al servizio della Francia: doveva gestire e controllare i nobili spagnoli, molti dei quali dalla parte dell’Austria.
Era anche molto più che un agente segreto, tant’è che venne in conflitto con gli ambasciatori francesi, i quali pretendevano il diritto di sedere nel Governo, mentre lei sosteneva che il re dovesse servirsi di aristocratici locali. Luigi XIV la richiamò in Francia, ma ancora una volta ebbe il sostegno di Madame de Maintenon, che placò l’ira di Luigi XIV.
Rientrata in Spagna, ormai ancora più potente, praticamente fu lei a nominare il ministero.
Durante i peggiori tempi della Guerra di Successione Spagnola fu il vero capo del partito Borbone, ben coadiuvata da Maria Luisa , giovane e intelligente regina.
Non esitò a litigare anche con personaggi potenti come il Cardinale Arcivescovo di Toledo, Portocarrero; si schierò apertamente a sostegno di Filippo, anche quando l’appoggio di Luigi XIV cominciò a vacillare.
La sua influenza sui sovrani fu così forte che sarebbe durato tutta la vita, se non fosse venuta a mancare la regina.
Madame des Ursins alla corte di Filippo V. C'è anche l'arcivescovo di Toledo.
La principessa confessa nella sua voluminosa corrispondenza che Filippo è stata per lei come un figlio.
In realtà Saint Simon racconta che Marie-Anne sperò di diventare la nuova regina (cosa assurda se si pensa che lei aveva 72 anni e il re vedovo 31) e, quando questo piano fallì, persuase il cardinale Alberoni (diplomatico alla corte di Filippo, futuro primo ministro) di scegliere la giovane Elisabetta Farnese, sperando di governare anche questa.
Nel tentativo di diventare regina, Mme. des Ursins perse il sostegno di Mme. de Maintenon; nella promozione di Elisabetta senza il consenso francese, perse anche quello di Luigi XIV.
Alla fine, perse "capra e cavoli": la nuova regina, per la qual si era tanto spesa, la cacciò via, senza darle nemmeno il tempo di cambiarsi d’abito.
Saint-Simon ritiene che il licenziamento era stato stabilito in precedenza, anche con il consenso del re.
Elisabetta Farnese (1692-1766)
Dopo un breve soggiorno in Francia, la principessa ritorna in Italia e, infine, si stabilisce a Roma, dove reincontra Alberoni caduto in disgrazia e dove muore il 5 dicembre 1722.
Saint-Simon, nella sua Mémoires, ne fa un devastante ritratto di donna intrigante e diabolica. Secondo alcuni storici, invece, avrebbe avuto un ruolo importante e positivo nel sostenere la giovane e inesperta coppia reale e avrebbe anche contribuito a riorganizzare le povere finanze del regno.
Marie-Anne, in età matura.
Edited by elena45 - 23/9/2016, 09:39