“Tenéis muy buenos y lindos hijos, y bien se hecha de ver que los Agramontes salen de la sangre de España”, Avete figli molto belli, e si vede bene che i Gramont hanno sangue spagnolo, disse Filippo IV al maresciallo de Gramont, ambasciatore a Madrid nel 1659.
Lorenzo Magalotti, nel 1668, non era della stessa opinione, ma non ebbe occasione di vedere il conte dal vivo:
“Tra diversi ritratti […] v'era quello del conte de Guiche, il quale non potevo indurmi a credere che fosse d'esso, tanto mi parve inferiore al concetto che la fama pubblica e le sue fortune m'avevano insinuato delle sue bellezze. La prima cosa: io lo credevo biondo ed egli è nero; credevo una mina [=aria, espressione] gioviale e la trovo egualmente odiosa e funesta. Il colorito però delle carni è bello e gentile, gli occhi son la più bella, e la bocca la più brutta cosa ch'egli abbia, particolarmente il labbro di sotto, che sale tant'alto che vi riman dentro come incassato quello di sopra, di sottigliezza molto sproporzionata alla grossezza di quel di sotto. […]”.
Armand, o Guy-Armand, nasce a Parigi nel novembre 1637, da Antoine III de Gramont (1604-1678, maresciallo di Francia dal 1641) e da Marguerite de Plessis-Chivré, parente di Richelieu, e in omaggio a Richelieu riceve il nome di Armand.
I Gramont sono una famiglia ricca e nobilissima, titolare di feudi di grande importanza strategica nella regione del Béarn. Sono “sovrani” di Bidache e viceré di Navarra. La bisnonna di Guiche, Diane d'Andoins, detta Corisande, moglie e presto vedova di Philibert de Gramont, è stata una delle amanti di Enrico IV. Antoine II (Antonin) era figlio di Corisande e di Philibert, non di Enrico. Tuttavia il re lo amava come un figlio; ma quando gli offrì di riconoscerlo come tale, Antonin rispose che preferiva restare figlio legittimo di suo padre piuttosto che diventare bastardo di un re. Che caratterino...
Antonin si sposò due volte: la prima con Louise de Roquelaure (matrimonio finito in tragedia), la seconda con Claude de Montmorency. Dalla prima moglie ebbe Antoine III, padre del nostro Guiche; dalla seconda ebbe Philibert de Gramont (eroe del capolavoro di Anthony Hamilton) e Mme de Saint-Chaumont, grande amica di Minette.
Antoine III, educato a Parigi, diventò presto un abile cortigiano. Avrebbe dovuto sposare Marguerite-Philippe de Cambout de Pontchâteau, cugina di secondo grado di Richelieu (e futura madre del cavaliere di Lorena); all'ultimo momento Richelieu cambiò idea e gli propose un'altra cugina, Françoise-Marguerite de Plessis-Chivré, appunto. Antoine non fece una piega: sposava Sua Eminenza, mica le sue parenti; una o l'altra per lui era lo stesso. I matrimoni delle due cugine di Richelieu furono celebrati lo stesso giorno, 28 novembre 1634.
Antoine aveva una solida reputazione di sodomita. Del resto “Bidache” rima bene con “bardache”, e “Guiche” con “biche”, come si può notare da un paio di canzonacce scrupolosamente inserite da Tallemant des Réaux nell'
Historiette dedicata al maresciallo.
Le rovine del castello di Bidache, bruciato nel 1796 (fonte:
Wikimedia Commons)Ma torniamo al nostro eroe... Armand (o Guy-Armand) che in italiano beneficia di un'ottima e appassionata biografia scritta dalla fiorentina Dina Lanfredini e pubblicata da Olschki nel 1959:
Un antagonista di Luigi XIV, Armand de Gramont, conte de Guiche. Con documenti inediti, tratti dall'Archivio di Stato di Firenze, dalla Biblioteca nazionale di Parigi e dall'Archivio privato del duca de Gramont. Firenze, Olschki, 1959 (Biblioteca dell'Archivio storico italiano, 9)
Affascinante, vanesio, consapevole del proprio valore, dotato di un'ironia tagliente e di una grande libertà di spirito, Armand in fondo era un disadattato. “Un eroe da romanzo, che non somiglia al resto dell'umanità” (Sévigné). E in questo ha avuto una certa fortuna, visto che di lui si sono occupati Bussy-Rabutin, Mme de La Fayette, e altri autori, fino a Dumas. Secondo alcuni è uno dei modelli del Dom Juan di Molière (per una discussione in italiano sull'argomento, si veda la bella introduzione di Cesare Garboli alla
Famosa attrice, romanzo di Anonimo del XVII secolo, pubblicato da Adelphi nel 1997). Solo che i suoi atteggiamenti libertini e le sue avventure galanti hanno finito per oscurare le sue altre attività. Guiche ha viaggiato, ha combattuto (in Olanda, nelle Fiandre, in Polonia, e in Germania, dov'è morto, a Kreuznach), ha governato la Navarra e il Béarn, ha scritto notevoli
Mémoires sull'Olanda, pubblicati postumi (1744).
Educato a corte, con Luigi XIV (che sul piano personale lo detestava, cordialmente ricambiato), Armand sposa il 23 gennaio 1658 Marguerite Louise Suzanne de Béthune (1643-1728), figlia del duca di Sully e di Charlotte Séguier. Il matrimonio probabilmente non è stato neanche consumato. Guiche è bisessuale, pare che con le donne vada (quasi) regolarmente in bianco, e la sua indifferenza per la moglie è assoluta (Suzanne, una volta vedova, si risposerà col duca du Lude – è lei la duchesse du Lude dama d'onore di Maria Adelaide di Savoia). Sappiamo tutti quanto Monsieur adorasse farsi maltrattare da lui. A costo di disobbedire alla mamma, che gli aveva espressamente proibito di vederlo. Proibizione aggirata con l'aiuto dell'altra mamma tremenda, l'onnipresente
Mme de Choisy.
La storia d'amore di Guiche con
Enrichetta d'Inghilterra è leggendaria, e ai suoi tempi gli valse una reputazione internazionale e una lunga disgrazia. Come al solito su questa storia non si è salvata una sola riga scritta da Guiche, quindi ognuno può cercar di decidere personalmente se il conte fosse davvero innamorato o solo spinto dalla vanità.
Purtroppo io non sono mai riuscita a leggere davvero l'
Histoire de Madame. Per dirla tutta, mi ha sempre annoiato da morire. Forse ho un cuore di pietra, e forse ho troppa antipatia per la povera Minette. Quindi confido nei vostri interventi per completare questo ritratto troppo sommario. Come ultimo link vi posto quello alle
Réflexions sur la miséricorde de Dieu di Louise de La Vallière nell'edizione curata da Pierre Clément nel 1860, che contiene in appendice (v. II, p. 193) la relazione (o piuttosto confessione) di Guiche sull'affare della "lettera spagnola":
www.archive.org/details/rflexionssurlam00unkngoogEnjoy!
Edited by Cartaphilus - 20/1/2013, 13:40