La sorella minore di Letizia,
Luisa Murat (1805-1889), sposò, nel 1825, il conte ravennate
Giulio Rasponi (1787-1876), di antico lignaggio: la famiglia risale al IX secolo ed emerse nel '500 con numerosi Capitani di ventura. Divenne la prima della città, tanto che Ravenna veniva definita "la città dei Rasponi" (
www.edificistoriciravenna.it/palazzo-della-provincia/).
Di lei non ho trovato alcuna immagine, ma del marito e dei figli maschi sì.
Conte Giulio Rasponi (1787-1876).Vicino ai carbonari, il suo salotto divenne luogo di ritrovo e di dibattito dei patrioti liberali ed ebbe un ruolo attivo nei moti del 1831 come vice presidente della Commissione del Governo provvisorio istituito dai carbonari contro lo Stato Pontificio nei territori dell'Emilia-Romagna.
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Palazzo Rasponi Murat, nella via omonima a Ravenna: la dimora di Giulio e Luisa divenne importante salotto di idee liberali e patriottiche. Notare sull'angolo lo stemma dei Rasponi.
Ovviamente i figli aggiunsero al proprio il cognome degli illustri parenti:
Conte Gioacchino Rasponi Murat (1829-1877). Massone, Sindaco postunitario di Ravenna, Prefetto di Palermo, deputato e senatore del Regno. Sposò la principessa Costanza Ghika, di origini rumene che gli diede 5 figli.
Il primogenito Giulio (1863-1916) fu anch'egli deputato nella XX legislatura del Regno d'Italia, ma, come tutti i fratelli, non ebbe discendenza e la linea si estinse con lui.
www.ghyka.com/Familles/Rasponi/Rasponi%20Murat.pdfConte Achille Rasponi Murat (1835-1896). Anche lui con il faccione tipico dei Bonaparte. Assessore al comune di Ravenna, deputato e senatore del Regno, come il fratello maggiore. Sposò la ricca ereditiera Pulcheria Ghika (sorella di Costanza), ma non ebbe eredi.
Pulcheria Ghika (1837-1895).
La sorella Letizia Rasponi Murat (1832-1906) sposò un altro componente della casata e andò ad abitare un po' più in là:
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Cesare Rasponi Bonanzi (1822-1886), Senatore del regno, uno dei protagonisti della politica ravennate all'epoca
www.genmarenostrum.com/pagine-lettere/letterar/rasponi.htm.
Palazzo Rasponi Bonanzi, nell'attuale Via di Roma.
Anche Letizia, come già sua madre Luisa, si occupò, assieme al figlio Carlo, di dare degna sepoltura al celebre nonno, ma inutilmente: i suoi resti, infatti, sono immersi in una fossa comune, nella Chiesa Madre di Pizzo Calabro, e solo una lapide ricorda la sua presenza.
Letizia (con tante altre personalità) il 24 Aprile 1899 rimase delusa, perché la leggendaria tomba fece apparire, appena tolta la lapide, un enorme cumulo di ossa umane, e lei “stette immota per sei ore continue su quel sepolcro, in cui il mistero avvolgeva confusi fra migliaia di avanzi umani quelli del Re suo avo” .
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Carlo Rasponi Bonanzi (1858-1920), anche lui Senatore. Sposò la nobildonna Luisa Boncompagni Ludovisi Ottoboni, dei duchi di Fiano (1861-1918). I suoi figli maschi non ebbero eredi, mentre i discendenti della sorella Gabriella vivono a tutt'oggi.
Gabriella Rasponi Bonanzi (1853-1931) sposò il conte Venceslao Spalletti Trivelli (1837-1899), nobile emiliano. Presto il marito fu nominato Senatore del Regno e Gabriella si trasferì a Roma dove costruì una grande villa con giardino vicino al Quirinale. Oggi è un hotel esclusivo.
La contessa Spalletti Truivelli, attiva paladina dei diritti delle donne, fu presidente del Consiglio Nazionale Donne Italiane, sostenendo il suffragio universale.
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Uno dei pronipoti di Gabriella: il conte Giangiacomo con la moglie Susanna d'Inzeo che gestiscono l'ospitalità a Villa Spalletti Trivelli.
Un'altra Villa Spalletti, nota come
"il Poggio" fu costruita dal figlio primogenito di Gabriella, in via Adda.
Gli Spalletti Trivelli di via Adda: Venceslao jr (1915-2011) con la moglie Angela del Drago e i 4 figli.
In sintesi:
Edited by elena45 - 15/3/2019, 11:06